Lavoratori,
il Governo Monti non si è fatto attendere per mostrare tutto il suo carattere dittatoriale mascherato malamente.
E’ notizia di poche ore fa che siano state convocate le OO.SS. rappresentative delle categorie del comparto pubblicistico. Non di tutte purtroppo, ma solo di quelle ritenute più utili. Utili a quale causa? Di certo non a quella dei lavoratori in genere ed ancor meno a quella dei lavoratori del Corpo nazionale VV.F., di fatto le OO.SS di categoria non sono state invitate al tavolo di confronto con il Governo.
In un secondo momento, grazie a quell’intercedere e alle credenziali prodotte nel tempo dalla politica concertativa, si sono liberati tre posti, ma soli tre posti al tavolo, problema di sedie? Se ce l’avessero detto, viste le ristrettezze economiche, la sedia ce la saremmo potuta portare anche da noi.
USB aveva già chiesto al Governo d’incontrarlo per conoscere gli indirizzi politici attesi, ed il metodo adottato in qualità di risposta, svela quanta anti-democrazia ci si debba aspettare per i tempi futuri.
Dieci anni fa esatti mettemmo in guardia i lavoratori su quanti e quali pericoli si annidassero dietro il famigerato comparto “azione di Governo”, primo fra tutti l’accrescimento del ruolo di manovalanza che ci sarebbe stato assegnato in un ambito in cui, per i compiti istituzionali connessi che vanno dall’ordine pubblico alla difesa, passando per l’azione esecutiva dei prefetti, non avremmo potuto che raccattar le briciole, vista l’inesistente importanza strategica che i governi attribuiscono all’azione di soccorso alla popolazione”.
Quanto accade dimostra ulteriormente quanto il governo sia occupato a rafforzare le proprie difese in vista degli stenti che la sua azione imporrà ai molti lavoratori, precari, studenti, disoccupati. Svela il vero ruolo che hanno svolto i sindacati concertativi e quelli che inneggiavano alla ricchezza pubblicistica. Torna in auge la concertazione che tanti danni ha prodotto e che, se non fermata, altrettanti ne produrrà, sta ai lavoratori tutti organizzare un’opposizione conflittuale democratica e fatta di concreta pratica.