Le lavoratrici e i lavoratori dell'Istat e la Rsu di Roma in assemblea hanno predisposto un appello per respingere la nomina di Blangiardo alla presidenza dell'Istituto.
Nei giorni scorsi la Rsu ha scritto alle commissioni parlamentari competenti. In un dossier è stato spiegato in cosa consiste l'uso distorto dei dati praticato dal demografo (si veda il pdf).
La critica è rivolta esattamente a questo aspetto: un uso consapevolmente errato dei dati per veicolarne una lettura faziosa, strumentale alla propaganda governativa.
Questo aspetto è dirimente, per noi di Usb: è essenziale per la vitalità stessa delle #StatisticheUfficiali e della #RicercaPubblica.
La controcritica del tipo "e allora il Pd?" non ci coglie né impreparati né imbarazzati.
Siamo stati gli unici in Istituto a sottoporre ad una critica puntuale e spietata la riorganizzazione del presidente Alleva, nominato dai governi Pd. A denunciare l'occupazione di posti chiave che ha portato avanti. A chiederne pubblicamente le dimissioni quando ha fatto sfoggio del suo autoritarismo contro una vertenza che chiedeva di smetterla di taglieggiare il personale non dirigenziale.
Ed è con questa consapevolezza che, come Rsu e come delegati Usb, stiamo promuovendo le iniziative in corso e rilanciamo l'appello/petizione per respingere Blangiardo: l'Istituto è stato pesantemente indebolito nelle sue funzioni vitali dal riordino legislativo voluto dal presidente Giovannini e dalla "modernizzazione" imposta dalla cordata coagulatasi intorno ad Alleva.
L'ulteriore assoggettamento ai voleri governativi, per fare da cassa di risonanza della più becera propaganda contro le donne, contro la legge sull'aborto e per descrivere il fenomeno dell'immigrazione come farsa umanitaria che nasconde un piano di sostituzione etnica, sarà un colpo durissimo alla credibilità della produzione statistica, potenzialmente irrimediabile. Tanto più, come abbiamo già denunciato, alla luce della concentrazione di funzioni e responsabilità, di indirizzo e di governo politico e tecnico-scientifico dell'Ente, che attribuiscono alla presidenza un potere assoluto.
Riportiamo di seguito il testo dell'appello e il link per aderire.
Respingere la nomina di Gian Carlo Blangiardo alla Presidenza Istat - Appello
Nella serata di giovedì 8 novembre 2018 il Consiglio dei ministri, su proposta della Ministra per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, ha deliberato l'avvio della procedura per la nomina del prof. Gian Carlo Blangiardo alla presidenza dell’Istat.
Il nome del demografo, ordinario e vice-direttore del dipartimento di Statistica e metodi quantitativi dell'Università Bicocca di Milano, era già circolato a luglio scorso e lo stesso aveva rilasciato alcune interviste in cui confermava la sua prossima designazione al vertice dell'Istat - prima ancora che la Funzione Pubblica decidesse di ottemperare ai principi di trasparenza e imparzialità, richiesti dal regolamento Eurostat, attraverso la pubblicazione di una Call per il reclutamento.
Nonostante la successiva nomina di una commissione tecnica, incaricata di scremare le manifestazioni di interesse pervenute (peraltro mai rese pubbliche) il designato era ed è rimasto Gian Carlo Blangiardo.
La candidatura sarà sottoposta al parere delle Commissioni Affari Costituzionali di entrambi i rami del Parlamento che dovranno raggiungere una maggioranza qualificata dei due terzi per ratificarla.
In questa sede non ci dilungheremo su un’analisi della caratura del curriculum o dell’adeguatezza delle competenze scientifiche e manageriali del professore designato dal Consiglio dei Ministri dal momento che il suo profilo è facilmente rintracciabile in rete.
Vorremmo, invece, soffermare la nostra e la vostra attenzione sugli aspetti che riteniamo davvero dirimenti nell’ottica di valutare il grado di adeguatezza di questa nomina. Nel corso degli anni il prof. Blangiardo ha palesato un posizionamento molto marcato su temi delicati quali aborto, indici di natalità e speranza di vita, mortalità per causa, Ius soli e immigrazione. Il tutto accompagnato da una ostentata sponsorizzazione da parte della Lega: ancora pochi giorni fa (11 novembre 2018), in attesa del voto delle Commissioni competenti, ha presenziato, in qualità di relatore, alla scuola di formazione politica della Lega.
Per l’altissima esposizione pubblica del prof. Blangiardo l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori Istat ritiene inadeguata la sua nomina alla massima carica dell’Istituto che ha il mandato di produrre e garantire un’informazione statistica libera e imparziale da qualsiasi condizionamento, in primo luogo politico. La stessa esprime una forte preoccupazione sui rischi concreti di un uso distorto dei dati, su cui ha prodotto un appunto tecnico.
Per questi motivi chiediamo al Presidente della Repubblica, ai presidenti di Camera e Senato e ai membri delle Commissioni Affari Costituzionali di entrambi i rami del Parlamento, di farsi garanti dei principi di indipendenza professionale, imparzialità e obiettività, sanciti dal codice delle statistiche europee e funzionali a garantire la necessaria credibilità, delle statistiche ufficiali dinanzi all’opinione pubblica e di respingere la nomina del prof. Blangiardo.
L’assemblea invita la comunità scientifica, gli intellettuali, i gruppi, le associazioni, e i cittadini tutti a sottoscrivere l’appello e prendendo una posizione pubblica sull’argomento.
Assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori Istat
RSU Istat di Roma
Firma la petizione