La sicurezza dei convogli che circolano sulle linee “FERRO” del gruppo EAV in Campania, è ormai un optional.
Mancano manutenzione, pezzi di ricambio per gli elettrotreni, fornitori e ditte addette al revamping degli ETR non pagate, la rete in uno stato pietoso, tanto da far invidia alle ferrovie più disastrate del terzo mondo.
Questo il quadro che si presenta agli occhi di un osservatore estraneo alla vita aziendale.
In questo si inserisce il mancato decollo del piano di rientro elaborato dal Commissario ad acta Dott.Pietro Voci ed il taglio ulteriore di risorse praticato dalla Giunta Regionale, sin da Gennaio 2013, tanto da rendere insicura la stessa sopravvivenza del polo del ferro Campano, a partire dal 2014.
Così, mentre accade l’inverosimile, come soppressioni ed interruzioni di circolazione ferroviaria per mancanza di materiale rotabile, elettrotreni fermi nei depositi, senza possibilità di rimetterli in servizio, ieri pomeriggio l’incendio di un convoglio della ex Circumvesuviana si consumava in contemporanea ad una riunione della RSU con la Divisione Trasporto EAV, alla quale abbiamo partecipato, in cui le materie di discussione non erano certo le anomalie appena citate, la mancata erogazione da diversi mesi dei ticket pasto, la sicurezza del salario o la richiesta di poter lavorare in serenità, senza dovere litigare con utenti inferociti da mesi di disservizi, ma bensì il fronteggiare il comportamento da “COMITATO DI AFFARI” della UGL Trasporti, che giorni addietro ha occupato la sede EAV, non certo per salvaguardare diritti, dignità e stipendio dei lavoratori, ma per tutelare un “SINDACALISTA” in cerca di un posto al sole e prontamente accontentato dal management EAV, con avvallo della politica.
Atteggiamento comune alla quadruplice sindacale, in questo caso assunto dalla UGL e prontamente difeso dai massimi vertici dell’EAV e dalla classe politica regionale, così come in passato, con la giunta Bassolino, accadeva per qualcun’altro, per vicinanza politica.
Se questo è lo spessore dei vertici aziendali, sindacali e politici della Regione Campania, risulta davvero difficile comprendere l’ennesimo presidio del 23 p.v. presso Regione Campania, inscenato da CGIL-CISL-UIL ed UGL, per sollecitare lo sblocco del piano di rientro, ma sempre nel solco della concertazione, che ha causato tanti danni al TPL regionale, così come risultano chiarissimi i motivi dello smantellamento del TPL Campano, avvenuto, certamente per i tagli, ma evidentemente anche per clientelismi politici/sindacali ed incompetenza.
I comitati di affari no servono più e nemmeno le sceneggiate in via S.Lucia, con presidi messi in piedi da quadri sindacali in “DISTACCO”, i lavoratori ed i cittadini non vi seguono più e chiedono sicurezza, servizio erogato, salario e diritti!
Per sollecitare una risoluzione del problema “TPL” Campano, serve una paralisi totale dei trasporto pubblico regionale, prima che sia troppo tardi.
Napoli 19/09/2013
USB Lavoro privato Campania