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dal Coordinamento Nazionale

"La Brunetta" non è una malattia infettiva!!

Roma,

(Chi la conosce la evita !)

Negli anni passati Amministrazione e sindacati compiacenti hanno fatto del nostro Ministero il  “laboratorio” delle politiche sindacali più arretrate di tutto il Pubblico Impiego.

L’accordo sul sistema della produttività, a cui hanno fatto seguito quelli dei FUA 2009/2010, contribuendo a dividere i lavoratori tra “buoni e cattivi”, “produttivi o poco produttivi”, hanno, di fatto, anticipato le determinazioni che in un prossimo futuro vorrebbero vederci seduti ai tavoli delle trattative per decidere quel famoso 25% di “fannulloni per decreto” annunciato e minacciato dal Brunetta pensiero.

Mentre si nega ai lavoratori per un intero quadriennio il contratto economico, il d. lgs. 150 dovrebbe regolare la distribuzione del salario accessorio escludendo una parte considerevole dei lavoratori in nome del merito, della produttività e delle incredibili performance, proprio nel momento in cui la crisi, le finanziarie e gli accordi al ribasso firmati da CISL e UIL erodono i salari dei lavoratori e il loro potere di acquisto.

Infatti la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il MEF e le Agenzie delle Entrate si chiamano fuori dall’attuazione del sistema di premialità sponsorizzato dal Ministro Brunetta ed egli stesso decide di non attuarlo presso il dicastero della Funzione Pubblica; con quale faccia, quindi pretendere, l’applicazione dello stesso presso le altre amministrazioni !?!

Questo ha risposto l’USB ai rappresentanti dell’Amministrazione durante l’incontro avvenuto il 17 gennaio a cui ha partecipato il neo Segretario Generale Dott.ssa Matilde Mancini.

Alla, seppur timida, proposta di un accordo in deroga sull’attuazione per un anno del citato decreto presso il Ministero del Lavoro, l’USB ha replicato citando  i mancati rinnovi contrattuali, le parziali progressioni economiche attuate dal nuovo CCNI, gli iniqui accordi sui FUA 2009/10 e le drammatiche criticità sui territori relative all’attività ispettiva determinate dall’applicazioni di leggi destinate a vanificare tale attività in un sistematico disegno di smantellamento delle tutele e dei diritti che accomuna nel danno sociale ed ambientale lavoratori e cittadini di questo Paese.

In sostanza “la Brunetta” non è una di quelle malattie esantematiche che, come sostenevano le nostre madri, è quasi necessario contrarre per sviluppare gli anticorpi: è inutile, non risolve i problemi della P.A. - anzi li aggrava -, è pura propaganda e la respingeremo in ogni occasione.

 

Roma, 25.01.2010 

USB/P.I. – Coordinamento Nazionale Lavoro e P.S.