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Scuola Docenti ATA

La vera emergenza è quella dei diritti

Nazionale,

La notizia che in questi giorni la Ministra Azzolina continua a propagandare, la creazione di un organico aggiuntivo di 50.000 docenti a tempo determinato, è l'ennesima notizia che va compresa nella sua vera essenza e demistificata. Quello che ministero e stampa tacciono è che, in caso di nuovo lockdown le lavoratrici e i lavoratori così assunti verranno licenziati, senza diritto ad alcuna indennità (NASPI inclusa) in violazione dei più elementari principi del lavoro e della normativa scolastica.
Si tratta dell'ennesimo provvedimento che esplicita in maniera inequivocabile l'approccio che il Governo e il Miur intendono adottare rispetto allo storico sottodimensionamento degli organici della scuola pubblica statale.
Da tempo diciamo che la crisi sociale che stiamo vivendo dovrebbe trasformarsi nell'occasione per ripensare un modello scolastico oggi inadeguato e insufficiente rispetto ai bisogni formativi degli studenti e ai diritti contrattuali e di sicurezza di insegnanti, personale amministrativo e tecnico e collaboratori scolastici.
I concorsi banditi a fronte di una necessità di immissioni in ruolo straordinarie e immediate di docenti che da anni lavorano all'interno delle istituzioni scolastiche, le procedure di riapertura delle graduatorie che hanno messo in luce  l'inadeguatezza del sistema informatico del ministero e, da ultimo, questo ulteriore e gravissimo attacco ai diritti dei precari, licenziabili senza indennità di disoccupazione e chiamati alla bisogna, ebbene tutto questo chiarisce una volta di più l'assenza di un piano complessivo di riforma della scuola di questo Ministero e di questo Esecutivo.
La creazione di una sottocategoria di lavoratori con meno tutele e meno stabilità è un ulteriore abbassamento delle garanzie di diritto per i lavoratori del comparto.
Il mondo del precariato scolastico è però oggi meno acquiescente di qualche tempo fa e già si levano diverse prese di posizione che preludono a percorsi di mobilitazione che non tarderanno a venire.
USB Scuola sosterrà con forza queste iniziative: il nuovo anno scolastico dovrà vedere il mondo della scuola al centro di un progetto alternativo per il Paese; ogni giorno che passa, siamo sempre più convinti del percorso di lotta che insieme ad altre organizzazioni sindacali e studentesche abbiamo intrapreso indicendo le due giornate di sciopero del 24 e 25 settembre.
A questo importante momento di lotta e rivendicazione arriveremo attraverso un percorso di mobilitazioni che vede già alcuni appuntamenti fissati. Il 2 settembre USB Scuola aderisce alla giornata di mobilitazione indetta da un folto gruppo di movimenti di docenti precari (lettera-invito in allegato).
Siamo certi che molti saranno questa volta disposti a mettersi in gioco e ad alzare il livello di scontro con chi vuole approfittare della crisi per limitare i diritti (dalla licenziabilità al tentativo di limitare ancora di più il diritto di sciopero).
"Cambiamo la scuola", "formiamo un mondo diverso", le nostre campagne all'interno del settore, possono diventare le parole d'ordine di un movimento consapevole e combattivo che riporti la scuola all'interno di un progetto di cambiamento e di trasformazione sociale volto al recupero dei principi di Stato Sociale che negli ultimi decenni sono sempre più sotto attacco.