Non c'è dubbio che la crisi sanitaria ha evidenziato quanto i tagli alla sanità susseguitisi negli ultimi 20 anni e le continue esternalizzazioni di servizi essenziali strettamente connessi ai servizi sanitari, abbiano pesato notevolmente sulle difficoltà che hanno mandato in tilt tutto il sistema sanitario e causato migliaia di morti.
Il risultato della privatizzazione del nostro Sistema sanitario nazionale ha anteposto il profitto al diritto alla cura per i cittadini e ha inoltre rappresentato uno stato di arretramento delle condizioni di lavoro e salariali del personale sanitario e di tutti quei lavoratori esternalizzati che contribuiscono al buon andamento delle strutture ospedaliere e sanitarie, come le lavoratrici e i lavoratori del settore pulimento.
Ma anche questa pandemia non è servita a far invertire la rotta, visto che le ASL continuano ad effettuare tagli anche a servizi più che mai fondamentali per contenere il contagio, come pulizia e sanificazione degli ospedali e dei presidi sanitari territoriali. Questo è ciò a cui stiamo assistendo anche nella ASL RM2, alla quale afferiscono gli ospedali Sandro Pertini; CTO Andrea Alesini e Sant’Eugenio, oltre ai presidi sanitari territoriali della stessa ASL RM2 dove la dirigenza ha ritenuto di aggiudicare il bando di gara con un taglio al servizio del 40%, alla società Euro & Promos FM Spa. Così i lavoratori impiegati nell’appalto, in prevalenza donne con uno stipendio ridotto alla soglia di povertà, rischiano ancora una volta vedersi ulteriormente ridotto lo stipendio. Le stesse lavoratrici che in piena pandemia hanno continuato ad assicurare ai cittadini pronto soccorso, posti letto e sale operatorie igienizzati e sanificati.
La ASL sta tentando di correre ai ripari, promettendo un’estensione del capitolato attraverso l’assegnazione di servizi aggiuntivi. Servizi che devono assicurare un servizio di qualità agli utenti, oltre che la garanzia dei livelli occupazionali e dei salari dei lavoratori. Ma noi sappiamo che anche in caso di un’estensione dei servizi, non si riuscirà ad integrare il 40% di taglio. E ciò significherà un contraccolpo al salario dei lavoratori ed un maggiore rischio per tutto il personale, compreso quello sanitario, oltre che dei pazienti e dei familiari.
USB è pronta a dare battaglia affinché la ASL si assuma le proprie responsabilità e torni sui suoi passi, revocando il taglio ai servizi di pulizia e sanificazione, a garanzia dei lavoratori e della collettività.
USB Lavoro Privato - Federazione Roma