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Editoriale

La nostra voce dalla Carovana Europea per l'Uguaglianza, la Dignità e la Giustizia sociale -foto-


“Un reale percorso per la convergenza delle lotte e la costruzione di una coscienza collettiva”

Quello che abbiamo sperimentato è stato l’inizio di un percorso di coscienza collettiva  che ha avuto un primo momento di sintesi nella convergenza delle lotte dei migranti, dei rifugiati e dei sans-papiers nel rivendicare la libertà di circolazione e di residenza delle persone e contro le politiche repressive, economiche e di guerra permanente, dell’Unione Europea, dei suoi stati membri, attraverso quegli accordi bilaterali che sono alla base delle stragi nel mar Mediterraneo, nelle frontiere interne ed esterne dello spazio europeo.

Con questa linea politica rivendicativa la Coalizione Internazionale dei Sans-Papiers e Migranti (CISPM), formata da movimenti di richiedenti asilo, migranti, rifugiati, sans-papiers e sindacati conflittuali (come l’Unione Sindacale di Base - USB Italia che ha rappresentato l’Ufficio Europeo della Federazione Sindacale Mondiale - WFTU), ha portato a Bruxelles (Belgio), cuore delle istituzioni europee, la Carovana Europea per l’Uguaglianza, la Dignità e la Giustizia sociale dal 22 al 28 giugno, con delegazioni provenienti tra gli altri dall’Italia, dalla Francia, dalla Germania, dalla Spagna, dall’Olanda, dalla Polonia, dal Belgio e da numerosi altri paesi.

L’unica delegazione italiana della Carovana Europea, composta dal Movimento Migranti Rifugiati, dall’Unione Sindacale di Base (USB), dalla Rete Iside Onlus e dall’Associazione Inquilini e Abitanti As.I.A/USB, partita da Torino sabato 21 giugno, è stata oggetto di una operazione vergognosa di polizia internazionale, per tentare di impedire, inutilmente, di raggiungere Bruxelles. I pullman della delegazione sono stati fermati più volte nella notte tra il 21 e il 22 giugno. Prima al valico di frontiera italo – svizzero del Gran San Bernardo. Successivamente all’uscita dal tunnel del Monte Bianco, precisamente a Chamonix Mont-Blanc, da parte della Polizia francese con l’arresto di 5 rifugiati in possesso di regolare permesso di soggiorno per protezione internazionale in fase di rinnovo.

Gli altri membri della delegazione, di fronte a questo vergognoso dispiegamento di forze di polizia, sono scesi dal bus come forma di protesta, chiedendo a gran voce la liberazione dei 5 rifugiati.

Dopo molte ore di fermo, mentre arrivava la solidarietà dalla Coalizione Internazionale dei Sans-Papiers e Migranti (CISPM) e di altri movimenti già riuniti a Bruxelles, i 5 rifugiati sono stati liberati a seguito di un processo per direttissima concluso con la piena assoluzione da parte della Corte di appello di Chambery (Francia), sabato 22 giugno.

La determinazione, il riconoscimento delle lotte quotidiane nelle piazze e la voglia di giustizia e libertà hanno prevalso sul tentativo fallimentare organizzato da “chi” ha dato ordine alle polizie e dogane di frontiera di bloccare il cammino della Carovana Europea, così la delegazione Italiana, insieme ai sopravvissuti del mar Mediterraneo, ha raggiunto Bruxelles lunedì 23 giugno dopo oltre 36 ore di calvario, al fine di unirsi alla Carovana Europea giunta dagli altri paesi d’Europa.

La settimana di azione a Bruxelles, dal 22 al 28 giugno, è stata caratterizzata da una sinergia delle lotte e da un dibattito chiaro, non senza qualche difficoltà con la Marcia per la libertà giunta da Strasburgo a Bruxelles con rifugiati e movimenti contro le politiche dell’austerity proveniente in prevalenza dalla Germania e dall’Olanda, difficoltà superate con la presa coscienza dell’importanza di lottare insieme. 

Il discorso politico ed analitico che ha caratterizzato le iniziative parte da una critica limpida e forte alle cause di molte migrazioni oggi: le  politiche economiche e di guerra dell’Unione Europea e dei suoi stati membri. Si è trattato insomma di una messa in discussione del passato e del presente coloniale ed imperialista dell’Europa.

Questa base di argomentazione politica ha accompagnato le azioni e le mobilitazioni che si sono susseguite nei diversi giorni: presidio sotto l’ambasciata d’Italia a Bruxelles (una delegazione ha incontrato l’ambasciatore  Alfredo Bastianelli) con i sopravvissuti e i familiari delle vittime del mar Mediterraneo, i presidi sotto l’ambasciata della Germania e dell’Olanda per le loro politiche di chiusura e repressione ai danni dei rifugiati e dei movimenti che li sostengono. Non è mancata una critica forte alle autorità d’Israele, ai governi francesi, spagnoli e greci per i maltrattamenti ai danni di migranti e richiedenti asilo.

I momenti più alti della carovana Europea sono stati le giornate del 26 e 27 giugno, con la manifestazione europea e il summit alternativo. Due date, quelle del 26/27 giugno, che hanno visto in concomitanza la riunione del Consiglio Europeo a Bruxelles con la presenza dei 28 capi di stato e di governo dell’Unione Europea.

La manifestazione europea del 26 giugno ha portato nelle strade di Bruxelles oltre 1500 persone tra migranti, rifugiati, richiedenti asilo, rom, sindacati conflittuali, movimenti, familiari delle vittime delle stragi delle frontiere, studenti, precari e lavoratori. Tutti uniti contro le politiche dell’Unione Europea. Una manifestazione ricca di rivendicazioni a partire dal No al Regolamento Dublino I e II, il No a Frontex, il No al legame tra contratto di lavoro e permesso di soggiorno, per la libertà di circolazione e di residenza, per la regolarizzazione dei migranti (Sans.Papiers), contro la politica degli accordi bilaterali tra Unione Europea, i suoi stati membri e i governi dell'Africa, Asia, Americhe ed in particolare contro le politiche del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Banca Mondiale.

Il summit alternativo è stato caratterizzato dai diversi “Gruppi di lavoro” dal tema Migranti/Lavoro e Precariato a quello delle Frontiere interne ed esterne, passando dal tema del Regolamento Dublino I, II. Questi argomenti sono stati oggetto di scambi di informazioni e condivisione di pratiche di lotte e di analisi, dentro una prospettiva di lotte ed azioni comuni.

I lavori dei gruppi si sono conclusi con la plenaria nel corso della quale è emersa fortemente l’esigenza di approfondire le analisi e continuare un percorso di lotte. Per questo motivo è stata accolta con entusiasmo la proposta della Coalizione Internazionale dei Sans-Papier e Migranti di riconvocarsi per una 3 giorni di iniziative e confronto da tenersi nel mese di ottobre a Roma (Italia).

L’appuntamento di Roma, voluta dalla delegazione italiana della Carovana Europea, si svolgerà nel pieno del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea

La Carovana europea a Bruxelles 2014 è stata per la stragrande maggioranza dei partecipanti un grande momento per portare le lotte per i diritti dei rifugiati, dei migranti e dei richiedenti asilo, dentro un contesto europeo.

Tra gli elementi da migliorare ed approfondire vi sono in particolare i temi del lavoro, questione centrale come sottolineato varie volte durante le assemblee e la necessità di una maggiore connessione delle lotte dei rifugiati, migranti e sans-papiers a quelle degli altri settori sociali in una prospettiva di unificazione a partire dai bisogni comuni. L’appuntamento di Roma diventa fondamentale per porre degli interrogativi rispetto al superamento di questi limiti.

La Carovana europea è stata soprattutto una occasione di confronto pratico con realtà di altri paesi, un momento di scambio di informazioni e di condivisione delle diverse esperienze di lotta, in particolare rispetto all’importanza del ruolo di un sindacato capace di guardare alle rivendicazioni dei migranti, rifugiati e sans-papiers come elementi di ricomposizione della classe lavorativa e sociale.
L’esperienza della connessione delle lotte portata avanti dalla delegazione italiana (Movimento Migranti Rifugiati, dall’Unione Sindacale di Base (USB), dalla Rete Iside Onlus e dall’Associazione Inquilini e Abitanti As.I.A/USB) è stata considerata una reale e giusta risposta per la convergenza delle lotte. Insomma la partecipazione alla Carovana Europea per noi si è rivelata un’esperienza generatrice di arricchimento e di contaminazione con realtà dell'associazionismo di base, ma anche una opportunità di far conoscere, fuori dal contesto degli specialisti, le difficoltà della vita dentro il contesto del sistema economico e politico capitalista che considera i rifugiati, i migranti e sans-papiers come merce da sfruttare.

Ci vediamo a ottobre 2014.

Coalizione Internazionale Sans-Papiers e Migranti – CISPM (Italia)