Era il 23 maggio del 2010 quando al Teatro Capranica di Roma nasceva l’Unione Sindacale di Base. A 12 anni esatti di distanza sono al via i lavori del Terzo Congresso Nazionale di una organizzazione che ha visto crescere in modo esponenziale il numero degli iscritti e registrare una diffusione territoriale e categoriale entusiasmante.
In questi anni l’USB è nata e cresciuta in settori dove non esisteva, dai braccianti ai portuali, dal mondo della vigilanza privata fino ai tassisti e ai lavoratori autonomi a partita IVA, passando per le grandi fabbriche e il lavoro pubblico, senza perdere, ma semmai accrescendo, il suo profilo confederale di organizzazione generale di tutti i lavoratori.
Un’organizzazione moderna che mira a ricostruire il sindacalismo di classe, conflittuale e indipendente in un paese dove esiste una tradizione gloriosa di sindacalismo di classe ma dove, perciò, è ancora più forte che altrove il vuoto lasciato dal “sindacalismo di regime di Cgil, Cisl e Uil”, definitivamente passato a svolgere la funzione di stampella del sistema.
Dal 6 all’8 maggio l’USB ha ospitato il 18° Congresso mondiale della Federazione Sindacale Mondiale, raccogliendo la bandiera dell’internazionalismo e della solidarietà tra i lavoratori di tutto il mondo e rafforzando i legami di fratellanza con centinaia di sindacati combattivi sparsi su tutto il pianeta. In Italia non succedeva dal 1949, quando a guidare l’organizzazione internazionale dei lavoratori era Giuseppe Di Vittorio.
Con migliaia di assemblee, che i delegati e le delegate dell’USB si preparano ad organizzare in tutta la penisola, parte adesso un percorso di democrazia partecipata e di discussione collettiva dentro il mondo del lavoro che ci porterà fino all’assemblea conclusiva fissata per il 18/20 novembre a Montesilvano (Pescara), alla quale prenderanno parte 550 delegati rappresentativi di tutti i contesti lavorativi e delle diverse regioni del paese.
“La forza dell’Unione” è il titolo del congresso, centrato sulla necessità di rompere l’isolamento in cui sono state cacciate le lotte sul lavoro e sull’importanza dell’azione collettiva sia per difendere gli interessi di chi lavora che per affermare una diversa idea di società.
Salario minimo, stop al sistema degli appalti, rialzo dei salari, blocco dei prezzi, assunzioni e internalizzazioni nella Pubblica Amministrazione, introduzione del reato di omicidio sul lavoro, nazionalizzazioni, detassazione delle pensioni e riduzione dell’età pensionabile, libertà di organizzazione sindacale e ripristino del diritto di sciopero: sono alcune delle tante proposte e obiettivi della piattaforma generale dell’USB.
Mentre il mondo della grande impresa e della finanza ci sta costruendo un futuro da incubo, favorendo il riarmo e una politica di guerra e di bassi salari, sta al movimento dei lavoratori indicare la strada del cambiamento. Le assemblee congressuali, aperte nei posti di lavoro a iscritti e non iscritti, sono i luoghi giusti per farlo.
Partecipa al 3° Congresso dell’USB: la nostra forza sta nell’Unione.