La scuola è cominciata. Ancora, per gli alunni di Roccaforte del Greco, non è
riconosciuto il diritto all’istruzione, mentre per Canolo e Careri si è trovata, per il momento, una soluzione.
La colpa di tutti questi alunni è solo quella di vivere in un paesino arroccato sulle coste aspromontane.
Il problema delle scuole di montagna, o meglio delle pluriclassi di montagna, non può essere risolto fornendo statistiche e numeri e mettendo in primo piano l’economicità dei provvedimenti da adottare.
Lo sguardo deve essere rivolto verso linee di sviluppo socio-economico-culturale-ambientale estremamente importanti per il futuro del territorio montano e delle piccole comunità.
La fredda logica della razionalizzazione della rete scolastica italiana, che ha guardato solo ai numeri, ha portato a sopprimere le sedi delle piccole scuole montane perché non rientranti nel quorum dei parametri previsti dalla legge, non considerando che si faceva scomparire un baluardo sociale e di vita di primaria importanza per le già disagiate zone montane. E’ stato inferto un colpo mortale a questi centri.
L’Autonomia scolastica può porre un primo alt alla razionalizzazione selvaggia cominciando a coinvolgere Enti Locali ed Amministrazioni Pubbliche del territorio circa le decisioni di mantenimento e localizzazione delle piccole scuole.
Si potrebbe:
Per quanto riguarda le scuole dell’Infanzia e della Primaria, GARANTIRE la piena funzionalità di quelle scuole in quei luoghi, (superando codici scolastici e numeri), utilizzando l’organico dell’autonomia che “nel pieno rispetto delle attribuzioni degli organi collegiali riconosciute dalla vigente normativa, progetta e realizza le attività, ottimizzando le risorse professionali disponibili”, in caso di ulteriore necessità la Regione Calabria potrebbe contribuire conferendo incarico ad un docente retribuendolo con bilancio proprio.
Pensare di collegare, con l’ausilio di materiale tecnologico e multimediale, questi alunni disagiati con classi dell’istituto principale per relazionarsi, socializzare e condividere percorsi cognitivi ed educativi di crescita.
Anche in questo caso la Regione Calabria potrebbe incaricare un docente” di collegamento” qualora l’Organico dell’Autonomia Scolastica non fosse sufficiente.
Si pensi alla lavagna interattiva con collegamenti diretti in video con le altre scuole dell’istituto. Una vera rivoluzione multimediale ed una occasione di crescita e di comunicazione eccezionale in grado di attenuare la situazione di isolamento e di chiusura delle piccole scuole di montagna!
Individuare un luogo dove far confluire, nel rispetto delle distanze e dei tempi di percorrenza, diverse realtà montane, anche intercomunali, al fine di per raggiungere il numero di studenti necessari al mantenimento del plesso/pluriclasse oppure per l’attuazione delle possibilità sopracitate.
I comuni interessati si faranno carico del trasporto.
Questi suggerimenti sono tutti da valutare, migliorare, integrare, sostituire, anche attraverso l’apertura di un dibattito sul valore sociale, culturale, educativo ed economico che la presenza della scuola significa per le comunità di montagna, e sull'individuazione delle scelte operative possibili, non escludendo la raccolta di firme per una petizione popolare da presentare alle massime cariche dello Stato, coinvolgendo enti locali, sindacati, insegnanti, parroci, associazioni e movimenti culturali a sostegno delle scuole nei piccoli centri montani.
A margine si citano valori e norme di riferimento che possono guidare le scelte da fare:
Diritti Costituzionali:
Tutti i cittadini hanno il diritto ad essere sostenuti nel percorso verso "il pieno sviluppo della persona umana", rimuovendo degli "ostacoli di ordine economico e sociale", che limitano di fatto "la libertà e l'uguaglianza dei cittadini" (art. 3 e 38 Costituzione).
la Repubblica garantisce Il "diritto al lavoro", di "tutti i cittadini", "promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto" (art. 4), e "cura la formazione e l'elevazione professionale" (art. 35).
A tutti i cittadini e le cittadine va riconosciuta "pari dignità" sociale, civile e giuridica
I valori di cui sopra costituiscono il carattere fondante della funzione pubblica della scuola, che è scuola per tutti e di tutti i cittadini, quindi eminentemente “scuola statale” costituzionalmente unica garante del diritto allo studio Di conseguenza la scuola di stato deve essere sottratta alla logica e
ai meccanismi del "mercato".
Norme nazionali:
Art 64 del decreto-legge n. 112 del 2008:
1. f -bis definizione di criteri, tempi e modalità ….. nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, l’attivazione di servizi qualificati per la migliore fruizione dell’offerta formativa;
2. f -ter nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagi degli utenti.
Norme regionali:
Indirizzi generali per la programmazione e la definizione del dimensionamento della rete scolastica e dell’offerta formativa della regione Calabria per il quinquennio- 2022/2023:
1. “La rete scolastica calabrese dovrà, prioritariamente rispondere alle esigenze educative e didattiche degli studenti e la relativa programmazione garantire un'offerta formativa che consenta l'effettivo "diritto all'Istruzione" ….
2. Il dimensionamento scolastico…… garantire il diritto all'istruzione nei confronti degli studenti calabresi secondo pari opportunità, dovrà essere programmato e definito anche secondo i seguenti aspetti di carattere generale:
Sistema dei trasporti e dei collegamenti
Andamento demografico e coerente distribuzione degli studenti fra scuole
Analisi strutturale ed efficienza degli Istituti scolastici
f) Mantenimento dei piccoli plessi di scuola dell'infanzia
g) Salvaguardia di plessi in aree particolarmente disagiate
Nell'adozione dei provvedimenti amministrativi con i quali vengono approvate le rispettive programmazioni di competenza in materia di dimensionamento scolastico, i Comuni, le Province e la Città metropolitana di Reggio Calabria dovranno specificare il procedimento seguito, l'effettivo
rispetto della normativa vigente e dei presenti indirizzi regionali, nonché dare atto dei pareri, facoltativi o obbligatori, acquisiti e motivarne l'eventuale discostamento.
Per la determinazione del dimensionamento scolastico si dovrà tener conto:
1. b) Delle caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali dei bacini di utenza
di ciascuna sede scolastica, nonché della distanza da scuole con disponibilità di aule che rispettino
le norme in materia di sicurezza, dell'agibilità delle vie di comunicazione, dei tempi di percorrenza
delle stesse autonomie scolastiche;
2. Le Province/Citta Metropolitana potranno valutare la possibilità del mantenimento dei punti di
erogazione del servizio anche al di sotto degli standards previsti dalla legge.
I Comuni competenti per le scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado dovranno tenere conto
dei seguenti criteri:
1. considerare la consistenza della popolazione scolastica nell'ambito territoriale di riferimento, rapportata alla disponibilità e all’idoneità edilizia esistente, per le scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado;
2. considerare le caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socioculturali del bacino di
utenza;
3. verificare l'efficacia della configurazione assunta dal servizio scolastico o dei servizi connessi (trasporti, mense. ecc.).
4. Ai fini dell'eventuale soppressione di un plesso occorre considerare, oltre al dato numerico degli alunni sopradetto, anche le distanze chilometriche di accesso ad altro plesso come di seguito indicate:
per le scuole dell'infanzia e per le scuole primarie non piu di 5 Km da percorrere in non più di 15 minuti;
per le scuole secondarie di I grado non più di 9 Km da percorrere in non più di 20 minuti;
Nella REALTA’ spesso:
Non sono state previste specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagi degli utenti.
Non vengono garantite le esigenze educative e didattiche degli studenti in quanto la programmazione (per loro) non consente l’effettivo diritto all’istruzione: minore tempo scuola dovuto alla impossibilità di partecipare a tutta l’offerta formativa pomeridiana.
Non si è tenuto conto del sistema dei trasporti e dei collegamenti.
Non si è tenuto conto del mantenimento dei piccoli plessi di scuola dell'infanzia.
Non si è tenuto conto della salvaguardia di plessi in aree particolarmente disagiate.
Non è stato garantito l'effettivo rispetto della normativa vigente e degli indirizzi regionali
Non è stato motivato il discostamento dai pareri facoltativi o obbligatori ricevuti.
Non è stato valutata la possibilità del mantenimento dei punti di erogazione del servizio anche al di sotto degli standards previsti dalla legge.
OGGI
Insieme, lasciando da parte campanilismi, primogeniture e appartenenze diamo vita a tutte le iniziative che permettano di GARANTIRE, IN MODO PERMANENTE IL DIRITTO, ALL’ISTRUZIONE DI QUESTI STUDENTI.
Catanzaro 08/10/2018
Per USB Pubblico Impiego Scuola
Regione Calabria Prof. Rocco COLUCCIO