La trattativa ISPRA è giunta ad un momento cruciale. In seguito al tavolo tecnico che si è tenuto lunedì 11 gennaio, a cui hanno preso parte il Ministero dell’Ambiente, la struttura commissariale, il Ministero della Funzione Pubblica e le organizzazioni sindacali, si prospetta l’ipotesi di un accordo: “Effettivamente nella seduta di lunedì abbiamo riscontrato delle aperture da parte del Ministero in relazione ai punti che per USI/RdB Ricerca sono fondamentali”, riferisce Cristiano Fiorentini della Segreteria Nazionale di USI/RdB Ricerca. “La formalizzazione di quei punti in un protocollo d’intesa per noi potrebbe essere una soluzione adeguata. E’ chiaro che tutto dipende dai contenuti, infatti non bisogna solo risolvere il problema contingente dei licenziamenti, ma dare una prospettiva vera a questi lavoratori”.
“La vertenza ISPRA comunque ha evidenziato come la questione precarietà nella Ricerca è ancora tutta aperta - continua Fiorentini - e il Governo deve trovare gli strumenti adeguati ad affrontarla, strumenti che certamente non sono quelli di cui si è dotato in questo inizio di legislatura. È un fatto di scelte, se si destinano 2 miliardi alla ricerca delle imprese e si tagliano i bilanci degli Enti Pubblici di Ricerca vuol dire che non si intende investire sulla ricerca pubblica e sulle professionalità che, pur in una condizione di grande precarietà, consentono da anni a questi enti di svolgere un ruolo fondamentale nel nostro Paese”.
“Di Ricerca Pubblica e di precarietà, ma anche di tutela dell’ambiente, di crisi e di lavoro, parleremo nell’assemblea cittadina che si svolgerà venerdì 15 gennaio dalle ore 10.30nella sede ISPRA di via di Casalotti 300, a cui invitiamo tutti gli esponenti delle istituzioni, del mondo scientifico e accademico, delle associazioni ambientaliste, i lavoratori precari e la cittadinanza tutta”, conclude il dirigente di USI/RdB Ricerca.
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