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Lavoratori pubblici: lo sciopero dell'11 ottobre è il nostro sciopero

Roma,

Lo sciopero dell'11 ottobre cade in un momento significativo della vita delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici. Il rientro massiccio negli uffici è ormai non solo l'ennesima presa di posizione offensiva e aggressiva da parte di un Ministro, Brunetta, che odia i dipendenti pubblici e che non perde occasione per additarli come fannulloni nonostante il lavoro svolto incessantemente, da casa e spesso con l'uso di strumenti propri, nei mesi di Pandemia, ma è diventato con il DPCM un fatto concreto. Dal 15 ottobre si dovrebbe tornare tutti in ufficio, con la foglia di fico del green pass a nascondere gli enormi problemi di sicurezza e di mancati interventi strutturali e organizzativi che sono davanti agli occhi di tutti. D'altro canto la fuga in avanti delle singole Amministrazioni nel richiamare in presenza i lavoratori, nonostante persista lo stato d'emergenza e in assenza di un decreto che indichi le modalità operative del rientro e di un quadro di tutele adeguato a garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, chiarisce in maniera inequivocabile il ruolo della dirigenza.

Nello stesso tempo la partita dei contratti entra nel vivo, facendo emergere, a fronte del carovita legato ai prezzi delle tariffe energetiche, un mancato adeguamento salariale che si unisce al modello normativo ancora una volta inadeguato e mortificante per tutta la Pa. 

Su questi temi, e insieme alle altre categorie di lavoratrici e lavoratori che vivono il dramma di licenziamenti di massa, USB PI lancia una importante manifestazione per l'11 ottobre a Palazzo Vidoni, sotto la sede della Funzione Pubblica, per mostrare che esiste un'altra idea di stato sociale e che solo il lavoro pubblico può ridare dignità e servizi ai cittadini di questo paese.

Il percorso verso lo sciopero vedrà anche una tappa intermedia. Il 7 ottobre manifesteremo di fronte a tantissimi uffici pubblici in tutta Italia, contro un rientro negli uffici che pone i lavoratori in condizioni di rischio e che ci vedrà in ogni amministrazione contrastare questa dissennata misura, in contrasto con i protocolli di sicurezza che USB Pi ha firmato nei mesi scorsi e che vengono superati con un tratto di penna, mostrando ancora una volta i veri progetti di chi ci governa.