Questa notizia, non è un pesce d’aprile, ma è quello che sta accadendo in Lombardia.
L’attività degli uffici del Ministero Beni Culturali in Lombardia, in particolare nelle città di Milano e Pavia, è bloccata per effetto del pignoramento la cui somma ammonta a 114 milioni di euro. Il pignoramento è la “conclusione” di un contenzioso tra il Ministero ed un soggetto privato.
Ieri 31 marzo i lavoratori, della Pinacoteca di Brera, del Cenacolo, della Biblioteca Braidense, dell’Archivio di Stato e delle Soprintendenze , si sono riuniti in un’ assemblea cittadina.
I lavoratori nel corso dell’assemblea si sono trovati di fronte ad una situazione grave ed allarmante, perché non c’è a rischio solo il pagamento del salario accessorio, che permette di aprire al pubblico i musei, la biblioteca e l’archivio, ma anche la funzionalità degli stessi istituti.
Per questo hanno chiesto alle OO.SS. di non firmare l’accordo per l’apertura straordinaria di lunedì 5 aprile (Pasquetta) prevista per la Pinacoteca di Brera e per il Cenacolo Vinciano.
L’assemblea dei lavoratori ha dato mandato alle OO.SS. di attivare, attraverso la procedura di conciliazione, l’intervento della Prefettura di Milano. Inoltre ha chiesto la trasformazione al 100% del rapporto di lavoro degli ex ATM, che dopo 10 anni si trovano ancora in una condizione di part-time.