Sono 154 i lavoratori e le lavoratrici della Cooperativa sociale G.E.C.O. che da due mesi non vedono il becco di un quattrino in busta paga. Una situazione figlia della disastrosa gestione del Consorzio EPTA.Lavorosociale, del quale la Coop G.E.C.O. è una delle consorziate.
In buona sostanza il Consorzio EPTA, titolare degli appalti gestiti da G.E.C.O. (sostegno handicap scolastico, minori, interventi socio-educativi), scommettendo in questi anni nella capacità del Terzo Settore di generare ricavi e commesse, ha imposto ai soci lavoratori delle cooperative del consorzio un giochino di scatole cinesi che ha lasciato per strada soldi, risorse e capacità gestionali, fino ad arrivare, nel bilancio 2010, ad un disavanzo di più di 800.000 €, e ad un mancato versamento delle spettanze, per i servizi gestiti da G.E.C.O., di 1.738.000 €.
Soldi dei lavoratori e delle lavoratrici che, a fronte dei servizi di qualità erogati si ritrovano senza stipendio da due mesi!
In questa vicenda spicca l’assenza della Lega delle Cooperative, della quale il consorzio EPTA è associata, che, in un silenzio assordante, concede il minimo sindacale al consorzio con la prospettiva di intermediare presso il Ministero per un fallimento ed una liquidazione indolore. Ma indolore per chi? Chi restiuirà i soldi ai lavoratori? Chi garantirà i livelli occupazionali e la qualità dei servizi?
Ad oggi i lavoratori della Coop G.E.C.O continuano ad andare a lavorare, senza stipendio, e senza neanche la prospettiva delle ferie, poiché senza stipendio da due mesi il vero problema diventa la sopravvivenza.
A fronte della mancanza di risposte a queste domande USB proclama lo stato di agitazione del personale della Cooperativa G.E.C.O. senza escludere il ricorso allo sciopero e riservandosi di mettere in campo tutte le iniziative che possano tutelare efficacemente il recupero degli stipendi e la miglior gestione della delicata vicenda che porterà, probabilmente ed in tempi poco certi, al passaggio dei servizi gestiti da G.E.C.O. ad altre cooperative.
p. USB Lavoro Privato Bologna
Fabio Perretta