Nonostante Italtrans sia stata chiamata dalla Prefettura di Bergamo per rispondere del trattamento che riserva ai propri facchini, il colosso orobico della logistica si rifiuta di sedersi al tavolo per confrontarsi con i lavoratori ed il sindacato USB.
Ancora una volta le istituzioni bergamasche, invece di pensare alla tutela dei propri cittadini, si piegano al volere delle grandi aziende.
Esselunga si rivolge ad Italtrans per permettere alla merce di arrivare agli scaffali senza considerare lo sfruttamento continuo al quale sono sottoposti i facchini.
Per questo oggi i lavoratori sono entrati alla Esselunga di Bergamo riempiendo decine di carrelli e spiegando ai clienti che dietro alle corsie piene di prodotti ci sono le schiene spezzate di chi nella logistica ci lavora.
Chiediamo buono pasto, livelli equi, ritmi di lavoro umani e, soprattutto, che vengano annullati subito i licenziamenti, le sospensioni ed i provvedimenti disciplinari. Nonostante Italtrans abbia il chiaro intento di spaventare i lavoratori per inibire la lotta i facchini non si fanno intimidire e proseguono nella rivendicazione dei propri diritti.
Il 26 maggio sciopero generale nazionale: subito 300 euro di aumenti in busta paga, non possiamo più aspettare. E stop ai provvedimenti inaccettabili che il governo Meloni sta assumendo in materia di appalti, di controlli sulla sicurezza, sull’autonomia differenziata, sul reddito di cittadinanza e sulla regolarizzazione dei lavoratori migranti.
#SCHIAVIMAI
USB Logistica
Bergamo 21/5/23