Ieri, 7 luglio, USB è stata in piazza, davanti l’ingresso di Palazzo Marino, per presentare al nuovo Sindaco e alla nuova Giunta le richieste e le proposte per “la Milano che Vogliamo”. <<Non è stato di buon auspicio trovare una doppia fila di transenne ed un folto schieramento di forze dell’ordine in assetto antisommossa a mantenere una distanza elevata tra noi e il Palazzo del Comune, il luogo che dovrebbe essere la Casa di tutti i Cittadini, dove le istanze dei Cittadini dovrebbero essere ascoltate ed i loro problemi risolti. Ma eravamo preparati ad una simile accoglienza, date le dichiarazioni di ieri dell’assessore alla sicurezza Rozza: “alzeremo barriere di 15 metri”>>, afferma Pietro Cusimano, dirigente di USB Lombardia, che continua: <<Ciononostante siamo andati a farci sentire, con i nostri tamburi e le nostre voci, per rivendicare una Milano migliore, in cui i Servizi Pubblici vengano reinternalizzati e migliorati, i Trasporti resi più sicuri e fruibili, le Scuole messe in condizione di accogliere al meglio i bambini e i ragazzi, la Salute venga considerata il bene primario da tutelare, la Casa venga garantita a chi non per sua colpa non può pagare un affitto, le persone in cerca di occupazione abbiano assicurato un Reddito Minimo e ogni Donna e ogni Uomo veda riconosciuti e assicurati i propri Diritti Civili e Umani>>.
Per non incontrare i manifestanti, Sindaco e Assessori sono entrati dalla porta posteriore, mentre un gruppo di attivisti calava lo striscione “Work Block” dal palazzo della Ragioneria del Comune, situato accanto Palazzo Marino. <<Il Sindaco e la Giunta hanno evitato di incontrare Cittadini, tra i quali anche tanti bambini, che rumorosamente, animatamente ma in modo del tutto pacifico, chiedevano di avere tutelati i propri diritti>>, conclude Cusimano. Brevi momenti di tensione si sono verificati nel momento in cui si è cercato di superare le transenne, arrivando ad eliminare la prima fila. Alla fine una delegazione è riuscita a consegnare la lettera (in allegato) con le richieste e le proposte basate sulla Piattaforma dell’Assemblea Nazionale di USB “Voglio Lavoro e Stato Sociale”, che anche oggi molti Cittadini si sono fermati a sottoscrivere.