Dopo la forte, importante partecipazione dei lavoratori alla manifestazione di piazza organizzata dal sindacalismo di Base il 5 giugno scorso, dopo l’alta adesione allo sciopero del 14 giugno che ha coinvolto non solo i lavoratori del CNVVF e che al nostro interno ha prodotto per la prima volta il coinvolgimento anche del personale Amministrativo, apprendiamo dagli organi d’informazione che la comunità Europea si è accorta che in questa società moderna ci sono anche le banche, quelle stesse a cui il nostro Governo aveva destinato risorse, quelle stesse che ora la Comunità Europea pensa di tassare.
Fin dall’inizio di questa recessione, lo slogan del sindacalismo di base è stato “la crisi va fatta pagare a chi l’ha prodotta”.
RdB-USB in ogni modo ha protestato a tutti i livelli perché la recente manovra finanziaria colpisce i lavoratori e risparmia come sempre i veri responsabili che hanno generato questa crisi, a questo va aggiunto che continua lo scippo dei diritti che i lavoratori hanno conquistato con dure lotte nel tempo e questo avviene anche con la complicità dei sindacati concertativi.
Ringraziamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, i precari che hanno creduto nel sindacalismo di base e che al nostro fianco hanno pacificamente dimostrato il proprio dissenso contro lo smantellamento dello stato sociale di questo paese.
Ma le iniziative non si fermano qui.
Su tutto il territorio nazionale abbiamo come RDB-USB Vigili del Fuoco avviato una serie di iniziative di lotta e di protesta, tenendo alto lo spirito della conflittualità che ci contraddistingue.
In tutti i Comandi e in tutte le Regioni d’Italia dal Piemonte alla Sicilia è stato dichiarato lo stato di agitazione.
Ad oggi sono iniziate le prime procedure di raffreddamento ed esprimiamo anche in questo caso la nostra piena soddisfazione, perchè RdB-USB è compatta da nord a sud: la risposta che diamo all’Amministrazione è la stessa e per una volta l’Italia non è divisa dai suoi campanilismi.
Abbiamo coinvolto i Dirigenti Provinciale e Regionali del Corpo che si sono dovuti far carico di condividere con noi, operativi ed amministrativi, parte della crisi.
Abbiamo registrato ampia condivisione da parte dei Dirigenti, sui vari punti: contratto scaduto da 30 mesi, mancanza di risorse, la beffa dell’Abruzzo, una riforma che ha bloccato le legittime aspettative di carriera sia del personale operativo che di quello amministrativo, la carenza d’organico e pertanto la mancanza di una mobilità nazionale che consenta a uomini e donne di poter ritornare a casa o almeno di avvicinarsi..
Nello stato di Agitazione RdB-USB ha ripreso un punto fermo di questa organizzazione sindacale e cioè basta a corsi per i Volontari, basta a corsi di 120 ore non confacenti con le normative sulla sicurezza, basta alla creazione di nuovi precari e alla svendita della nostra professionalità.
Questo sarà un altro punto importante di confronto con la nostra Amministrazione; RdB-USB tutela gratuitamente i precari, i discontinui ma non con il tesseramento, altre OO.SS. accettano l’adesione di tutti dal Dirigente al Volontario; altro che concertazione.
Per RdB-USB la parola d’ordine oggi più che mai deve essere conflittualità.
Noi continueremo a proseguire nella lotta per arginare la deriva del Corpo e nella consapevolezza che parliamo di una Amministrazione fatta di lavoratori professionisti, in attesa che il Dipartimento riapra le relazioni sindacali ed il confronto, RdB-USB manterrà alta la sua conflittualità.