Lavoratori,
ieri l’amministrazione ha presentato le linee d’indirizzo per la formazione dei nuovi istruttori e la messa in moto, finalmente, del progetto USAR. Molti dubbi e perplessità si mescolano ad un sistema retto, da anni, da clientele che hanno fatto della formazione un mondo per “alcuni” a danno di tutti.
Certo è che, adesso la formazione ha come scoglio primario la mancanza di fondi e il limite imposto da quell’accordo firmato, dai soliti noti, che ne fa uno strumento nelle mani dei “superman”. Nel caos di un sistema importante ma martoriato spicca la figura del manager in carica che nel tentativo di salvare “capra e cavoli” sta tentando di sistemare le linee guida per l’accesso al ruolo di istruttori. L’impresa non è da poco!?!
Naturalmente tutte le organizzazioni sindacali hanno dato un contributo manageriale nel tentativo di salvare i propri orticelli. Al contrario di USB ha ricordato le vere priorità dei lavoratori: Riconoscimento economico ed amministrativo e rispetto della figura professionale.
Al contrario invece la situazione attuale ci porta davanti ad una realtà fatta di precettazione e costi sotto zero per una figura importantissima come quella del formatore professionale. La riunione si è aggionata a data da destinare.
Per gli USAR, argomento trattato ai margini dell’incontro, la situazione è sempre la stessa. Dobbiamo creare un settore, già in parte formato, nel tentativo di legalizzare un settore che fino ad oggi ha navigato su canali “oscuri”. Missioni internazionali grazie ai fondi europei (che a nessuno è dato sapere come e per conto di chi?!?), campi macerie che nascono come i funghi (anche qui non si sa il come e il perché!!!), regioni all’avanguardia del settore ed altre all’oscuro di tutto (chissà come mai!!!). insomma tanta confusione ed una unica certezza l’USAR non è riconosciuto, benché importante come servizio, e serve solo per appagare le voglie “personali” di qualche dirigente che grazie a questo progetto si sta riedendo le tasche di progettualità… mentre ai lavoratori, che sono la vera anima del progetto, rimangono carichi di lavoro e oneri… e futuro riconoscimento fissato alle “calende greche”.