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INPS: USB, SCONFITTA L'ARROGANZA. RESPINTI I LICENZIAMENTI DEI TRE DELEGATI -foto, video-

Nazionale,

In allegato le immagini della protesta del 12 settembre

Non saranno licenziati i tre dirigenti nazionali dell’USB, sottoposti dall’INPS a provvedimento disciplinare dopo aver denunciato che il Capo del Personale, Ciro Toma, ha autorizzato a se stesso un prestito superiore di ben € 64.000 al massimo concedibile per un dirigente generale, in base al regolamento interno dell’Istituto.

La notizia è stata accolta dall’ovazione di oltre 500 fra delegati sindacali, lavoratori, rappresentanti RSU, provenienti dal Lazio e da diverse altre regioni; dipendenti INPS, ma anche di altri settori del lavoro pubblico e privato, che questa mattina a Roma hanno partecipato alla manifestazione organizzata della Confederazione USB davanti alla Direzione generale dell’INPS a sostegno di Luigi Romagnoli, Vincenzo Campolo e Libero Ponticelli e contro ogni intimidazione e limitazione della libertà sindacale e dei diritti dei lavoratori.

Al termine della riunione della Commissione disciplinare, Mimmo Provenzano, che ha difeso i tre dirigenti, ha dichiarato: “Abbiamo sconfitto il teorema del licenziamento e chiesto l’archiviazione totale del procedimento a carico dei tre dirigenti USB. Dall’andamento della discussione in Commissione di disciplina ci dichiariamo fiduciosi sugli esiti positivi della vicenda. Inoltre, fonti interne all’INPS riferiscono che mentre il Presidente Mastrapasqua, prendendo spunto dalla vicenda del prestito “autoconcesso” da parte del Capo del personale, avrebbe avviato una indagine interna per un accertamento sui prestiti erogati dall’INPS negli ultimi dieci anni, il Direttore Generale dell’Istituto Nori ha invece costituito una commissione di verifica sul prestito di Ciro Toma, il cui esito è atteso già nelle prossime ore”.

“Il risultato di oggi – prosegue Provenzano – è una sconfitta per chi crede arrogantemente di poter fare carne di porco dei diritti e mettere a tacere la nostra organizzazione sindacale. Ma anche di chi usa in modo disinvolto il denaro dei lavoratori. Non dimentichiamo, infatti, che il prestito fa parte dell’1% del monte salari dei dipendenti INPS e che la maggiorazione del prestito di Toma avrebbe tolto risorse economiche utili per altri lavoratori, magari dei livelli bassi”.

Gli esiti definitivi del procedimento saranno resi noti fra qualche giorno. Intanto “USB,  con nota riservata indirizzata ai vertici dell’Istituto previdenziale e agli Organi di controllo – conclude Provenzano - ha chiesto il licenziamento di Ciro Toma”.

Comunicato del 14 settembre

INPS: ARCHIVIATO SENZA ALCUNA SANZIONE IL PROCEDIMENTO CONTRO I TRE DELEGATI USB MINACCIATI DI LICENZIAMENTO
LEONARDI (USB), NON POTEVA CHE ANDARE COSÌ. ADESSO L’ISTITUTO LICENZI IL CAPO DEL PERSONALE

“Non poteva che andare così”, è il giudizio di Pierpaolo Leonardi, che per la Confederazione USB commenta l’archiviazione definitiva, e senza l’irrogazione di alcuna sanzione, del procedimento disciplinare a cui l’INPS aveva sottoposto tre dirigenti nazionali dell’USB, chiedendone il licenziamento in tronco.
Luigi Romagnoli, Vincenzo Campolo e Libero Ponticelli, ai vertici della struttura sindacale dell’USB all’INPS, avevano denunciato l’illegittima “autoconcessione” di un prestito da parte del Capo del personale, Ciro Toma, il quale a sua volta aveva segnalato i tre sindacalisti per l’avvio del provvedimento disciplinare.
“La mobilitazione dei lavoratori – prosegue Leonardi - che in tante sedi INPS hanno protestato e manifestato la propria solidarietà, che sono scesi in piazza a Roma davanti alla Direzione generale dell’INPS mentre si discutevano i provvedimenti disciplinari nei confronti dei tre sindacalisti USB, si è imposta sull’arroganza di un dirigente che ha tentato di dar corpo alla volontà, diffusa tra governo e padroni, di eliminare il conflitto dai luoghi di lavoro”.
“Ora chiediamo con forza al Presidente e agli organi dirigenziali dell’INPS il licenziamento del Capo del personale – conclude Leonardi – e ribadiamo che USB non abbasserà la guardia, sia  all’INPS che in tutti gli altri luoghi di lavoro, e si opporrà con tutte le sue forze contro chi intende smantellare la pubblica amministrazione e lo stato sociale mettendo a tacere il conflitto”.