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Lombardia PUBBLICO IMPIEGO Picchetti

LA SPENDING REVIEW NON SI FERMA: DECLASSATA LA BIBLIOTECA BRAIDENSE DI MILANO. MA LAVORATORI E INTELLETTUALI SI RIBELLANO

Milano,

“Con la cultura non si mangia” affermava anni fa il ministro delle Finanze Giulio Tremonti. Seppure smentito da uno studio (della European House-Ambrosetti del 2010) che dimostrava come un euro investito nel settore culturale ha un impatto sul sistema economico è di 2,49 euro, oggi il ministro dei Beni culturali(?), Dario Franceschini, ne mette in pratica le parole. E declassa, tra le tante istituzioni culturali, la Biblioteca Braidense di Milano accorpandola ad altre fondazioni culturali. Che vuol dire, come denunciato da tempo da USB, risparmio dello stipendio di un direttore e meno fondi per gestione, acquisizioni, ricerca. E per il personale mobilità, demansionamento, precariato, nessuna assunzione stabile. Un triste futuro. Pronta la risposta dei lavoratori, tutti appassionati bibliofili, orgogliosi di lavorare in un così prestigioso centro culturale: l’assemblea e la Rsu hanno inviato una lettera al ministro chiedendo chiarimenti e un incontro e hanno coinvolto i numerosi professori, intellettuali, studiosi che frequentano la Braidense affinché facciano sentire la loro voce. Ma anche al loro appello il ministro ha risposto mantenendo ferme le sue posizioni. Fondata nel 1786, la Braidense raccoglie centinaia di migliaia di rarissimi manoscritti, incunaboli, libri, spartiti musicali, giornali e una moderna mediateca multimediale interattiva. Non solo: è sede del deposito legale di tutti i libri, CD, DVD pubblicati in Lombardia. Un importante strumento di consultazione per tanti cittadini, studenti, appassionati. Nella Braidense storia e attualità si compendiano così in una sola sede. E tutto questo succede alla vigilia dell’anno dell’Expo così decantata a parole come vetrina di Milano e del Paese. Ma evidentemente la cultura pare proprio estranea agli interessi di chi governa. La resistenza ai tagli del governo e del ministero continua in nome della cultura, del diritto a un lavoro dignitoso e dell’occupazione.