Il giorno 24 u.s. si è verificato l’ennesimo increscioso episodio tra il personale doganale della sezione viaggiatori dell’aeroporto di Fiumicino e rappresentanti di Pubblica Sicurezza.
Nella fattispecie si è arrivati addirittura ad un vero e proprio “fermo” di una collega da parte di un agente di P.S.
Il fatto in questione è soltanto l’ultimo e senz’altro il più grave di una serie di episodi che il personale doganale continua a subire da ormai troppo tempo e che sembra non trovare soluzione di sorta.
Pur avendo, questa Organizzazione Sindacale più volte denunciato agli organi preposti la condizione di grave disagio che il personale si trova quotidianamente a vivere, da parte dell’Amministrazione non ci sono stati atti finalizzati ad una soluzione di una situazione che rischia di degenerare ogni giorno di più.
Il rispetto, infatti, del lavoratore in quanto persona è condizione imprescindibile, riteniamo pertanto inaccettabile ed inammissibile il continuare a perpetrarsi di tale situazione: i lavoratori della sezione viaggiatori dell’aeroporto di Fiumicino non devono più essere costretti a subire questo tipo di umiliazioni nell’esercizio delle proprie funzioni.
La tutela del lavoratore è, in quanto organizzazione sindacale, il motivo principe che muove la nostra rivendicazione ma non possiamo esimerci, in quanto comunque funzionari dello Stato, di ricordare a questa Amministrazione che il presidio ed il controllo degli spazi doganali è compito e responsabilità della dogana stessa e, nella fattispecie, del funzionario addetto al controllo dei varchi all’interno dell’aeroporto.
La delegittimazione della nostra funzione che si sta perpetrando da ormai troppo tempo anche da parte di altre istituzioni dello Stato scredita la dogana stessa nei confronti dell’utenza e se a ciò sommiamo l’insopportabile silenzio che questa Amministrazione continua ad esercitare, il clima lavorativo diventa insostenibile e, soprattutto, ingestibile.
La scrivente organizzazione, pertanto, sollecita questa Amministrazione a dare corso ad atti finalizzati alla risoluzione definitiva di tale questione, ma soprattutto chiede che la stessa prenda una posizione chiara e pubblica a tutela e difesa dei propri dipendenti.
Chiediamo, insomma che l’Agenzia delle Dogane faccia finalmente sentire la propria voce in qualità di Istituzione dello Stato preposta a compiti assolutamente fondamentali per garantire il rispetto della legalità nel nostro Paese, a pari merito di altre forze dello Stato.
A Gioia Tauro non più di due mesi fa due funzionari doganali sono stati oggetto di attentati da parte della criminalità organizzata nell’espletamento delle proprie funzioni.
Insomma questo il frustrante paradosso al quale si continua ad assistere inermi: a Gioia Tauro ci sparano e a Fiumicino, le stesse istituzioni preposte anche alla nostra sicurezza, ci trattano come delinquenti.
Pertanto lo stato di agitazione del personale della sezione viaggiatori ci sembra soltanto il primo passo per riprenderci ciò che a nessuno può essere negato: la nostra dignità!
Scarica in fondo alla pagina la lettera inviata ieri ai vertici regionali e nazionali dell'amministrazione doganale.