Di sicurezza in generale, e del rischio amianto nei luoghi di lavoro e nelle scuole in particolare, si è discusso nella giornata del 10 dicembre scorso al Convegno Nazionale “Né Buona, né Cattiva: la Vera Scuola ha bisogno di Sicurezza”, organizzato dal CESTES in collaborazione con l’USB. Grazie al patrocinio dell'Associazione “Per la Scuola della Repubblica”, la quale è riconosciuta dal MIUR come Ente di formazione, i lavoratori della scuola hanno avuto la possibilità di far rientrare la giornata in una delle cinque previste per la formazione cui hanno diritto ogni anno.
I lavori si sono svolti presso l'asilo Filangieri di Napoli e sono intervenuti autorevoli ospiti, a vario titolo qualificati, che hanno fornito importanti spunti di riflessione e informazioni sul tema.
Tra gli altri Francesco Maranta, operaio ferroviere di S. Maria la Buna (la prima lotta dei lavoratori campani contro l’amianto), l’avv. Maurizio D'Ago dell’Associazione Italiana Esposti Amianto, il prof. Giuseppe Comella, oncologo di fama mondiale, Presidente dell'Associazione "Medici per l'Ambiente", Viviana Ruggieri, Ricercatrice – USB, esperta dei Fondi Strutturali Europei, il rappresentante sindacale USB dei Lavoratori Socialmente Utili della scuola, il deputato della Commissione Istruzione alla Camera prof. Luigi Gallo. Significativo ed emotivamente coinvolgente il collegamento con il Presidente dell’associazione dei parenti delle vittime dell’amianto dell’Eternit, in diretta web da Casal Monferrato. Il Presidente, sostenuto da una combattiva signora 84enne, ci ha assicurato che la loro lotta continuerà e ci ha incoraggiato e sostenuto nella nostra battaglia in difesa della sicurezza nella scuola pubblica.
Durante il Corso, è stato presentato e distribuito un opuscolo redatto da un gruppo di docenti dell'USB Scuola, contenente, tra l'altro, un vademecum in dieci punti in cui, a partire da una breve analisi dei rischi che si possono correre per la mancata sicurezza negli edifici scolastici, si invitano studenti, genitori e tutto il personale della scuola a non affrontare la questione “sicurezza” con superficialità o con un approccio di tipo omissivo nel caso di riscontro di fattori di rischio.
Nell’opuscolo si illustrano, inoltre, le strategie da adottare, si spiega l’iter da seguire anche in relazione alle figure di riferimento a cui rivolgersi, e si denuncia che in un ambito tanto fondamentale per la salvaguardia della salute prevale, spesso, "un gorgo di occultamenti, depistaggi, vere e proprie tattiche diversive e dilatorie, il tutto dettato come sempre dal puro interesse economico”. L'ultima pagina contiene un elenco cronologico della normativa sulla sicurezza.
L'idea del Convegno è nata dalla vicenda dell'amianto all’ ITI Volta di Napoli, la quale dimostra come sia possibile l’esposizione per decenni di centinaia di lavoratori e migliaia di studenti a materiali contenenti amianto e come sia altrettanto possibile, ai primi sospetti avanzati, tentare di occultare la verità anche con atteggiamenti intimidatori verso coloro che "hanno osato” segnalare rischi e pericoli.
A tale proposito nella mattinata del 18 dicembre è stato ascoltato, presso l’Ufficio Scolastico Regionale, il componente della Rappresentanza Sindacale Unitaria del Volta, eletto nelle liste dell’USB, il prof. Specchio, il quale, insieme ad altri due lavoratori dell’Istituto, è stato messo sotto procedimento disciplinare con l’accusa di comportamenti non consoni al suo ruolo nella scuola.
Nella realtà non uno dei fatti contestati, a lui come agli altri 2 lavoratori, è avvenuto nelle sua funzione lavorativa di docente, ma si riferiscono invece all’esercizio delle sue funzioni di rappresentanza sindacale di base, proprio in relazioni alle gravissime questioni di sicurezza vissute nell’ITI Volta, e segnatamente alla vicenda del piastrellato in vinil-amianto, lì presente da oltre 20 anni e via via in disfacimento, materiale scoperto ed occultato nel 2011.
In quella sede sono state contestate sia le procedure adottate, che non garantiscono l’adeguata difesa dei lavoratori, ma soprattutto il merito delle questioni e la natura dell’avvio dei provvedimenti, promossi proprio da chi doveva garantire, e del resto è primo responsabile della sicurezza di una scuola, e cioè il Dirigente Scolastico. Abbiamo posto l’evidenza del tentativo di squalificare i lavoratori che avevano avuto l’ardire di denunciare i pericoli di una scuola che cadeva letteralmente a pezzi, ma proprio grazie a loro sono partiti ingenti lavori di riqualificazione per 1 milione e 200 mila euro, e che avevano svelato la presenza di amianto pericolosissimo per l’uomo, ottenendo la bonifica degli ambienti inquinati. Nell’incontro è emersa la singolare tesi, da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, secondo la quale i responsabili scolastici non dovrebbero interessarsi dell’amianto, che sarebbe un problema di Province e Comuni. Fermo restando le gravissime responsabilità dei vari governi e degli enti locali, rimane ovvio, oltre che definito e regolato per legge (il famoso decreto legislativo n° 81 del 2008) che il responsabile primo ed ultimo della sicurezza di ogni singola scuola è il suo dirigente.
La responsabile nazionale dell’USB-Scuola, Barbara Battista, ha fermamente contestato tale tesi, chiedendo alla Direttrice Generale, per altro già invitata al Convegno, ma non presente, come assenti sono stati gli altri funzionari responsabili del settore sicurezza del Provveditorato, un serrato confronto sul tema, ricevendo da lei una disponibilità di massima, che però verificheremo nel prossimo futuro.
Significativa l’ultima notizia della convocazione di una nuova audizione della III Commissione regionale alle bonifiche e alle eco-mafie, presieduta da Antonio Amato, sempre sul caso Amianto-Volta, che fa seguito alla positiva diffida prodotta dalla Commissione stessa, indirizzata a Provincia e Preside, per imporre l’immediata bonifica del Volta, poi finalmente avvenuta.