L'Unione Sindacale di Base ha partecipato, l'11 novembre, all'incontro organizzato dall'Assessore all'Istruzione, la dott.ssa Sentinelli, alla Regione Lazio con i sindacati e L'USR, sui progetti regionali per “il potenziamento dell'offerta formativa” con l'impiego dei precari, come previsto dall'Accordo già firmato con il MIUR.
Composizione del tavolo di “confronto”:la nostra convocazione a tale incontro, “è stata causata da un errore della Segreteria”, così ci ha ricevuti l'Assessore. La nostra O.S. non è “firmataria” di contratto e neanche “rappresentativa”, lo ha “scoperto” solo grazie alle “tardive” note pervenute dagli altri sindacati. Pure in questa occasione i sindacati collaborazionisti hanno tentato di estendere le loro prerogative anche in sedi “non di contrattazione”, per affermare la loro esclusiva presenza nonostante la loro rappresentatività sia frutto di elezioni svolte nel 2006 né si sa se mai le indiranno!! Sui perché di questo ostracismo lasciamo parlare i fatti consumati dentro quell'incontro, a cui non abbiamo rinunciato a partecipare.
Aree di intervento: l'integrazione dei nomadi, degli stranieri e degli alunni disabili, potenziamento della lingua italiana e delle attività di laboratorio. Tutto questo in “coerenza” con le politiche attive dei respingimenti, dei limiti del numero degli stranieri per classe e anche con la riduzione degli orari stabiliti dalla riforma delle superiori proprio per le materie che ora andrebbero rafforzate!
Finanziamento:5 milioni di euro del Fondo Sociale Europeo dal “ASSE III INCLUSIONE SOCIALE Obiettivo: Sviluppare percorsi integrati e migliorare il (re) inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro”.Ma chi sarebbero i “soggetti svantaggiati”? I precari? gli studenti?Sono previsti 600 progetti da 8.300 eurooppure, come prevediamo, 200 scuole coinvolte su un totale di 3000!
Contratti e personale: rivolto a 1.778 precari(sui 3600 iscritti alle liste preferenziali o sui 7 mila posti tagliati) i quali vengono “scelti” in base a liste del MIUR e, nonostante abbiano lavorato anni nelle scuole, li considerano sggetti esterni, a cui fare un “contratto a prestazione d'opera”,con una retribuzione pari solo al 40% del percepito l'anno precedente, ad integrazione dell'indennità di disoccupazione. “Soggetti esterni”saranno i loro diritti (contributi previdenziali, ferie, malattie) mentre la loro paga sarà molto“interna”;si parte da un impegno previsto di 240 ore con un tetto massimo di 3840 euro lordi, ossia, per un laureato 16 euro l'ora. In proporzione più bassa sarà la paga oraria per il personale non docente. In tutte le altre Regioni si è avuta almeno la decenza di proporre 45 euro per i laureati e 14 per i diplomati!
E chi ha avuto la “sfortuna” di non maturare i requisiti per la disoccupazione ordinaria? Con cosa “integra” questo 40%?
Quest'anno la miseria. Il prossimo cosa succederà? Altri 2500 posti tagliati nel Lazio dalla Gelmini e se passa il federalismo alla Calderoli altri 2700!
E chi avrà lavorato solo con questo contratto a prestazione d'opera non avrà neanche la possibilità di avere l'indennità di disoccupazione!
Un schiaffo alla decenza: un collaboratore esterno, vero, prende fino a 100 euro l'ora!
SOLO L'USB HA POSTO QUESTE DOMANDE E QUESTIONI A QUEL TAVOLO DI “CONFRONTO”!
Gli altri sindacati erano troppo presi a fare i saluti all'Assessore e a “portare a casa questo risultato”, per notare le risposte date all'USB dai dirigenti: “i soldi ci sono”- l'USB infatti ha chiesto conto dei 95 milioni stanziati nell'Asse III- “il limite dei 5 milioni deriva solo dai tetti imposti alla “paga” da dare ai precari” !
Ci colpiscono sempre favorevolmente le parole in questi incontri sul “bene degli alunni e dell'istruzione”:
non si puo' stare zitti davanti ai fatti che LO negano!
Chissà cosa succederà al prossimo incontro, dove, forse, non ci saranno le “interferenze e le orecchie di troppo”dell'USB. Sicuro è che “non si contratterà nulla” perchè l'Amministrazione ha già deciso tutto, d'altra parte a furia di fare i servi si viene cacciati pure dallo spartire le briciole!
Per questo abbiamo proclamato lo sciopero regionale del 25 Novembre:
* per la conquista di un vero tavolo di discussione e decisione sui problemi concreti e complessivi della scuola: dal dimensionamento della rete scolastica (quali e quante scuole di cui i territori hanno bisogno), alle attività vere di potenziamento delle scuole in aree disagiate; per il riconoscimento della professionalità a partire dal Contratto Nazionale della scuola per tutti i suoi lavoratori; contro i progettifici e la scuola spezzatino funzionale solo al clientelismo avverso a chi lavora davvero.
* Contro i finanziamenti diretti e indiretti alle scuole private, le paritarie e le Fondazioni.
* Contro la regionalizzazione della scuola che sta avvenendo, nei fatti, come l'applicazione delle gabbie salariali (stipendi diversi nelle varie Regioni) e divisione per censo degli studenti in base alla loro provenienza di ceto sociale e territoriale. Tutto senza che i lavoratori abbiano detto la loro anche alla Regione!
* Contro la farsa dei progettini regionali, strumentali alla sola propaganda politica e sindacale di chi deve gestire i danni provocati dal processo di privatizzazione.