Blocco dei contratti e degli aumenti contrattuali regionali, sotto organico, saltare riposi, saltare da un reparto all’altro lavorare anche 14 ore di lavoro al giorno a causa del blocco delle assunzioni e dovremo lavorare fino a 65 anni in un lavoro usurante (20% ha problemi fisici dovuti al lavoro svolto),non ci vengano pagate e non possiamo recuperare
migliaia di ore straordinarie e giornate di ferie, ( oltre 100 milioni di €uro, In pratica si lavora gratis).
mancano tremila tra medici e infermieri: il Veneto «virtuoso» fornirà un livello di cure inferiore al «minimo vitale».
vengono chiusi posti letto, accorpati reparti con letti nei corridoi, liste di attesa infinite, visite a pagamento subito..
sempre più servizi vengono appaltati a privati.
IL DISAVANZO NON DIPENDE DA NOI LAVORATORI …MA DALLE SCELTE DI CHI GOVERNA
projet financing, costruzione di nuovi ospedali da parte dei privati che poi ricevono per 30 anni l’affitto e l‘appalto di tutta una serie di servizi: Mestre, Sanbonifacio, Castelfranco; già fatti; Santorso: in arrivo;Treviso,Padova, Arzignano: prossimi progetti. Costi che lievitano fino a 7 volte e si paga pure l’Iva (200 milioni) mentre con un normale mutuo l’Iva non si paga. Circa metà del debito è dovuto a questo.
autorizzazione per acquisto di materiali, aumento di prestazioni e parziale turn over del personale senza finanziarli. raddoppio del finanziamento ai privati. Negli ultimi sei anni da 500 milioni a 1 miliardo
troppe ulss, un enorme poltronificio che risponde più ad esigenze politiche che a bisogni reali
– 220 milioni Con il passaggio dalla spesa storica ai costi standard la sanità veneta riceverà dallo Stato 220 milioni di euro in meno; tanto costerà al servizio sanitario regionale l’avvio del federalismo fiscale. Questi primi dati formulati dalla Commissione paritetica per il federalismo fiscale.
Galan ha tolto l’addizionale IRPEF per gli alti redditi, che contribuiva al finanziamento del sistema sanitario.
NON DEVONO ESSERE I LAVORATORI E I CITTADINI A PAGARE.
La giunta regionale sta applicando scelte che dipendono anche dalle norme varate dal governo nazionale: si parla di un taglio del 2,5% sui bisogni di salute, la riduzione di 2 mila posti letto, il blocco delle assunzioni di infermieri, oss e medici, la sospensione degli acquisti di macchinari, la riduzione di ricoveri, dismissioni veloci post operatorie e raccontando poi la favola che si va alla riduzione delle liste di attesa.
A questo si aggiunge la grave situazione delle IPAB, alcune commissariate, costrette ad aumentare le rette, costrette a ricorrere ad appalti , con sempre meno qualità con sempre meno personale.
Il personale IPAB non si vede riconosciuto contrattualmente la parificazione con il personale degli ospedali, non gli viene concesso il riposo dopo le festività lavorate, ha carichi di lavoro pesanti e ora la Regione vuole privatizzare le IPAB e.sequestrare le donazioni ricevute.Infine le cooperative che si occupano di assistenza si vedono mancare i finanziamenti con conseguenze che riducono il personale, le ore lavorate e di conseguenza i lavoratori si trovano con stipendi dimezzati o pagati in ritardo.
Governo e regioni hanno massacrato la scuola ora vogliono massacrare la sanità
MERCOLEDI’ 27 OTTOBRE ore 12
MANIFESTAZIONE REGIONALE UNITARIA, Ulss, Ipab, Coop. Palazzo BALBI Venezia
§ Rinnovo contratti e pagamento degli aumenti contrattuali regionali
§ No al blocco delle assunzioni.
§ Riconoscimento del ruolo sanitario degli OSS e passaggio in C
§ Parificazione dei contratti di lavoro dipendenti IPAB con la Sanità
§ No alla legge che allunga a 65 anni l’età pensionabile per le donne, No al decreto Brunetta.
§ Eliminazione del numero chiuso per i corsi infermieri, tecnici ecc
§ Servizi pubblic:No a privatizzazioni e ai projet financing.
§ No ai tagli, alla chiusura di reparti , alla riduzione dei posti letto.
§ Reintrodurre l’aliquota irpef per gli alti redditi e aumentare l’irap (se non pagano i ricchi paghiamo noi)
§ No alla trasformazioni delle IPAB in fondazioni, riconoscimento delle festività infrasettimanali.