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Università, USB: la ricerca scientifica non è al servizio della guerra!

Roma,

Nel momento in cui la distruzione della Striscia di Gaza da parte dell'esercito israeliano procede con un'intensità e un accanimento sui civili che ricordano i periodi più bui della storia, è inconcepibile pensare che la ricerca scientifica possa continuare senza pause.

Come USB P.I. Settore Università riteniamo doveroso invitare a sostenere  e sottoscrivere la lettera aperta al MAECI (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), promossa da numerose e numerosi appartenenti al mondo universitario e della ricerca, per chiedere la sospensione del bando per la cooperazione tra istituzioni italiane e israeliane in materia di ricerca scientifica uscito alcuni giorni fa (https://www.esteri.it/it/diplomazia-culturale-ediplomazia-scientifica/cooperscientificatecnologica/accordi_coop_indscietec/).

Nel momento in cui la distruzione della Striscia di Gaza da parte dell'esercito israeliano procede con un'intensità e un accanimento sui civili che ricordano i periodi più bui della storia, è inconcepibile pensare che la ricerca scientifica possa continuare senza pause.

Colpisce il fatto che le aree di intervento sono le tecnologie per migliorare la qualità dei terreni agricoli quando i campi di Gaza sono distrutti e sconvolti dalle operazioni belliche e la popolazione palestinese soffre la fame, oppure le tecniche di purificazione dell'acqua mentre la Striscia manca di acqua potabile e di impianti fognari.            
Nel bando dell’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra Italia e Israele non si fa poi alcun riferimento all'esclusione dei progetti per lo sviluppo di tecnologia dual use, ovvero a impiego sia civile che militare, mentre la terza linea di finanziamento, quella riguardante l'area delle tecnologie ottiche, potrebbe essere utilizzata per lo sviluppo di tecnologie di sorveglianza e controllo anche ad uso bellico.

Lo scorso gennaio, la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso un’ordinanza nella quale si riconosce che vi è un rischio plausibile che Israele stia commettendo il crimine di genocidio a Gaza, e ha indicato sei misure cautelari urgenti atte a impedire che questo avvenga.       
La richiesta di sospensione del bando, perciò, non ha solo ragioni morali, ma soprattutto vuole richiamare le istituzioni italiane al loro dovere inderogabile di prevenzione di genocidi, ovunque ve ne sia il pericolo, che è un obbligo per gli stati membri delle Nazioni Unite secondo la Convenzione per la Prevenzione e Punizione del Crimine di Genocidio.

Di seguito il link al testo della lettera con le firme (in aggiornamento):

https://docs.google.com/document/d/1Q5uuXmdJeDEyi06Kv1VkLPXAeVkMbfl8gHxPh6JGLQM/edit

 

FORM PER FIRMARE:

https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfX-aSjxr3REOxNSagq8Adafb3Q8LXDP0vLu-QSW4hhQIT-vA/viewform

 

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