DALLA REGIONE LIGURIA IPOTESI DI PRIVATIZZARE LE STRUTTURE PER ANZIANI E LE CURE DOMICILIARI
Il Presidente Toti e l'Assessore Viale hanno dichiarato piu' volte la loro intenzione di aprire ai privati la sanita' pubblica ligure ispirandosi all'ormai "famigerato" modello lombardo.
Adesso lo troviamo scritto nero su bianco come ipotesi e progetto valido per tutte le Asl Liguri :
a pag.130 del Libro Bianco della Sanita' Ligure leggiamo come ipotesi "l'esternalizzazione di strutture per anziani e disabili attraverso l'affidamento in concessione ad un gestore privato"
a pag.19 degli Indirizzi Operativi per le Attivita' Sanitarie e Sociosanitarie 2016, sempre della Regione Liguria, leggiamo invece il progetto di "utilizzare personale del privato accreditato per l'erogazione di cure domiciliari".
Questo comporterà, non solo la problematica ricollocazione dei lavoratori e delle lavoratrici in altre strutture ospedaliere, ma lo smantellamento di servizi pubblici delle aziende sanitarie liguri dove vengono assistiti e curati molti utenti e disabili del territorio.
La domanda a questo punto sorge spontanea.
Perchè privatizzare servizi pubblici funzionanti? Chi ci guadagna?
Invece di provvedere piuttosto al potenziamento dei servizi fondamentali sul territorio la Regione
pensa di appaltarli ai privati con tutti i disagi che ne deriveranno sia dal punto di vista assistenziale e della qualità di cura che del mantenimento del posto di lavoro dei dipendenti .
Il sindacato Usb é ben deciso a battersi contro queste sciagurate ipotesi di prìvatizzazione di parti di sanità con ogni forma di lotta e mobilitazione che coinvolgano i dipendenti interessati, i cittadini e le associazioni e si impegna a chiedere alla Regione Liguria adeguate giustificazioni sulle preoccupanti ipotesi formulate.