[...] In questi ultimi anni l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una quantità inaudita di interpelli per le più disparate “professionalità” da destinare ad uffici centrali o regionali soprattutto del sud Italia ed isole.
È un fenomeno tutt’altro che marginale e ripetuto nel tempo se si calcola che in un arco di tempo limitatissimo abbiamo assistito alla presentazione di circa 250 interpelli a cui rispondono esclusivamente lavoratori delle regioni del nord Italia cui non viene data altra possibilità di avvicinamento alla famiglia.
Infatti l’Agenzia nelle procedure di mobilità nazionale continua a mettere a disposizione un numero di posti limitatissimo che spesso non garantiscono il trasferimento neppure a lavoratori con una notevole anzianità di servizio ed in presenza di grandi problemi familiari, e poi sopperisce alle evidenti esigenze di mobilità dell’amministrazione con una quantità inusitata di interpelli.
Così mentre lo scorrimento delle graduatorie di mobilità procede con lentezza esasperante grazie anche ai paletti dell’accordo nazionale che negli anni l’amministrazione ha usato in modo alquanto discutibile, evitando di procedere oltre il primo scorrimento e non rimettendo a disposizione i posti non occupati negli anni precedenti, continua un esodo dal nord verso il sud ma solo dei “prescelti” dall’Agenzia.
E’ quindi evidente l’urgenza di ragionare in modo diverso per quanto riguarda un nuovo accordo di mobilità nazionale che tenga conto di tutti gli spostamenti operati con interpelli fino ad oggi e ponga al centro dell’attenzione il diritto del lavoratore ad una mobilità trasparente con continui scorrimenti della graduatoria. [...]
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