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Lazio - Direzioni provinciali nel Lazio, altro che "gratta & vinci"

Roma,

I lavoratori pretendono trasparenza, ma l'amministrazione gioca sul filo degli equivoci

Avevamo definito l’accordo stipulato in Direzione Regionale Lazio il 18 novembre 2009, come una lotteria con in palio professionalità e salario per i colleghi che potevano parteciparvi, ma ci sbagliavamo, chiediamo scusa…

 

Si trattava invece semplicemente del gioco delle tre carte, dove l’asso sistematicamente sparisce nelle mani dell’abile prestigiatore.

 

L’asso in questione è l’accordo raggiunto tra la Direzione Regionale e tutte le sigle sindacali presenti al tavolo, tranne la RdB.

 

Un accordo che non compare nel sito della Direzione Regionale Lazio, ma viene più volte citato nella nota del 30 dicembre 2009 protocollo UDR/2009/82909 inviata a tutti i Direttori degli uffici del Lazio, a volte nell’oggetto stesso della nota, a volte chiamandolo “protocollo d’intesa” e indicandolo come “già pubblicato sul sito intranet”.

 

Certo non ci appassiona molto la difesa di un accordo che non abbiamo sottoscritto per le motivazioni evidenziate sia nel verbale redatto il 18 novembre 2009 che nel nostro volantino del giorno dopo, ma all’interno dell’accordo c’era l’impegno da parte dell’Amministrazione di fornire le piante organiche degli istituendi Uffici e le consistenze interne, così da individuare le posizioni da colmare con il processo di aggregazione.

 

Orbene, di questo accordo non se ne ha più nessuna traccia, e il 30 dicembre 2009 alla nota summenzionata è stato allegato un prospetto indicante la carenza di personale derivante dalla differenza tra l’organico teorico del personale (?) e le consistenze interne agli uffici (?).

 

Compare invece sul sito, un “verbale della riunione del 18 novembre 2009”. Tale verbale non contiene affatto il testo di un accordo, visto che dalla sua lettura emerge chiaramente la posizione “diversa” della RdB.

 

Questa O.S. ha peraltro firmato il testo complessivo del verbale, solo in quanto riconoscimento della sua sostanziale conformità allo svolgimento del dibattito. Se si dovesse invece intendere la sua sottoscrizione come un’adesione ad un non meglio configurato “accordo”, si porrebbe il problema dell’inadeguata rappresentazione sul sito intranet della propria posizione di merito.

 

Ci preoccupa inoltre enormemente l’assenza delle RSU locali, nel dibattito sull’attivazione delle Direzioni Provinciali, sia a livello Regionale che Locale. Proprio nell’anno in cui verrà rilanciato, attraverso l’elezione dei nuovi rappresentanti, il valore e il compito di rappresentanza di tutto il personale nei processi organizzativi, non crediamo sia possibile tenerle all’oscuro di tutto, e pertanto chiediamo che vengano coinvolte su ogni aspetto di questa riorganizzazione.

 

Questo è quanto dovevamo ai lavoratori, perché la RdB fa della trasparenza e dell’informazione un proprio cavallo di battaglia.