Il lockdown non ha fermato il dibattito e le discussioni tra i lavoratori di università ed enti di ricerca pubblici che con USB e insieme a studenti e precari della scuola, università e ricerca, pur nel rispetto del necessario distanziamento fisico, manifesteranno mercoledì 10 giugno alle 11 in viale Trastevere a Roma, per chiedere conto al governo e ai ministri Azzolina e Manfredi affinché scuola, ricerca e università siano davvero elette a priorità per il Paese.
Due inquilini dello stesso palazzo per istanze diverse ma connesse dalla centralità assunta, per motivi diversi, durante l’emergenza sanitaria. Per tutti questi settori sono emerse criticità sistemiche che il Governo ha mostrato di non saper o non voler affrontare nel modo adeguato, attraverso una necessaria riforma di sistema nella prospettiva di una evoluzione del nostro Paese, per le generazioni attuali e future.
EPR e Università suoneranno al campanello “Manfredi”, ala MUR: un incompiuto, una struttura che ad oggi si è rivelata utile solamente ad aggiungere una poltrona nel Governo e a far fare l’ennesimo annuncio al Presidente Conte, per rispondere alle dimissioni dell’ex Ministro Fioramonti.
Così come è stata esaltata nei periodi più bui del Covid-19, quando erano continui i richiami alla necessità di un cambiamento per il Paese alla luce della lezione appresa dall’emergenza sanitaria, la Ricerca Pubblica è stata poi altrettanto velocemente scaricata e cancellata dall’elenco delle priorità per il Paese. Ci ribelliamo alla rinnovata esasperante indifferenza del governo e del ministro verso la ricerca pubblica, quella stessa che si è subito attivata anche per capire e contrastare il Covid-19 e che ancora oggi è al lavoro per tutelare la salute dei cittadini: non possiamo che denunciare, infatti, il nulla per gli EPR e il pochissimo destinato all’università dal “decreto legge rilancio” che pur prevede, invece, un’ingente spesa pubblica per interventi di sistema in vari settori, soprattutto in quello privato.
Ai pochi spiccioli riservati agli EPR si aggiunge la totale mancanza di visione e l’assenza di interventi strutturali che, per chi lavora nella Ricerca, sono assolutamente evidenti ed improrogabili.
- L’esigenza di una governance unica, superiore ai ministeri vigilanti, che funga da cabina di regia del sistema ricerca in Italia.
- Un comparto autonomo di contrattazione che restituisca centralità ai lavoratori della Ricerca, risolvendo i nodi essenziali affinché l’Italia torni ad essere un paese attrattivo per chi vuol fare Ricerca: carriere, ordinamento professionale, salari, libertà di ricerca, etc.
- Deprecarizzazione totale, indispensabile per restituire libertà alla Ricerca e per consentirle di programmare e ragionare su una prospettiva di medio lungo termine.
USB chiede al ministro, prof. Manfredi, un incontro su questi temi che sia l’inizio di una interlocuzione. Vorremmo illustrare al ministro la nostra proposta avanzata sulla riorganizzazione dell’attuale disordinata governance, sul reclutamento universitario e proprietà intellettuale, sui fondi e sulla necessità di una cabina interministeriale.
La Ricerca è una priorità per il nostro Paese?
Questa è la domanda.
Mercoledì 10 giugno chiederemo delle risposte al Ministro Manfredi.
Mercoledì 10 giugno iniziamo un percorso che spazzi via le false priorità utili solo a Governo e padroni e imponga le vere priorità per il popolo
#ricercaprioritavera!
Unione Sindacale di Base – Pubblico Impiego - Ricerca