Siamo costretti ad intervenire per stigmatizzare il comportamento scorretto di alcune RR.SS.UU. del Tribunale di Potenza, che hanno indetto e tenuto un'assemblea in data 12/12/2018 violando quanto previsto dai contratti e venendo meno al dovere di collegialità allorquando si tratta di rappresentare e tutelare gli interessi dei lavoratori.
Le norme non consentono nel Pubblico Impiego alle singole RR.SS.UU. di convocare assemblee, che devono invece essere indette dalla R.S.U. (che significa, è bene ricordarlo, Rappresentanza Sindacale UNITARIA) nella sua interezza, a differenza delle OO.SS. che sono legittimate a convocarle anche singolarmente.
Nel caso specifico, quegli stessi rappresentanti sindacali "unitari" che in sede di contrattazione sono sempre solerti nel richiedere alla parte pubblica l'allontanamento dei Delegati USB, per far valere il rispetto dell'iniqua clausola che non permette alle sigle non firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di sedere ai tavoli decentrati, non hanno invece avuto remore a indire un'assemblea di fatto illegittima, infischiandosene delle regole che evidentemente vanno applicate solo quando conviene.
Le RR.SS.UU. di USB, secondo sindacato maggiormente rappresentativo nel Tribunale di Potenza, sono state volutamente escluse dall'assemblea in questione, della quale sono venute a conoscenza solo a seguito della comunicazione del provvedimento di costituzione del presidio da parte dell'Ufficio. E in proposito dobbiamo pure rilevare con profondo rammarico che l'Ufficio stesso, nonostante la nostra segnalazione, ha ritenuto comunque di autorizzarne lo svolgimento in spregio a quanto contrattualmente stabilito creando un grave precedente.
Se anche le RR.SS.UU. di USB fossero state coinvolte nella convocazione dell'assemblea, avrebbero certamente espresso le proprie valutazioni sulla "ipotesi di organizzazione dei servizi e dell'orario di lavoro" all'ordine del giorno. Avrebbero innanzitutto chiesto se tale ipotesi è frutto di una proposta avanzata dai rappresentanti sindacali che hanno indetto l'assemblea o se costituisce la piattaforma che l'Ufficio intende realizzare. E in quest'ultimo caso, avrebbero chiesto di sapere perché di essa ne erano già a conoscenza solo alcuni rappresentanti sindacali...forse perché sono ritenuti più "affidabili", in quanto sempre pronti a fiancheggiare le volontà della parte pubblica?
Per quanto ci riguarda, essendo stati interpellati da alcuni dei pochi lavoratori che hanno preso parte all'assemblea, i quali si sono detti fortemente preoccupati per le proposte in quella occasione avanzate, la posizione di USB è la seguente:
- riteniamo che l'istituzione di un presidio unico nell'Ufficio nella giornata del sabato e la conseguente estensione dell'apertura al pubblico anche in orario pomeridiano durante la settimana, non siano misure funzionali al miglioramento dei servizi delle cancellerie e penalizzino ulteriormente la generalità dei dipendenti (già gravati da eccessivi carichi di lavoro) sotto il profilo della conciliazione dei tempi lavorativi con i primari bisogni legati alla vita personale e familiare;
- a nostro avviso risulta più utile e proficuo che ciascun settore, specialmente laddove l'esperienza ha dimostrato che si è riusciti a raggiungere situazioni di equilibrio in accordo coi lavoratori, continui ad organizzare autonomamente i servizi di rispettiva pertinenza;
- l'articolazione della settimana corta, in particolare di quella modulata su 7.12 ore giornaliere, non può diventare un privilegio intangibile che avvantaggia alcuni a discapito di altri, né certamente può essere concessa in modo indiscriminato, ma va considerata una opportunità accessibile a tutti i dipendenti avendo ovviamente riguardo delle particolari condizioni di disagio personale e/o familiare in cui molti possono versare.
Confrontarsi in modo franco e collettivo su tali questioni, senza escludere una importante parte sindacale come le RR.SS.UU. di USB, sarebbe stato un atto democratico doveroso e necessario per meglio farsi carico del malessere e delle aspettative dei lavoratori.
Auspichiamo che il nuovo Presidente del Tribunale, al quale USB ha rivolto da giorni una richiesta ufficiale di incontro, voglia presto convocarci per ascoltare anche la nostra voce e non soltanto quella dei sindacati compiacenti. Anche noi abbiamo delle proposte da sottoporgli per provare a risolvere i problemi che affliggono il personale delle cancellerie, a partire dall'esigenza di porre rimedio alla situazione non più giustificabile, viste le recenti immissioni di nuovo personale nell'organico di quella sede, dell'applicazione da lungo tempo di numerose unità del Tribunale nella Corte di Appello.
Nel frattempo, invitiamo tutti i lavoratori a non prestarsi ai goffi tentativi di strumentalizzazione di chi vuole coinvolgerli nell'approvazione di una ipotesi sull'orario di lavoro poco chiara e che rischia di creare ulteriore malcontento nell'Ufficio.
Che sia chiaro una volta per tutte: USB non si farà ridurre al silenzio, ma continuerà ad agire nel Tribunale e negli altri Uffici Giudiziari avendo quali primari interlocutori gli stessi lavoratori.