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Cub

Le notizie CUB della settimana 27 aprile - 3 maggio 2009

Nazionale,

Le notizie pubblicate dai media sulla CUB e sulle organizzazioni della CUB

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3 maggio 2009 - Omniroma

GLI APPUNTAMENTI DI DOMANI

(OMNIROMA) Roma, 03 mag -....
Sciopero dei dipendenti precari e di ruolo della Croce Rossa Italiana, proclamato da Rdb - Cub, indetto per chiedere la stabilizzazione di tutti i precari dell'Ente, in difesa del posto di lavoro e del futuro dell'Ente pubblico. In concomitanza con lo sciopero si svolgerà un presidio. Sede del comitato centrale Cri, via Toscana 12 (ore 9.30)...


3 maggio 2009 - Ansa

DOMANI NEL LAZIO

(ANSA) - ROMA, 3 MAG - AVVENIMENTI PREVISTI PER DOMANI NEL LAZIO: ....
9.30 - Roma, davanti alla sede del comitato centrale della Croce rossa italiana, via Toscana. Sciopero e presidio dei precari della Cri proclamato dai sindacati Rdb Cub...


3 maggio 2009 - Il Manifesto

MILANO San Precario moltiplica gli adepti
La MayDay dei precari che «giocano alla crisi»
di Mariangela Maturi

MILANO - Una delle scene cult del film «I guerrieri della notte» è la provocazione di Luther (boss della banda dei Rogues) che come una nenia ripete ai Warriors la famosa frase: «Guerrieri... Giochiamo a fare la guerra?». Il lancio della MayDay 009 suonava simile: «Precari... Giochiamo a fare la crisi?» (la scritta troneggiava sul carro, il video «MayDay Warriors» è su Youtube). Anzichè le armi, i santini di san Precario. Anzichè giovani newyorkesi nei guai, giovani addetti ai call center, operai, ricercatori, studenti. Nei guai.
E' la MayDay nell'anno della crisi, dell'Onda studentesca, delle manifestazioni che hanno incendiato mezz'Europa. All'insegna del «Noi la crisi non la paghiamo», oltre a Milano (nona edizione) e Palermo (quinta), in Italia era il battesimo di fuoco anche per Roma, in corteo con qualche migliaio di persone. Decine le iniziative del Countdown degli ultimi mesi per lanciare la MayDay 009.
Sono nati il Telefono precario, il gruppo Colsenter, la rete dei redattori precari. L'associazione Bios e Bin-Italia (Basic income network) preparano per fine maggio un convegno per un welfare metropolitano a misura di precari e migranti a Milano, mentre a Roma dalle mobilitazioni universitarie è nato «C.ReW. in Onda» (casa, reddito, welfare), un progetto lanciato alla MayDay che sfocerà nel G8 dell'università in programma a Torino fra tre settimane.
A Milano schierati in fila quaranta carri. I partecipanti sono decine e decine di migliaia, 120mila secondo i Cub. Apre le danze l'immancabile carro «No oil» a pedali con il suo sunsoundsystem, seguono i carri del comitato NoExpo, dei Cub, dei centri sociali. Anche i precari del mondo della conoscenza (giornalisti, traduttori, ricercatori...) hanno organizzato un loro colto camion. «Una cosa che ho notato - spiega una ragazza precariamente affezionata al suo lavoro nell'editoria - è che si innesca quasi un meccanismo di autosfruttamento, per cui pur di fare ciò che ti piace ti sottoponi a ritmi lavorativi inconcepibili, sottopagati e non riconosciuti. Lavorare non dovrebbe essere un ricatto». La musica e le amiche la trascinano via, nel tentativo di non pensare, almeno per un giorno, alla sveglia di domani pronta a rituffare la quotidianità in un incespicante futuro. I lavoratori autorganizzati della Scala, veterani delle MayDay milanesi, sviolinano la loro rabbia di «stagionali» che lavorano per 10 mesi all'anno da quasi un decennio. Fra le new entry, i precari del Museo della scienza e della tecnica: il loro lavoro di anni somiglia sempre più alle bolle di sapone che fanno nei laboratori per le scolaresche in visita. «Eppure il museo è un punto di eccellenza della città, altro che crisi - raccontano - la fondazione non accusa i colpi dell'economia che affonda. Ma noi addetti al mitico sommergibile Toti sì».
Il mondo della MayDay, come sempre, è variopinto e multiforme: dai ravers che affollano la coda del corteo, ai ragazzini con la maglietta di Obama «Yes we can» e quelli che portano il cartello con il faccione di Marx «Maestro unico». Qualcuno ha agghindato da MayDay anche il balcone di casa: ad accompagnare la sfilata di carri, striscioni in difesa della scuola pubblica e microfoni che tuonano contro le riforme. In pieno centro, non passa inosservato il gruppo di ragazze (e ragazzi) travestiti da jetset che si sbracciano e indicano lo striscione rosa: «Aspiranti showgirl valuterebbero posto fisso in Parlamento - no contratti co.co.dè». A fine parata, chi non ha più la forza di ballare si butta nel parco intorno al Castello Sforzesco, cingendolo quasi d'assedio.
Poi, il gravissimo tentato stupro ai danni di una ragazza crea parapiglia e rabbuia i volti. Qualcuno lo viene a sapere per passaparola, altri nella folla non capiscono cosa stia succedendo. «Agghiacciante», commenta una ventenne che non ha più nessuna voglia di rimanere lì. La MayDay è andata bene, benissimo. Ma lo squallore di un fatto simile copre tutto di una luce diversa. Nell'augurio che non si strumentalizzi niente e nessuno, non si può comunque far a meno di chiudere una bella giornata in un rigurgito di sdegno.


3 maggio 2009 - Liberazione

Più di centomila hanno sfilato a Milano per la nona edizione: confederali battuti 20 a 1
MayDay, mai così tanti tra musica e rabbia

Milano - "Aspiranti veline offresi per posto fisso in parlamento. No contratti co.co.de". Così recitava uno striscione appeso al primo piano di uno stabile all'inizio di via Torino, una delle arterie centrali di Milano dove è sfilata la grande parade dell'EuroMayDay09. Un'ironia che calza a pennello con lo spirito della MayDay. Quella di quest'anno è stata la nona edizione, ma lo smalto, l'ironia, l'invettiva, la rabbia, il desiderio di cambiare sono sempre quelle degli inizi. Con una differenza: quest'anno hanno partecipato più di 100mila giovani. Una cifra che è il segno dei tempi e della consapevolezza raggiunta dal lavoro precario. Nulla a confronto delle migliaia che avevano sfilato nel 2001. E nulla al confronto dei 5mila che nella mattinata avevano seguito le bandiere di Cgil, Cisl e Uil. MayDay batte il sindacato confederale 20 a 1.
Già poco dopo mezzogiorno in P.za XXIV maggio, cuore del quartiere Ticinese, si raccolgono i primi carri che, dopo il paziente lavoro di preparazione, cominciano a sfilare poco dopo le 15.00, accompagnati dai colori e dalla vivacità della moltitudine precaria. Musica a tutto volume intervallata da proclami, proposte, narrazioni della quotidiana realtà precaria, che è anche e soprattutto precarietà di vita.
Il lungo serpentone colorato è stato aperto dal carro no-oil, a pedali, con la musica alimentata da pannelli solari, a indicare la necessità e la possibilità di un futuro eco-compatibile, attraversato dai colori pink delle Seriche. Seguivano i carri delle realtà migranti e precarie, rappresentanza e denuncia delle contraddizioni della metropoli e del lavoro milanese. I ragazzi di Rho (C.S. Fornace) erano caratterizzati da un'enorme piovra a indicare le politiche tentacolari di speculazione edilizia che Moratti & C. cercano di attuare con l'Expo 2015. San Precario faceva bella mostra di sé davanti al carro dell'Intelligence Precaria e dell'Associazione Bios, nuova realtà di azione post-sindacale, già nota in città per gli interventi (con successo) nella telefonia (caso Omnia) e nei settori dei servizi di trasporto e distribuzione posta (caso TnT).
I precari della conoscenza (dall'università, agli studenti, ai giornalisti e redattori precari) oltre a distribuire il nuovo numero della free "free" press dei precari "City of Gods" presentavano e declamavano la carta dei diritti dei lavoratori della conoscenza. La creatività e la capacità di rappresentazione scenica raggiungevano l'apice con il carro delle realtà metropolitane dell'hinterland milanese e di Monza, dove le problematiche della casa e del controllo sociale (telecamere, cancelli e via dicendo) venivano denunciate come due facce uguali delle politiche sicuritarie e repressive che oggi sono diventate normalità. Il tutto condito da continui spostamenti dei manifestanti da un carro all'altro in un caos di musica e "spikeraggi" continui, a cui non potevano certo sottrarsi anche i carri delle realtà del sindacalismo di base. Cub e Sdl seguivano le realtà di movimento con interventi informativi soprattutto a sostegno dello sciopero generale di tutto il sindacalismo di base per il 15 maggio.
All'ingresso in P.za Duomo la Parade è passata tra due ali straripanti di folla, incuriosita e richiamata dalla musica pompata dalle casse montate sui carri. E' stata l'occasione per comunicare con quella parte della città che almeno non si rifiuta di ascoltare. Milano sta facendo guerra all'intelligenza. Milano grida aiuto, MayDay, MayDay. Ma non si tratta di un urlo di disperazione, è piuttosto un urlo di potenza e creatività, che trae linfa dalla gioia di lottare, dalla gioia di essere visibili in una realtà sociale che sull'invisibilità e lo sfruttamento della precarietà basa la creazione della sua ricchezza.
Man mano che la Parade avanzava, nuove persone venivano irresistibilmente chiamate a partecipare. I microfoni dei carri passavano da mano in mano. Interventi sulla crisi finanziaria («noi, sia chiaro, non la pagheremo»), sullo scandalo dei 300 milioni di euro persi dal Comune di Milano per le speculazioni sui derivati (da usare invece per un welfare metropolitano), aperture di nuove vertenze, la condizione dei migranti, la difficoltà di arrivare a fine mese, la necessità di poter accedere a un reddito continuativo e garantito si rincorrevano nelle strade di Milano.
La partecipazione quest'anno è stata sicuramente più attiva rispetto ad altre edizioni. La MayDay è festa, ma festa arrabbiata e sicura delle proprie ragioni. Il serpentone colorato si è poi concluso in P.za Castello con una certezza: in quest'anno di crisi, la MayDay, più che mai, non è un punto di arrivo né d'approdo, ma solo un punto di partenza. Da oggi in poi Milano ne vedrà delle belle.


3 maggio 2009 - La Gazzetta di Parma

VIA SAFFI RIFONDAZIONE E PARTITO COMUNISTA
L'altra manifestazione con le bandiere rosse

Parma - Una contromanifestazione dominata dalle bandiere rosse di Rifondazione e del Partito comunista dei lavoratori - qua e là spuntava anche il rossonero degli anarchici - accompagnata dalla musica etnica. Per il secondo anno consecutivo i sindacati di base Rdb Cub e Usi hanno deciso di disertare la festa organizzata da Cgil, Cisl e Uil, dando vita a un corteo parallelo partito da via Saffi e terminato con banchetti in piazzale Salvo D’Acquisto. «Abbiamo ritenuto inutile andare in piazza a sentir parlare chi ha svenduto i diritti dei lavoratori», spiega Piermichele Pollutri della Rdb Cub. «A noi non interessa la concertazione - spiega - perché a pagare la crisi sono sempre stati i lavoratori». In piazzale D’Acquisto tre ragazzi dell’est hanno insultato alcuni manifestanti: il trio è stato identificato dalle forze dell’ordine.


3 maggio 2009 - L'Unità

La denuncia Arriva da Cgil, Cisl, Uil e Rdb dopo gli incontri con Asl e Agenzia entrate. Il pedaggio Il decreto reintroduce il ticket dell’autostrada. Dopo la rivolta, il premier lo toglie
L’Aquila-capoluogo a rischio. I sindacati: nessuno ci provi
Da anni la levantina e marittima Pescara, già sede di alcuni uffici della Regione, cerca di scippare le funzioni di capoluogo all’Aquila. G8: difficoltà nell’organizzazione. Il premier: «Tutto ok. E il 10 settembre tutti nelle case». «Che nessuno pensi di scippare all’Aquila il ruolo di capoluogo...
di CLAUDIA FUSANI

L'Aquila - «Che nessuno pensi di scippare all’Aquila il ruolo di capoluogo approfittando di una catastrofe come quella del terremoto». Il tema è stato finora solo sussurrato. Per pudore. E per timore. «Chi dovesse fare un tentativo del genere vedrebbe organizzata in poche ore una rivolta popolare con tanto di forconi», avverte Piero Di Stefano, capogruppo del Pd a palazzo Margherita. Ma gli incontri che i sindacati hanno avuto giovedì 30 aprile in alcuni tavoli della funzione pubblica costringono a mettere le mani avanti. «Che nessuni provi a togliere a questa città alcune funzioni di capoluogo con la scusa che le sedi non sono agibili e che i lavoratori vivono sfollati in altri centri sparsi sul territorio» dice Gianni Di Cesare, segretario regionale della Cgil.
Oltre alla ricostruzione, all’incognita G8 e alla rabbia per i contenuti del decreto che da ieri mette insieme i sindaci di destra e di sinistra dei 50 comuni terremotati, il dopo terremoto in Abruzzo mette in agenda anche un altro tema: quale futuro per L’Aquila capoluogo di regione?
E’ almeno dagli anni ottanta che la marittima e levantina Pescara cerca si soffiare ai cugini "forti e gentili" dell’altopiano il primato di capoluogo che invece viene difeso con le unghie e con i denti. E anche col merito. L’università, ad esempio: L’Aquila è la seconda città in Italia, dopo Siena, per il rapporto tra studenti (27.500) e residenti (72mila). Una città che vive di terziario (oltre 15 mila posti di lavoro), non certo parassita ma economicamente positivo a giudicare dagli indicatori.
Ora succede che tutte le cosiddette funzioni del capoluogo, dagli uffici della Regione, giunta e consiglio, alle Direzioni degli uffici contabili, dalla Corte D’Appello alla Corte dei Conti, hanno grosse difficoltà. Per la sede e per i dipendenti sfollati. «Il 30 mattina - racconta Di Cesare - Cgil, Cisl e Uil e Rdb hanno incontrato il direttore generale del personale della Direzione regionale dell’Agenzia delle entrate. In quell’incontro ha preso corpo un progetto poco chiaro di trasferire la sede a Pescara, almeno temporaneamente».
La scena si è ripetuta con l’assessore regionale alla Sanità Franco Venturoni che «sul destino dell’ospedale San Salvatore (quello evacuato ma che però aveva 250 milioni di fatturato di cui il 57% grazie alla mobilità esterna, ndr) ha parlato di mobilità in termini poco chiari». Sia chiaro, aggiunge, Di Cesare «i sindacati sono i primi a chiedere che la gente torni a lavorare. Ma questo deve avvenire con parole chiare e tempi precisi». Possibilmente scritti. Resta il problema come e dove far ripartire uffici che hanno sedi distrutte e recuperabili in un paio d’anni. Il "rischio" è soprattutto per la Regione che avrebbe uffici già pronti a Pescara. Per la Corte d’Appello, ospitata al secondo piano del palazzo di Giustizia inagibile. Per la Corte dei Conti. Il sindaco Cialente aveva già fatto un incontro e tutti i responsabili avevano avviato contatti per trovare sistemazione nella sede della Guardia di Finanza. L’arrivo del G8 a luglio ha cancellato ogni ipotesi.
Se in lontananza, in modo subdolo, si agita il tema declassamento, non mancano le questioni urgenti. E di giornata. Ieri c’è stata una mezza rivolta tra gli aquilani che vivono sulla costa e che si sono ritrovati a pagare il pedaggio dell’Autostrada dei Parchi del patron Franco Tatò. Per il Pd è una «beffa» e una «presa in giro in puro stile berlusconiano». Nel pomeriggio il premier ha riunito a palazzo Chigi il suo staff e ha fatto la correzione. «E’ stato tolto il pedaggio autostradale inopinatamente reintrodotto» ha spiegato in serata. Una riunione convocata anche per mettere a tacere una volta per tutte le voci sulle difficoltà intorno all’organizzazione del G8. «Avverrà tutto all’interno della Scuola della Guardia di Finanza» ha detto. Resta da capire come visto che la Casa Bianca ha fatto sapere di vedere con sospetto i trasferimenti Roma-L’Aquila per via di troppe gallerie e viadotti lungo l’autostrada. Infine la promessa: «Il 10 settembre tutti nelle case». Aggiungendo, in coda: «E speriamo che me la cavo».
Mano a mano che viene studiato, poi, anche il decreto lascia perplessi. Stefania Pezzopane (Pd), presidente della Provincia, ha riunito i sindaci. Tutti d’accordo, a prescindere dal colore, che «il decreto è da modificare. Troppi poteri in capo al governo, troppo esclusi gli amministratori locali». Che non possono dire la loro neppure sull’ubicazione delle discariche.


3 maggio 2009 - Il Resto del Carlino

Rovigo. IL CASO di Fabio Raule, dipendente del Comune...
di Maristella Carbonin

Rovigo - IL CASO di Fabio Raule, dipendente del Comune di Rovigo e sindacalista delle Rdb (rappresentanze di base), è arrivato alle orecchie di mezza Italia. Raule, infatti, venerdì, proprio il giorno della festa dei Lavoratori, è stato intervistato da Radio 24 nella rubrica di Roberto Galullo, Un abuso al giorno toglie il codice d'intorno', in onda alle 6.45 con una replica alle 20.45. Mezza Italia ha sentito la vicenda di Raule, che si è beccato un procedimento disciplinare (con un giorno di sospensione dal lavoro) per aver deciso di pubblicare i bonus dei dirigenti del Comune. Una decisione che stona, ha osservato lo stesso giornalista di Radio 24, in un periodo in cui la parola d'ordine è trasparenza', soprattutto nella pubblica amministrazione. Ma tutti gli italiani che hanno sentito la voce di Raule al microfono di Radio 24, non hanno potuto ascoltare quella dell'amministrazione comunale. E non perchè il giornalista non abbia... passato la parola al Comune. Tutt'altro. Anche la controparte', in questo caso il Comune, era stato invitato a dire la sua in trasmissione. Ma il dirigente Andrea Pirani ha preferito affidare la sua replica a un semplice fax. Poche parole per liquidare la questione e spiegare, in sostanza, che il procedimento disciplinare adottato contro Raule fa parte di una procedura interna e che non è intenzione dell'amministrazione discuterne pubblicamente. Insomma, i panni sporchi si lavano in famiglia. Questo è stato l'unico messaggio che gli ascoltatori di Radio 24 hanno avuto dal Comune di Rovigo. Un po' pochino. Il dirigente Pirani ha limitato la sua replica a questo e ha aggiunto soltanto che se il dipendente comunale non aveva fatto ricorso, allora il Comune era giuridicamente a posto. Ma ricordiamo brevemente la vicenda di Raule: il procedimento disciplinare (un giorno di sospensione dal lavoro) gli è arrivato a metà novembre. La motivazione? Raule sarebbe stato colpevole di aver utilizzato, come funzionario dell'ufficio stipendi, i dati relativi al bonus dei dirigenti a fine sindacale. Pubblicandoli poco prima che venissero appesi all'albo. Raule, in sostanza, metteva in luce che in due anni, ossia dal 2005 al 2007, il fondo dei dirigenti era aumentato del 50%. Mentre il Comune non riusciva a trovare i soldi per i dipendenti. Di qui il procedimento disciplinare tra l'altro arrivato in un periodo di agitazione sindacale.

Rovigo. FABIO RAULE, agli ascoltatori di Radio 24, ha spiegato...

Rovigo - FABIO RAULE, agli ascoltatori di Radio 24, ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a pubblicare i bonus dei manager d'oro' del Comune di Rovigo. «Avevo fatto quell'operazione perchè stavo portando avanti una rivendicazione sindacale per mettere in evidenza - spiega Raule - che nell'amministrazione rodigina si usano due pesi e due misure, a seconda che si tratti di dirigenti o di dipendenti comunali». Raule ha anche precisato come avviene la contrattazione della dirigenza: «Il fondo per i dirigenti ha detto in fondo viene deciso dai dirigenti stessi. Che, con l'avvallo del direttore generale, che costa ai cittadini 200mila euro all'anno, si sono portati la loro retribuzione al massimo». Nell'intervista alla radio Raule, interrogato in merito, ha parlato anche del rapporto con i sindacati confederali: «Se da una parte dice i dipendenti comunali mi hanno manifestato tutta la loro solidarietà, e lo stesso vale per il sindacato a cui appartengo, dall'altra precisa il comportamento dei confederali è stato di latitanza». Il rappresentante delle Rdb ne ha approfittato per aggiungere anche che «alcuni sindacati erano sicuramente più attenti alla situazione dei dipendenti comunali quando c'era un'amministrazione di centrodestra, mentro con questa, che è di centrosinistra, sembrano più distratti. Noi sindacati dell'Rdb aggiunge invece Raule non abbiamo nessun problema a denunciare le questioni e stiamo anche ottenendo un grosso consenso tra i dipendenti comunali». Le sferzate del dipendente comunale nei confronti del modo di operare della giunta sono precise: «Bene o male molta della gestione dell'organizzazione del comune di Rovigo è basata sull'applicazione acritica della normativa: non si tiene conto delle ricadute. Invece sarebbe necessario ragionare in termini di obiettivi. Abbiamo a che fare con dei burocrati».

Rovigo. FABIO RAULE ha intenzione di fare ricorso contro il procedimento disciplinare?...

Rovigo - FABIO RAULE ha intenzione di fare ricorso contro il procedimento disciplinare? «Non voglio porre limiti all'intelligenza altrui - sottolinea - ho invitato il mio legale a tener fermo il ricorso perchè ho fiducia che l'amministrazione capisca l'inopportunità della propria azione e quindi ritiri il procedimento con atto di autotutela accompagnato da scuse formali», risponde il dipendente comunale e sindacalista delle Rdb.


3 maggio 2009 - Il Mattino di Padova

Centro Riciclo ancora occupato ma il lavoro resta una chimera
di Francesca Segato

MONSELICE - Primo maggio di lotta, ma anche di festa, nel Centro Riciclo ancora occupato. Va avanti giorno e notte, da giovedì, il blocco dell’impianto. Mentre il Centro Riciclo se ne chiama fuori. «A fine marzo la cooperativa MyLog ha rinunciato a rinnovare il contratto di appalto in scadenza, e la Centro Riciclo Monselice ne ha preso atto. Ora i soci lavoratori e alcune sigle sindacali imputano alla Crm responsabilità che non ha», precisa una nota dell’azienda di Samuel Piazza. L’unica certezza quindi è quella che il consorzio Team Service lascerà. La conferma è anche in una mail inviata da Michele Mantovani, presidente della Team Service, al Crm. L’impianto intanto è fermo dal 23 aprile, e nell’attesa i dipendenti non percepiscono nulla. «Sappiamo che occupare un’azienda non è gesto da poco - spiega Mbarek Elasri, sindacalista Adl -. Ma dopo la discussione e i due scioperi ancora non abbiamo avuto risposte: chiediamo solo la ripresa del lavoro con i diritti contrattuali, senza riduzioni del salario». Visita di solidarietà di Francesco Miazzi: «Lancio un appello all’amministrazione comunale, assente su questi temi che riguardano novanta famiglie e il settore delicato del riciclaggio».


3 maggio 2009 - City

Negli uffici Inps ecco gli emoticon

Bologna - Oggi negli uffici Inps esordiscono le faccine ideate dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, per sondare il gradimento degli utenti per i servizi: l’emoticon verde raccoglierà un giudizio positivo, il gialla un valore neutro, il rosso un parere negativo. Le Rdb annunciano un aprotesta.


3 maggio 2009 - La Repubblica

La protesta "Regista" Per la Cub un lunedì in piazza contro i tagli al mondo della scuola
Il cantiere infinito delle pensioni prova d´esordio per "Societàperta"
Domani all´hotel Santo Stefano via al ciclo di incontri con Elsa Fornero e Renata Polverini

Torino - La Cub Piemonte organizzerà domani alle 17 una manifestazione di fronte all´Ufficio Scolastico Regionale, in via Pietro Micca 20, contro i tagli. «Il governo si prepara ad attuare i regolamenti - spiega la Cub - che toglieranno decine di migliaia di posti di lavoro e porteranno alla disoccupazione moltissimi precari della scuola. Nonostante le forti lotte che hanno permesso di limitare i tagli al tempo pieno, che comunque sparisce, cedendo il posto al ‘doposcuola´ di 40 ore, saranno cancellate - solo in Piemonte e già dal prossimo anno scolastico - piu´ di 2.500 cattedre e piu´ di 1.000 posti di lavoro per il personale Ata. Con i soldi tagliati alla scuola, alla sanità, ai salari e alle pensioni si vogliono garantire profitti a banche e imprenditori che ci hanno condotto alla crisi». «Pensioni un cantiere sempre aperto» è il titolo della conferenza che domani pomeriggio segna l´esordio a Torino di «Societàperta. Circoli per l´altra Italia». L´appuntamento è per le 17.15 all´hotel Santo Stefano di via Porta Palatina 19 e a discutere di un tema più che mai attuale ci saranno con Enrico Cisnetto, fondatore e presidente del movimento, Elsa Fornero e Renata Polverini. La prima è docente all´università di Torino e uno dei massimi esperti sul tema delle pensioni in Italia, la seconda è la segretaria nazionale dell´Ugl. «La scelta è caduta su due donne anche perché proprio alle donne è chiesto il sacrificio maggiore ora che anche l´Unione Europea pare determinata ad avviare una procedura di infrazione contro l´Italia per la differenza di età che resiste tra uomo e donna nell´andare in pensione» spiega Alberto Tazzetti, ex presidente degli industriali di Torino e oggi anima del movimento in Piemonte. «Abbiamo pensato a questo ciclo di incontri per provare a ragionare su quali siano le soluzioni per salvare il Paese dal declino verso il quale si sta avviando. Non siamo un movimento politico, uniamo persone di diverse estrazioni, legate dal filo rosso della preoccupazione per le sorti dell´Italia. Perché qui si continua con le diagnosi sui mali, ma non si indicano mai le vie d´uscita. Non solo: questo ciclo di incontri vuol essere anche uno stimolo a non rassegnarsi e a non rinunciare all´impegno civile. Soprattutto in un momento come questo, in cui bisognerebbe trasformare la crisi economica in un´opportunità, in un´occasione per varare quelle riforme che a parole tutti si dicono pronti a varare mai poi non accade mai e l´Italia finisce per accontentarsi sempre dei piccoli progressi da ultima della classe». Dallo scenario nazionale a quello locale, per Tazzetti la prospettiva non cambia: «Anche qui c´è molto da fare. Un esempio? i continui litigi in Sala Rossa. Ogni occasione è buona per un distinguo, per una puntualizzazione e così le riunioni del consiglio comunale diventano una serie di no mentre invece servirebbe alzare gli occhi dalla punta delle scarpe per avviare un vero rilancio del territorio».
Dalla politica al sindacato, il passo è breve: «Mi auguro che le nostre organizzazioni dimostrino lo stesso grado di responsabilità dei colleghi americani che hanno saputo accettare pesanti sacrifici con l´accordo tra Fiat e Chrysler. Un sì che è anche una scommessa perché sulla carta l´accordo apre grandi prospettive, ma di concreto per ora non c´è nulla. È proprio così però che si misura la capacità della politica e del sindacato di alzare lo sguardo».
Dopo le pensioni, si parlerà di recessione. In un incontro che ancora è in via di definizione per la seconda metà di giugno si discuterà delle Pmi, le aziende che più pagano lo scotto della crisi, strette come sono tra i ritardi nei pagamenti dei grandi clienti e il freno ai finanziamenti da parte delle banche. «Avremo tra i protagonisti Marco Vitale, economista d´impresa e osservatore attento di quanto accade nel pianeta delle Pmi - spiega Tazzetti - . Poi, dopo la pausa estiva, contiamo di organizzare altre due-tre conferenze prima della fine dell´anno. Gli spunti certo non mancano».(p.p.l.)


3 maggio 2009 - La Stampa

ACTS A RISCHIO DI SCIOPERI
Domani assemblea a Cairo dopo la rottura sui nuovi turni

Cairo - Incontro questa sera, alle 20,30, al deposito dell’Acts di Cairo fra i rappresentanti dei lavoratori e i dipendendi dell’azienda di trasporto pubblico, dopo la rottura tra i sindacati e la dirigenza dell’Acts in merito ai nuovi turni legati alle modifiche sulle linee che servono la Val Bormida decise nell’ambito del piano di riorganizzazione. Modifiche che, secondo quanto stabilito in un primo momento avrebbero dovuto entrare in vigore già da lunedì scorso, e che, dopo una pausa per dare tempo ai delegati sindacali di fare il punto della situazione, dovrebbero venire applicate a partire da domani mattina.
Quello che Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Cub contestano è il fatto che l’Acts «non ha preso neppure in considerazione le nostre richieste». I nuovi turni, dicono al sindacato, «non rispettano il contratto nazionale del lavoro. I dipendenti dovranno infatti lavorare 12 ore anzichè le 8 canoniche, facendo un’ora, un’ora e mezzo di straordinario obbligatoria». Di qui l’invito ai dipendenti di continuare a seguire i vecchi turni, con la conseguenza che, se con si arriverà ad un accordo (e almeno sino a questo momento non sembrano esservi le condizioni necessarie affinché questo accada), da domani gli utenti della Val Bormida rischiano pesaanti disagi.


3 maggio 2009 - La Nazione

Scuola e lavoro Assemblea dei Cobas

MASSA - «NOI non paghiamo la crisi» è lo slogan che i sindacati di base (Confederazione Cobas e RdB-Cub-SdL) e la rete degli studenti medi (Collettivo Autonomo Senza Tregua) hanno scelto per l'assemblea pubblica organizzata per domani sera (ore 21) alla sede Anpi di piazza Mercurio. La manifestazione vuole, come spiegano gli organizzatori, «difendere scuola e università pubblica dai continui attacchi del governo e rilanciare il movimento studentesco; dare forza e voce a chi sta pagando la crisi del sistema capitalistico; contrastare chi vuole negare il diritto di sciopero; ripristinare la democrazia sindacale nei luoghi di lavoro; contrastare le organizzazioni sindacali concertative che firmando accordi a perdere hanno contribuito a ridurre salari e diritti dei lavoratori; prendere le distanze da tutte le forze politiche che si dicono di sinistra»


2 maggio 2009 - Adnkronos

1 MAGGIO: CUB, 120MILA IERI A MILANO IN PIAZZA PER MAYDAY
IL BILANCIO DELLA MANIFESTAZIONE DEI LAVORATORI PRECARI

Milano, 2 mag. (Adnkronos) - Circa centoventimila persone hanno sfilato ieri pomeriggio per le vie di Milano in occasione della Mayday Parade, il Primo Maggio dei lavoratori precari. È la stima della Confederazione Unitaria di Base (Cub), che definisce la nona edizione della MayDay «un autentico trionfo». «Questo nono appuntamento - afferma Walter Montagnoli della Cub -ha visto un numero di partecipanti oltre ogni ottimistica previsione. A Milano parliamo di 120mila persone, a cui aggiungiamo anche una quarantina di mezzi pesanti, che ha attraversato la città. Il massimo raggiunto rispetto alle passate edizioni». «Per intenderci - prosegue la Cub -quando la testa del corteo milanese è arrivata in largo Cairoli, a conclusione del giro, la coda era ancora agli inizi di via Torino». La Questura di Milano, contattata, non fornisce stime relative al numero dei manifestanti.


2 maggio 2009 - Ansa

LUNEDÌ NEL LAZIO

(ANSA) - ROMA, 2 MAG - AVVENIMENTI PREVISTI PER LUNEDÌ NEL LAZIO:...
9.30 - Roma, davanti alla sede del comitato centrale della Croce rossa italiana, via Toscana. Sciopero e presidio dei precari della Cri proclamato dai sindacati Rdb Cub....


2 maggio 2009 - Asca

CALABRIA: RDB-CUB, INTIMIDAZIONI A DIRIGENTI SINDACALI

(ASCA) - Reggio Calabria, 2 mag - ''Gravissimo episodio di intimidazione al Museo di Reggio Calabria, perpetrato nei giorni scorsi nei confronti di un Dirigente sindacale regionale della RdB/CUB e di due delegati aziendali. Non e' il primo caso di intemperanza mostrato nei confronti della nostra organizzazione sindacale, ma mai si era giunti a tanto''. Lo si legge in un comunicato dell'Esecutivo regionale di Rdb/Cub. ''Ad un Dirigente della RdB/CUB, infatti, nell'ambito del suo mandato sindacale - continua la nota - e' stato impedito fisicamente di poter accedere all'interno della struttura per affiggere in bacheca un comunicato sindacale e per conferire con l'ufficio relazioni sindacali della Soprintendenza del Museo. Il nostro dirigente, unitamente a due dipendenti del museo, delegati RdB, che nel frattempo lo avevano raggiunto all'ingresso, faceva le sue giuste rimostranze, dichiarando che nell'azione si configurava un chiaro comportamento antisindacale. Per tutta risposta, si avvicinava un altro dipendente del museo, il quale, tentava di avventarsi contro il nostro dirigente sindacale per colpirlo, insultandolo poi e minacciandolo con violenza e stessa sorte era riservata addirittura anche ai due allibiti dipendenti, che essendo in servizio, erano legittimati a stare in quella struttura. Alla scena assistevano altri dipendenti, tra cui un sindacalista di altra sigla e addirittura unrappresentante RSU, i quali pero', incredibilmente si guardavano bene dall'intervenire, se non per dare ragione a chi aveva avuto atteggiamenti violenti''. ''Non si puo' sottacere - conclude la nota - che all'origine di questi atti riteniamo ci siano le critiche che la RdB/CUB sta avanzando alla gestione, tutt'altro che limpida, del museo di Reggio Calabria. Il Sindacato RdB/CUB, in tutti i casi, dichiara che non si lascera' certamente intimidire da questi episodi e che, viceversa, continuera', con ancora piu' vigore, le proprie battaglie a tutela dei diritti dei lavoratori e dei cittadini tutti''.


2 maggio 2009 - Strill.it

Vicenda Rdb-Cub: la solidarietà di Omar Minniti
Ecco il messaggio che il consigliere provinciale Omar Minniti ha recapitato ai lavoratori Rdb-Cub Calabria

Ho appreso adesso della gravissima provocazione antisindacale subita nei giorni scorsi al Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria da un vostro dirigente regionale e due delegati aziendali. Si tratta di un fatto gravissimo che si commenta da solo, che si inserisce in un contesto di caccia alle streghe nei confronti delle forze sindacali non subalterne ai patti neocorporativi del Governo Berlusconi e dei lavoratori più attivi e impegnati contro la crisi e l'erosione dei diritti. Sono al vostro fianco e vi faccio pervenire la mia solidarietà fraterna e la disponibilità a partecipare a tutte le azioni di lotta da voi programmate per stigmatizzare l'infame intimidazione.
Omar Minniti, Consigliere provinciale - Capogruppo Prc - Provincia di Reggio Calabria


2 maggio 2009 - Carta n.15

Iperprecari
Settecento euro per lavorare all'Ipercoop con turni «flessibili» e poche garanzie. Cosa è rimasto della grande distribuzione un tempo paradiso del consumo
di Emiliano Viccaro

Roma - «OGGI LAVORO NEL POMERIGGIO, domani faccio il turno di mattina e venerdì la sera. Questa è la mia vita». Chiara ha 28 anni, da luglio dello scorso anno lavora part time all'Ipercoop di Euroma 2, l'ennesimo «centro commerciale più grande d'Europa», che sorge all'incrocio tra via Cristoforo Colombo e via dell'Oceano Pacifico, all'Eur. La struttura comprende 230 negozi, 4 mila posti auto, 23 ristoranti, numeri impressionanti che fanno impallidire quelli degli altri poli commerciali nati come funghi negli ultimi anni nella capitale. La ricetta l'ha sposata in toto Veltroni: si cerca un'area immensa [meglio se di un costruttore privato] nei pressi del raccordo anulare, si tira su una cattedrale del consumo, si costruisce attorno un nuovo quartiere e si concede una mancia di «oneri concessori». Questo «modello» di sviluppo, secondo gli amministratori, dovrebbe produrre occupazione, anche se precaria e ultraflessibile. In pochi mesi, però, la crisi ha mandato all'aria il giochino. Euroma 2 sorge nell'area del Castellaccio [una delle centralità urbane previste dal Piano regolatore), sessanta ettari di terreno di proprietà del costruttore Parnasi. Il centro commerciale é solo una parte della pianificazione urbanistica di quest'area: nel 2003 il Comune di Roma ha assegnato il Castellaccio alla Parsitalia spa come compensazione edilizia dei parchi Volusia [nel parco di Veio] e Pratone delle Valli [Montesacro]. Il progetto urbanistico è il frutto avvelenato di un «accordo di programma» che porta la firma congiunta di Veltroni e Storace, allora rispettivamente sindaco di Roma e presidente della Regione Lazio. Il «Business Park» prevede inoltre, per un totale di 800 mila metri cubi, due grattacieli progettati dall'architetto Purini. Tra le due torri, una piazza di 32 metri quadrati sul modello della Défense di Parigi che dovrebbe ospitare sculture, ristoranti, bar e negozi. Infine, 70 mila metri cubi di case private, verso Spinaceto. Ovviamente, la società che ha realizzato Euroma 2, Imef Spa, è sempre del gruppo Parnasi, mentre la gestione è affidata alla Scci, Société des centres commerciaux Italia Srl. In questo contesto, nel giugno del 2008, all'Ipercoop di Euroma2 vengono assunti circa trecento lavoratori, tra reparti, casse e assistenza clienti. La maggior parte dei dipendenti ha un contratto part time a tempo determinato di qualche mese. Le previsioni per Euroma2 sono ottimistiche, si scommette sulla posizione strategica del centro commerciale, il quadrante sud occidentale, densamente popolato. Qualche mese prima dell'inaugurazione, la ex presidente del Municipio XII, Patrizia Prestipino, annunciava il programma «Obiettivo occupazione», un protocollo d'intesa che prevede la priorità di assunzione per i disoccupati residenti nel municipio. Nel giro di pochi mesi, decine di esercizi commerciali hanno sospeso le attività a causa di molteplici irregolarità nella gestione del personale. Voci di corridoio dicono che per ogni spazio di circa 100 metri quadrati si può arrivare a pagare fino 90 mila euro l'anno d'affitto. «Il mio contratto prevede 24 ore di lavoro settimanali — spiega Chiara —Il problema è che queste ore sono spalmate su più turni senza alcuna logica e senza tenere conto delle esigenze personali o familiari. Riesco a guadagnare circa 700 euro al mese, una miseria a confronto del costo della vita. Ma questa flessibilità non mi permette di programmare niente altro per arrotondare». Ipercoop fa parte di Unicoop Tirreno, la «multinazionale rossa» presente in Toscana, Lazio, Umbria e Campania con 110 punti vendita, oltre 820.000 soci e circa 6.300 dipendenti. Nel 2007 ha superato 1 miliardo e 160 milioni di euro di fatturato di vendite complessive. I soci sono organizzati in 29 sezioni, «radicate nei territori di appartenenza, che svolgono un ruolo consultivo e propositivo nella realizzazione degli obiettivi economici e sociali della cooperativa». A sua volta, Unicoop Tirreno fa parte di Coop Italia, «la più grande azienda di distribuzione del paese», che comprende 163 cooperative di consumo, 1.261 punti vendita, 6 milioni di soci e oltre 52 mila dipendenti. Chiara vive in un appartamento in affitto dalle parti di Settecamini, estrema periferia orientale, sulla via Tiburtina. Quando lavora di mattina è costretta ad alzarsi alle cinque e mezzo, prendere due autobus, la metro B fino al palazzo dello sport e poi una navetta fino al centro commerciale. Un inferno che allunga inesorabilmente la sua giornata lavorativa. «Questi ritmi trasformano il part time in un tempo pieno - continua Chiara - 500 euro per l'affitto, mi rimangono 200 euro per mangiare e pagare le bollette: puoi immaginare i salti mortali per sopravvivere. Ancora sono costretta a farmi aiutare dai miei genitori. Da queste parti, la crisi si vede ogni giorno, nel calo delle vendite di tutti i prodotti, soprattutto quelli considerati 'voluttuari'. È finito il tempo in cui il centro commerciale era sinonimo di risparmio. Metà della famiglie che venivano qui ora fanno la spesa nei diversi discount sorti in periferia negli ultimi anni. Pur di risparmiare, si preferisce la scarsa qualità». Tra Roma e provincia ci sono cinque supermercati e due Ipermercati Coop che danno lavoro a circa mille persone. «Nell'ultimo anno si sono persi centinaia di posti di lavoro - dice Paolo Cacciotti, coordinatore nazionale del settore commercio delle Rdb - Nel luglio dello scorso anno, i dipendenti Ipercoop di Euroma 2 erano circa trecento, ora sono la metà. Un taglio impressionante dovuto a previsioni sbagliate, investimenti poco produttivi oltre all'esplosione della crisi. E occorre anche sfatare il mito della 'cooperativa rossa' attenta alle necessità dei lavoratori e dei consumatori. In diversi stabilimenti, come quello di Laurentino 38, sono stati colpiti anche i diritti sindacali. L'estensione dei contratti part time non è più una scelta, come avviene nel nord Europa, dove i salari sono decisamente superiori, ma rappresenta uno strumento di flessibilità e riduzione dei costi». Ci spostiamo sulla via Casilina all'altezza di Torre Spaccata, tra viale Palmiro Togliatti e il raccordo anulare. Ogni giorno, i cantieri per i lavori della metropolitana C mandano in tilt il traffico della zona, da sette anni reso ancor più pesante dall'apertura dell'Ipercoop Casilino. Anche qui, il calo degli occupati è vicino al 50 per cento. Paolo ha 30 anni, diploma di liceo scientifico alle spalle, un contratto part time a tempo indeterminato. Lavora in questo centro commerciale dal 2004 ed è tra i fortunati che hanno raggiunto una stabilizzazione che definisce «precaria». «Con 700 euro al mese non si progetta nessun futuro - racconta Paolo - La flessibilità riguarda le turnazioni di orario ma spesso anche le mansioni lavorative. La gestione delle 'risorse umane' è quanto di più distante dall'immaginario dalla pubblicità Coop: ho visto con i miei occhi turni di lavoro in cui era imposto lo straordinario o, peggio ancora, colleghi impiegati oltre l'orario stabilito. Veri e propri atti illegali che, in tempi di crisi, vengono vissuti come normali, sopportabili».


1 maggio 2009 - Repubblica.it

May Day 2009, la manifestazione dei centri sociali

Milano - E' arrivata al Castello Sforzesco, termine del percorso, la MayDay Parade 2009, il corteo per la festa dei lavoratori a cui hanno partecipato sindacati di base, partiti e movimenti della sinistra radicale e centri sociali milanesi. La manifestazione ha visto aumentare il numero dei partecipanti lungo il tragitto fino a comprendere alcune decine di migliaia di persone, secondo quanto confermato in via ufficiosa dai funzionari della Questura presenti sul posto. Il corteo si è svolto in maniera pacifica ed è stato caratterizzato dalla musica e dai balli, con il consumo di una grande quantità di bevande alcoliche. Lungo il percorso si sono sentiti insulti sporadici nei confronti del Papa e del premier Silvio Berlusconi. Più numerosi gli slogan e le espressioni offensive nei confronti del vice sindaco di Milano Riccardo De Corato. Numerosi i muri e le vetrine imbrattati con scritte e disegni.


1 maggio 2009 - Il Sole 24 Ore

Trasporti. La mobilità ha il contratto unico

È stato siglato ieri al ministero dei Trasporti il protocollo di intesa che dà l'avvio al contratto unico sulla mobilità e unifica quelli in vigore nel settore ferroviario e nel trasporto pubblico locale. L'accordo è stato firmato da Federtrasporto (che rappresenta le aziende ferroviarie), da Asstra e Anav (che rappresentano le aziende del trasporto pubblico locale) e da Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt, Ugl Trasporti, Faisa, Orsa e Fast.
Concordata anche, spiegano i sindacati, la parte economica per il 2008, che prevede un incremento di 60 euro lordi mentre resta da definire quella per gli anni successivi e la parte normativa. Intanto ore prima Cub, Cobas, SdL Intercategoriale e Slai Cobas avevano indetto per il 15 maggio una giornata nazionale di sciopero.


1 maggio 2009 - EPolis Roma

TRASPORTO LOCALE
I lavoratori si fermano il 15 maggio per 24 ore

I lavoratori del trasporto pubblico locale incroceranno le braccia il 15 maggio per uno sciopero nazionale di 24 ore. Cub, Cobas, SdL Intercategoriale e Slai Cobas spiegano che la protesta avverrà nel rispetto delle fasce di garanzia.

Via Pincherle. Asia Rdb chiede un incontro a prefetto, Comune e Regione sulla questione dei rogiti
Bloccato sfratto da casa venduta

Roma - Ieri mattina l'Asia e gli inquilini di via Pincherle 153/169 hanno impedito all'ufficiale giudiziario e alla forza pubblica di eseguire uno sfratto ai danni di una donna - con una morosità precedente - che abita in uno degli appartamenti venduti a terzi da Giacomazzi. «L'episodio di ieri, finito con un rinvio a 20 giorni, pone due questioni centrali - dice l'Asia Rdb Cub - l'esecuzione degli sfratti per morosità dimostra una realtà differente da quella rappresentata dal prefetto a proposito dell'indisponibilità di forza pubblica fino al 7 giugno. E la questione dei rogiti, che va affrontata prioritariamente perché quello di ieri mattina è il primo di una serie di interventi che si susseguiranno ai danni dei 17 inquilini i cui appartamenti - messi in vendita da Fata prima e da Giacomazzi poi - sono stati acquistati da terzi». A pochi giorni dalla conclusione positiva della trattativa per l'acquisto da parte dell'Ater di 106 alloggi, Asia Rdb chiede al prefetto, al Cume e alla Regione di tutelare gli inquilini le cui case sono state vendute a terzi. Per questo è già stato richiesto un incontro con il delegato del sindaco per l'emergenza abitativa - Visconti - e con l'assessore alla Casa della regione Lazio Di Carlo.


1 maggio 2009 - Il Bologna

Nidi. Nuove maestre dall'1 settembre. RdB grida vittoria,
ma l'assessore Virgilio: "Hanno cambiato rotta"
Venti assunzioni per le precarie e ritornano i fondi per gli asili
Il Comune rilancia i 60mila euro di contributi a favore di chi iscrive i figli in strutture private
di Diego Costa

Bologna - Per venti di loro sarà oggi una festa del lavoro bellissima. Venti maestre precarie di scuola materna saranno assunte "con decorrenza primo settembre" dal Comune di Bologna. Venti sorrisi, dunque, e altri 92 volti che si interrogano sul loro futuro. E lo fanno da molto tempo. Erano infatti 112 le educatrici che hanno occupato Palazzo d'Accursio, dunque se una ventina di loro "ce l'ha fatta" il problema rimane. "La mobilitazione e la determinazione delle lavoratrici, hanno portato i primi positivi risultati - ha commentato Massimo Betti (Rappresentanze Sindacali di Base). Betti che a fianco delle educatrici precarie ha combattuto molte battaglie, per esempio quella dell'autunno di due anni fa, contro quanto in materia fissava la Finanziaria del governo Prodi. Stavolta può cantare vittoria: "Fino al giorno prima dell'occupazione del Consiglio - spiega - gli esponenti dell'amministrazione dichiaravano pubblicamente che non vi era nessun posto disponibile negli asili spalleggiati da Cgil-Cisl-Uil, con tanto di volantino mandato a tutti i dipendenti". È Rdb che ha cambiato rotta, dice invece l'assessore Virgilio, "accettando di rivedere le attribuzioni di punteggio a tutte le aspiranti che nell'agosto 2008 erano state proposte e rigettate". In quella occasione l'ufficio personale offrì a Rdb "un riconoscimento di punteggio per titoli in forza dell'avvenuto superamento della selezione" di 174 (62 già assunte) insegnanti. "Fu bollato come un contentino" dice Virgilio. 60mila euro di contributo saranno poi dal Comune messi a disposizione delle famiglie che iscrivono i propri figli nei nidi privati non convenzionati, in quelli aziendali, nei piccoli gruppi educativi e nelle sezioni primavera. Nel 2008 l'iniziativa fu un flop, nessuno rispose all'offerta (nidi aziendali) e solo sei riscossero la cifra per gli asili privati.

Non "per occupazione"

L'assessore Virgilio smonta la tesi di RdB: le precarie sono state assunte perchè "si sono liberati per pensionamento dieci posti, che verranno attribuiti secondo l'accordo 2007 (firmato con Cgil, Cisl, Uil e Rdb) e a questi il Comune aveva già concordato di aggiungerne altri dieci di sostegno handicap".


1 maggio 2009 - Il Resto del Carlino

Le 'faccine' di Brunetta esordiscono all'Inps ma pochi clienti danno il loro voto
PRESIDIO DI PROTESTA DEI DIPENDENTI

Bologna - IL PROGETTO Mettiamoci la faccia' voluto dal ministro Brunetta e approdato ieri all'Inps è stato accolto dal presidioi di protesta delle Rdb che, dicono, hanno incassato «la solidarietà dell'utenza che in maniera compatta si è rifiutata di usare le macchinette». In pratica, il progetto di customer satisfaction' vuole rilevare la soddisfazione dei clienti: chi entra negli uffici di via Gramsci prende il biglietto con il numero per mettersi in fila e, dopo essere passato dallo sportello per la pratica, può utilizzarlo per dare il suo giudizio sul servizio ricevuto inserendolo nello scanner di uno dei due monitor sistemati vicino all'ingresso. Sullo schermo compaiono tre faccine (gli emoticon che si usano anche negli sms): una verde e sorridente (ed è una di quelle apparse per prime ieri), una gialla e indifferente e una rossa e triste. Se il cliente tocca una delle prime due faccine il computer ringrazia e il cliente può andare via. Se, invece, tocca quella rossa il computer chiede se l'insoddisfazione è dovuta alla lunga attesa, alla mancanza di professionalità del personale o alla necessità di ritornare. Vicino ai monitor un paio di persone aiutavano i clienti a capire il funzionamento dello strumento, spiegato anche dai volantini appesi nell'ufficio Inps. Per Donato Cardigliano, delle Rdb, si tratta di un'iniziativa assurda: «Arriva dopo mesi di campagna antifannulloni e non serve a migliorare il servizio, ma solo a mettere in contrasto le persone con il servizio pubblico. Non abbiamo paura di essere giudicati, ma deve avvenire attraverso indagini serie. Se una persona si lamenta per la lunga attesa la colpa non è dell'operatore che è lento, ma del fatto che Bologna e' in sottorganico: siamo passati dai 440 dipendenti del 2001 agli attuali 320, ed entro il 2010 sono stati annunciati ulteriori tagli».


1 maggio 2009 - Il Giorno

Arsenale, futuro nero Via dal Pavese tutti i lavoratori
di MANUELA MARZIANI

PAVIA - CONCLUSA la fase concertativa, per i 222 lavoratori dell'Arsenale non sono emerse buone prospettive. Neppure tutte le persone che si trovano in situazioni particolari per motivi familiari o di salute, potranno restare sul territorio. Dovranno essere trasferite anche loro. Dove? Il ministero della Difesa lo deciderà sulla base di una graduatoria. E lo farà presumibilmente in tempi molto brevi. Nei prossimi mesi, i primi dipendenti saranno già costretti a partire, poi entro la fine dell'anno con ogni probabilità la struttura di via Riviera verrà smantellata. «Purtroppo - commenta Faustino Giani della Rdb Cub - tutto questo avviene senza un'opposizione politica e sindacale. Perché non si può non notare che nessun programma elettorale dei candidati sindaco parla dell'Arsenale. Chissà se lo stabilimento diventerà un'altra delle aree dismesse o se emergeranno delle iniziative progettuali». Nell'attesa, un'idea è stata buttata sul tavolo. È quella che prevede la possibilità di trasformare una parte della struttura in Museo militare pavese. Allo scopo si potrebbe prestare alla perfezione la palazzina della direzione e l'iniziativa potrebbe essere finanziata attraverso i fondi per le «celebrazioni del 150° anniversario dell'unità d'Italia». «L'ARSENALE possiede l'enciclopedia n°1 della Treccani dichiarata monumento nazionale - sottolinea Giani -. Inoltre ci sono archivi storici grafici e fotografici che testimoniano la presenza militare nella città, che hanno sempre suscitato l'interesse locale. E non mancano attrezzature e strumenti, nonché memorie storiche legate alla città nei suoi 200 anni di vita, che sono di valore. Questo materiale ancora custodito e conservato all'interno dello stabilimento, sarebbe a rischio di alienazione con lo smantellamento della struttura». Come ha chiarito il presidente della Provincia, Vittorio Poma parlando in Consiglio, «il prefetto ci ha segnalato l'opportunità di inserire l'area nell'elenco delle opere finanziabili per il 150° anniversario e l'idea potrebbe essere quella di riconvertire i 40 mila metri quadri a servizi pubblici realizzando magari una scuola, lasciando un'altra parte a residenze».


1 maggio 2009 - Caserta news

1° Maggio di lotta e di dissenso a Napoli

Napoli – "Davanti alla crisi globale, i governi continuano a garantire i profitti dei grandi potentati economici, continuano a distruggere la salute e l'ambiente, a dismettere lo stato sociale. Una "ricetta" di macelleria sociale che va a colpire con la repressione chi lotta per i diritti sociali, per difendere la formazione, per reclamare reddito e lavoro, contro la precarieta' e contro discariche ed inceneritori.
Il 1° Maggio a Napoli ha visto il protagonismo delle lotte sociali, il protagonismo del sindacalismo di base e del suo PATTO, il protagonismo di migliaia e migliaia di lavoratori, precari, disoccupati e studenti; il protagonismo di chi non vuole pagare la crisi, di coloro che difendono e reclamano a gran voce un altro mondo possibile.
Corteo promosso da: Federazione regionale CUB, Confederazione, Regionale Cobas, Confederazione Regionale SDL, Coordinamento di Lotta per il lavoro, Centro sociale Carlo Giuliani, Precari e disoccupati SLL, Movimento disoccupati per il lavoro, Aposs, Edn, Udn, Udo, Laboratorio Occupato Insurgencia, Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano e Marano, Orientale 2.0 in Onda, Collettivo Autorganizzato Universitario, Collettivo Femminista Pachamama, C.AN.NA Collettivo Antiproibizionista Napoletano, Collettivo Antirazzista Napoli Internescional."


1 maggio 2009 - Il Mattino di Padova

Centro Riciclo occupato dai lavoratori
Una manifestazione pure a Rubano

MONSELICE - Occupato il Centro Riciclo di via Umbria. Una sessantina di lavoratori ieri ha manifestato davanti alla sede di Rubano (nelle foto). Alla notizia che Samuel Piazza, l’amministratore unico, smentisce di aver dato garanzie sul cambio di cooperativa, hanno deciso: occupazione. «Piazza si è rimangiato quanto aveva promesso al Prefetto» accusa Gianni Boetto dell’Adl Cobas.
Novanta lavoratori protestano contro la decisione della cooperativa Mylog, inserita nel consorzio Team Service, di tagliare i salari per far fronte alla crisi sul mercato delle materie plastiche e della carta. Lunedì scorso il primo tavolo di confronto, davanti al prefetto Michele Lepri Gallerano e all’assessore provinciale al Lavoro Roberto Tosetto. Assente Samuel Piazza, che però, riconvocato dal prefetto per il pomeriggio dello stesso giorno, si sarebbe impegnato: nessun cambio di cooperativa. Sembravano segnali incoraggianti. Nel frattempo, però, il centro di via Umbria restava chiuso. Ufficialmente perché il responsabile dell’impianto, Abramo Girotto, era a casa in malattia dopo una zuffa con un lavoratore. Una situazione di incertezza che nessuno chiariva: oltretutto i lavoratori, in quanto soci di cooperativa, non percepiscono nulla in questi giorni di fermo impianto. «Abbiamo manifestato davanti agli uffici di Rubano per chiedere come mai il centro non riapriva» spiega Boetto. «Piazza non c’era, ma i suoi rappresentanti ci hanno detto che, diversamente da quanto a noi ha riferito il prefetto, la Team Service avrebbe cambiato le carte in tavola e alzato la posta» continua Boetto. «Non si rispetta neanche quanto detto davanti al prefetto: davanti a questo si è decisa l’occupazione». Piazza è stato riconvocato dal prefetto per lunedì. (fr.s.)


1 maggio 2009 - Il Secolo XIX

Salta la trattativa, Acts verso lo sciopero
La frattura si è consumata sulla riorganizzazione dei servizi in Valle Bormida. Il sindacato: ci siamo trovati davanti a un muro
di Giovanni Ciolina

Savona - La trattativa salta e da ieri è scattata la procedura per lo sciopero. Le parti dovranno tentare ancora una conciliazione davanti al Prefetto (entro cinque giorni lavorativi), poi sarà guerra aperta. «La stagione dei conflitti» come l'hanno rinominata i rappresentanti dei cinque sindacati dei lavoratori è cominciata.
Il rapporto tra Acts e organizzazioni sindacali si è infatti rotto definitivamente ieri al termine del vertice in azienda convocato per trovare un accordo «secondo il mandato che avevamo ricevuto dall'assemblea».
Lo scoglio sul quale sono naufragate le speranze di arrivare ad un'intesa ha indossato le sembianze delle variazioni dei servizi in valle Bormida. Un provvedimento sul quale il sindacato aveva espresso la propria opinione in una lettera all'azienda chiedendo la rinuncia «ai nuovi turni perché fuorilegge in base al contratto collettivo di lavoro dei ferrotranvieri e alla legge 138 del 1958 che regola le linee extraurbane». «Al contrario - spiega Andrea Gatto, segretario nazionale della Faisa-Cisal - ci siamo trovati di fronte un muro e soprattutto l'intenzione aziendale di far partire il progetto dal 4 maggio».
Si è trattato dell'autentica goccia in grado di far traboccare il vaso e che ha dato il via allo stato di agitazione anche perché le organizzazioni sindacali contestano la liceità dei nuovi turni che prevedono straordinari obbligatori, turni di lavoro superiori alle otto ore e servizi in vettura superiori alle 5 ore di guida continuativa previsti. «Condizioni inaccettabili anche perché mettono personale e utenza maggiormente a rischio» afferma Maurizio Loschi della Cub Trasporti.
I rappresentanti dei lavoratori hanno sottolineato anche il comportamento aziendale «su straordinari non pagati, riposi settimanali saltati e godimento ferie non assegnate che tra l'altro vanno a discapito della sicurezza dei cittadini». Una situazione che si annuncia quindi spinosa di fronte anche alla decisione di Acts di dare il via ai nuovi orari in Val Bormida (informazioni all'800012727 o alla biglietteria di piazza del Popolo). E proprio per studiare una risposta al caso val Bormida è stata convocata domenica nei locali della croce Bianca di Cairo (ore 20,30) un'assemblea «per le relative decisioni da assumere». La delicatezza della situazione ha spinto i sindacati a lasciare alla base il compito di valutare le soluzioni più opportune, a fronte anche di qualche divergenza a livello unitario.
«I lavoratori rifiutano la legge Marson di far pagare a noi e agli utenti il pareggio di bilancio» puntualizza Gatto, mentre Antonio Mortara della Filt-Cgil tira in ballo «la politica savonese e il sindaco Berruti che devono dare risposte su cosa intendono per servizio pubblico e soprattutto se sia possibile gestire un'azienda pubblica come fosse privata. Vogliamo avere risposte su che tipo di risorse conta l'azienda e che politica farà». Insomma lo scontro è aperto e non risparmia nessuno. Alle prese con una carenza di organico che li costringe a turni impegnativi, i lavoratori Acts chiedono anche un riallineamento retributivo e normativo dei dipendenti ex "Service". In caso contrario sarà sciopero.


1 maggio 2009 - Il Gazzettino

Monselice. Il primo maggio i lavoratori del Centro riciclo...
di Orfeo Meneghetti

Monselice - Il primo maggio i lavoratori del Centro riciclo di Monselice lo trascorreranno all’interno dell’impianto che da ieri pomeriggio è stato occupato. Gli operai, una novantina, con questa forma eclatante di protesta hanno deciso di difendere i loro diritti e il posto di lavoro.
La situazione è precipitata ieri mattina. Una sessantina di dipendenti si sono recati a Rubano dove ha la sede legale il consorzio di cooperative Teem Service al quale fa capo la Mylog. La "coop" gestisce l’appalto al Centro riciclo.
«Abbiamo chiesto assicurazioni sul futuro occupazionale dei dipendenti – ha detto Gianni Boetto dell’Associazione difesa dei lavoratori (Adl) cobas – e per la ripresa dell’attività dell’impianto, fermo dal 23 aprile. Sconcertante la risposta: l’amministratore delegato dell’impianto, Samuel Piazza, è ricoverato in ospedale, ma ha fatto dire che intende sostituire la Mylog con una nuova cooperativa. La decisone è contraria agli impegni assunti da Piazza lunedi scorso, con il Prefetto di Padova, Michele Lepri Gallerano. A questo punto tutte le garanzie per i lavoratori sono venute meno. La reazione è stata naturale e scontata. Occupare la struttura è diventata un’esigenza. I lavoratori sono sfiancati dal clima di tensione che si vive all’interno dell’azienda».
Il sindacalista fa riferimento ai provvedimenti adottati dalla Mylog per rispondere alle logiche del Centro Riciclo di Monselice srl. Il calo dei profitti, legato alla crisi economica mondiale, ha avuto immediate ripercussioni sui lavoratori. Da diverse settimane l’orario di lavoro è passato da otto a sei ore. Negli ultimi giorni la "posta" è stata alzata ancora. Si vuole ridurre la paga oraria degli operai, che è di 6,93 euro l'ora, di un euro e venti centesimi. Troppo.
«Non è finita perché il cambio della cooperativa, se ci sarà, comporta per i dipendenti la perdita del trattamento di fine rapporto di lavoro – ha aggiunto Boetto – e dal 23 non si lavora. Anche in questo caso siamo al paradosso. L’impianto è fermo perché il solo in grado di farlo funzionare è Abramo Girotto. L’uomo è casa in malattia dopo la colluttazione avuta con un operaio. Abbiamo chiesto venisse riconosciuta ai lavoratori la retribuzione per il fermo dello stabilimento o che si attivi. L’amministratore delegato della struttura di via Umbria ci ha negato sinora una risposta. È questa la storia della giornata del primo maggio 2009 per i 90 lavoratori del centro riciclo di Monselice».

La sospensione di Raule viene discussa su Radio 24

Rovigo - Finisce su Radio 24, l’emittente che fa parte del gruppo Il Sole-24 Ore, la vicenda del dipendente e sindacalista sospeso per un giorno dal lavoro in Comune a Rovigo. Questa mattina alle 6.45 e in replica alle 20.45, Fabio Raule, esponente delle Rappresentanze di base, è intervistato dal programma "Guardie e ladri" per raccontare la vicenda appunto della sua sospensione, decretata dall’Ufficio Disciplina di palazzo Nodari perché aveva rivelato l’ammontare del fondo per i premi ai dirigenti, accedendo a dati che in quel momento non erano ancora ufficiali. Poco tempo dopo, infatti, tali somme finirono affisse all’albo pretorio. Naturalmente verrà intervistato anche il dirigente al Personale, Andrea Pirani.


1 maggio 2009 - La Gazzetta di Parma online

"Teste rasate" alla Contromanifestazione: momenti di tensione

Parma - Momenti di tensione, questa mattina, durante la "Contromanifestazione" organizzata da Usi/Rdb. Al passaggio del corteo in piazzale Salvo D'Acquisto, tre esponenti di estrema destra di origine straniera - probabilmente ucraina - hanno aggredito verbalmente i manifestanti facendo intendere che avevano con sé alcuni coltelli. I ragazzi - molto giovani - sono stati identificati dalle forze dell'ordine che scortavano i manifestanti. La "Contro - manifestazione", in opposizione a quella in corso in piazza Garibaldi ha effettuato il percorso: barriera Saffi - via Saffi - borgo delle Colonne - borgo del Naviglio - viale Mentana - via Garibaldi e via Melloni.


1 maggio 2009 - Tuttoggi

1° MAGGIO: IL SINDACATO FESTEGGIA IL LAVORO
MANIFESTAZIONI A FOLIGNO, SPOLETO E GUALDO
Cotone (Uil) ricorda la crisi che attanaglia il Paese. Piernera (Cisl) e il 'no' alla restituzione della busta pesante. Al presidio RdB arriva Getti. Querela in vista per TO®

Spoleto - Da Aosta fino a Palermo, passando per l'Aquila. Anche a Spoleto e Foligno, il sindacato si è ritrovato per ricordare le priorità del Paese nel giorno della Festa dei Lavoratori....
...Anche il sindacato autonomo non è rimasto con le mani in mano. A Spoleto, in Piazza della Libertà, la Rdb-Cub ha preferito al comizio organizzare un presidio. Presente anche Maurizio Getti, il candidato consigliere nelle file di Casa Rossa giunto al sesto giorno dello sciopero della fame per richiamare l'attenzione di tutti i candidati sindaci sui veri problemi che attanagliano la città. Getti è apparso in condizioni critiche (ha dichiarato di aver perso 6 chili) tanto da aver preso in considerazione di sospendere per un giorno lo sciopero al fien di sottoporsi ai relativi accertamenti clinici. Da Foligno infine rimbalza la notizia che l'amor nostro starebbe procedendo a querelare Tuttoggi.info dopo l'articolo di ieri con il quale avevamo denunciato la discriminazione portata avanti da un sindacato contro l'informazione on line.


1 maggio 2009 - Agrigento notizie

Cgil, Cisl, RdB e Confsal Vigili del fuoco: "Lavoro sinergico per apertura nuovo sede"
di Erika Grado

Canicattì - Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, RdB e Confsal, in merito alla notizia sull'apertura della nuova sede dei vigili del fuoco di Canicattì, sita in contrada Carlino, ricordano come questo è stato possibile grazie all'impegno di tutti, e ad un lavoro sinergico con l'istituzione locale. "Il merito di questo importante traguardo - è stato scritto - va in primo luogo al sindaco di Canicatti, il quale proprio per amore della propria città, si è speso più di tutti per scongiurare e vanificare le minacce di chiusura della vecchia sede che, sovente e gratuitamente, sono state perpetrate proprio da quella sigla che oggi, con nostro profondo stupore, ne rivendica la paternità".


1 maggio 2009 - Corriere della Sera

Lavoro Le manifestazioni
Primo Maggio, corteo e festa «Subito una risposta alla crisi»
Sfilata di Cgil-Cisl-Uil, MayDay Parade degli antagonisti. «Rischio disagi»
di Rita Querzé

Milano - Sfida doppia per il sindacato in questo primo maggio: difendere l’occupazione dalla crisi e gestire le divisioni tra confederazioni.
I cortei Cgil, Cisl e Uil sfilano stamattina. Partenza alle 9.30 da porta Venezia e poi giù diritti verso il Duomo. Sotto la Madonnina parleranno i tre segretario generali di Milano: Onorio Rosati (Cgil), Fulvio Giacomassi (Cisl) e Walter Galbusera (Uil). Il pomeriggio, dalle 13, i tre sindacati hanno organizzato una festa in largo Marinai d’Italia. Musicisti di punta dell’evento: Enzo Jannacci e il jazzista Enrico Intra.
Ingaggiati, però, dal Comune. «È il nostro contributo al Primo Maggio del sindacato, a cui abbiamo dato il patrocinio», spiega l’assessore al Decentramento, Andrea Mascaretti. Nel pomeriggio, da piazza XXIV Maggio partirà la MayDay Parade organizzata dalla Cub (confederazione unitaria di base) insieme con le associazioni della Milano antagonista e a ai centri sociali. La sfilata terminerà in piazza Castello verso le 19.
La doppia manifestazione in città creerà disagi al traffico. Atm mette le mani avanti: «Ci saranno deviazioni e rallentamenti per 19 linee».
La giornata del Primo Maggio offre l’occasione al sindacato per fare il punto della situazione nei rapporti con il Comune. Il protocollo firmato dai confederali nel febbraio 2007 ha dato pochi frutti. L’osservatorio sul mercato del lavoro non ha mai visto la luce. I soldi rimasti inutilizzati dopo la chiusura degli sportelli Marco Biagi dovevano contribuire al decollo del nuovo progetto delle agenzie sociali. Ma anche questo si è arenato. In compenso sono stati firmati con provincia e comune due accordi sulla sicurezza sul lavoro. E la fondazione welfare sociale annunciata nel 2007 sta per muovere i primi passi. «Dal Comune di Milano aspettiamo ancora risposte sulla crisi — dice Onorio Rosati —. L’iniziativa del tavolo ad hoc che era stato istituito si è arenata mentre a Torino, Bologna e Roma si sono già firmati accordi anticrisi ». Dal canto suo Fulvio Giacomassi della Cisl rilancia sull’Expo: «È necessario attivare un confronto con il Comune, la Regione per le infrastrutture e la So.Ge che gestirà l’evento ». Sullo sfondo resta la delicatezza dei rapporti tra confederazioni spaccate. «Molto si giocherà con i prossimi rinnovi contrattuali — dice Rosati della Cgil —. Da parte mia l’invito è a moderare i toni. Evitiamo di raccogliere le provocazioni di chi, all’interno delle stesse confederazioni, lavora per la divisione».


1 maggio 2009 - Quindici

«Significativo riconoscimento per i marittimi esposti all’amianto»

Dopo una lunga lotta dei lavoratori marittimi con il supporto dell’A.E.A. e del sindacato di base CUB, il tribunale di Sassari, riformando la sentenza di primo grado, ha riconosciuto ad un gruppo di 18 marittimi sardi l’esposizione per più di 10 anni alle fibre d’amianto ed il diritto ad una maggiorazione dell’1,5 degli anni di esposizione. È senza alcun dubbio un significativo riconoscimento non solo per i lavoratori interessati ma anche per tutti coloro che hanno lavorato sul mare per anni in condizioni di reale pericolo e che hanno visto da sempre misconosciuto il loro diritto. Il continuo rinvio di competenze, responsabilità, mancanza quasi totale di dichiarazioni da parte degli armatori, il trascorrere degli anni e le modifiche alla prima legge 257 del 1992, privano ancora oggi migliaia di lavoratori del mare di un incontestabile diritto per il quale l’Associazione Esposti Amianto si è sempre battuto. Una risposta a quanti, ancora oggi, continuano a sostenere il non rischio della categoria e che vengono smentiti da una perizia chiarissima. Una risposta anche all’Ipsema che, a quasi 17 anni dall’emanazione della legge, non solo non ha fatto nulla perché il riconoscimento diventasse realtà per i marittimi ma ancora oggi continua a non ritenere valido l’unico documento che quei lavoratori possono produrre quale l’estratto matricola. Ma anche un riconoscimento per il lavoro svolto dall’avvocato dell’AEA e dal perito di parte che fortemente hanno creduto in questa causa. Forti anche di questa sentenza, la lotta per il riconoscimento per tutti i lavoratori del mare continuerà con ancora maggiore determinazione.


1 maggio 2009 - La Stampa

RESPINTE TUTTE LE RICHIESTE DEI RAPPRESENTATI DEI LAVORATORI, SI VA VERSO LO SCIOPERO
Acts: è rottura sindacati-azienda
di ROBERTO PAVANELLO

SAVONA - È rottura completa tra i sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Cub) e la dirigenza Acts e così si profila all'orizzonte per il trasporto pubblico locale una nuova fase di scioperi.
«Così proprio non va - hanno spiegato i sindacati -, nessuna delle nostre richieste non è stata, non solo accolta, ma nemmeno presa in considerazione». «Avevamo chiesto di attendere l’esito della trattativa prima di dare avvio ai nuovi turni - dice Barbara Del Buono della Cgil -, e invece non c’è stato nulla da fare: lunedì entreranno in vigore e noi non siamo per nulla d’accordo. Non diciamo "no" a priori, ma prima discutiamone». «I nuovo turni non rispettano il contratto nazionale del lavoro - aggiunge Andrea Gatto della Faisa -. Invece delle otto ore canoniche, i dipendenti Acts dovranno lavorarne 12, facendo un’ora, un’ora e mezza di straordinario obbligatoria. E gli autisti staranno in autobus più delle cinque ore regolari». E così l’invito ai lavoratori del depositi di Cairo per lunedì è di «continuare a seguire i vecchi turni, invece di applicare quelli nuovi. Purtroppo, è probabile che ci saranno dei disagi per gli utenti». Se ne discuterà domenica sera in un’assemblea ai depositi di Cairo e Millesimo.
Anche sul versante forza lavoro, i sindacati e il presidente Paolo Marson sono lontanissimi. Quest’ultimo forte degli ottimi risultati di bilancio ottenuti, punta sulla razionalizzazione del lavoro, i primi lamentano di essere sotto organico e chiedono assunzioni: «Ci mancano 37 lavoratori» e invocano l’armonizzazione contrattuale e normativa dei dipendenti dell’Acts Service. «L’azienda - dicono ancora i rappresentanti dei lavoratori - ci ha invece messo sul tavolo 150 mila euro e ci ha detto di gestirli come meglio crediamo. Ma non è questo che vogliamo, noi mettiamo in discussione l’intera riorganizzazione del lavoro». La strada che condurrà allo sciopero sembra essere stata presa e, si dovrà giusto attendere i tempi tecnici, prima dell’annuncio ufficiale. Intanto, lunedì sera i lavoratori si riuniranno in assemblea generale alla Sms S.Ermete di Savona per discutere della delicata situazione.
Ovviamente diversa la lettura data dai vertici Acts: «Noi abbiamo presentato il piano industriale già approvato dai soci. Nessuna marcia indietro, anzi siamo stati molto disponibili. Abbiamo cambiato 15 turni e ci sono 20 volontari che hanno firmato la loro disponibilità».

La Cebi se ne va in Lussemburgo

Rivoli - Stamattina saranno in corteo a Torino. Parteciperanno alla festa dei lavoratori, anche se loro – un lavoro – non ce l’hanno più. Questa è la storia di 64 dipendenti della ditta Cebi di Cascine Vica che qualche giorno fa si sono sentiti dire – ufficialmente – che i prototipi che loro avevano progettato, saranno prodotti in un altro posto. In Lussemburgo. «Lì c’è una detassazione sul costo del lavoro del 22% e la ditta ci ha scaricato cosi come rottami» dicono ora fuori dai cancelli della loro ex fabbrica. La Cebi – secondo la versione riportata dal segretario provinciale del sindacato Cub Giovanni Zungrone – dovrebbe chiudere i battenti il 4 maggio prossimo. Le ultime 48 di vita di questa azienda specializzata nella produzione di resistenze per il riscaldamento di auto ad alimentazione diesel, sono tristi e piene di rabbia. Tanto che Zungrone dice «Chi si è preso la briga di chiudere questo stabilimento lo ha fatto senza la minima comprensione verso il passato e il futuro di questi lavoratori». C’è Claudio D’Ambrosio tra i fondatori, memoria storica della ditta insieme a Francesco Calì. Dice: «Ci hanno fatto produrre tre nuovi modelli. Ci abbiamo lavorato anni, c’era un accordo sindacale firmato in regione a luglio 2003 che stabiliva che quei modelli li avremmo dovuti produrre noi. Non hanno sentito ragioni, hanno detto che l’esperienza si chiude qui». I 64 lavoratori della Cebi – erano 237 nel 2003 – ricerevanno 15 mila euro – una sorta di buonuscita aggiuntiva – e 24 mesi di cassa integrazione al 57% dello stipendio che ammonta a 1110 euro.


1 maggio 2009 - Settegiorni

Ha preso fuoco un magazzino contenente cascame
INCENDIO ALLA NOVACETA: POMPIERI AL LAVORO PER ORE

MAGENTA - Poco prima delle ore 15 di lunedì 27 aprile, le fiamme si sono propagate all'interno di uno dei magazzini della ex Novaceta. Al momento all'interno della struttura industriale operano poche decine di dipendenti. Il rogo si sarebbe sviluppato nel vano di magazzino in cui è contenuto il cascame, ovvero gli scarti di filo acetato destinato al riciclo. Il timore che l'incendio potesse propagarsi fino ai vicini silos, contenenti acetato, è stato tuttavia scongiurato dal massiccio intervento dei Vigili del Fuoco. Sul posto sono infatti giunti un'autopompa e un'autobotte dei pompieri di Magenta, mezzi dei Vigili del Fuoco di Corbetta, di Legnano e di Rho, nonchè un carro schiuma e il nucleo Nbcr di Milano. In via precauzionale sul posto è giunta anche un'ambulanza della Croce Bianca di Magenta. «Il fumo sprigionato dall'acetato contenuto nel filo ha fatto sì che diversi operai avvertissero bruciore agli occhi» racconta una delle ex-dipendenti, che al momento dell'accaduto si trovava negli uffici dell'industria per definire le ultime pratiche per il pagamento degli ammortizzatori sociali. Per fortuna però, nessuno degli operatori ha riportato gravi conseguenze a causa dell'accaduto. I pompieri hanno operato per ore al fine di mettere in sicurezza l'area. Restano ora da capire le cause del rogo scoppiato in un luogo dove solitamente gli operai sono solo di passaggio. Un magazzino in cui non convivono fiamme libere o particolari forme di calore. Sul posto si sono recati anche alcuni esponenti del sindacato Cub: «Mi sono recato in portineria insieme a Paolo Chianura rappresentante Rsu - Cub - afferma Mario De Luca del sindacato -, chiedendo di poter effettuare un sopralluogo. La direzione non ha acconsentito, ma ci ha fornito rassicurazioni che l'incendio è stato limitato al reparto "magazzino cascami". Poichè gli impianti sono fermi il cascame è "vecchio" di almeno un anno e viene stoccato in box di cartone ed accatastato in un magazzino sprovvisto di qualunque sistema antincendio. Ricordo che l'acetato di cellulosa è estremamente infiammabile. Certamente è preoccupante che materiale estremamente infiammabile venga depositato in locali non più presidiati poichè il personale è in cassa integrazione. L'attenzione da parte nostra rimarrà alta. Come Cub abbiamo inoltrato una richiesta ufficiale per un sopralluogo. Vedremo».


1 maggio 2009 - La Nuova Sardegna

NUORO. Festa a Sant’Onofrio

L’associazione culturale Madriche, in collaborazione con il Comitato contro la repressione, le Rdb e l’associazione culturale la Grotta dei poeti propone, per oggi «Festa dei lavoratori», una giornata di incontri presso il bar ristorante «Il Colle Sant’Onofrio» a Nuoro. L’iniziativa prevede il pranzo sociale (7 euro) a partire dalle ore 13. A seguire, dalle 15.30, l’incontro/dibattito con i lavoratori al quale parteciperanno rappresentanti delle aziende Eurallumina (Portovesme), Legler (Ottana), Sasol (Sarroch), Idea Motore (Nuoro) e altre testimonianze di lavoratori precari. Dalle 18.30 la parola alla musica con l’esibizione di Antonio Rubanu, Tenore Nugoresu, The Gale, Blaqaut Magnum, Dj Momak, Dj Mastrone. A contorno delle iniziative Letture di poesie, bancarelle e mercatino solidale. Per informazioni madriche2005@yahoo.it o 3479 239138


30 aprile 2009 - Adnkronos

CRI: LUNEDI' 4 SCIOPERO DIPENDENTI PRECARI E DI RUOLO
PRESIDIO DALLE 9.30 A ROMA DAVANTI ALLA SEDE

Roma, 30 apr. (Adnkronos/Labitalia) - Lunedi' 4 maggio la RdB-CUB ha proclamato lo sciopero dei dipendenti precari e di ruolo della Croce Rossa Italiana. In concomitanza con lo sciopero si svolgera' un presidio a Roma, davanti alla sede del Comitato centrale Cri, in via Toscana 12, dalle ore 9.30. Lo sciopero, si legge in una nota della RdB-Cub ''e' stato indetto per chiedere la stabilizzazione di tutti i precari dell'Ente, in difesa del posto di lavoro e del futuro dell'Ente pubblico; contro il vergognoso atteggiamento dei vertici della Cri, che hanno deciso di licenziare oltre 2.000 lavoratori; contro il comportamento del governo, che non garantisce il rispetto delle norme che prevedono la stabilizzazione del personale nel comparto del Parastato e cerca di far prendere in carico da Asl e Regioni i precari Cri; contro il comportamento delle stesse Asl e Regioni, le quali sino ad oggi non hanno mostrato alcuna disponibilita' a farsi carico dei precari Cri''.


30 aprile 2009 - Ansa

CONTRATTI: MOBILITÀ; CUB, LASCIA INSODDISFATTI LAVORATORI

(ANSA) - ROMA, 30 APR - L'accordo raggiunto oggi per il contratto della mobilità «è un brutto contratto, che lascia insoddisfatta una categoria che da anni è in grande sofferenza economica e normativa e che negli scorsi anni proprio sul contratto di categoria diede vita a forti iniziative di sciopero». Così Giampietro Antonini, coordinatore nazionale della Cub Trasporti. In particolare, il sindacalista indica la «durata triennale e non più biennale, quattro soldi di una tantum dopo due anni di vacanza contrattuale, 60 euro medie lorde da maggio 2009 al parametro 175 che è un parametro alto, e non il parametro medio della categoria». L'accordo è stato «sottoscritto anche dalla Cgil trasporti - rileva Antonini - nonostante contenga esattamente tutte le nefandezze derivanti dall'accordo del 22 gennaio che pure la confederazione di Corso Italia non ha sottoscritto. È la nuova strategia Cgil - si chiede Antonini - quella di respingere gli accordi sul piano generale e poi, sotto sotto, firmarli nelle categorie? Il sindacalismo di base aveva già proclamato uno sciopero della categoria per il 15 maggio. Nelle prossime ore - conclude - decideremo se, come personalmente ritengo inevitabile, confermarlo o meno».

SCIOPERI: 15 MAGGIO PROTESTA TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

(ANSA) - ROMA, 30 APR - I lavoratori del trasporto pubblico locale incroceranno le braccia il prossimo 15 maggio (venerdì) per uno sciopero nazionale di 24 ore. Lo annuncia una nota di Cub, Cobas, SdL Intercategoriale e Slai Cobas spiegando che la protesta avverrà comunque nel rispetto delle fasce di garanzia. «L'accordo sottoscritto il 22 gennaio scorso da Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e Governo sulla riforma del modello contrattuale - si spiega - non aiuta certo i lavoratori in una fase così difficile, che vede aumentare in modo sempre più accentuato cassa integrazione, mobilità e disoccupazione; al contrario aiuta aziende e padroni ad uscire dalla crisi riducendo salari e diritti». E questo «non è certamente di buon auspicio per i lavoratori autoferrotranvieri in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo». Una vertenza contrattuale, quella del settore trasporti, «che dovrà inoltre scontrarsi con le ulteriori limitazioni dell'esercizio del diritto di sciopero. Limitazioni mirate a disarmare definitivamente i lavoratori da ogni potenziale conflittuale, vanificando ogni giusta aspettativa economica, normativa e di diritto alla propria rappresentanza».

SANITÀ:RDB, LUNEDÌ SCIOPERO PRECARI CRI E PRESIDIO A ROMA

(ANSA) - ROMA, 30 APR - I sindacati RdB-Cub hanno proclamato, per il prossimo 4 maggio, lo sciopero dei dipendenti precari e di ruolo della Croce Rossa Italiana, per chiedere la stabilizzazione di tutti i precari dell'ente. Per lo stesso giorno è stato annunciato a Roma, dalle 9.30, un presidio davanti alla sede del comitato centrale della Cri, in via Toscana. Lo sciopero è stato anche indetto contro «il licenziamento di oltre 2.000 lavoratori, contro il comportamento del governo, che non garantisce il rispetto delle norme che prevedono la stabilizzazione del personale nel comparto del Parastato e cerca di far prendere in carico da Asl e Regioni i precari Cri», ma anche «contro il comportamento delle stesse Asl e Regioni, le quali sino ad oggi non hanno mostrato alcuna disponibilità a farsi carico dei precari Cri».

INTESA SANPAOLO: AL VIA ASSEMBLEA, A INGRESSO PRESIDIO CUB

(ANSA) - TORINO, 30 APRILE - Ha preso il via a Torino l'assemblea di Intesa Sanpaolo chiamata a deliberare nella parte ordinaria sulla destinazione dell'utile di esercizio (la proposta della banca e' per quest'anno di non pagare il dividendo) e nella parte straordinaria sulla modifiche statutarie necessarie per adeguarsi alle disposizioni della vigilanza di Bankitalia sul governo societario. All'ingresso dell'assemblea i sindacati di base della Cub Sallca hanno organizzato un presidio (una cinquantina i lavoratori presenti) per protestare, si legge in un volantino distribuito dai manifestanti, contro il fatto che ''sono stati ceduti 8.567 lavoratori, passati a una societa' consortile, appartenente al gruppo, per risparmiare 210 milioni annui di Iva''. L'accordo sindacale, si legge, ''fornisce in apparenza garanzie forti'' ma, a detta della Cub, ''puo' diventare il primo passo verso l'erosione dell'area contrattuale del credito''.

1 MAGGIO: LOMBARDIA; LAVORATORI E SINDACATI PROTAGONISTI

(ANSA) - MILANO, 30 APR - Come è storica tradizione lavoratori e sindacati saranno protagonisti il Primo Maggio anche in Lombardia. Non solo a Milano, ma anche in tutte le principali città sono previste iniziative per rivendicare i diritti, in un momento di grave crisi internazionale, durante la Festa del Lavoro. Da un lato scenderanno in piazza Cgil, Cisl e Uil, dall' altro, con piattaforme e rivendicazioni più radicali, i sindacati di base, primo fra tutti la Cub. Nel capoluogo lombardo «dalla parte dei lavoratori precari, italiani e migranti» sarà la nona edizione di Euromayday 2009 che si svolgerà in parallelo con Palermo, Roma e altre città d'Europa: sono attese 100 mila persone. A comporre il corteo, che partirà alle 15 da Porta Ticinese, sarà la Cub (Confederazione Unitaria di Base) insieme a varie realtà fra cui il Comitato NoExpo, i 'Precari della Conoscenzà, (lavoratori impegnati in comunicazione, editoria, ricerca o marketing) e i precari della moda 'Serpica Narò che sfileranno all'insegna del 'No oil' con un carro a pedali e un impianto musicale a energia solare. La manifestazione unitaria dei sindacati confederali partirà alle 9.30 da porta Venezia per terminare a piazza del Duomo, con festa dalle 13 alle 19 alla palazzina Liberty di largo Marinai d'Italia con la partecipazione del cantautore Enzo Jannacci. Ma l'appuntamento regionale è previsto a Varese: Cgil, Cisl e Uil partiranno alle 9.30 da piazza della Repubblica per arrivare in piazza Garibaldino alle 11 dove si terranno i comizi dei segretari generali regionali Nino Baseotto (Cgil), Gigi Petteni (Cisl) e Claudio Negro (Uil). Al termine ci sarà un concerto dell'Orchestrina del suonatore Jones. Sono previsti cortei a Bergamo (9,30 in Piazzale Marconi), Brescia (9,30 in P.za Garibaldi), Monza-Brianza (11 in Piazza Roma), Cremona (17 concerto in Piazza Stradivari), Crema (10 in Piazza Marconi), Lecco (9,30), Legnano (9,30 in Piazza Monumento), Mantova (9.30 ai giardini Cadorna di Suzzara, ore 10 a Gonzaga e San Benedetto Po, ore 9 a Quingentole e ore 21 a San Giorgio). A Pavia il ritrovo è alle ore 15 in Piazza Vittorio, a Stradella alle ore 9 in piazza Vittorio Veneto, a Vigevano alle 10 in piazza Calzolaio d'Italia, così come a Voghera. I lavoratori della Valcamonica si ritroveranno alle 10 a Iseo (Brescia) e a Cividale Camuno.

DOMANI IN PUGLIA

(ANSA) - BARI, 30 APR - Avvenimenti previsti per domani, primo maggio, in Puglia: ....
10.00 - Modugno (Bari) - Piazza Garibaldi In occasione del primo maggio il sindacati di base Cib Unicobas, Flmuniti Cub e Sdl hanno organizzato una 'giornata di lottà con dibattiti, assemblee, mostre e proiezioni di filmati...


30 aprile 2009 - Agi

SCIOPERI:CUB,"STOP" AUTOFERROTRANVIERI DI 24 ORE IL 15 MAGGIO

(AGI) - Roma, 30 apr. - Venerdi' 15 maggio sciopero nazionale di 24 ore degli autoferrotranvieri aderenti ai sindacati autonomi(CUB, Cobas, SdL Intercategoriale e Slai Cobas). Motivo della protesta: "L'accordo sottoscritto il 22 gennaio scorso da Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e Governo sulla riforma del modello contrattuale non aiuta certo i lavoratori in una fase cosi' difficile, che vede aumentare in modo sempre piu' accentuato cassa integrazione, mobilita' e disoccupazione; al contrario aiuta aziende e padroni ad uscire dalla crisi riducendo salari e diritti. Non e' certamente di buon auspicio per i lavoratori autoferrotranvieri in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo".

INTESA SANPAOLO: AL VIA ASSEMBLEA A TORINO, ZALESKI AL 2,5%

(AGI) - Torino, 30 apr. - Il presidente del Consiglio di sorveglianza Giovanni Bazoli ha dato il via all'assemblea degli azionisti di Intesa Sanpaolo, a cui partecipano soci per il 46,75% del capitale. Dalla lettura iniziale dei principali azionisti iscritti a libro soci, risulta la riduzione della partecipazione in portafoglio alla Carlo Tassara di Romain Zaleski, passata al 2,5% (secondo la banca dati Consob era ancora al 4,6%). Inoltre, la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo ha arrotondato la propria quota al 4,92%. Prima dell'inizio della riunione, convocata per approvare i conti 2008, davanti alla sede storica del San Paolo, in Piazza San Carlo a Torino, diverse decine di lavoratori hano partecipato a un presidio organizzato dai Cub che per oggi hanno proclamato uno sciopero nazionale dei lavoratori del settore bancario.


30 aprile 2009 - Dire

NIDI BOLOGNA. RDB CANTANO VITTORIA: ASSUNZIONE A 20 MAESTRE
BETTI: MOBILITAZIONE PAGA; ORA SI TRATTA PER STABILIZZARNE ALTRE

(DIRE) Bologna, 30 apr. - La protesta e l'occupazione del Consiglio comunale di Bologna hanno pagato. Lo dicono le Rdb annunciando che Palazzo D'Accursio si e' impegnato "ad assumere a giugno, con decorrenza 1 settembre, 20 precarie". Si tratta di alcune delle 112 educatrici degli asili nido che da settimane bussano alla porta di Palazzo D'Accursio per avere garanzie sul loro futuro. Ma nell'incontro con l'assessore comunale all'Istruzione Milli Virgilio, non avevano ottenuto sbocchi: cosi' e' scattata la protesta di lunedi' scorso con cui si e' ottenuto l'incontro di ieri in cui l'amministrazione ha aperto sull'assunzione delle 20 insegnanti. "La mobilitazione e la determinazione delle lavoratrici, hanno portato i primi positivi risultati", canta vittoria Massimo Betti delle Rappresentanze sindacali di base (Rdb) ricordando che "fino al giorno prima dell'occupazione del Consiglio gli esponenti dell'amministrazione dichiaravano pubblicamente che non vi era nessun posto disponibile negli asili spalleggiati da Cgil-Cisl-Uil, con tanto di volantino mandato a tutti i dipendenti". Nel documento dei confederali c'era scritto: "Assistiamo ad incontri da parte di alcuni assessori con altri sindacati per rispondere a richieste di assunzioni quando l'amministrazione ha gia' sottoscritto con Cgil-Cisl-Uil il verbale sul piano occupazionale 2009". Betti traduce: "Della serie, 'cosa lottate a fare che abbiamo gia' firmato un accordo che quindi e' immodificabile?'". Invece le Rdb rivendicano le 20 assunzioni e ora "si dovrebbero vergognare quegli assessori, quegli esponenti politici e quei sindacalisti concertativi che ancora una volta hanno cercato di far scontrare le precarie piu' anziane, con quelle giovani sperando che la guerra fra poveri indebolisse la capacita' di lotta e la determinazione delle educatrici". Le 20 assunzioni, prosegue Betti, "non sono ovviamente la soluzione al problema precarieta' che da lungo tempo stiamo affrontando ma sono un primo segnale di ammissione da parte dell'amministrazione comunale dei problemi da noi sollevati". Per cui ora le Rdb continueranno a battersi per "una soluzione che garantisca la continuita' lavorativa a tutte le precarie storiche". L'obiettivo e' strappare incarichi di supplenza e ottenere cosi' anche lo spostamento della partita delle assunzioni sul prossimo mandato amministrativo. E' previsto un nuovo incontro con l'amministrazione nei prossimi giorni, ma anche una assemblea delle maestre lunedi' 11 maggio alle 18 in via Monterumici nella sede delle Rdb.

AEROPORTO BOLOGNA. RSU, VINCE LA CUB: NON POSSONO IGNORARCI
QUARTU: 54% ALLE ELEZIONI DELLA BAS, E NUOVO SCIOPERO IN VISTA

(DIRE) Bologna, 30 apr. - La Cub-Rdb trasporti "e' il sindacato piu' rappresentativo all'interno dell'aeoroporto di Bologna e tutte le aziende che vi operano non possono piu' ignorarne la presenza". Il coordinatore regionale Italo Quartu commenta cosi' il risultato che la sua sigla ha ottenuto nelle elezioni Rsu della Bas, una delle societa' di handling del Marconi. Un'affermazione "schiacciante", riferisce Quartu, con la lista Cub che ha ottenuto "il 54% circa dei suffragi con due delegati sui tre disponibili, ed elegge anche il Rappresentante per la sicurezza". Nonostante il "clima di repressione sindacale che vige all'aeroporto nei confronti della Cub", continua Quartu, "i lavoratori hanno apertamente e palesemente sancito da chi vogliono essere rappresentati". Insomma "ne prendano atto i vertici dell'aeroporto, Sab in testa" che "devono riconoscere Cub trasporti quale interlocutore sindacale alla pari delle altre organizzazioni sindacali presenti", con tutte le agibilita' e le prerogative. La democrazia, continua l'esponente del sindacato di base, "non puo' essere esercitata ad intermittenza o quando fa comodo a 'qualcuno'". Intanto, la Cub annuncia nuove proteste. "Abbiamo richiesto nuovamente, in questi giorni, la convocazione in Prefettura in vista di un nuovo sciopero dei lavoratori dell'aeroporto" spiega Quartu. Se si dovesse arrivare ad un altro stop, continua, la responsabilita' sarebbe "esclusivamente di chi si ostina a negare l'evidenza dei fatti", e cioe' che "siamo diventati il punto di riferimento dei lavoratori dell'aeroporto e non possono piu' far finta, come e' avvenuto sino ad oggi, che non esistiamo".

VIA PINCHERLE. ASIA: INQUILINI RESISTONO CONTRO GLI SFRATTI

(DIRE) Roma, 30 apr. - "Questa mattina l'AS.I.A. e gli inquilini di via Pincherle 153/169 hanno impedito all'ufficiale giudiziario e alla forza pubblica di eseguire uno sfratto ai danni di una donna - con una morosita' precedente- che abita in uno degli appartamenti venduti a terzi da Giacomazzi". Lo comunica L'AS.I.A.-Rdb. "L'episodio di oggi- si legge in una nota- che si e' concluso con un rinvio a 20 giorni, pone due questioni centrali: l'esecuzione degli sfratti per morosita', che ci dimostra una realta' differente da quella rappresentata dal prefetto a proposito dell'indisponibilita' di forza pubblica fino al 7 giugno e la questione dei rogiti, che va affrontata prioritariamente perche' quello di stamattina e' il primo di una serie di interventi che si susseguiranno ai danni dei 17 inquilini i cui appartamenti - messi in vendita da Fata prima e da Giacomazzi poi - sono stati acquistati da terzi". "A pochi giorni dalla conclusione positiva della trattativa per l'acquisto da parte dell'Ater di 106 alloggi- conclude la nota- chiediamo al prefetto e alle amministrazioni comunale e regionale di tutelare gli inquilini le cui case sono state vendute a terzi e per questo stiamo gia' chiedendo un incontro con il delegato del sindaco per l'emergenza abitativa, Marco Visconti, e con l'assessore alla Casa della regione Lazio, Mario Di Carlo".

INPS BOLOGNA. PRIMI VOTI CON FACCINE, SE BUONI PC RINGRAZIA
RDB: MA È UN GIUDIZIO EMOTIVO E NON VERO, SI PUNISCE SPORTELLISTA

(DIRE) Bologna, 30 apr. - Si chiama "Mettiamoci la faccia" il progetto di customer satisfaction lanciato dal Ministro per la pubblica amministrazione Renato Brunetta e da oggi in funzione negli uffici dell'Inps di Bologna. Il sistema serve a rilevare la soddisfazione dei clienti e funziona cosi': chi entra negli uffici di via Gramsci prende normalmente il biglietto con il numero per mettersi in fila e, dopo essere passato dallo sportello per la sua pratica, puo' utilizzarlo per dare il suo giudizio sul servizio ricevuto inserendolo nello scanner di uno dei due piccoli monitor sistemati vicino all'ingresso. Sullo schermo ecco cosi' comparire tre faccine (gli emoticon che si usano anche negli sms): una verde e sorridente (ed e' una di quelle apparse per prime oggi), una gialla e indifferente e una rossa e triste. Se il cliente tocca una delle prime due faccine il computer ringrazia e il cliente puo' andare via. Se, invece, tocca quella rossa il computer chiede se l'insoddisfazione e' dovuta alla lunga attesa, alla mancanza di professionalita' del personale o alla necessita' di ritornare. Vicino ai monitor appena installati oggi c'erano un paio di persone che aiutavano i clienti a capire il funzionamento dello strumento, spiegato anche dai volantini appesi nell'ufficio Inps. La novita', pero', non piace ai dipendenti che oggi sono partiti con una protesta con cui puntano a far fallire il servizio. Per Donato Cardigliano, delle Rdb (Rapprsentanze sindacali di base), si tratta di un'iniziativa assurda: "Arriva dopo mesi di campagna antifannulloni e non serve a migliorare il servizio, ma solo a mettere in contrasto le persone con il servizio pubblico. Non abbiamo paura di essere giudicati, ma deve avvenire attraverso indagini serie come quella condotta a livello nazionale dall'Inps nel 1999". Per le Rdb il voto con le faccine e' solo emotivo: "Se ad esempio una persona si lamenta per la lunga attesa la colpa non e' dell'operatore che e' lento, ma del fatto che Bologna e' in sottorganico: siamo passati dai 440 dipendenti del 2001 agli attuali 320, ed entro il 2010 sono stati annunciati ulteriori tagli". Lo stesso vale se il motivo dello scontento e' determinato dalla necessita' di ritornare: "Viene punito lo sportellista- prosegue Cardigliano, mostrando uno dei volantini in distribuzione- anche se e' il cliente a non fornire la documentazione necessaria all'erogazione del servizio". Questi i motivi per cui i dipendenti Inps sono disposti a continuare la loro protesta: "Saremo qui davanti tutti i giorni per far capire alle persone l'inutilita' di questo servizio. Molte persone hanno gia' solidarizzato con noi, tanto che solo due o tre hanno dato il loro giudizio".

ATC BOLOGNA. CONTRATTO, I MINI-AUMENTI DIVENTANO PIU' MINI?
OGGI NUOVA FUMATA NERA, E I SOLDI DISPONIBILI CALANO ANCORA

(DIRE) Bologna, 30 apr. - E adesso i mini-aumenti rischiano di diventare ancora piu' mini: dall'ennesima riunione con l'Atc di Bologna, i sindacati sono usciti oggi ancora piu' spaccati e con questo 'problema' in piu'. L'impasse sul contratto, dunque, non si sblocca dopo 16 mesi di trattativa e quasi 50 riunioni. Oggi, altre quattro ore di faccia a faccia concluse con un rinvio. E senza la data per un nuovo incontro. "L'Atc e' ferma sulle sue posizioni- spiega Daniele Galletti, della Faisa-Cisal- ad anzi ora inserisce altri costi nei soldi disponibili per il rinnovo del contratto", cioe' quei 500.000 euro gia' giudicati insufficienti dai sindacati. La richiesta dei rappresentanti dei lavoratori di Atc e' di 1,1 milioni di euro per portare a casa un aumento annuo di almeno 440 euro; se la cifra si dimezza, anche l'incremento salariale cala fino a diventare di soli 20 euro in piu' al mese. Ma ora, per far fronte ad adeguamenti normativi sul part time e su alcune indennita', ad Atc servono almeno altri 80.000 euro. E cosi' la cifra disponibile si riduce ancora. "Ma cosi', onestamente, e' davvero difficile arrivare ad un accordo", allarga le braccia Galletti. Insomma, i mini-aumenti diventerebbero ancora piu' mini. Ma rimpolpare le buste paga e' necessario: "Meta' del salario e' fatto ormai da indennita', cioe' da voci bloccate e fisse che con l'andare del tempo non fanno altro che svalutarsi", fa notare Gianni Cremonini, delle Rappresentanze sindacali di base. Il sospetto dei sindacati e' che l'Atc oggi abbia "orientato la discussione sul part time" perche' il 6 maggio ci sara', negli uffici dell'Ispettorato del lavoro, il tentativo di conciliazione con i dipendenti che su questa materia hanno avviato un ricorso gerarchico. "Forse si voleva fare un accordo sul part time prima di questo passaggio- ipotizza Galletti- ma non ci stiamo se deve coincidere con una riduzione dei soldi per gli aumenti". Cremonini commenta: "L'Atc ha ribadito la sua proposta che, alla fin fine, significa un aumento di 20 euro scarsi e un peggioramento sui turni". A questo punto, "l'unica risposta possibile sarebbe la mobilitazione dei lavoratori, purtroppo pero', in questo momento, le sigle sindacali non sono compatte e la frattura non e' molto bella". Fit-Cgil, Filt-Cisl, Faisa-Cisal, Ugl e Sdl hanno consegnato all'azienda un documento su cui chiedono una risposta scritta. Uil e Rdb sono su posizioni differenti. "Atc conferma una disponibilita' di mezzo milione di euro- dice Maurizio Lunghi (Filt)- ma non escludono la possibilita' di rivedere la cosa. Se lo faranno, allora vedremo. Senno' ognuno va per la sua strada e la prossima riunione la faremo in Prefettura", cioe' a fronte di una dichiarazione di mobilitazione. "Nessuno si illude di avere un grande contratto, ma tra un grande contratto e otto euro in piu' in busta paga c'e' un bel salto; ci dicono che non si possono mettere a rischio i conti, ma sui giornali leggiamo di un'azienda in salute. Noi non chiediamo altro che un accordo dignitoso per i lavoratori e invece qui vorrebbero farci firmare un foglio bianco", aggiunge Cremonini.

ATC BOLOGNA. CONTRATTO, UIL: SE UTILE DA 1,7 MLN SOLDI LI HA
NERI: SITUAZIONE GRAVE, FORSE NUOVI SCIOPERI SONO INEVITABILI

(DIRE) Bologna, 30 apr. - "Vogliamo i dati di bilancio di Atc, ma non ce li hanno fatti vedere. Ma se c'e' un attivo di 1,7 milioni di euro, e' difficile dire che ci sono solo 500.000 euro per il contratto integrativo". La Uil va in pressing sull'azienda di via Saliceto dopo permane l'impasse sul rinnovo del contratto. E' Gianluca Neri, della Uiltrasporti, a chiedere ad Atc di fornire i dati di bilancio. Forse potrebbero sbloccare una "situazione molto grave: ogni incontro peggiora e deteriora la situazione". Neri riconosce anche che "c'e' un'evidente spaccatura delle organizzazioni sindacali", ma accusa anche l'Atc di un atteggiamento "incomprensibile perche' sembra quasi che provi a incentivare la spaccatura. Credo che se si continua cosi', le iniziative di lotta saranno indispensabili". E ora la Uil aspetta anche di vedere se l'azienda convochera' per proseguire la discussione solo le cinque organizzazioni che le hanno sottoposto una controproposta con un documento: di questo raggruppamento non fanno parte la Uil e le Rdb.

NIDI BOLOGNA. VIRGILIO: VITTORIA? NO, DIETROFRONT DELLE RDB
"ACCOLTA PROPOSTA CHE RIFIUTARONO; IRRICEVIBILI ALTRE RICHIESTE"

(DIRE) Bologna, 30 apr. - Milly Virgilio, assessore alla Scuola del Comune di Bologna, ridimensiona le grida di vittoria delle Rdb, che hanno ottenuto da Palazzo D'Accursio l'impegno all'assunzione di 20 maestre precarie dei nidi. "Nell'incontro di ieri e' Rdb che ha finalmente cambiato linea- precisa Virgilio in una nota- e ha chiesto di rivedere le attribuzioni di punteggio a tutte le aspiranti". Dunque, e' tornata sul tavolo della trattativa la proposta dell'agosto 2008, continua l'assessore, "quando il settore Personale del Comune offri' alle Rdb un riconoscimento di punteggio per titoli in forza dell'avvenuto superamento della selezione" fatta dal Comune per la stabilizzazione di 174 educatrici (di cui 62 gia' assunte). "Allora- ricorda Virgilio- l'offerta fu rifiutata, perche' bollata come fosse un contentino. Oggi invece, preso atto del mutamento delle richieste, l'amministrazione si e' riservata di rivalutare l'attuale situazione". Dunque, afferma l'assessore, "il Comune di Bologna ha proceduto alla stabilizzazione del personale non appena la legge nazionale lo ha consentito, utilizzando tutti i posti disponibili in organico nei vari settori. Tra il personale stabilizzato c'e' anche quello dei nidi d'infanzia", spiega l'assessore, grazie ad alcuni aggiustamenti studiati da Palazzo D'Accursio. "L'attenzione da parte dell'amministrazione nei confronti del personale- sostiene Virgilio- e' stata tesa a favorire in ogni modo la stabilizzazione, sia consentendo la maturazione dilazionata dei requisiti richiesti, sia ampliando tempi e numero dei posti disponibili, aggiungendo ad essi i posti che si libereranno al 31 dicembre 2009". Nel frattempo, infatti, spiega ancora l'assessore, "si sono liberati per pensionamento altri 10 posti, che verranno attribuiti secondo l'accordo 2007" firmato con Cgil, Cisl, Uil e Rdb. A questi il Comune, continua Virgilio, "aveva concordato di aggiungerne altri 10 di sostegno handicap". Quanto alle richieste delle Rdb e delle 112 precarie, aggiunge Virgilio, che sono "ben note" a Palazzo D'Accursio, l'assessore non fa sconti e continua a definirle irricevibili. A partire dalla domanda di ampliare le assunzioni "considerando come posti disponibili quelli part-time (55 ad oggi, ndr). Tale richiesta- ribadisce Virgilio- non e' accoglibile perche' i posti part-time sono fisiologicamente soggetti a variabilita' annuale". La seconda proposta del sindacato, "piu' insistente- la definisce Virgilio- e' che la speciale graduatoria delle 112 venga convertita in permanente e cioe' che il Comune si impegni ora, nell'ipotesi in cui dovessero in futuro rendersi disponibili ulteriori posti in organico, a procedere ad assegnare i posti secondo quella graduatoria e non con un nuovo bando". Anche in questo caso, afferma l'assessore, e' infattibile, perche' "la richiesta e' del tutto illegittima, in quanto viola la normativa sui concorsi pubblici e danneggia ingiustamente altre aspiranti". In altre parole, accusa Virgilio, "e' purtroppo l'ennesima illusione propinata alle lavoratrici" da parte delle Rdb.


30 aprile 2009 - Omniroma

VIA PINCHERLE, ASIA RDB: IMPEDITO SFRATTO DA APPARTAMENTO VENDUTO

(OMNIROMA) Roma, 30 apr - «Questa mattina l'Asia RdB e gli inquilini di via Pincherle 153/169 hanno impedito all'ufficiale giudiziario e alla forza pubblica di eseguire uno sfratto ai danni di una donna - con una morosità precedente - che abita in uno degli appartamenti venduti a terzi da Giacomazzi». È quanto si legge in una nota di Asia Rdb. «L'episodio di oggi, che si è concluso con un rinvio a 20 giorni - prosegue - pone due questioni centrali: l'esecuzione degli sfratti per morosità, che ci dimostra una realtà differente da quella rappresentata dal prefetto a proposito dell'indisponibilità di forza pubblica fino al 7 giugno e la questione dei rogiti, che va affrontata prioritariamente perché quello di stamattina è il primo di una serie di interventi che si susseguiranno ai danni dei 17 inquilini i cui appartamenti - messi in vendita da Fata prima e da Giacomazzi poi - sono stati acquistati da terzi». «A pochi giorni dalla conclusione positiva della trattativa per l'acquisto da parte dell'Ater di 106 alloggi - conclude - chiediamo al prefetto e alle amministrazioni comunale e regionale di tutelare gli inquilini le cui case sono state vendute a terzi e per questo stiamo già chiedendo un incontro con il delegato del sindaco per l'emergenza abitativa Marco Visconti e con l'assessore alla Casa della regione Lazio Mario Di Carlo».


30 aprile 2009 - Asca

TRASPORTI: SINDACATI AUTONOMI, SCIOPERO 24 ORE TPL IL 15 MAGGIO

(ASCA) - Roma, 30 apr - Uno sciopero di 24 ore dei lavoratori del trasporto pubblico locale per il 15 maggio prossimo. A proclamarlo sono i sindacati autonomi di settore a sostegno del rinnovo contrattuale. ''L'accordo sottoscritto il 22 gennaio scorso da Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e Governo sulla riforma del modello contrattuale - si legge in una nota di Cobas, Cub, SdL e Slai-Cobas - non aiuta certo i lavoratori in una fase cosi' difficile, che vede aumentare in modo sempre piu' accentuato cassa integrazione, mobilita' e disoccupazione; al contrario aiuta aziende e padroni ad uscire dalla crisi riducendo salari e diritti''. ''Non e' certamente di buon auspicio per i lavoratori autoferrotranvieri in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo - prosegue la nota -: si allunga a 3 anni la vigenza dei contratti nazionali, con aumenti sempre legati ad una inflazione non reale, ma calcolata su parametri assolutamente arbitrari; nell'ambito della contrattazione di secondo livello (il contratto decentrato) si rendono possibili deroghe in peggio sia per la parte salariale che normativa; il salario accessorio o di produttivita' viene sempre piu' legato alle sorti delle aziende, ad aumenti della produttivita' e alle valutazioni dei dirigenti, cosi' manager strapagati, sia pubblici che privati, potranno condizionare parte del salario dei lavoratori''. ''Una vertenza contrattuale, quella del settore trasporti, che dovra' inoltre scontrarsi con le ulteriori limitazioni dell'esercizio del diritto di sciopero - aggiungono i sindacati autonomi -. Limitazioni mirate a disarmare definitivamente i lavoratori da ogni potenziale conflittuale, vanificando ogni giusta aspettativa economica, normativa e di diritto alla propria rappresentanza''. ''Per tali ragioni - conclude la nota - CUB, Cobas, SdL Intercategoriale e Slai Cobas hanno indetto per il 15 maggio una giornata nazionale di sciopero del trasporto pubblico locale, con astensione di 24 ore attuata nel rispetto delle fasce di garanzia (in allegato elenchi delle fasce per regioni e citta')''.


30 aprile 2009 - Apcom

Trasporto locale/15 maggio sciopero sindacato autonomi di 24 ore
I lavoratori ancora in attesa del rinnovo contrattuale

Roma, 30 apr. (Apcom) - Cub, Cobas, SdL Intercategoriale e Slai Cobas hanno indetto per il 15 maggio una giornata nazionale di sciopero del trasporto pubblico locale, con astensione di 24 ore nel rispetto delle fasce di garanzia. I lavoratori del settore sono ancora in attesa del rinnovo contrattuale. L'accordo sottoscritto da Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e governo sulla riforma del modello contrattuale, scrivono i sindacati in una nota, "non aiuta certo i lavoratori in una fase così difficile, che vede aumentare in modo sempre più accentuato cassa integrazione, mobilità e disoccupazione; al contrario aiuta aziende e padroni ad uscire dalla crisi riducendo salari e diritti". "Non è certamente di buon auspicio - continuano nella nota - per i lavoratori autoferrotranvieri in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo: si allunga a 3 anni la vigenza dei contratti nazionali, con aumenti sempre legati ad una inflazione non reale, ma calcolata su parametri assolutamente arbitrari; nell'ambito della contrattazione di secondo livello (il contratto decentrato) si rendono possibili deroghe in peggio sia per la parte salariale che normativa; il salario accessorio o di produttività viene sempre più legato alle sorti delle aziende, ad aumenti della produttività e alle valutazioni dei dirigenti, così manager strapagati, sia pubblici che privati, potranno condizionare parte del salario dei lavoratori". Una vertenza contrattuale, quella del settore trasporti, concludono, che dovrà inoltre "scontrarsi con le ulteriori limitazioni dell'esercizio del diritto di sciopero".

Intesa Sanpaolo/ Quota Zaleski scesa al 2,5%
Al via assemblea, presidio dei Cub a Torino

Torino, 30 apr. (Apcom) - E' scesa al 2,5% dal 4,6% circa la quota detenuta dalla Carlo Tassara di Romain Zaleski in Intesa Sanpaolo. La riduzione della partecipazione è emersa ufficialmente in apertura dell'assemblea della banca che ha preso il via a Torino. Il presidente del consiglio di sorveglianza, Giovanni Bazoli, ha letto l'elenco dei maggiori azionisti, dal quale non emergono altre grosse novità, se non alcuni arrottondamenti che riguardano le quote del Credit Agricole (dal 5,58% al 5,98%) e della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo (dal 4,6% al 4,92%). All'ordine del giorno dell'assemblea, dove è rappresentato il 46,75% del capitale, è prevista in particolare nella parte ordinaria l'approvazione della proposta di destinazione dell'utile di esercizio relativo al bilancio 2008 e di distribuzione del dividendo. La proposta prevede la distribuzione del dividendo alle sole azioni di risparmio (0,026 euro per azione per un totale di 24,24 milioni di euro) e di assegnare l'utile residuo (1,044 miliardi di euro) alla riserva straordinaria. Nella parte ordinaria sono da approvare alcune modifiche statutarie anche in ottemperanza alle disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche emanate dalla Banca d'Italia nel marzo 2008. Prima dell'inizio dell'assemblea, davanti alla sede dell'istituto in piazza San carlo si è riunito un presidio di alcune decine di persone dei Cub del settore credito e assicurazioni, oggi in sciopero nazionale.


30 aprile 2009 - L'Unità

Scatta il «MayDay» anti-precariato con corteo sonoro
Domani dalla Pantanella al Pigneto, fino a Centocelle: per la prima volta a Roma la marcia di protesta europea, un Primo maggio con street-parade per i luoghi della periferia in difesa dei redditi e dei diritti

Roma - Prima un «assedio sonoro» al concertone del Primo maggio a S.Giovanni, poi una street parade che alle 12 partirà da Porta Maggiore e raggiungerà il centro sociale Forte Prenestino, a Centocelle, passando per i luoghi periferici più significativi lungo via Prenestina e via Casilina: si svolgerà così la «MayDay» europea, per la prima volta a Roma, organizzata per domani 1° maggio dal Comitato contro il G8.
«I temi saranno il diritto al reddito, alla casa, quelli dei migranti e contro il pacchetto sicurezza - spiega Irene Di Noto del Comitato - il corteo passerà vicino alla ex-Pantanella, al Pigneto, a Torpignattara, dove c’è una grande presenza di immigrati, poi a via dell’Acqua Bulicante vicino alla scuola Pisacane dove nei giorni scorsi c’è stata una campagna contro i bambini stranieri, quindi via Teano, dove è stato aperto un enorme cantiere della metropolitana, poi vicino al campo rom di via dei Gordiani e presso la casa occupata di via dei Castani per finire a Forte Prenestino, dove si terrà la Festa del Non-lavoro».
La «MayDay» europea di quest’anno, che negli anni scorsi si era tenuta sempre a Milano, sarà incentrata, principalmente, sui temi del sostegno al reddito, dei precari e dei disoccupati. «A partire dalla legge regionale recentemente approvata lanceremo una grande autocertificazione di massa - ha detto ancora l’attivista - a metà maggio organizzeremo inoltre un’assemblea pubblica a cui inviteremo il presidente Marrazzo per parlare di diritto al reddito e a un nuovo welfare».(D.M.)


30 aprile 2009 - Il Manifesto

PRIMO MAGGIO
«Rotta verso il futuro» La MayDay precaria nell'anno della crisi
di Mariangela Maturi

MILANO - Il precariato va di moda, è diventato oggetto di studio, di libri e di film. Che - dicono - raccontano la cosiddetta «generazione 1000 euro». Alla faccia delle attrici bionde, magre e belle (alzi la mano la precaria che ci si riconosce), per strada si vedono giovani volti stanchi, esauriti, insalubri. Svegli dalle 6 del mattino, fanno uno, due, tre lavori per pagarsi l'affitto (troppo alto). Oppure fanno i salti mortali per mantenere una famiglia con lavori faticosissimi e temporanei. Oppure sono lì, annichiliti sulle loro scrivanie, a sgobbare per due soldi su un lavoro che premierà qualcun altro. Diventa una condizione esistenziale, un'instabilità rabbiosa che condiziona le giornate, le relazioni, la vita.
Per contarsi e raccontarsela, l'appuntamento con la nona MayDay Parade è alle porte. A Milano, Palermo, per la prima volta anche a Roma, e ormai diffusa in tutt'Europa (Berlino, Lisbona, Vienna, Helsinki e tante altre città), nell'anno della crisi assume valore assoluto. Studenti, migranti, disoccupati, chi senza futuro, chi con prospettive grigie, si affaccendano per ribadire che il senso, in questa parata festosa, c'è. L'anno scorso avevano promesso una LongMayday, e così è stato. In questi mesi, la multiforme galassia del precariato si è mossa: i precari della conoscenza hanno lottato dentro e fuori le scuole e le università per rispondere a tragiche riforme. Gli operatori sociali e i redattori precari (sottobosco che produce libri, riviste, quotidiani senza alcun diritto sindacale) si sono autorganizzati per creare un loro statuto. Alcuni, con tanta creatività: le lavoratrici di un call center, che si erano improvvisate in uno streap tease qualche mese fa, oggi hanno creato un «telefono precario» per far circolare informazioni, consapevolezza, solidarietà. E per i precari sbattuti fuori dalle ditte, quando sembra che le speranze siano perdute, san Precario accorre in aiuto. E' nata una «nuova generazione» di sindacati (nei confederali, spiegano, non c'è molto spazio per i precari): sono attivi dalla Omnia alla Tnt, aziende in cui alla luce del sole le ingiustizie si sprecano, ma ben nascoste da un sottile strato di legalità che rende più difficile la difesa dei precari. Non bastasse la crisi, che fa saltare posti di lavoro ad ogni angolo di strada, a Milano ci si mette pure l'Expo, specchietto per le allodole pronto a scardinare le ultime dignità del lavoro. Il Countdown della MayDay, in tutto l'hinterland milanese, è già scattato da giorni, con azioni, volantinaggi, iniziative. Dai lavoratori del museo della scienza e della tecnica di Milano («in scadenza» il 30 giugno) al collettivo dei lavoratori dell'Ikea di Brescia, qualcosa si muove davvero. «Questa MayDay sarà un punto di partenza, non d'arrivo. Vogliamo entrare nel merito, approfondire la discussione», dicono gli organizzatori. Al grido di «MayDay: Make them pay», i precari si danno appuntamento per rigenerarsi in un giorno di festa (verso altri 364 giorni di lotta). Per non farsi spazzare via dalla crisi, nonostante le occhiaie e lo stress da «non ho un futuro», l'appuntamento precario a Milano è domani, alle 15, in piazza XXIV maggio.


30 aprile 2009 - L'Unione Sarda on line

Scioperi: il 15 maggio protesta del trasporto pubblico locale

I lavoratori del trasporto pubblico locale incroceranno le braccia il prossimo 15 maggio (venerdì) per uno sciopero nazionale di 24 ore. Lo annuncia una nota di Cub, Cobas, SdL Intercategoriale e Slai Cobas spiegando che la protesta avverrà comunque nel rispetto delle fasce di garanzia. "L'accordo sottoscritto il 22 gennaio scorso da Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e Governo sulla riforma del modello contrattuale - si spiega - non aiuta certo i lavoratori in una fase così difficile, che vede aumentare in modo sempre più accentuato cassa integrazione, mobilità e disoccupazione; al contrario aiuta aziende e padroni ad uscire dalla crisi riducendo salari e diritti". E questo "non è certamente di buon auspicio per i lavoratori autoferrotranvieri in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo". Una vertenza contrattuale, quella del settore trasporti, "che dovrà inoltre scontrarsi con le ulteriori limitazioni dell'esercizio del diritto di sciopero. Limitazioni mirate a disarmare definitivamente i lavoratori da ogni potenziale conflittuale, vanificando ogni giusta aspettativa economica, normativa e di diritto alla propria rappresentanza".


30 aprile 2009 - Roma Notizie

RICERCA: I PRECARI DEL CRA VOLANTINANO ALLA CONVENTION DELLA COLDIRETTI PER PROTESTARE CONTRO L’ENTE

Roma - Iniziativa questa a mattina a Roma dei precari del Consiglio e sperimentazione per la Ricerca in Agricoltura (CRA), che hanno volantinato davanti al Palalottomatica, dove è in corso la Convention della Coldiretti, per protestare contro la mancanza di risposte da parte dell’Ente sul problema precari. "Quella di oggi è la prima di una serie di iniziative che attueremo nei prossimi giorni, sia a livello di Ente che a livello nazionale", spiega Salvatore Vitale, del coordinamento precari USI-RdB Ricerca. "L’intervento del Ministro e del Capo Gabinetto nello scorso gennaio ha salvato dal sicuro licenziamento molti precari del CRA, ma resta la situazione di incertezza per centinaia di ricercatori, tecnici e amministrativi precari che sostengono la ricerca agricola". Prosegue Vitale : "Riteniamo che per difendere la competitività delle imprese agricole italiane dall’assalto delle multinazionali, la tracciabilità dei nostri prodotti e la loro già alta qualità, bisogna difendere la ricerca e lo stato occupazionale dell’ente deputato a produrre sviluppo nel settore, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale. Il CRA ha fondi e pianta organica – aggiunge Vitale - chiediamo pertanto che sia aperto un tavolo tecnico per la conversione di tutti i precari atipici in tempi determinati quinquennali ed un piano assunzioni triennale". "I precari del CRA saranno in piazza anche il 15 maggio per contrastare il tentativo attuato dalle amministrazioni e dal Ministero della Funzione Pubblica di nascondere i precari sotto al tappeto, come se fossimo polvere. La ricerca nel settore agricolo, agroindustriale, ittico e forestale contribuisce invece a sostenere l’immagine positiva del nostro Paese nel mondo, garantendo la valorizzazione delle competenze, la cultura manageriale e della responsabilità. Per questo siamo certi dell’appoggio di organizzazioni come la Coldiretti alla nostra lotta", conclude l’esponente Usi RdB.


30 aprile 2009 - Tuttoggi

RDB-CUB: DOMANI PRESIDIO IN PIAZZA DELLA LIBERTA'
Dalle 10 alle 13 precari, disoccupati e lavoratori scenderanno in Piazza per dire la loro

Spoleto - "La crisi del capitalismo, nonostante le grottesche rassicurazioni del Governo, sta facendo sprofondare nella povertà milioni di italiani (di cui, dati ISTAT, due milioni e mezzo nella miseria più assoluta). In sintesi, la cassa integrazione a marzo è aumentata del 925% rispetto a marzo 2008, i licenziamenti nel 1° trimestre 2009 sono stati 750.000, peggiorando così le già precarie condizioni di vita di giovani e famiglie. Oggettivamente, il modello liberista e il mercato senza regole, a livello mondiale, sta crollando. Dopo anni di speculazioni, di arricchimenti di pochi, di aumento delle disuguaglianze (oramai un milione di persone soffrono la fame), si sta assistendo inevitabilmente al fallimento di colossi della Finanza. E' sconvolgente come non si trovino i soldi per aiutare chi muore di fame, per preservare l'ambiente e per garantire servizi sociali a tutti, ma, all'istante, si stanzino montagne di risorse per salvare banche, assicurazioni e imprese private. In Italia è attesa la più lunga depressione economica fra i paesi industrializzati, anche per l'enormità del debito pubblico. Le misure del Governo italiano per fronteggiare la crisi più grave dal dopoguerra sono state, soprattutto, volte a proteggere con miliardi di euro le banche e le imprese che hanno provocato il disastro finanziario, ad operare qualche aggiustamento degli ammortizzatori sociali, ad approvare misure sterili, umilianti e di entità irrisoria. La domanda ricorrente è: con questa crisi, dove si trovano i soldi per aiutare le fasce deboli e per garantire istruzione, salute e tutela ambientale? In realtà tutti sanno che è possibile trovare e ridistribuire le ricchezze, basterebbe rimuovere l'anomalia italiana: nel 2007 sono stati stimati dall'Agenzia delle Entrate 280 miliardi di euro di evasione ed elusione fiscale. Abbiamo il tasso di evasione più alto del mondo. Una grande vergogna e una enorme presa in giro nei confronti dei lavoratori dipendenti e pensionati che finanziano, con il prelievo fiscale, ben il 78% di scuole, università, ospedali, opere pubbliche. Ribelliamoci al neoliberismo e ai suoi disastri! Costruiamo dal basso una società con meno disuguaglianze! Sono urgenti e indispensabili misure che prevedano: blocco dei licenziamenti; reddito minimo garantito anche ai disoccupati; forte tassazione di grandi patrimoni e ricchezze; canone di affitto "sociale" per i bassi redditi; nuova occupazione sviluppando energie rinnovabili, risparmio energetico e riassetto idrogeologico del territorio. La RdB-CUB di Spoleto lancia un appello a tutti coloro che non si sono mai rassegnati ad un modello di sviluppo "insostenibile" invitandoli a partecipare al presidio di lavoratori, precari e disoccupati in Piazza della Liberta dalle 10 alle 13".
Comunicato a cura del sindacato Rdb-CUB di Spoleto


30 aprile 2009 - Il Giornale.it

Tettamanzi, veglia di preghiera per i lavoratori

Una giornata di raccoglimento, di riflessione, di protesta quella di domani, in occasione del Primo maggio. Molte le iniziative organizzate in tutta la Loambardia dai confederali, dai precari e dai sindacati autonomi. Non solo, anche la Chiesa scende in campo a fianco dei lavoratori: la pastorale del Lavoro della Diocesi di Milano, infatti, ha organizzato in tutta la regione una «veglia di preghiera e di riflessione». L’appuntamento a Milano è per oggi alle 20,30 alla parrocchia del Santissimo Redentore in via Pierluigi da Palestrina. «Chiedo a tutti di rendersi protagonisti sul territorio - l’appello dell’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi - di una lettura sapiente dei bisogni e di elaborare progetti intelligenti di aiuto, affinché chi perde il lavoro non perda anche la propria dignità». La chiesa continua a essere vicina ai lavoratori in difficoltà non solo con lo spirito, ma anche con la pratica. Le offerte raccolte per il fondo Famiglia Lavoro lanciato dal cardinale Tettamanzi la notte di Natale hanno raggiunto i 4 milioni 85.382mila euro. A beneficiarne, al momento, 144 le famiglie. La solidarietà non finisce qui: i sindacati confederali che hanno organizzato una manifestazione regionale a Varese, raccoglieranno fondi a favore della popolazione abruzzese. Perché a Varese? «Varese - spiegano i segretari genrali regionali di cigl, Cisl, e Uil, Nino Baseotto, Gigi Petteni e Walter Galbusera - è una delle realtà che più delle altre è costretta a ricorrere in modo forte agli ammortizzatori sociali. La scelta di Varese, vicina a Malpensa sta a significare le due grandi sfide di questa regione: l’apertura ai mercati e alle migliori pratiche europee, e la necessità di valorizzare gli ingenti investimenti già effettuati e ora penalizzati dalle scelte di Cai e dal preoccupante rallentamento dell’attenzione da parte delle istituzioni». Milano diventa per un giorno capitale europea dei lavoratori precari: sono attese infatti 100mila persone al corteo che partirà alle 15 da Porta Ticinese coinvolgendo Cub, il comitato NoExpo, i «Precari della Conoscenza», ovvero i precari impegnati nei settori della comunicazione, del marketing, dell’editoria e ricerca affianco ai precari della Moda «Serpica Naro» (dall’anagramma di San Precario). «Scenderemo in piazza - annuncia Walter Montagnoli, coordinatore nazionale Cub -. Per testimoniare l’unità tra i lavoratori che ormai sono tutti precari, in un fenomeno accelerato dalla crisi».


30 aprile 2009 - Corriere della Sera

Le manifestazioni Confederali da Porta Venezia a piazza Duomo. «No ai graffiti»
Domani corteo del 1° Maggio «In difesa di lavoro e precari»
Sfilata e festa di Cgil-Cisl-Uil, poi la MayDay Parade degli antagonisti
di Rita Querzé

A Milano il Primo Maggio raddoppia. La mattina il corteo dei confederali. Il pomeriggio la MayDay Parade organizzata dalla Cub: sfilata organizzata dai sindacati di base insieme con i circoli della Milano antagonista.
Confederali
La manifestazione di Cgil, Cisl e Uil partirà alle 9.30 da porta Venezia per arrivare in piazza del Duomo. Dal palco sotto la Madonnina parleranno i tre segretari generali delle confederazioni: Onorio Rosati (Cgil), Fulvio Giacomassi (Cisl), Walter Galbusera (Uil). La triplice replica quest’anno la festa proposta per la prima volta lo scorso primo maggio. L’appuntamento è in Largo Marinai d’Italia, presso la Palazzina Liberty, a partire dalle 13 fino alle ore 19. Diversi artisti si avvicenderanno sul palco, tra cui: Enzo e Paolo Jannacci, il jazzista Enrico Intra, Quintett, Paolo Tomelleri, Maurizio Franco. Giochi e intrattenimento per i bambini.
Sindacati di base
La Cub (confederazione unitaria di base) organizza quest’anno la nona edizione della MayDay Parade. Dalle 3 del pomeriggio il corteo per la tutela dei lavoratori precari attraverserà Milano in lungo e in largo: partenza da piazza XXIV Maggio alle 13 per proseguire in corso di Porta Ticinese, via De Amicis, piazza Resistenza Partigiana, via Cesare Correnti, via Torino, piazza del Duomo. E di qui arrivare in piazza Castello passando per piazza Cordusio, via Broletto, via Ponte Vetero, via Mercato.
Insieme con la Cub ci saranno il comitato no Expo, i precari della conoscenza, i centri sociali, i comitati dei precari organizzati. In generale, tutto il mondo della Milano antagonista. «Ci aspettiamo 50-60 mila partecipanti alla festa, come nella scorsa edizione — annuncia il coordinatore nazionale della Cub, Walter Montagnoli —. Nonostante quest’anno la manifestazione si sia fatta in tre: ci saranno una MayDay a Roma e a Palermo».
Niente graffiti
Negli anni scorsi la manifestazione ha prestato il destro a polemiche perché ha lasciato lungo il percorso graffiti e imbrattamenti. «Quest’anno il Comune scoprirà con sua delusione che non ci sarà nessun graffito — commenta controvoglia Walter Campagnoli —. Queste polemiche servono solo a distrarre l’attenzione della gente dai problemi veri. Come la precarietà del lavoro».


30 aprile 2009 - Il Giornale di Vicenza

ANCHE PER I NIDI. «Vicenza si differenzia da altri: investe in qualità»
Materne: assunti 13 precari, Rdb cub plaude al Comune
di Anna Madron

Vicenza - «Quando chi amministra la cosa pubblica decide di assumere personale in ruolo, decide intelligentemente di investire nella qualità e nella continuità del servizio pubblico».
Lo afferma il coordinamento "Precari in lotta" di Rdb Cub, attraverso la portavoce Emanuela Peronato, supplente giornaliera al nido comunale di via Calvi, dopo che la giunta Variati ha approvato ieri la delibera che immette in ruolo 13 precari, di cui 11 in servizio nei nidi e nelle materne comunali.
«Va sottolineato che il Comune con queste assunzioni si sta muovendo in controtendenza rispetto a molti altri comuni d’Italia (da quello di Roma a quello più vicino di Verona) i quali, con la solita scusa dei tagli di bilancio, hanno deciso di privatizzare interi settori a cominciare proprio da quello educativo che assorbe il personale più debole, vale a dire i precari e gli ausiliari dei nidi e delle materne».
Il coordinamento fa presente inoltre che «la crisi economica, che drammaticamente sta colpendo centinaia di famiglie di lavoratori anche nella nostra città e provincia, non deve essere scaricata sulle spalle di chi non l’ha provocata, ma deve essere affrontata anche attraverso il potenziamento del servizio pubblico».
«Per questo - conclude Rdb cub - continueremo a spingere l’Amministrazione su questa linea, a partire dal nuovo accordo fra Comune e Provincia sulle modalità di apertura e gestione dell’asilo nido "Peter Pan", in contrà San Marco, che chiediamo sia gestito non attraverso cooperative ma a piena gestione pubblica, la sola che assicura trasparenza di gestione e assunzioni».


30 aprile 2009 - Italia Oggi

Allarme dei sindacati sulla chiusura
delle sedi periferiche dell'amministrazione finanziaria

Il decreto legge n. 39 sull'Abruzzo, al capo V «Disposizioni di carattere fiscale e di copertura finanziaria», articolo 12, comma 2, prevede un decreto ministeriale per il trasferimento delle competenze degli uffici periferici del Mineconomia in chiusura ad altri uffici e trasferimento del personale degli uffici in chiusura prioritariamente a monopoli e agenzie fiscali. Lo rileva la RdB/Cub che ha indetto per il prossimo 8 maggio una giornata nazionale di mobilitazione di tutti i lavoratori del ministero dell'economia.Equitalia, nel percorso di consolidamento della struttura societaria e allo scopo di tutelare il cittadino e la collettività sotto il profilo della privacy, ha programmato ed effettuato una serie di attività dedicate a migliorare l'attenzione per la protezione dei dati personali. Una descrizione accurata del progetto messo in atto è disponibile sul sito www.magellanopa.it nell'area Privacy e p.a. - Privacy e diritto d'accesso - Esperienze e sperimentazioni


30 aprile 2009 - City

Negli uffici Inps ecco gli emoticon

Bologna - Oggi negli uffici Inps esordiscono le faccine ideate dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, per sondare il gradimento degli utenti per i servizi: l’emoticon verde raccoglierà un giudizio positivo, il gialla un valore neutro, il rosso un parere negativo. Le Rdb annunciano una protesta.


30 aprile 2009 - Genova press

PRECARI P.A.: MONITORAGGIO BRUNETTA INUTILE
COME NASCONDERE LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO

"Le dichiarazioni del Ministro Brunetta che negano l’allarme sociale rispetto al precariato sono gravi", dichiara Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale RdB/CUB Pubblico Impiego. "I precari della Pubblica Amministrazione sono molti di più di quelli che il Ministro dichiara grazie alla complicità delle Amministrazioni. Infatti, oltre agli stabilizzandi che Brunetta vuole licenziare, ci sono centinaia di migliaia di precari che non sono rientrati nel monitoraggio e nella stabilizzazione pur operando da molti anni nelle P.A..". "Eravamo certi che il monitoraggio avviato da Brunetta avesse il solo scopo di negare l’esistenza di un problema precariato nella Pubblica Amministrazione – prosegue Fiorentini - ma il sistema di nascondere la polvere sotto il tappeto, oltre a non addirsi ad un Ministro della Repubblica, non può funzionare su una questione che investe la vita di migliaia di famiglie e il funzionamento degli Enti Pubblici". Conclude il dirigente RdB-CUB: "Il problema del precariato ritornerà prepotentemente a galla già il prossimo 1 maggio, con la Mayday di Milano e Roma; il 4 maggio, con lo sciopero ed il presidio dei precari della Croce Rossa Italiana davanti alla sede del Comitato centrale, in via Toscana 12 a Roma, ed il 15 maggio, quando nell’ambito della giornata di mobilitazione indetta dal sindacalismo di base nella Scuola, nella Ricerca e nei Trasporti i precari saranno in piazza per ricordare a Brunetta che esistono e che sono essenziali per il buon funzionamento della Pubblica Amministrazione".


30 aprile 2009 - Liberazione

Parma. "Difendere il lavoro. Pomigliano insegna"...

Parma - "Difendere il lavoro. Pomigliano insegna" alle 19.45 alla sala civica Argonne, in via Argonne 4 a Parma . Intervengono Mimmo Loffredo, rsu Fiom Cgil Fiat Auto Pomigliano; Ugo Bertinelli, rsu Fiom Cgil Sma Serbatoi; Roberta Roberti, coordinamento La scuola siamo noi; Piermichele Pollutri, delegato rdb/cub cooperative sociali


30 aprile 2009 - Il Gazzettino

Meno dirigenti, tagli alla spesa del personale e nuovo coordinamento
di Roberto Cervellin

Vicenza - Riduzione dei dirigenti e dei settori, contenimento della spesa del personale, un nuovo coordinamento di dipartimento. Sono alcune delle novità introdotte dall'Amministrazione comunale di Vicenza nel piano di riorganizzazione del personale, che conta circa un migliaio di dipendenti. Ieri la giunta comunale, nel corso di una riunione a Palazzo Trissino, ha dato il via libera alle proposte di ristrutturazione della pianta organica contenute in un fascicolo di 85 pagine che verrà presentato alle organizzazioni sindacali. «È solo la prima parte di un progetto che mira a riscrivere la macrostruttura - ha spiegato l'assessore Tommaso Ruggeri - Abbiamo iniziato con la riorganizzazione delle posizioni dirigenziali. In futuro ci occuperemo anche di altri ruoli e degli uffici, che potranno essere potenziati o tagliati».
Nel nuovo organigramma, i dirigenti passeranno dagli attuali 27 a 23, i dipartimenti saliranno da 3 a 4, mentre i settori scenderanno da 26 a 22 (ma a regime saranno 18). Da rilevare che ogni dirigente percepisce da un minimo di 2.800 a un massimo di 4 mila euro netti al mese. Previsto inoltre un incarico dirigenziale senza struttura, che verrà ricoperto probabilmente dal vicedirettore generale. I quattro dipartimenti si occuperanno di territorio, affari generali e personale, servizi alla cittadinanza e alla persona, e di materie economiche e finanziarie. «Abbiamo riordinato il modello organizzativo comunale, dal momento che le pubbliche amministrazioni devono da una parte fare i conti con il taglio dei trasferimenti e dall'altro rendere i servizi sempre più efficienti - ha aggiunto Ruggeri - Questo ci spinge a rivedere il modello organizzativo del Comune. È la prima volta che accade in 23 anni. Interverremo anche sulla parte informatica, con la digitalizzazione dei dati cartacei dell'anagrafe».
Sulla questione dell'organico c'è da registrare il commento positivo delle Rappresentanze sindacali di base in merito alla stabilizzazione decisa dalla giunta di 13 precari, di cui 11 impiegati nei nidi e nelle materne comunali. «Si è investito in modo intelligente nella qualità e nella continuità del servizio pubblico - dichiarano i responsabili sindacali - Continueremo a spingere l'Amministrazione su questa linea, a partire dalla gestione dell'asilo nido 'Peter Pan' di contrà San Marco, che dovrà essere pubblica e non affidata alle cooperative».


30 aprile 2009 - Italia Sera

L’Ufficio scolastico regionale ha cambiato sede
Scuola, precari Cub sul piede di guerra: sbagliano il ‘nemico’

Roma - Organizzano un presidio di protesta in via Ostiense ma si accorgono in ritardo che gli uffici sono stati spostati da tempo in un’altra parte: è accaduto ieri pomeriggio ad una cinquantina di precari della scuola aderenti al sindacato Cub, riuniti per contestare i tagli alla scuola da parte del ministro Gelmini e per incontrare i dirigenti dell’Ufficio scolastico regionale.
"Non eravamo stati avvertiti dello spostamento - dice Barbara Battista dei Cub - la nuova sede è ora in via Pianciani dove andremo a manifestare nei prossimi giorni".
I precari protestavano contro il taglio di 21mila precari nel Lazio "senza i quali la scuola rischia di non riuscire neppure ad iniziare il prossimo settembre".
I manifestanti hanno già annunciato che nei prossimi giorni organizzeranno presidi e tendopoli sotto la nuova sede.
La frenesia e la voglia di esprimere le proprie esigenze può portare ad un abbaglio, ma quest’avventura faccia stare più attentiu i vertici.


30 aprile 2009 - Il Mattino di Padova

Spiraglio nella vertenza My Log all’interno del Centro riciclo

MONSELICE - Sembra indirizzata a una soluzione positiva la vertenza che vede coinvolti i 90 lavoratori al Centro riciclo di Monselice. Convocato dal prefetto Michele Lepri Gallerano, l’amministratore unico del Centro, Samuel Giovanni Piazza, si è impegnato a sospendere il cambio di cooperativa. Attualmente l’impianto è gestito dalla My Log, che fa parte del consorzio Team Service. «Con il cambio di cooperativa si tornerebbe punto e a capo - spiega Gianni Boetto dell’Adl Cobas - Il punto fondamentale è che il salario non può essere tagliato per la crisi nel mercato di plastica e carta». Un nuovo tavolo di confronto dovrebbe essere convocato non appena al Centro ripartiranno i lavori. L’impianto infatti è fermo da alcuni giorni, ufficialmente perché il responsabile, Abramo Girotto, è in malattia dopo la colluttazione con un lavoratore. Da parte sua Samuel Giovanni Piazza interviene per precisare che «il personale addetto alla cernita dei materiali all’interno dell’impianto di proprietà della Crm è alle dipendenze della ditta My Log, che fornisce il servizio sulla base di un appalto dato dalla Crm. Da parte nostra, c’è solidarietà e vicinanza nei confronti dei lavoratori in agitazione, ma non possiamo intervenire per risolvere questioni che riguardano lavoratori non alle nostre dipendenze. Siamo parte lesa nella vicenda».(fr.s.)


30 aprile 2009 - Il Giorno

I sindacati insieme in corteo celebrano la festa del lavoro
LA GIORNATA SFILANO CONFEDERALI E PRECARI

MILANO - E' L'EVENTO CLOU della giornata. Il primo maggio dalla parte dei lavoratori precari, italiani e migranti viene celebrato con la nona edizione di Euromayday 2009, che si svolgerà domani a Milano, in parallelo con Palermo, Roma e tante città d'Europa. A comporre il corteo, che partirà alle 15 da Porta Ticinese, sarà la Cub (Confederazione Unitaria di Base) insieme a tante realtà milanesi fra cui il Comitato NoExpo, i «Precari della Conoscenza», (lavoratori milanesi impegnati in comunicazione, editoria, ricerca o marketing) e i precari della moda Serpica Naro che sfileranno all'insegna del «no oil» con un carro a pedali e un impianto musicale a energia solare. Alla manifestazione ufficiale dei sindacati confederali «Primo maggio in festa» parteciperanno invece Enzo e Paolo Jannacci, Enrico Intra, Paolo Tomelleri e Maurizio Franco. Il concerto gratuito si terrà alle 17 nei Giardini della Palazzina Liberty in Largo Marinai d'Italia. Prima il corteo ufficiale, che partirà mattinata alle 9.30 con il concentramento della manifestazione ai Bastioni di Porta Venezia. Dopo aver attraversato corso Venezia, piazza San Babila, corso Europa, piazza Fontana, via Arcivescovado, il corteo si concluderà in piazza Duomo. Dal palco parleranno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Onorio Rosati, Fulvio Giacomassi, Walter Galbusera. Quest'anno i lavoratori sfileranno all'insegna dello slogan: «Il lavoro unisce». Al termine dei comizi ci si sposterà in Largo Marinai d'Italia. Qui dalle 13 inizia una festa che durerà per tutta la giornata. In programma un mercatino di prodotti solidali e naturali, un'esposizione di stand di associazioni di volontariato, giochi e spettacoli per bambini. E tanta musica: jazz, rock, pop, sudamericana. Per chi viaggia, la Ferrovie dello Stato hanno attivato il numero verde gratuito 800 892021 per le informazioni sulla mobilità ferroviaria. L'Atm invece funziona sull'intera rete dalle 7 alle 20 con orario festivo. Sospesi Radiobus e Bus by night.

CUB TRASPORTI
«Stop alla cassa entro marzo del 2010»

MALPENSA - STOP alla cassa integrazione in aeroporto entro il marzo dell'anno prossimo. È la richiesta rivolta a Sea dal coordinamento del Cub trasporti Malpensa Linate in una nota ufficiale resa nota ieri pomeriggio. L'appello arriva dopo l'annuncio di qualche giorno fa da parte della società di gestione degli scali milanesi dell'avvio della procedura di mobilità per 390 dipendenti - 240 del gruppo principale e 150 dell'handling - con i requisiti per il prepensionamento. Una scelta necessaria, hanno detto i dirigenti di Sea, poiché «gli strumenti individuati l'anno passato a causa dell'aggravarsi della situazione economica internazionale appaiono oggi insufficienti». I sindacati autonomi non sono d'accordo. Chiedono che nessun lavoratore venga licenziato senza il suo accordo e che a ogni dipendente che accetta la collocazione in mobilità corrisponda un lavoratore in meno in cassa integrazione. «A marzo del 2010 - scrivono i Cub - questo ammortizzatore sociale deve finire». I sindacati si battono anche perché chi accetta il licenziamento non subisca alcuna perdita economica.(R.V.)


30 aprile 2009 - La Nuova Sardegna

NUORO. Festa a Sant’Onofrio

L’associazione culturale Madriche, in collaborazione con il Comitato contro la repressione, le Rdb e l’associazione culturale la Grotta dei poeti propone, per il 1º maggio «Festa dei lavoratori», una giornata di incontri presso il bar ristorante «Il Colle Sant’Onofrio» a Nuoro. L’iniziativa prevede il pranzo sociale (7 euro) a partire dalle ore 13. A seguire, dalle 15.30, l’incontro/dibattito con i lavoratori al quale parteciperanno rappresentanti delle aziende Eurallumina (Portovesme), Legler (Ottana), Sasol (Sarroch), Idea Motore (Nuoro) e altre testimonianze di lavoratori precari. Dalle 18.30 la parola alla musica con l’esibizione di Antonio Rubanu, Tenore Nugoresu, The Gale, Blaqaut Magnum, Dj Momak, Dj Mastrone. A contorno delle iniziative, letture di poesie, bancarelle e mercatino solidale. Per info e prenotazioni al pranzo madriche2005@yahoo.it o 3479 239138.


30 aprile 2009 - L'Unione Sarda

Festa del Lavoro

Nuoro - Festa per lavoratrici e lavoratori domani nel colle Sant'Onofrio per iniziativa dell'Associazione Madriche, Comitato contro la repressione, RdB cub e Grotta dei poeti. Alle15.30, dopo il pranzo, dibattito. Alle 18.30 musica con Tenore Nugoresu, Antonio Rubanu, The Gale, Blaqaut, Dj Momak e Dj Mastrone.


30 aprile 2009 - Taranto Sera

"Adesso aiutateci"

TARANTO - Una lettera che è un accorato appello al Prefetto, al Questore, al sindaco ed al presidente della Provincia. A sciverla, il fiduciario della Rdb/Cub Fiorenzo Cazzato ed il segretario del sindacato Sigla, Giovanni Tagliente, che portano all’attenzione delle autorità il caso dei furti e delle aggressioni che si registrano nell’area parcheggio del call center Teleperformance ai danni dei lavoratori. "Nei giorni scorsi" scrivono i sindacalisti "si sono registrati numerosi danneggiamenti, furti ed aggressioni ad opera di sconosciuti che ormai hanno stabilito in loco il loro principale punto di attività delinquenziale ai danni dei già precari lavoratori. Questi ultimi, totalmente inermi di fronte a tale problematica che pure da tempo era stata portata all’attenzione della stessa direzione aziendale, risultano assolutamente alla stregua dei citati malviventi senza alcuna possibilità di vedere risolta od almeno migliorata la loro situazione. Inutile è stato sino ad oggi anche il ricorso alle denunce ed alle richieste di intervento delle forze dell’ordine" sottolineano ancora nella lettera Cazzato e Tagliente, "I recenti fatti di cronaca anche da noi denunciati vorrebbero almeno che le istituzioni di competenza intervenissero in aiuto al personale che oggi risulta essere stato lasciato abbandonato a se stesso, e privato dei principali diritti alla propria tutela e sicurezza. D’altronde nemmeno risulta possibile, come forse qualcuno vorrebbe che accadesse, che tutte le auto possano essere ricoverate all’interno dell’insufficiente parcheggio a pagamento. A tale ultimo proposito si comunica alla che ci stiamo attivando in sinergia con i lavoratori bramosi di trovare una soluzione, per trovare appianamenti all’increscioso ed incredibile problema, per verificare le possibilità di istituire un servizio di vigilanza e controllo privato all’esterno dell’insufficiente parcheggio custodito. Per quanto innanzi quindi si ribadisce la richiesta di incontro ai fini suddetti". I lavoratori insomma chiedono risposte alle Istituzioni per quella che a loro dire sta diventando un’autentica emergenza. Nel mirino dei ladri finiscono soprattutto le auto dei dipendenti.


30 aprile 2009 - Il Giornale

Tettamanzi, veglia di preghiera per i lavoratori

Milano - Una giornata di raccoglimento, di riflessione, di protesta quella di domani, in occasione del Primo maggio. Molte le iniziative organizzate in tutta la Loambardia dai confederali, dai precari e dai sindacati autonomi. Non solo, anche la Chiesa scende in campo a fianco dei lavoratori: la pastorale del Lavoro della Diocesi di Milano, infatti, ha organizzato in tutta la regione una «veglia di preghiera e di riflessione». L’appuntamento a Milano è per oggi alle 20,30 alla parrocchia del Santissimo Redentore in via Pierluigi da Palestrina. «Chiedo a tutti di rendersi protagonisti sul territorio - l’appello dell’arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi - di una lettura sapiente dei bisogni e di elaborare progetti intelligenti di aiuto, affinché chi perde il lavoro non perda anche la propria dignità».
La chiesa continua a essere vicina ai lavoratori in difficoltà non solo con lo spirito, ma anche con la pratica. Le offerte raccolte per il fondo Famiglia Lavoro lanciato dal cardinale Tettamanzi la notte di Natale hanno raggiunto i 4 milioni 85.382mila euro. A beneficiarne, al momento, 144 le famiglie. La solidarietà non finisce qui: i sindacati confederali che hanno organizzato una manifestazione regionale a Varese, raccoglieranno fondi a favore della popolazione abruzzese. Perché a Varese? «Varese - spiegano i segretari genrali regionali di cigl, Cisl, e Uil, Nino Baseotto, Gigi Petteni e Walter Galbusera - è una delle realtà che più delle altre è costretta a ricorrere in modo forte agli ammortizzatori sociali. La scelta di Varese, vicina a Malpensa sta a significare le due grandi sfide di questa regione: l’apertura ai mercati e alle migliori pratiche europee, e la necessità di valorizzare gli ingenti investimenti già effettuati e ora penalizzati dalle scelte di Cai e dal preoccupante rallentamento dell’attenzione da parte delle istituzioni».
Milano diventa per un giorno capitale europea dei lavoratori precari: sono attese infatti 100mila persone al corteo che partirà alle 15 da Porta Ticinese coinvolgendo Cub, il comitato NoExpo, i «Precari della Conoscenza», ovvero i precari impegnati nei settori della comunicazione, del marketing, dell’editoria e ricerca affianco ai precari della Moda «Serpica Naro» (dall’anagramma di San Precario). «Scenderemo in piazza - annuncia Walter Montagnoli, coordinatore nazionale Cub -. Per testimoniare l’unità tra i lavoratori che ormai sono tutti precari, in un fenomeno accelerato dalla crisi».


29 aprile 2009 - Ansa

P.A.:PRECARI;RDB-CUB,BRUNETTA NASCONDE POLVERE SOTTO TAPPETO

(ANSA) - ROMA, 29 APR - Il monitoraggio degli atipici realizzato dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, è «inutile come nascondere la polvere sotto il tappeto» e le sue «dichiarazioni che negano l'allarme sociale» rispetto al precariato stesso «sono gravi». Lo afferma Cristiano Fiorentini della direzione nazionale Rdb-Cub Pubblico impiego. I precari della Pa «sono molti di più» dei circa 34 mila con i requisiti per la regolarizzazione che sono stati censiti, afferma il dirigente sindacale, sostenendo che «oltre agli stabilizzandi che Brunetta vuole licenziare, ci sono centinaia di migliaia di precari che non sono rientrati nel monitoraggio e nella stabilizzazione pur operando da molti anni nelle Pa». In ogni caso, sostiene Fiorentini, «il problema del precariato ritornerà prepotentemente a galla», già a partire dal prossimo primo maggio, «con la Mayday di Milano e Roma».

1 MAGGIO: EUROMAYDAY 2009, IN PIAZZA DALLA PARTE DEI PRECARI

(ANSA) - MILANO, 29 APR - Primo maggio dalla parte dei lavoratori precari, italiani e migranti, con la nona edizione di Euromayday 2009, manifestazione che si svolgerà venerdì a Milano, in parallelo con Palermo, Roma e tante città d'Europa. A comporre il corteo, che partirà alle 15 da Porta Ticinese, sarà la Cub (Confederazione Unitaria di Base) insieme a tante realtà milanesi fra cui il Comitato NoExpo, i 'Precari della Conoscenzà, (lavoratori milanesi impegnati in comunicazione, editoria, ricerca o marketing) e i precari della moda 'Serpica Narò che sfileranno all'insegna del 'no oil' con un carro a pedali e un impianto musicale a energia solare. «Scenderemo in piazza per testimoniare l'unità fra i lavoratori che ormai sono tutti precari, in un fenomeno accelerato dalla crisi» ha detto Walter Montagnoli, coordinatore nazionale Cub, aggiungendo che si attendono 100mila persone. Il primo maggio sarà un punto di partenza per una serie di iniziative, anticipate già oggi durante la conferenza stampa di presentazione, con l'affissione di striscioni fuori dal Centro di Formazione D'Annunzio, a denunciare il fallimento degli 'Sportelli Biagì del Comune. Il 23 maggio a Milano si terrà una manifestazione dei migranti per protestare contro il pacchetto sicurezza, mentre il 30-31 maggio sarà la volta di un convegno sul welfare metropolitano per presentare la 'Carta dei lavoratori della conoscenzà, arrivando poi allo sciopero dei sindacati di base del 15 giugno. «Viviamo ormai tutti in una condizione di ricattabilità lavorativa - ha detto Andrea Fumagalli, docente di economia all'Università di Pavia ed attivista della rete May Day -. I lavoratori migranti ne rappresentano l'archetipo visto che ne subiscono i contraccolpi più pesanti».


29 aprile 2009 - Dire

INPS BOLOGNA. ARRIVANO LE 'FACCINE' ED ANCHE LA PROTESTA
DOMANI PRESIDIO DELLE RDB CONTRO IL SISTEMA IDEATO DA BRUNETTA

(DIRE) Bologna, 29 apr. - Domani negli uffici Inps di Bologna esordiscono le "faccine" ideate dal ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, per sondare il gradimento degli utenti per i servizi: quella verde raccogliera' un giudizio positivo, quella gialla indichera' un 'valore' neutro e la faccina rossa esprimera' un parere negativo. E puntuale, a Bologna, arriva la contestazione. Domani "parte l'ennesima presa in giro degli utenti", insorgono le Rappresentanze sindacali di base che, per l'occasione, hanno deciso di organizzare un sit-in di protesta. Quel progetto "sembra fatto apposta per attaccare e smantellare ancora i servizi pubblici. Non a caso- dice in una nota Donato Cardigliano, delegato Rdb- si comincia dall'Inps per continuare a gettare fango sulla previdenza pubblica, smantellarla e far mettere le mani ai soliti affaristi privati sull'enorme quantita' di denaro che l'Inps gestisce e oggi assicura le pensioni di tutti". Le Rdb (che sottolineano come il sistema delle faccine sia stato "apprezzato dal candidato sindaco di Bologna Flavio Delbono") sono convinte che questo sia un sistema "fatto apposta per non essere utile al miglioramento del servizio, ma solo per sfogare sul dipendente di turno la colpa per un trattamento pensionistico ed un welfare che i vari Governi hanno ormai ridotto all'osso". Il presidio di protesta di domani prevede "varie performance davanti alla sede dell'istituto previdenziale". Ci sara' anche il candidato sindaco di Bologna citta' libera, Valerio Monteventi.


29 aprile 2009 - Omnroma

SCUOLA, PRECARI CUB IN PRESIDIO MA SBAGLIANO INDIRIZZO UFFICIO

(OMNIROMA) Roma, 29 apr - Organizzano un presidio di protesta in via Ostiense ma si accorgono in ritardo che gli uffici sono stati spostati da tempo in un'altra parte: è accaduto oggi pomeriggio ad una cinquantina di precari della scuola aderenti al sindacato Cub, riuniti per contestare i tagli alla scuola da parte del ministro Gelmini e per incontrare i dirigenti dell'Ufficio scolastico regionale. «Non eravamo stati avvertiti dello spostamento - dice Barbara Battista dei Cub - la nuova sede è ora in via Pianciani dove andremo a manifestare nei prossimi giorni». I precari protestavano contro il taglio di 21mila precari nel Lazio «senza i quali la scuola rischia di non riuscire neppure ad iniziare il prossimo settembre». I manifestanti hanno già annunciato che nei prossimi giorni organizzeranno presidi e tendopoli sotto la nuova sede.


29 aprile 2009 - EPolis

TRASPORTO LOCALE
Il 15 maggio 24 ore di sciopero nazionale

Sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto pubblico locale il 15 maggio. Lo hanno proclamato Sdl, Cub e Cobas. I sindacati affermano che gli autoferrotranvieri sono ancora in attesa del rinnovo contrattuale.


29 aprile 2009 - Il Bologna

Palazzo D'Accursio. I rappresentanti delle RdB hanno ottenuto nuovi incontri con il sindaco
Comune, l'occupazione è finita precari e inquilini tornano a casa
Alle 23 hanno lasciato l'aula: "Erano preoccupati solo per le pizze che abbiamo ordinato"
di Paola Benedetta Manca

Bologna - È stata scongiurata nella notte di lunedì l’occupazione notturna del Consiglio Comunale da parte delle insegnanti precarie dei nidi e degli inquilini assegnatari sfrattati. I manifestanti, sostenuti da Rdb, nonostante prima delle 21 fossero arrivate anche le coperte, alle 23 si sono decisi ad abbandonare l’aula, dopo che - hanno comunicato Massimo Betti e Lidia Triossi, responsabili Rdb e Asia (associazione inqulini assegnatari)-Rdb - «lo staff del sindaco si è fatto vivo accogliendo la richiesta di aprire un nuovo confronto e calendarizzando due appositi incontri» ma non prima, hanno raccontato, «che la giornata toccasse il ridicolo quando si è scoperto che l'unica preoccupazione della giunta è stata di impedire che venissero consegnate pizze agli occupanti». Nei prossimi giorni, comunque, sono previste due assemblee nelle quali verrà deciso - spiegano - «come proseguire la lotta: di fronte a chi perde casa e lavoro non si può più aspettare». E le rappresentanze di base rincararano la dose: «La giornata di lunedì - dicono - è emblematica dell’operato di questa giunta: un sindaco condannato per attività anti-sindacale e una giunta che scappa di fronte a cittadini precari e inquilini». Facciamo un passo indietro per ricostruire la vicenda. La protesta è iniziata alle 17 di lunedì durante il Consiglio Comunale. I manifestanti hanno fatto irruzione in aula chiedendo di trovare soluzioni al precariato delle maestre dei nidi e all’emergenza abitativa e lamentando il fatto che il bilancio consuntivo del Comune che veniva votato in quel momento non contiene «alcun intervento di contrasto della precarietà di vita e di lavoro mentre invece taglia i fondi al welfare». I lavori dell’aula, però, sono andati avanti, la maggioranza, esortata dal presidente, ha proseguito con la votazione e i manifestanti hanno occupato la sala del Consiglio Comunale.

L'irruzione

Il bilancio è stato approvato nonostante i dimostranti urlassero slogan e alzassero striscioni, "grazie allo zelante comportamento dei consiglieri di maggioranza, che insieme al Prc, tutti ben saldi sullo scranno, dopo sono scappati sempre più zelanti", hanno dichiarato i rappresentanti Rdb.(PBM)


29 aprile 2009 - Varese news

I sindacati: «Il vecchio ospedale diventi centro riabilitativo»
SdL e RdB Cub propongono una soluzione per non chiudere la struttura cittadina e propone di accentrarvi le lunghe degenze e gli ambulatori

Legnano - Il sindacato SdL intercategoriale - Altomilanese e Rdb – Cub hanno formulato una proposta di riqualificazione dell’Ospedale Civile di Legnano, affinché attraverso la collaborazione e l’interazione dei due Ospedali Legnanesi, si possa rispondere in modo efficace ed efficiente alla domanda di salute, sempre crescente, dei cittadini legnanesi e del l’hinterland. La domanda di salute e di prestazioni sanitarie è in continuo aumento nella popolazione, in un contesto in cui da un lato gli ospedali vengono qualificati come "strutture per acuti ad alta intensità di cure", con conseguente riduzione di posti letto per la patologia cronico - riabilitativa, e dall’altro non emergono ancora sistematicamente sul territorio soluzioni di degenza alternative, soprattutto per la fascia degli anziani e degli individui affetti da patologie croniche invalidanti. Il vecchio ospedale, dunque, secondo i sindacati potrebbe sopperire a questa mancanza mentre il nuovo ospedale tratterebbe solo gli acuti e i grandi interventi. Quotidianamente al Civile di Legnano si rivolgono persone di ogni fascia d’età non solo per beneficiare di una o più prestazioni sanitarie, bensì come punto di riferimento per il soddisfacimento di bisogni, che spesso non è possibile soddisfare. Nella città di Legnano la maggior parte dei Consultori sono stati chiusi, il CPS "potrebbe" seguire a breve la stessa sorte, gli anziani e i grandi anziani al proprio domicilio possono beneficiare di un’assistenza integrata a "part-time", le strutture di lunga degenza e di riabilitazione distano spesso lontano e sovente sono care e a carico dell’utente, non esiste su territorio un ambulatorio infermieristico pubblico per prestazioni sanitarie quali rimozione punti di sutura, rinnovo medicazioni, esecuzioni di terapie intramuscolari, sostituzione cateteri vescicali. I cittadini si devono rivolgere alle farmacie, a conoscenti, a personale infermieristico o meno dietro compenso. «Riteniamo che la struttura del vecchio Civile debba e possa trasformarsi in un punto di riferimento vero per i cittadini dell’hinterland legnanese, - spiegano le organizzazioni sindacali - la popolazione ha bisogno di un Consultorio Familiare, di una Guardia Medica con sala visita preposta, di un Centro Stomatologico aperto 24/24, di un Ambulatorio Infermieristico e di un Ambulatorio Stranieri, di un Centro di Riabilitazione, di un reparto di lunga degenza, di un percorso psichiatrico per ridurre i ricoveri coatti, di un Centro che li accolga, che li riabiliti con attività educative, di un Centro di Ascolto per i minori, senza tralasciare la diagnostica per immagini pubblica (radiologia, TAC, RMN), di un Servizio di Farmacia interno/esterno con produzione di prodotti galenici».


29 aprile 2009 - Il Resto del Carlino

IN CONSIGLIO
GLI OCCUPANTI SALVATI DALLE PIZZE

Bologna - «ORMAI non credono più a nullaNon si veggono carabinieri, né militi, né guardie. Soltanto ferrovieri: gli unici rimasti in piedi, gli unici che ancora funzionino. Senso del dovere, abnegazione: tradizione ottocentesca dei nostri ferrovieri. Si tramandano il mestiere, molto spesso, di padre in figlio. Un blocco, dalla famiglia allo Stato. E oggi, con questa eccezione, lo Stato italiano è scomparso, frantumato, polverizzato. E' soltanto un immenso agglomerato di famiglie». Così, nel libro Fuga in Italia', Mario Soldati descriveva l'8 settembre '43. Lunedì, il Consiglio comunale è un immenso agglomerato di famiglie. RdB occupa l'aula, con le dade licenziate e coi senza casa. Striscioni e slogan. C'é Mustafà, bimbo sfrattato di 10 mesi. Occhi neri, grandi come palle di bigliardino. Siede sul parapetto di legno, è il re del Consiglio comunale. Un occupante urla con voce tonante (canta per l'etichetta indipendente Gridalo forte'). Resto, col roccioso Monteventi e l'eclettico Panzacchi. Gli altri vanno via. I vigili urbani resistono (come i ferrovieri di Soldati). Cortesi, dolci coi bambini. Una bimba dice a un agente: «E perché hai la pistola. Non sparare mai o vai in prigione!». La municipale sceglie la dissuasione non violenta. Chiudono i bagni (solo per dieci minuti). Spengono un po' di luci. Aprono tutte le finestre della sala. C'è una corrente polare. Mezz'ora dopo, la sala è refrigerata e anche gli agenti starnutiscono. Alle 20, il papà di Mustafà porta succhi di frutta. Nessun assessore o dirigente. Dopo la condanna di Cofferati, il palazzo è in mano ai rivoltosi. Come nell'assedio di Torino, vogliono prenderci per fame. L'ingresso dei viveri è proibito. Trattiamo con la Digos il passaggio di 10 pizze. Ai finestroni dello scalone equestre, i bambini famelici guardano il ragazzo della pizzeria. Poi, si apre un corridoio umanitario', solo per le Margherite. Capricciose, Bufale e Salsiccia e patate sono troppo sbrodolose. Mustafà addenta un quotidiano; poi s'innamora di un trancio di pizza gommosa. Arriva (col figlio) l'assessora di turno, Betta Calari, per sbloccare la situazione. Monteventi stappa una birra con l'accendino e dice: «ecco, come si fa in fabbrica!». Alcune dade sonnecchiano nella penombra. I bimbi corrono instancabili, tra i vigili stralunati. La situazione si sblocca alle 23. Si va via. Accarezzo la guanciotta di marmo di Mustafà, che sorride stremato. I cerimonieri hanno lasciato i cestini dell'immondizia sui banchi dei consiglieri. E' un giudizio politico?


29 aprile 2009 - New Tuscia

Trasferimento vigili del fuoco di Alessandria: la parola a Giovanni Maccarino

Riceviamo e pubblichiamo da Giovanni Maccarino, in merito al trasferimento dei vigili del fuoco alessandrini
(NewTuscia) – ALESSANDRIA - 'L’alluvione di queste ore nel nord del paese ripropone sempre la questione della attività di prevenzione sul territorio che mancano, nemmeno quando si tratta delle caserme dei Vigili del Fuoco. Oggi quelli che pagano questo scotto sono i vigili del fuoco alessandrini, che sono dovuti traslocare dalla sede di servizio da appena due anni, costruita con tutte le tecnologie possibili per prestare il soccorso alla popolazione. Questa notte, in sordina, molti mezzi dei pompieri di via G. Bosco sono stati trasferiti presso la scuola di polizia in zona Cristo. Questo trasferimento, questa messa in sicurezza dei mezzi di soccorso per poter garantire l’operatività dei Vigili del Fuoco al fine di poter portare soccorso alla popolazione in qualsiasi condizione ha dato ragione alla RdB/CUB che in totale solitudine e in tempi non sospetti aveva denunciato che la nuova sede "tecnologica" dei pompieri alessandrini era stata costruita in una zona non consona, una vera e propria cattedrale nel "deserto" frutto di sprechi e di risorse e per altro in una zona esondabile, smentendo di fatto i cervelloni che a suo tempo ci risposero che: "la caserma dei pompieri in via G. Bosco è in una zona sicura, siamo sopraelevati di ben 50cm sul livello….."! Quello che è accaduto e purtroppo continuerà ad accadere è solo la riprova dello sperpero del denaro pubblico da parte dell’ottusità e complicità di chi ha voluto e perorato la costruzione, oltre che l'inaugurazione in pompa magna in tale posizione. Come si può pensare di avere delle strutture dei Vigili del fuoco sul territorio che svolgono attività di prevenzione analisi dei rischi, pianificazione degli interventi se poi sono collocati in zone paludose?'


29 aprile 2009 - Spoleto City

IL 1° MAGGIO DI RdB-CUB
di Ettore Magrini

Spoleto - La crisi del capitalismo, nonostante le grottesche rassicurazioni del Governo, sta facendo sprofondare nella povertà milioni di italiani (di cui, dati ISTAT, due milioni e mezzo nella miseria più assoluta). In sintesi, la cassa integrazione a marzo è aumentata del 925% rispetto a marzo 2008, i licenziamenti nel 1° trimestre 2009 sono stati 750.000, peggiorando così le già precarie condizioni di vita di giovani e famiglie. Oggettivamente, il modello liberista e il mercato senza regole, a livello mondiale, sta crollando. Dopo anni di speculazioni, di arricchimenti di pochi, di aumento delle disuguaglianze (oramai un milione di persone soffrono la fame), si sta assistendo inevitabilmente al fallimento di colossi della Finanza. E’ sconvolgente come non si trovino i soldi per aiutare chi muore di fame, per preservare l’ambiente e per garantire servizi sociali a tutti, ma, all’istante, si stanzino montagne di risorse per salvare banche, assicurazioni e imprese private. In Italia è attesa la più lunga depressione economica fra i paesi industrializzati, anche per l’enormità del debito pubblico. Le misure del Governo italiano per fronteggiare la crisi più grave dal dopoguerra sono state, soprattutto, volte a proteggere con miliardi di euro le banche e le imprese che hanno provocato il disastro finanziario, ad operare qualche aggiustamento degli ammortizzatori sociali, ad approvare misure sterili, umilianti e di entità irrisoria. La domanda ricorrente è: con questa crisi, dove si trovano i soldi per aiutare le fasce deboli e per garantire istruzione, salute e tutela ambientale? In realtà tutti sanno che è possibile trovare e ridistribuire le ricchezze, basterebbe rimuovere l’anomalia italiana: nel 2007 sono stati stimati dall’Agenzia delle Entrate 280 miliardi di euro di evasione ed elusione fiscale. Abbiamo il tasso di evasione più alto del mondo. Una grande vergogna e una enorme presa in giro nei confronti dei lavoratori dipendenti e pensionati che finanziano, con il prelievo fiscale, ben il 78% di scuole, università, ospedali, opere pubbliche. Ribelliamoci al neoliberismo e ai suoi disastri! Costruiamo dal basso una società con meno disuguaglianze!
Sono urgenti e indispensabili misure che prevedano:
- blocco dei licenziamenti;
- reddito minimo garantito anche ai disoccupati;
- forte tassazione di grandi patrimoni e ricchezze;
- canone di affitto "sociale" per i bassi redditi;
- nuova occupazione sviluppando energie rinnovabili, risparmio energetico e riassetto idrogeologico del territorio.
La RdB-CUB di Spoleto lancia un appello a tutti coloro che non si sono mai rassegnati ad un modello di sviluppo "insostenibile" invitandoli a partecipare al presidio.
RdB – CUB territoriale - Ettore Magrini


29 aprile 2009 - Leggo

I tagli agli organici mettono in fibrillazione il mondo della scuola...
di Lorena Loiacono

I tagli agli organici mettono in fibrillazione il mondo della scuola, ieri l’allerta del tavolo istituzionale ed un presidio di protesta dei sindacati di base. Gli assessori alla scuola di Regione e Comune, le Province, l’Anci e Uncem, hanno incontrato ieri il neo direttore dell’ufficio scolastico regionale, Maddalena Novelli, per esaminare il piano delle assegnazioni degli organici alle scuole elementari del Lazio: "la scuola primaria rischia di impoverirsi - ha spiegato l’assessore regionale, Silvia Costa - con 511 tagli agli organici per il Lazio. Abbiamo ottenuto 85 tagli in meno a Roma e 25 a Rieti, due delle città maggiormente a rischio. Il 28 maggio conosceremo gli organici per le superiori ed il 28 giugno per le medie, la situazione sarà ancora più grave con 1200 posti in meno solo alle superiori. A rischio anche la materna (la Costa, che ha assegnato 3 milioni di euro per gli asili del Lazio) dove i tagli non ci saranno ma vi sono state 3800 iscrizioni in più. Nel pomeriggio 50 precari della scuola hanno manifestato sotto la ex sede dell’Usr in via Ostiense. (ass.)


29 aprile 2009 - Corriere Fiorentino

Pubblica amministrazione
Arrivano le macchinette del ministro con gli emoticons per dare un giudizio sui servizi
Le «faccine» di Brunetta in Comune. Ed è polemica
di Federica Sanna

Firenze - Le faccine «adottate» da Brunetta sbarcano nei punti anagrafici decentrati del Comune di Firenze. Così dopo aver ritirato una carta d’identità, oppure un certificato di residenza, i cittadini potranno esprimere il loro giudizio sul servizio avuto. Lo faranno attraverso una piccola apparecchiatura tecnologica, installata negli uffici comunali, con i tanto discussi emoticon raffigurati. Manca soltanto il via libera formale dell’amministrazione, ma i dipendenti pubblici della Rdb già si infuriano: «Non si perde occasione per denigrare e puntare il dito su di noi».
Gli uffici comunali sono al lavoro per preparare il progetto di adesione alla riforma del ministro Brunetta, in via sperimentale - una scelta che può essere liberamente presa dalle amministrazioni. Si chiama «Mettiamoci la faccia ». All’inizio saranno interessati soltanto i maggiori punti anagrafici decentrati: Palazzo Vecchio, Villa Arrivabene nel quartiere 2, il Pad di via Tagliamento nel quartiere 3, quello in via Canova nel quartiere 4 e quello di via Bini nel quartiere 5. Il progetto potrebbe partire già a metà maggio, non appena arriverà il via libera ufficiale dal Comune. La faccina verde significherà che il servizio è stato buono. Quella gialla, sufficiente. E la più temuta, la rossa, vorrà dire che il servizio è stato insufficiente. I cittadini potranno, a titolo volontario, digitare semplicemente l’emoticon in una tastiera elettronica, senza specificare il tipo di servizio. E non dovranno lasciare nemmeno il loro nome e cognome. Saranno invitati a esprimere il giudizio sul servizio proprio dal personale del Comune, dopo averlo ricevuto. «Non intendiamo valutare la singola persona - dicono dall’ufficio decentramento - ma fare una valutazione generale sul punto anagrafico di decentramento. La finalità è puramente statistica».
Eppure i dipendenti comunale della Rdb non la pensano allo stesso modo. «Gli emoticon debuttano nel settore che in questi mesi è stato oggetto di grossi problemi, derivanti dalla carenza di personale, dalla scarsa organizzazione dovuta all’improvvisazione più totale di chi è preposto all’organizzazione del lavoro», scrive l’Rdb che accusa anche il Comune di «prendere in giro gli utenti tenendoli all’oscuro delle reali cause delle inefficienze dei servizi pubblici». E intanto «si colpisce la dignità dei lavoratori collocandoli in una situazione psicologica subalterna e senza possibilità di verifica. Tutti gli attacchi ai dipendenti pubblici nascondono la precisa volontà di smantellare ciò che è pubblico». L’assessore al lavoro Riccardo Nencini rispedisce le accuse al mittente: «Non c’è da parte nostra alcun secondo fine: bisognerebbe avere un senso del limite. Per fortuna i dipendenti che la pensano così sono pochi, su un totale di 5.000 - dice - . Noi siamo parte di un progetto nazionale, al quale dobbiamo adeguarci». L’adesione è libera «ma stare dentro significa avere risorse», risponde l’assessore. Nencini non si preoccupa dei risultati di quelle faccine: «Sono assolutamente fiducioso, e non si farà mica male se si dirà che le persone sono soddisfatte dei nostri servizi».


29 aprile 2009 - Arezzo web

Vigili del Fuoco del Piemonte 'evacuati'

«L'alluvione di queste ore nel nord del paese ripropone sempre la questione della attività di prevenzione sul territorio che mancano, nemmeno quando si tratta delle caserme dei Vigili del Fuoco; visto quanto è accaduto! Oggi quelli che pagano questo scotto sono i vigili del fuoco alessandrini, che sono dovuti traslocare dalla sede di servizio da appena due anni costruita con tutte le tecnologie possibili per prestare il soccorso alla popolazione. Questa notte, in sordina, molti mezzi dei pompieri di via G. Bosco sono stati trasferiti presso la scuola di polizia in zona Cristo! Questo trasferimento, questa messa in sicurezza dei mezzi di soccorso per poter garantire l'operatività dei Vigili del Fuoco al fine di poter portare soccorso alla popolazione in qualsiasi condizione ha dato ragione alla RdB/CUB che in totale solitudine e in tempi non sospetti aveva denunciato che la nuova sede "tecnologica" dei pompieri alessandrini era stata costruita in una zona non consona, una vera e propria cattedrale nel "deserto" frutto di sprechi e di risorse e per altro in una zona esondabile smentendo di fatto i cervelloni che a suo tempo ci risposero che: "la caserma dei pompieri in via G. Bosco è in una zona sicura, siamo sopraelevati di ben 50cm sul livello….."! oggi siamo andati troppo sotto! Quello che è accaduto e purtroppo continuerà ad accadere è solo la riprova dello sperpero del denaro pubblico da parte dell'ottusità e complicità di chi ha voluto e perorato la costruzione, oltre che l'inaugurazione in pompa magna in tale posizione. Come si può pensare di avere delle strutture dei Vigili del fuoco sul territorio che svolgono attività di prevenzione analisi dei rischi, pianificazione degli interventi se poi sono collocati in zone paludose?»
per il Coordinamento Provinciale RdB CUB PI Vigili del Fuoco - Giovanni Maccarino


29 aprile 2009 - Il Mattino

Benevento. Hanno sfilato avvolte in un lenzuolo bianco...

Benevento - Hanno sfilato avvolte in un lenzuolo bianco, con cartelloni colorati, striscioni e bandiere agitate dal vento, in un corteo volutamente silenzioso per protestare contro lo spostamento del reparto psichiatrico di diagnosi e cura dall'ospedale Rummo di Benevento a Sant'Agata dei Goti. Il numero dei manifestanti ( diverse centinaia) - che partiti da piazza Risorgimento alla fine sono stati ricevuti in Prefettura - è stato dedotto facilmente dagli organizzatori contando il numero delle lenzuola distribuite ai partecipanti. Fra questi, in prima fila, c'era il sindaco di Benevento Fausto Pepe: «Sono qui al vostro fianco - ha detto - perché il primo dovere di un politico, e a maggior ragione di un sindaco, è la difesa della salute del cittadino». E con lo stesso spirito sono intervenuti il sindaco di Arpaise Mena Laudato, il vicesindaco di Colle Sannita, Giorgio Nista, il consigliere comunale Nazzareno Orlando e la segretaria provinciale del Pd Graziella Gaudiello. Presenti, inoltre, i vertici nazionali e provinciali dei sindacati di base Fsi e Rdb/cub con Vincenzo Mervoglino e Giovanni Venditti e il sindacato Medici dirigenti con Antonio Rosa, nonché gli aderenti al Comitato di Protesta nato con il supporto di associazioni di utenti e familiari dei sofferenti psichici quali La Clessidra e La Rete sociale : gente scesa in piazza per difendere un diritto civile anche sulla sedia a rotelle - come molti giovani di "E' più bello insieme" - e raccolta sotto le sigle Acli, Caritas, Parliamone, Vivere Dentro, Luce Vera, Bambino Incompreso, Rete Arcobaleno, Pendolari Sanniti, Giuristi Democratici. Tutti con il lenzuolo ormai diventato un simbolo e un'allusione: alle lenzuola dei letti di contenzione manicomiali, alle camicie di forza in uso prima della legge 180 sulla riforma psichiatrica, a coloro che, per colpa della malattia mentale, vivono nascosti come fantasmi. Fantasmi che stamattina, però, hanno avuto finalmente il coraggio di uscire allo scoperto ottenendo un primo risultato. Una delegazione del corteo è stata ricevuta dal capo di gabinetto del prefetto, la dottoressa Floriana Maturi: ne facevano parte oltre ai rappresentanti sindacali, l'assessore Luigi Scarinzi e Nazzareno Orlando per il Comune di Benevento, Serena Romano e Nicola La Peccerella presidente e vice del Comitato di Protesta e l'avvocato Maria Teresa Vallefuoco responsabile provinciale dei Giuristi democratici. La delegazione ha chiesto che il prefetto si faccia promotore di un incontro fra Comitato di protesta, Comune, Provincia e responsabili della Regione e della Asl affinché il reparto psichiatrico di emergenza non venga spostato da Benevento. «Pieno sostegno alle giuste e legittime richieste delle Associazioni dei malati psichiatrici che chiedono tutela forte per problemi seri com'è la gestione di questi ammalati ma ritengo che il problema, se esiste, può e deve essere risolto utilizzando la stessa metodologia che oggi c'è: attualmente il servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (S.P.D.C.) allocato strutturalmente presso l'Azienda Ospedaliera Rummo passa come trasmissione dati attraverso il Presidio Ospedaliero di Santa Maria delle Grazie di Cerreto Sannita». È quanto dichiarato dal capogruppo dei Popolari Udeur alla Regione Campania, Fernando Errico, cui abbiamo chiesto di esplicitare la posizione dopo il corteo di protesta che ieri mattina ha attraversato la città. Secondo Errico, la proposta su cui si può e si deve lavorare, con la condivisione del management Aziendale della ASL, «che conosciamo sensibile alla risoluzione delle problematiche», è quello di mantenere la struttura allocata dov'è ora, presso l'Azienda Ospedaliera Rummo, e far transitare la trasmissione dei dati (Reports) attraverso il Nuovo Ospedale di S.Alfonso Maria dei Liguori di S.Agata dei Goti.


29 aprile 2009 - RTM

La Modica Multiservizi riprende l'attività lavorativa. Erogati stipendi fino a gennaio

Modica - Le Organizzazioni Sindacali Cgil Fp, Uil Fpl, Cub Trasporti e Ugl hanno partecipato stamane all’assemblea di tutti i dipendenti della Modica Multiservizi S.p.A. ed avendo appreso che si stavano per erogare gli stipendi sino al mese di gennaio 2009, la quasi totalità dei dipendenti ha deciso di dimostrare grande senso di responsabilità riprendendo la normale attività lavorativa. Resta immutato il quadro del disagio di tutta la platea e rimane sempre alta la vigilanza per il prosieguo corretto del pagamento degli atri stipendi arretrati. Ciononostante è stata ribadita la volontà di sospendere l’assemblea permanente, chiedendo il pagamento e quindi l’allineamento con i dipendenti del Comune di Modica, che alla data odierna hanno già percepito la mensilità di febbraio 2009. "Tale situazione - spiegano i lavoratori - deve essere appianata entro e non oltre il prossimo 12 maggio, onde evitare la ripresa dell’assemblea permanente e quindi la sospensione da ogni attività lavorativa".


29 aprile 2009 - La Repubblica

Colletta per la famiglia del custode
I colleghi si tassano. Nessun indagato: l´albero era stato potato da poco Il sindaco a casa della vedova. Ville chiuse per controlli Crollo in questura ferita una poliziotta
di GABRIELE ISMAN SARA SCARAFIA

Palermo - È stata solo una tragica fatalità. Le prime indagini sulla morte di Rosario Cona, il custode Gesip di Villa Trabia ucciso lunedì da un ramo caduto per le violente folate di scirocco, dicono che l´albero era stato potato di recente. Dunque nessun ramo era pericolante. Gli esperti di sicurezza sul lavoro dell´Ausl 6 hanno già presentato un primo rapporto al sostituto procuratore Vania Contrafatto, rapporto che escluderebbe qualsiasi responsabilità da parte di chi è tenuto alla manutenzione degli alberi di Villa Trabia. Il magistrato continua comunque i suoi accertamenti: ieri mattina ha dato incarico al professore Paolo Procaccianti di effettuare l´autopsia sul corpo di Cona.
Intanto è partita una gara di solidarietà attorno alla moglie del custode, Rosaria Ribisi, 56 anni, e ai suoi tre figli. In azienda, come già deciso dai sindacati, è stata aperta una sottoscrizione per aiutare la famiglia: a comunicarlo ieri è stato Giacomo Palazzolo, direttore della società comunale.
Palazzo delle Aquile aveva annunciato subito che si sarebbe accollato le spese per le esequie ancora da fissare. Ieri il sindaco Cammarata ha visitato casa Cona rassicurando la vedova: il marito sarà sepolto al cimitero dei Cappuccini, come lei stessa aveva richiesto.
La morte del custode ha rilanciato la lotta dei sindacati della Gesip sulla sicurezza nei posti di lavoro. Ieri i rappresentanti dei lavoratori di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs, Ugl e Rdb hanno visitato alcuni luoghi nei quali ogni giorno lavorano gli operai. Con le organizzazioni dei lavoratori c´erano alcuni tecnici dell´azienda. Sia alla Città dei ragazzi sia alla struttura equestre, come pure al giardino della Zisa, le condizioni di sicurezza non sono garantite e gli operai non potranno accedervi fino a quando non saranno stati effettuati gli interventi di messa in sicurezza e fino a quando il Comune non avrà consegnato il documento di valutazione dei rischi, un atto formale che mette nero su bianco quali sono le attività da svolgere e quali potrebbero essere i rischi per i lavoratori.
Secondo tecnici e sindacati, alla Città dei ragazzi di via Duca degli Abruzzi ci sarebbero diversi rami di alberi ad alto fusto «in evidente stato di pericolosità». Perciò, in attesa degli interventi di messa in sicurezza, agli operai sarà inibito l´ingresso. Stessa situazione alla struttura equestre della Favorita: gli alberi del viale devono essere abbattuti, e la responsabile della struttura ha ammesso ai sindacati di aver già chiesto più volte l´intervento. Pericoli anche al giardino della Zisa per distacchi di tegole e coppi dal tetto. Minori pericoli sono stati riscontrati a Villa Niscemi e al cimitero dei Rotoli. «Domani (oggi, ndr) faremo nuovi sopralluoghi nelle ville e al canile», dice Salvo Barone della Uiltucs.
Ieri, per sicurezza, tutte le ville comunali sono rimaste chiuse al pubblico. L´associazione Adoc invita i cittadini a segnalare rami pericolosi allo sportello "Sos cittadini" chiamando allo 091 324524 o scrivendo un´e-mail a adocsicilialibero.it.
Cona è morto per il vento che lunedì soffiava a 130 chilometri all´ora. In quella stessa giornata una poliziotta di 34 anni è rimasta ferita nel crollo di un controsoffitto all´ufficio servizi della questura: accompagnata al Civico, è stata trattenuta sotto osservazione per un trauma al collo e alla spalla. L´ufficio lunedì è rimasto chiuso: il crollo è stato provocato dal forte vento ma anche da infiltrazioni d´acqua. «È una tragedia sfiorata. Al di là del maltempo c´è un problema di sicurezza complessiva dei locali della questura», dice Vittorio Costantini, segretario generale del Siulp Sicilia.(ha collaborato Romina Marceca)


29 aprile 2009 - Omnia press

Accordo raggiunto tra Atm e sindacati su capolinea sud
di Donatella Donato

Messina - L’Atm e i sindacati aziendali Cgil-Cisl-Uil-Cisa-Rsu-Orsa-Cub-Cildi, nel corso di un incontro tenutosi ieri, dalle 9 del mattino alle 9 di sera hanno concordato di richiedere all’Amministrazione Comunale, che si è espressa favorevolmente in tal senso, di realizzare con la massima urgenza il progetto di lavori per la dismissione dello scambio provvisorio di via Bonino. Tali lavori consentiranno di aumentare la potenzialità dell’intero sistema tranviario eliminando l’attuale strozzatura costituita dal binario unico in uso all’altezza di via Bonino, oltre a migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti dei tram. In buona sintesi, sarà eliminato lo scambio manuale di via Bonino e reso attivo l’attuale "binario morto". A lavori ultimati si avranno due binari in funzione per la direzione Nord/Sud e viceversa e sarà utilizzato solo lo scambio automatico del nuovo Terminal di via Fermi. Per consentire lo svolgimento dei lavori, l’attuale capolinea sud sarà provvisoriamente spostato presso la fermata dell’autoparco, limitando così il disagio per l’utenza, i lavori avranno una durata massima di due mesi decorrenti dalla ricezione della comunicazione del Comune di assegnazione della somma necessaria per i lavori in favore dell’Atm, essendo prevista inizialmente la parzializzazione della linea a Villa Dante. Dopo ampia discussione si è inoltre concordato che il punto sul carro attrezzi e ganasce viene chiuso con l’intesa di sottoporre al sindacato un progetto complessivo aggiornato rispetto a quello elaborato lo scorso dicembre, entro 10 giorni lavorativi.


29 aprile 2009 - Il Secolo XIX

Un convegno a Murialdo per ricordare i paesani migranti
primo maggio "alternativo"

MURIALDESI doc nel mondo in cerca di avventure, ma soprattutto di lavoro. Lavoratori e sindacalisti della cartiera "Bormida" alle prese con una grave crisi che ha portato alla cassintegrazione per una cinquantina di dipendenti, si sono messi a cercare tracce di concittadini, illustri o meno, emigrati in America all'inizio del secolo scorso. In vista della festività del primo maggio, lavoratori e sindacati guidati dalla Cub - confederazione unitaria di base - hanno unito le forze con le associazioni del paese, Pro Loco e circoli culturali, per festeggiare in maniera alternativa il Primo maggio, allestendo una mostra-convegno insieme alla Caritas. "Le Radici. Dalla Valbormida alle Americhe". E' il titolo della ricerca storica per affrontare i temi del lavoro precario. Sarà Giampiero Icardo ad illustrare il lavoro effettuato chiamando per il Primo maggio al dibattito che si terrà nel palazzetto dello sport nel centro di Murialdo (a partire dalle 1030) il presidente dell'associazione liguri nel mondo, Felice Migone. Lo storico illustrerà la storia degli emigranti valbormidesi e la loro "rotta" verso gli Stati Uniti e l'America latina. Al tavolo dei relatori anche Francesco Belgrano, coordinatore dell'osservatorio per la Caritas sull'emigrazione. A chiudere il trio anche Simona Bellone, presidente dell'associazione Carteiv a cui è toccata la parte più imponente del progetto: presentare l'albero genealogico della famiglie di Murialdo emigrate nelle Americhe. Al sindacalista Icardo il compito di svelare "la storia avventurosa di un emigrante murialdese". A margine del convegno i sindacati della Cub spiegheranno la crisi in cui versa l'azienda simbolo del paese, la cartiera, e i tentativi di uscire dalle secche della cassaintegrazione con la realizzazione di un depuratore biologico per modernizzare gli impianti di trattamento della cellulosa, garantendo la compatibilità ambientale. Poi pranzo per tutti organizzato dalla Pro Loco e concerto con la band locale. (A.P.)


28 aprile 2009 - Apcom

Scuola/ Domani sit-in Cub Roma davanti Usr contro tagli organici
Nel Lazio saltano migliaia posti: così verso la privatizzazione

Roma - Domani il sindacato Cub Scuola Roma, insieme ad alcuni comitati e i movimenti di precari, svolgerà un sit-in davanti all'Ufficio scolastico regionale del Lazio per protestare contro gli effetti dei tagli del governo sugli organici: dalle ore 16 in via Ostiense i rappresentanti dl sindacato, assieme ai lavoratori, manifesteranno contro quei provvedimenti dall'alto che "intendono portare ad una precarizzazione della scuola in vista di una sua completa privatizzazione". La protesta si svolgerà anche "in difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori della scuola e - sostiene la Confederazione unitaria di base - per il diritto allo studio delle nuove generazioni. A seguito di una rilevazione svolta presso gli istituti scolastici della provincia la Cub Scuola Roma ritiene che i tagli decisi dal Governo e pianificati dal ministro Gelmini avranno l'effetto immediato di aumentare il carico di lavoro dei docenti e specialmente degli Ata, rendendo la scuola un servizio inefficace ed inefficiente e pregiudicando il diritto allo studio e alla cultura delle nuove generazioni". Secondo la Cub romana saranno "4.096 i lavoratori esclusi dalla possibilità di prendere servizio sui posti lasciati dai pensionati", che si aggiungono agli "oltre 13.000 docenti precari ed i circa 7.500 Ata che in questi ultimi anni hanno garantito l'apertura delle scuole del Lazio". Una delle richieste che il sindacato farà al responsabile dell'Usr del Lazio, il direttore generale Raffaele Sanzo, che ha chiesto di incontrare attraverso una rappresentanza, è quelladi confermare in blocco tutte le olte 20 mila supplenze annuali in corso. Queste le altre priorità per il Cub: la difesa della scelta delle famiglie per il tempo pieno nelle scuole elementari; la respinta del maestro unico; la trasparenza nella gestione e nel controllo delle graduatoriee delle disponibilità dei posti; la trasformazione di tutti i contratti a tempo determinato fino al 30 giugno in contratti annuali (con le ferie pagate) per tutto il personale; un piano di assunzioni a tempo indeterminato di tutti i precari su tutti posti effettivamente disponibili nel Lazio.

Lazio/ Roma, Asia Rdb: via Pincherle, pubblico ha fatto sua parte
"Risultato importante, non rimanga un episodio isolato"

Roma - Nel tardo pomeriggio di ieri, è stato formalizzato alla presenza del prefetto di Roma l'accordo tra regione Lazio e Giacomazzi sull'acquisto da parte dell'Ater , anche con il contributo economico del comune di Roma, degli appartamenti di via Pincherle 153/169. Si tratta in totale di 106 alloggi, mentre rimane aperto il problema dei 15 inquilini i cui appartamenti sono stati venduti a terzi da Fata prima e successivamente da Giacomazzi, nonostante la trattativa aperta con la regione Lazio. L'AS.I.A. RdB ritiene "importante il risultato raggiunto dopo mesi di mobilitazioni da parte degli inquilini coraggiosi e resistenti e chiede alle amministrazioni di proseguire nella tutela del diritto all'abitare di tutti, a partire dalle 15 famiglie che non potranno rimanere nei loro appartamenti". "Crediamo che l' importante cambio di passo segnato con le vicende di viale dei Colli Portuensi e di via Pincherle non deve rimanere un episodio isolato. Pertanto - concludono in una nota - porteremo questi percorsi all'interno della battaglia per la legge regionale sulla casa, che rappresenta l'opportunità per la definizione di politiche abitative in grado di rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini. Ci impegneremo insieme all'intero movimento di lotta per la casa romano affinché questa occasione non venga mancata".


28 aprile 2009 - Adnkronos

Scioperi: Rdb-Cub, da precari Croce rossa protesta via mail

E' fissata per il prossimo 4 maggio l'agitazione nazionale indetta dalla Rdb-Cub Cri per protestare riguardo la situazione dei lavoratori precari della Croce rossa italiana. Una protesta singolare che vedrà una forma di lotta civile, già adottata in altre occasioni, che prevede l'invio al ministro della Pubblica amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta, di una mail con allegata la pianta organica vigente dell'Ente. "Il 9 aprile scorso - si legge in una nota del sindacato - il dipartimento della Funzione Pubblica ha finalmente risposto ai chiarimenti richiesti dalla Rdb-Cub Cri riguardo ai lavoratori precari della Croce Rossa Italiana, ammettendo che tali lavoratori sono in possesso dei requisiti previsti dalla normativa sulla stabilizzazione". Per la RdB-Cub, infatti, "i lavoratori in servizio presso la Croce rossa - continua la nota - risultano essere 1.429, a fronte di una dotazione organica certificata di 2.683, con una risultante carenza di 1.254 unità". Il sindacato conferma chiede la convocazione di un tavolo urgente tra la Cri, la Funzione Pubblica e le parti sociali, "che - precisa la nota - decida atti concreti per stabilizzare tutti i precari di questo importante ente pubblico".

TRASPORTO LOCALE: SDL, IL 15 MAGGIO SCIOPERO 24 ORE

Roma, 28 apr. (Adnkronos) - Sciopero nazionale di 24 ore del trasporto pubblico locale il 15 maggio prossimo. A proclamarlo sono Sdl, Cub Trasporti, Cobas Lavoro privato e Slai Cobas a sostegno della vertenza contrattuale degli autoferrotranvieri. «L'accordo sottoscritto da Cisl, Uil, Ugl, Confindustria e Governo sulla riforma del modello contrattuale- affermano le quattro sigle- non aiuta certo i lavoratori in una fase così difficile che vede aumentare in modo sempre più accentuato cassa integrazione, mobilità e disoccupazione; al contrario aiuta aziende e padroni ad uscire dalla crisi riducendo salari e diritti». «Non è certamente di buon auspicio per i lavoratori autoferrotranvieri in attesa di un rinnovo contrattuale da circa un anno e mezzo», dicono i sindacati. «Una vertenza contrattuale, quella del settore trasporti, che dovrà inoltre scontrarsi - sottolineano- con le ulteriori limitazioni dell'esercizio del diritto di sciopero; un tentativo, questo, mirato a disarmare definitivamente i lavoratori da ogni potenziale conflittuale vanificando ogni giusta aspettativa economica, normativa e di diritto alla propria rappresentanza».

BOLOGNA: RDB, 'PRECARI E SFRATTATI OCCUPANO CONSIGLIO COMUNALE E GIUNTA SI DISSOLVE'
'NEI PROSSIMI GIORNI DUE ASSEMBLEE PER DECIDERE COME CONTINUARE LOTTA'

Bologna, 28 apr. - (Adnkronos) - "La giornata del 27 aprile e' significativa dell'operato di questa giunta, un sindaco condannato per attivita' antisindacale e una giunta che scappa di fronte a cittadini precari e inquilini". Il commento e' di Massimo Betti e Lidia Triossi, rispettivamente di Rdb/Cub e AS.I.A.-RdB, all'indomani dell'occupazione del consiglio comunale che si e' cocnlusa ieri in tarda serata, alle 23, da parte delle delle precarie comunali dell'RdB e degli inquilini sfrattati di AS.I.A.-RdB, associazione inquilini assegnatari. "L'iniziativa, iniziata alle 17 - ricordano Betti e Triossi - con l'ingresso in consiglio di precarie e sfrattati, chiedeva un tavolo di trattativa per trovare soluzioni concrete al precariato delle maestre degli asili nido e alla montante emergenza abitativa. La protesta e' esplosa al termine del dibattito sul bilancio consuntivo del 2008, che non prevede alcun intervento di contrasto della precarieta' di vita e di lavoro mentre invece taglia i fondi al welfare". "Il presidente del consiglio non ha interrotto la seduta, e richiamando all'ordine la maggioranza ha proseguito con la votazione ignorando precari e inquilini che urlavano slogan, alzavano striscioni e cartelli. Grazie allo zelante comportamento dei consiglieri di maggioranza, insieme al Prc, tutti ben saldi sullo scranno, e' stato approvato il bilancio - osservano - fra fischi e slogan, per poi scappare, sempre piu' zelanti, a gambe levate". "A questo punto davanti alla giunta liquefatta le precarie e gli inquilini hanno deciso di continuare la mobilitazione creando un presidio permanente dentro la sala della giunta comunale. La situazione era surreale - sottolineano i sindacalisti - tutti gli esponenti della giunta e tutti i responsabili dell'amministrazione, a fronte di una occupazione del consiglio comunale, hanno pensato di andarsene a casa. L'occupazione e' quindi proseguita fino alle 23, quando lo staff del sindaco si e' fatto vivo accogliendo la richiesta di aprire un nuovo confronto e calendarizzando due appositi incontri". "Nei prossimi giorni - annunciano - sono previste due assemblee nelle quali si decidera' come proseguire la lotta, di fronte a chi perde casa e lavoro non si puo' piu' aspettare".


28 aprile 2009 - Ansa

SCIOPERI: SINDACATI BASE,STOP 24 ORE AUTOFERROTRANVIERI 15/5

(ANSA) - ROMA, 28 APR - Sciopero nazionale di 24 ore nel trasporto pubblico locale il 15 maggio prossimo. Lo hanno proclamato l'Sdl, la Cub e i Cobas affermando che gli autoferrotranvieri sono ancora in attesa del rinnovo contrattuale.


28 aprile 2009 - Omniroma

CASA, ASIA RDB: «IMPORTANTE RISULTATO VIA PINCHERLE»

(OMNIROMA) Roma, 28 apr - «Nel tardo pomeriggio di ieri, è stato formalizzato alla presenza del prefetto di Roma l'accordo tra regione Lazio e Giacomazzi sull'acquisto da parte dell'Ater , anche con il contributo economico del comune di Roma, degli appartamenti di via Pincherle 153/169. Si tratta in totale di 106 alloggi, mentre rimane aperto il problema dei 15 inquilini i cui appartamenti sono stati venduti a terzi da Fata prima e successivamente da Giacomazzi, nonostante la trattativa aperta con la regione Lazio». Così in una nota il sindacato inquilini Asia Rdb che «ritiene importante il risultato raggiunto dopo mesi di mobilitazioni da parte degli inquilini coraggiosi e resistenti e chiede alle amministrazioni di proseguire nella tutela del diritto all'abitare di tutti, a partire dalle 15 famiglie che non potranno rimanere nei loro appartamenti. Questo è stato ribadito nell'assemblea che si è svolta ieri alla presenza del presidente del Municipio XI, Andrea Catarci, nella sede occupata dagli inquilini di via Pincherle. Crediamo che l'importante cambio di passo segnato con le vicende di viale dei Colli Portuensi e di via Pincherle non deve rimanere un episodio isolato. Pertanto porteremo questi percorsi all'interno della battaglia per la legge regionale sulla casa, che rappresenta l'opportunità per la definizione di politiche abitative in grado di rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini. Ci impegneremo insieme all'intero movimento di lotta per la casa romano affinché questa occasione non venga mancata».

VIA PINCHERLE, CATARCI: FINITO UN INCUBO, VICENDA SIA D'ESEMPIO

(OMNIROMA) Roma, 28 apr - «Dopo l'incontro convocato dal prefetto Pecoraro, si è chiusa la vicenda della dismissione di 106 appartamenti di via Pincherle, nel quartiere San Paolo - Marconi, con l'acquisizione degli stessi da parte della Regione e del Comune. Viene premiata la costanza di centinaia di famiglie che hanno manifestato in questi mesi con tenacia per chiedere il rispetto di un diritto fondamentale come è quello all'abitare. Questa operazione è stata resa possibile grazie al Municipio XI e al sindacato Asia/Rdb che fin da subito non hanno mai indugiato e hanno sempre avuto chiaro l'obiettivo da raggiungere. Un sentito ringraziamento per gli sforzi profusi va alla Regione Lazio e al Comune di Roma, per la disponibilità a procedere all»acquisto degli appartamenti. Questo risultato può e deve essere l'esempio con cui si possono gestire le emergenze abitative nella nostra città«. Lo dichiara, in una nota, Andrea Catarci, presidente del Municipio XI. »Infine preme sottolineare come l'accordo escluda però 15 abitazioni già sottoposte a rogito, con il rischio concreto di sfratto degli attuali inquilini. Per le 15 famiglie in questione - conclude Catarci - c'è bisogno di un ulteriore approfondimento e presa in carico delle istituzioni in modo da poter vedere la fine di un incubo, durato diversi mesi. Sono esclusi dalla vendita anche i negozi sottostanti alle abitazioni, che vanno comunque tutelati e difesi, visto il loro radicamento nel quartiere«.

CASA. VIA PINCHERLE, ASIA-RDB: NON RESTI EPISODIO ISOLATO

(DIRE) Roma, 28 apr. - "Nel tardo pomeriggio di ieri e' stato formalizzato alla presenza del prefetto di Roma l'accordo tra Regione Lazio e Giacomazzi sull'acquisto da parte dell'Ater, anche con il contributo economico del Comune di Roma, degli appartamenti di via Pincherle 153/169". Lo ricorda una nota di Asia-Rdb, spiegando che "si tratta in totale di 106 alloggi, mentre rimane aperto il problema dei 15 inquilini i cui appartamenti sono stati venduti a terzi da Fata prima e successivamente da Giacomazzi, nonostante la trattativa aperta con la Regione". Asia-Rdb "ritiene importante il risultato raggiunto dopo mesi di mobilitazioni da parte degli inquilini coraggiosi e resistenti e chiede alle amministrazioni di proseguire nella tutela del diritto all'abitare di tutti, a partire dalle 15 famiglie che non potranno rimanere nei loro appartamenti. Questo e' stato ribadito nell'assemblea che si e' svolta ieri alla presenza del presidente del Municipio XI, Andrea Catarci, nella sede occupata dagli inquilini di via Pincherle". "Crediamo che l'importante cambio di passo segnato con le vicende di viale dei Colli Portuensi e di via Pincherle non deve rimanere un episodio isolato- conclude la nota- Pertanto porteremo questi percorsi all'interno della battaglia per la legge regionale sulla casa, che rappresenta l'opportunita' per la definizione di politiche abitative in grado di rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini. Ci impegneremo insieme all'intero movimento di lotta per la casa romano affinche' questa occasione non venga mancata".


28 aprile 2009 - Dire

CASA. VIA PINCHERLE, CATARCI: L'INCUBO E' FINITO

(DIRE) Roma, 28 apr. - "Dopo l'incontro convocato dal prefetto Pecoraro, si e' chiusa la vicenda della dismissione di 106 appartamenti di via Pincherle, nel quartiere San Paolo-Marconi, con l'acquisizione degli stessi da parte della Regione e del Comune". Lo ricorda Andrea Catarci, presidente del Municipio XI, che prosegue: "Viene premiata la costanza di centinaia di famiglie che hanno manifestato in questi mesi con tenacia per chiedere il rispetto di un diritto fondamentale come e' quello all'abitare". "Questa operazione e' stata resa possibile grazie al Municipio XI e al sindacato Asia-Rdb che fin da subito non hanno mai indugiato e hanno sempre avuto chiaro l'obiettivo da raggiungere- sottolinea Catarci- Un sentito ringraziamento per gli sforzi profusi va alla Regione Lazio e al Comune di Roma, per la disponibilita' a procedere all'acquisto degli appartamenti. Questo risultato puo' e deve essere l'esempio con cui si possono gestire le emergenze abitative nella nostra citta'". "Infine preme sottolineare come l'accordo escluda pero' 15 abitazioni gia' sottoposte a rogito, con il rischio concreto di sfratto degli attuali inquilini. Per le 15 famiglie in questione- conclude Catarci- c'e' bisogno di un ulteriore approfondimento e presa in carico delle istituzioni in modo da poter vedere la fine di un incubo, durato diversi mesi. Sono esclusi dalla vendita anche i negozi sottostanti alle abitazioni, che vanno comunque tutelati e difesi, visto il loro radicamento nel quartiere".

COMUNE BOLOGNA. NIENTE NOTTE IN CONSIGLIO, TUTTI VIA ALLE 23
RDB: SI E' APERTO CONFRONTO; MA SINDACATO LANCIA ANCORA ACCUSE

(DIRE) Bologna, 28 apr. - Si e' conclusa alle 23 di ieri sera l'occupazione del Consiglio comunale di Bologna da parte delle insegnanti precarie degli asili e degli inquilini sfrattati sostenuti dalle Rappresentanze sindacali di base (Rdb). Dunque niente notte a Palazzo D'Accursio per i manifestanti, nonostante prima delle 21 di ieri sera fossero arrivate anche le coperte. "La giornata ha toccato il ridicolo quando si e' scoperto che l'unica preoccupazione della Giunta e' stata di impedire che venissero consegnate pizze agli occupanti", raccontano Massimo Betti e Lidia Triossi, rispettivamente responsabile delle Rdb e di Asia-Rdb. Alle 23, fanno sapere i sindacalisti, "lo staff del sindaco si e' fatto vivo accogliendo la richiesta di aprire un nuovo confronto e calendarizzando due appositi incontri". Nei prossimi giorni sono previste due assemblee nelle quali si decidera' "come proseguire la lotta, di fronte a chi perde casa e lavoro non si puo' piu' aspettare". Intanto, le Rdb fanno notare come la giornata di ieri sia "significativa dell'operato di questa giunta: un sindaco condannato per attivita' anti-sindacale e una giunta che scappa di fronte a cittadini precari e inquilini". La protesta era iniziata alle 17 con l'ingresso dei manifestanti in Consiglio: hanno preso di mira il bilancio consuntivo del Comune accusandolo di non contenere "alcun intervento di contrasto della precarieta' di vita e di lavoro mentre invece taglia i fondi al welfare". I lavori dell'aula sono pero' andati avanti "ignorando precari e inquilini che urlavano slogan, alzavano striscioni e cartelli. Grazie allo zelante comportamento dei consiglieri di maggioranza, insieme al Prc, tutti ben saldi sullo scranno, e' stato approvato il bilancio fra fischi e slogan, per poi scappare, sempre piu' zelanti, a gambe levate", sottolineano Betti e Triossi.

COMUNE BOLOGNA. SEDE LIBER PARADISUS NON HA L'AGIBILITA'
PROBLEMI A IMPIANTI; DIPENDENTI SI LAMENTANO; AUSL: C'È MALESSERE

(DIRE) Bologna, 28 apr. - La nuova sede del Comune di Bologna, in piazza Liber paradisus, non ha ancora il certificato di agibilita'. E il collaudo degli impianti di condizionamento e areazione e' ancora in corso. Al momento Palazzo Bonaccorso si regge ancora sulla dichiarazione di abitabilita' fatta dal direttore dei lavori, alla chiusura del cantiere. Grazie a quel documento e' stato possibile il trasloco degli oltre 1.200 dipendenti comunali dalle varie sedi cittadine in piazza Liber paradisus, il 14 luglio 2008. In quell'occasione, la societa' che ha realizzato il palazzo e che ha la concessione per i prossimi 30 anni ha presentato la pratica per ottenere appunto il certificato di agibilita'. "Se non fosse successo nulla- spiega Raffaela Bruni, direttore del settore Lavori pubblici di Palazzo D'Accursio- l'agibilita' sarebbe stata concessa nel giro di 45 giorni". Peccato che sia l'Ausl sia i Vigili del fuoco, nei loro sopralluoghi, hanno rilevato diversi problemi a livello di impiantistica e di condizioni di lavoro negli uffici, allungando cosi' i tempi della pratica. I Vigili del fuoco, tra l'altro, non hanno ancora rilasciato neanche il certificato di prevenzione incendi e anche il collaudo funzionale degli impianti, spiega Bruni, "e' in corso da tempo". Secondo il funzionario dei Lavori pubblici, pero', "la mancanza del certificato di agibilita' non e' un problema. Abbiamo la dichiarazione del direttore dei lavori che si poteva entrare nell'immobile" e questo, a norma di legge, e' gia' sufficiente. Una parte dei dipendenti comunali di piazza Liber paradisus, pero', si lamenta delle condizioni di lavoro. In particolare vengono segnalati problemi agli occhi (bruciore) e alle vie respiratorie. La situazione della nuova sede e' arrivata questo pomeriggio sul tavolo della commissione Sanita' di Palazzo D'Accursio, per volere del capogruppo di Forza Italia, Daniele Carella, che ha raccolto diverse lamentele dei lavoratori di Palazzo Bonaccorso. Anche l'Ausl, per bocca di Bruno Marchesini, del dipartimento Medicina del lavoro, conferma che "sono presenti condizioni di malessere per chi lavora all'interno" della nuova sede comunale e invita il Comune a "procedere immediatamente per risolvere i punti critici e per ottimizzare l'impianto di condizionamento". Le stesse lamentele sono riportate anche da Cristina Gnudi, rappresentante delle Rdb e membro delle Rsu del Comune. Il sindacato di base, venerdi' scorso, ha distribuito un questionario a tutti i dipendenti comunali di piazza Liber paradisus, complessivo sulla condizioni generali di lavoro nella nuova sede (compreso mensa, parcheggio, trasporto pubblico, servizi igienici e carichi di lavoro). Ad oggi sono 100 le risposte ricevute dalle Rdb e "la stragrande maggioranza di questi lavoratori" denuncia una "areazione molto carente nei wc, problemi di illuminazione, temperature diverse nei vari lati del palazzo". Bruni replica che il Comune, insieme al concessionario, e' gia' intervenuto, installando griglie per l'areazione in ogni ufficio, abbassando le luci artificiali, riprogettando le zone di ristoro, cambiando gli arredi (sono tutti privi di sostanze tossiche) e iniziando un'indagine sul microclima all'interno degli uffici. Il prossimo intervento, aggiunge Bruni, sara' sui vetri per risolvere il problema dell'irraggiamento. "Certo e' che se i dipendenti comunali ci comunicassero stanza per stanza dove si riscontrano questi problemi- aggiunge la direttrice del settore Lavori pubblici- sarebbe per noi di grande aiuto". Sia Bruni sia Felice Monaco, responsabile della sicurezza di Palazzo Bonaccorso, ritengono pero' che i problemi riguardino "una percentuale non altissima" dei dipendenti comunali. E anche il vicesindaco, Giuseppe Paruolo, afferma: "L'atteggiamento del Comune finora e' stato corretto, perche' e' intervenuto prontamente. Non si puo' dire che l'amministrazione e' sorda. Io pero' ho ricevuto solo due lamentele e sarebbe bene che i dipendenti comunali si facessero avanti per denunciare questi problemi".


28 aprile 2009 - Iris

ROMA: CATARCI, "VIA PINCHERLE, L'INCUBO E' FINITO"

(IRIS) - ROMA, 28 APR - "Dopo l’incontro convocato dal Prefetto Pecoraro, si è chiusa la vicenda della dismissione di 106 appartamenti di via Pincherle, nel quartiere San Paolo - Marconi, con l’acquisizione degli stessi da parte della Regione e del Comune", dichiara Andrea Catarci, Presidente del Municipio XI "Viene premiata la costanza di centinaia di famiglie che hanno manifestato in questi mesi con tenacia per chiedere il rispetto di un diritto fondamentale come è quello all’abitare. Questa operazione è stata resa possibile grazie al Municipio XI e al sindacato ASIA/RdB che fin da subito non hanno mai indugiato e hanno sempre avuto chiaro l’obiettivo da raggiungere. Un sentito ringraziamento per gli sforzi profusi va alla Regione Lazio e al Comune di Roma, per la disponibilità a procedere all’’acquisto degli appartamenti. Questo risultato può e deve essere l’esempio con cui si possono gestire le emergenze abitative nella nostra città." "Infine preme sottolineare come l’accordo escluda però 15 abitazioni già sottoposte a rogito, con il rischio concreto di sfratto degli attuali inquilini. Per le 15 famiglie in questione – conclude Catarci – c’è bisogno di un ulteriore approfondimento e presa in carico delle istituzioni in modo da poter vedere la fine di un incubo, durato diversi mesi. Sono esclusi dalla vendita anche i negozi sottostanti alle abitazioni, che vanno comunque tutelati e difesi, visto il loro radicamento nel quartiere."


28 aprile 2009 - Il Foglietto Usi RdB Ricerca

E' DISPONIBILE, su www.usirdbricerca.it , IL NUMERO 15 - Anno VI
DEL SETTIMANALE on line DI INFORMAZIONE SINDACALE DAL MONDO DELLA RICERCA

In questo numero:

* Due consulenti del presidente del Cnr costano oltre 300 mila euro all'erario
* Le risorse interne sempre mortificate
* Dopo 5 anni, dati più "poveri" di prima
* Ccnl alla Corte dei conti, efficace dal 6 maggio?
* Assenze per malattia e spot di Brunetta
* Anche Famiglia Cristiana dice no agli aerei F-35
* I precari protestano all'Ispra e bloccano un convegno
* Morgellons: la controreplica di Perrino
* Istat, Cianfarani è out, Fontanarosa dg a tempo


28 aprile 2009 - Il Bologna

La protesta. Mentre in Comune si approva il bilancio, l'irruzione. E la contromossa
I precari gridano: assumeteci, il Consiglio si alza e se ne va
Monteventi: «Mai vista una tale indifferenza». Sit-in dei manifestanti per l'intera notte
di Diego Costa

Bologna - Faceva effetto l'altro giorno il loro grido, nel cortile di palazzo d'Accursio: assunzione assunzione. Un grido di dolore di chi rivendica il diritto al lavoro, di fronte alla chiusura del "pubblico". Pareva l'ultimo avamposto, un fortino, nel deserto dei Tartari. Quella che sembrava quel giorno essere l'estrema manifestazione dinanzi a una totale sordità-cecità ha ieri sera conosciuto una nuova puntata con un fuori programma dalle tinte ancora più cupe. Il Consiglio comunale stava approvando il bilancio consuntivo 2008, quando una cinquantina di precari ha fatto irruzione "armata" solo di voce e di striscioni. A quel punto, e dopo il voto, i consiglieri si sono alzati e se ne sono andati. Il presidente Sofri ha infatti annunciato la sospensione della seduta. Monteventi. «E' la prima volta che di fronte ad una protesta nessuno si assume la responsabilità di seguirla. Ogni volta c'era qualcuno che stava lì per vedere di aprire canale di discussione » dice con evidente imbarazzo Valerio Monteventi, tra i pochi a raccogliere l'invocazione dei manifestanti. «C'è una completa indifferenza per persone che o perderanno il posto di lavoro o si ritroveranno senza casa- dice Monteventi- noi, visto che siamo gli unici consiglieri rimasti, staremo qui a vedere cosa succederà. Comunque si è perso qualsiasi elemento di ragionevolezza» è il suo sconsolato commento. Gli fa eco Serafino d'Onofrio, anche lui di Bologna Città Libera. Spiega un retroscena della "fuga" dei consiglieri: «Volevano rientrare in aula dopo la sospensione e votare anche la variazione. Ma noi saremmo andati a spiegare che si stava facendo un braccio di ferro con gli sfrattati e i precari». Senza più platea, il coro è rimasto spiazzato. Forse anche con un nodo alla gola. Ma è nata lì la nuova forma di protesta: l'occupazione. In una cinquantina - insieme ai consiglieri Valerio Monteventi, Roberto Panzacchi e Serafino d'Onofrio, lavoratori e lavoratrici precari dei nidi e le famiglie sfrattate che sono senza casa si sono fatte chiudere all'interno del Comune e hanno deciso di trascorrere lì l'intera notte.


28 aprile 2009 - Corriere di Bologna

La protesta Una quarantina di persone ha bloccato Palazzo d’Accursio.
Pizze e coperte per la notte, poi la «resa»
Le maestre precarie (e i figli) occupano il consiglio
Le Rdb hanno occupato il Consiglio

Bologna - Una quarantina di persone ha occupato ieri per protesta l’aula del consiglio comunale con l’intenzione (infine abbandonata) di passarvi la notte. Ieri sera, intorno alle 22.30, dopo circa quattro ore di occupazione, i manifestanti erano ancora insediati nello spazio riservato al pubblico, con coperte e passeggini per bambini. Trattando con vigili e polizia, sono anche riusciti a farsi consegnare le pizze ordinate a domicilio. La protesta è stata animata dalle maestre precarie degli asili comunali che, aderenti al sindacato di base Rdb, chiedono da tempo il rinnovo del contratto che scade il 30 giugno e che non sembra arriverà. Presenti anche quattro famiglie con bambini, aderenti all’Asia, l’associazione inquilini delle Rdb: un paio sono immigrate e tutte, sfrattate per morosità, chiedono una casa dove abitare. Neanche l’intervento dell’assessore di turno, Elisabetta Calari, è riuscito a farli desistere. Massimo Betti delle Rdb ha chiesto «un incontro politico senza pregiudizi per far ripartire la trattativa».
I manifestanti hanno prima tentato di interrompere la seduta con striscioni e slogan, ma il presidente Gianni Sofri ha fatto proseguire il voto sul bilancio consuntivo e ha concluso i lavori. Maestre e famiglie si sono così accampate fra le tribune del consiglio ormai vuoto. Sono rimasti solo i tre consiglieri di «Bologna città libera». Anche il sindaco Sergio Cofferati l’ha lasciato, verso le 18.30. «Noi dormiamo qui», hanno subito detto gli occupanti ai vigili urbani. Non senza stupore, la protesta è stata più tardi osservata dal composito pubblico di un confronto elettorale organizzato fra tre diversi schieramenti, che intorno alle 21 si è trovato di fronte gli occupanti nel salire al piano superiore.
Alla fine la «resa», quando gli occupnati hanno ottenuto dallo staff del sindaco un incontro per domani alle 15 per discutere con la giunta della vertenza degli insegnanti precari. La parte che riguarda il nodo degli sfrattati verrà affrontata invece questa mattina. Gli occupanti a lungo ieri avevano invocato la presenza dell’assessore Milli Vigilio. «C’è una completa indifferenza per persone che o perderanno il posto di lavoro o si ritroveranno senza casa», ha commentato il candidato sindaco Monteventi.


28 aprile 2009 - Urlo web

VIA PINCHERLE: LA RESISTENZA FUNZIONA!
Dopo le svariate proteste degli inquilini, forse ora qualche speranza di risoluzione
di Serena Savelli

Roma - Sono mesi che i cittadini di via Pincherle vanno avanti in una resistenza dura e ferma, occupando gli stabili da cui la proprietà vuole sfrattarli, facendo scioperi della fame e manifestazioni, costituendo comitati, interagendo con le istituzioni. Ed è proprio questa resistenza che ha portato a dei risultati. "Tutto è nato a metà luglio 2008, con l’arrivo delle lettere di vendita degli immobili da parte di Fata Assicurazioni, facente parte del Gruppo Generali, per gli inquilini con contratto con uno sconto sulla cifra dell’8% - ci racconta Daniele Holl, membro del direttivo del comitato inquilini di via Pincherle 153-169 – Il problema è che entro il 15 settembre gli inquilini interessati all’acquisto avrebbero dovuto versare la somma di 5.000 euro per il diritto di prelazione. Nel giro di due mesi era impossibile tutto ciò, considerando anche che i residenti sono per la maggior parte over 65. Nel pieno dell’estate nessuna banca avrebbe concesso un mutuo. Con la nascita del Comitato – continua Holl - e con l’aiuto del Municipio XI, nella persona del Presidente Andrea Catarci, siamo riusciti a far slittare il giorno utile per la proposta. Il problema è nato dopo, quando Generali ha venduto tutto l’invenduto ad una società di Genova, Area Mestre, controllata del gruppo Giacomazzi. Area Mestre, avendo appoggi su Roma, ha chiesto aiuto alla Hamptons International con a capo il Dott. Greco e da quel momento in poi ci sono state vendite a terzi all’insaputa degli inquilini, e varie riunioni e incontri tra le istituzioni. Grazie all’aiuto anche dell’AS.I.A. rdb (Associazione Inquilini e Assegnatari) si sono avuti dei risvolti anche con azioni di forza e, con l’intervento dell’Avv. Vincenzo Perticaro che ci sta seguendo passo passo, siamo arrivati all’incontro tra Comune e Regione del 4 aprile, dove la proposta di Giacomazzi è stata accettata ma con richiesta di delucidazioni. Dovremo attendere – conclude Holl – le parole del venditore in merito. La data di fine accordi è prevista per il 15 maggio". Dopo la riunione in Prefettura, al quale hanno partecipato un rappresentante dell’Assessorato regionale alla Casa, l’Assessore alla Casa del Comune Alfredo Antoniozzi, il delegato del Sindaco per l’Emergenza Abitativa Marco Visconti, il Direttore dell’Ufficio Casa del Comune Raffaele Marra ed il proprietario dei 116 appartamenti di via Pincherle, Mario Giacomazzi, proprio quest’ultimo ha riferito la volontà di trovare una soluzione per le famiglie, rimettendo in discussione anche i contratti di compravendita già conclusi e bloccando le vendite a terzi. "Siamo soddisfatti per questo primo risultato ottenuto grazie alla testarda resistenza degli inquilini di via Pincherle - commenta Angelo Fascetti dell’AS.I.A RdB - e chiediamo al Comune e alla Regione di svolgere fino in fondo il ruolo di tutela del diritto all’abitare, impedendo al contempo nuovi tentativi di speculazione messi in moto dai processi di dismissione". Soddisfatto anche Catarci, in prima linea da mesi sulla vicenda: "La ripresa delle trattative, con il coinvolgimento di tutti gli attori, dal Municipio, alla Regione, al Comune allo stesso Giacomazzi in persona, ha aperto uno spiraglio di speranza per gli inquilini di via Pincherle. Sembra che ci si stia avviando ad una risoluzione. La proposta di Giacomazzi deve essere analizzata, è un po’ alta ma negoziabile e visto che ora si può parlare di una vera e propria trattativa (anche grazie alla serietà di intervento mostrata dapprima dalla Regione e ora anche dal Comune) credo che questa sia un’ottima base di partenza per evitare il massacro sociale". Ed infatti l’impegno del Comune ci viene confermato anche da Andrea De Priamo, Presidente Commissione Ambiente del Comune, che annuncia una "mozione votata per la tutela degli inquilini e per avere un’offerta più vantaggiosa in modo da riuscire ad arrivare ad un accordo". Pare quindi che finalmente il dialogo sia stato aperto e che tutti facciano sentire la loro voce. Forse per gli inquilini di via Pincherle sta per finire questa lunga odissea. Forse è arrivato il momento che abbiano finalmente il diritto ad un tetto sulla testa. Il loro, del resto. Questa la storia. Che come tutte le storie deve avere un lieto fine. Infatti l'Assessore alle politiche abitative del Comune di Roma Alfredo Antoniozzi ha confermato che l'intesa con la proprietà è stata raggiunta.I 106 appartamenti, per i quali c'era stata comprensibilmente molta agitazione da parte degli inquilini - continua Antoniozzi- verranno acquistati dal Comune di Roma,insieme ad Ater e Regione Lazio. Una trattativa resa possibile anche grazie alla preziosa collaborazione del Prefetto Pecoraro". "Questa è la dimostrazione dell'impegno concreto della giunta alemanno su un tema esplosivo come quello della casa". Soddisfazione per l'esito positivo della vicena è stato manifestato anche da Onorato, capogruppo UDC al consigliglio comunale. Nonostante questo successo - prosegue il capogruppo - l'emergenza abitativa nella Capitale resta alta. Chiediamo ad Alemanno e al presidente della regione Lazio un tavolo politico che possa valutare anche le proposte che da tempo l'Udc ha indicato.


28 aprile 2009 - Il Manifesto

BOLOGNA
Notte in consiglio comunale per precari asili e sfrattati

Notte in consiglio comunale per alcuni precari degli asili nido bolognesi del sindacato di base Rdb e per gli sfrattati aderenti al sindacato inquilini Asia. In una quarantina ieri pomeriggio si sono presentati nell'aula del consiglio per protestare verso l'amministrazione comunale e chiedere di affrontare in modo "vero" i problemi per le educatrici cui scadrà il contratto e per gli sfrattati che stanno diventando sempre più numerosi in città. Con una decisione inedita il presidente del consiglio comunale Gianni Sofri non ha sospeso il consiglio e ha proseguito nella votazione degli argomenti in discussione. Chiusi i lavori il consiglio è andato via ignorando la protesta. Famiglie e precari sono rimasti compatti e si sono preparati a passare la notte in Municipio, tra di loro ci sono anche sette bambini (alcuni in passeggino). Con loro sono rimasti i consiglieri comunali di Bologna Città Libera.


28 aprile 2009 - La Nazione

LAVORO. All'Ipercoop è scattata la cassaintegrazione
Il sindacato Rdb/Cub attacca Cgil, Cisl e Uil

Sarzana - ALL'IPERCOOP di Sarzana è scattata la cassa integrazione. Come annunciato sabato, due degli otto macellai addetti al reparto carni sono rimasti a casa. Ci resteranno per 15 giorni, come faranno, a rotazione, tutti i loro colleghi. Sulla vicenda il sindacato autonomo Rdb/Cub torna a polemizzare: «Per la prima volta in Italia la cigs scatta in un Ipercoop. Finora la Coop aveva imposto la cassa integrazione nei negozi e nei supermercati, mai in un ipermercato. Eppure le vendite a Sarzana vanno abbastanza bene, non c'è una particolare crisi. In caso di calo accertato eravamo disposti a rinunciare, tutti, ad un ora o due di stipendio pur di non ricorrere alla cassa. Invece Cgil, Cisl e Uil hanno accettato di mandare in cassa integrazione 50 persone. E' grave». Il sindacato di base ha organizzato per domani, alle 21, al centro sociale di Battifollo, una assemblea alla quale ha invitato tutti i dipendenti Ipercoop. «Siamo costretto a fare la riunione lontano dal posto di lavoro spiegano perchè ci negano l'uso della saletta dei soci, abitualmente concessa ai confederali per le loro assemblee. E' una discriminazione».

Sala Caran: assemblea-dibattito di Primomaggio', Cub' e Rete'

La Spezia - «DA 25 ANNI le condizioni di vita e i diritti dei lavoratori stanno peggiorando. Salari e pensioni da fame, precarietà, scippo del Tfr, sfruttamento intensivo, infortuni e morti sul lavoro». Primomaggio', foglio per il collegamento tra lavoratori, precari, disoccupati, Cub trasporti' e Rete contro la precarietà La Spezia' invitiamo a partecipare all'assemblea-dibattito che si svolgerà stasera alle ore 20,30 nella sala Caran in via Genova.

Prato. Il giudice del lavoro di Prato ha condannato Telecom...

Prato - Il giudice del lavoro di Prato ha condannato Telecom Italia ad assumere a tempo indeterminato una ex lavoratrice precaria che aveva lavorato per due anni e mezzo nel call center Tim di Calenzano. Lo rende noto, in un comunicato, la Flmu-Cub (Federazione lavoratori metalmeccanici uniti, confederazione unitaria di base) di Firenze. «La lavoratrice spiega una nota del sindacato ha ottenuto l'assunzione a tempo indeterminato e il pagamento delle mensilita' arretrate di due anni. L'importanza di questo pronunciamento è legata al fatto che si tratta della prima sentenza positiva per un lavoratore con contratto di somministrazione nel territorio di Firenze, Prato e provincia; mentre in altre regioni già numerose sono le cause vinte dai precari Telecom e promosse da vari sindacati». «La condanna ha spiegato l'avvocato Andrea Danilo Conte, che ha assistito la lavoratrice è legata al fatto che la Telecom e la societa' di lavoro interinale non hanno provato in giudizio l'esistenza del contratto stipulato fra loro per la ricerca del personale a tempo determinato».


28 aprile 2009 - City

Slogan in aula Ma è vuota

Bologna - Nel giorno della condanna per condotta antisindacale al sindaco, il Consiglio comunale chiude i battenti e lascia a gridare slogan al muro una cinquantina di manifestanti. Non prima di avere portato a casa gli atti del consuntivo di bilancio, tra i fischi delle Rdb e delle maestre precarie dei nidi che non saranno assunte. "Quando una cosa si ripete troppo spesso, non ha molto senso", spiega il presidente del Consiglio, Gianni Sofri. Spiazzati, i manifestanti volevano passare la notte in Comune. "C’è indifferenza per persone che perderanno il posto di lavoro", accusa il candidato sindaco Monteventi.


28 aprile 2009 - Il Resto del Carlino

OCCUPAZIONE-LAMPO A PALAZZO DI PRECARI E SFRATTATI

Bologna - UN GIORNO no per Cofferati. Ieri le Rdb hanno fatto irruzione in consiglio comunale col proposito di bloccare l'approvazione del Bilancio consuntivo e occupare. Erano una cinquantina, tra precarie dei nidi comunali e cittadini sotto sfratto. A guidarli gli esponenti delle Rdb che tra grida e cori di protesta hanno chiesto l'apertura di un «confronto vero». Il consuntivo è stato approvato tra i fischi, poi consiglieri se ne sono andati lasciando i manifestanti soli col candidato sindaco Valerio Monteventi. Sono arrivate pizze e coperte: l'intenzione era quella di dormire lì, ma poi l'occupazione si è conclusa attorno alle 22,30, dopo una telefonata dello staff del sindaco a Massimo Betti, sindacalista delle Rdb. Fissati due incontri di mediazione.


28 aprile 2009 - Il Giorno

Ospedale, stop alla sosta selvaggia. Parcheggeranno solo i dipendenti
CODOGNO DOPO LA DENUNCIA DEL SINDACATO

CODOGNO - IL PARCHEGGIO dell'ospedale diventerà off limits per gli utenti. Tra qualche giorno, infatti, il posteggio posto sul lato sinistro guardando l'entrata del nosocomio codognese verrà riservato solo per i dipendenti: l'entrata nell'area verrà regolamentata attraverso una sbarra e l'accesso tramite il badge. In questo modo, sarà stop a sosta selvaggia negli spazi antistanti l'ingresso del pronto soccorso e lungo il vialetto alberato che la direzione dell'ospedale ha provveduto, nei mesi scorsi, a dotare di panchine, steccati e catenelle. Esulta il sindacato Rdb che, nei giorni scorsi, aveva denunciato che una decina di dipendenti si erano visti sequestrare o bloccare l'auto con le ganasce per averle lasciate a ridosso dell'eliporto. «I SOLDI che i lavoratori dell'ospedale hanno pagato per poter ritirare l'auto dall'officina verranno restituiti - ribadisce Gianfranco Bignamini dell'Rdb -. Il posteggio sarà a disposizione di chi lavora all'ospedale entro una ventina di giorni. Non era giusto infatti che l'azienda non fosse in grado di garantire un posto auto a persone che vengono in ospedale per lavorare». Ora però storceranno il naso gli utenti che dovranno parcheggiare nel maxi posteggio del vicino Iper Famila per poter accedere ai reparti del presidio di viale Marconi.(M.B.)


28 aprile 2009 - Il Mattino di Padova

Violenta lite al Centro Riciclo
Il responsabile dell’impianto e un operaio al pronto soccorso

MONSELICE - Resta alle stelle la tensione al Centro Riciclo di via Umbria. Tensione che nei giorni scorsi è degenerata addirittura in una colluttazione tra il responsabile dell’impianto, Abramo Girotto, e un lavoratore della cooperativa Mylog. Entrambi sono finiti al pronto soccorso. Cinque i giorni di prognosi a Girotto, che lavora per il Crm e sembra essere l’unico addetto in grado di far funzionare l’impianto. Il Centro, di conseguenza, in questi giorni è rimasto bloccato. «Trovo folle che un impianto di tale portata si fermi perché c’è una sola persona che sa farlo funzionare» ha commentato Gianni Boetto, dell’Adl Cobas.
Ieri intanto è arrivata anche un’altra sorpresa. I lavoratori si sono trovati davanti una guardia giurata, con tanto di rottweiler al guinzaglio. Sarebbe stata assunta dalla ditta per effettuare un servizio di sorveglianza all’impianto. Certo il nuovo arrivo non ha entusiasmato i dipendenti che da mesi protestano contro i tagli al salario. Intanto ieri si è concluso con un nulla di fatto il primo incontro del tavolo convocato dalla Prefettura. Confermato l’impegno del Prefetto, Michele Lepri Gallerano, e dell’assessore provinciale al lavoro Roberto Tosetto, nel trovare una soluzione al dramma dei 90 lavoratori stranieri impiegati dalla cooperativa Mylog. All’incontro erano presenti anche rappresentanti sindacali di Adl Cobas, Cisl e Uil, oltre a rappresentanti di varie ditte che fanno la raccolta differenziata e conferiscono i rifiuti al Centro di Via Umbria. Ma poco si è potuto decidere, visto che mancava l’interlocutore principale, Samuel Piazza, amministratore unico del Centro Riciclo. Un’assenza che avrebbe contrariato parecchio i promotori del tavolo. «Che resti la Team Service o che subentri un’altra cooperativa, chiediamo garanzie per salari e arretrati» ha ribadito Gianno Boetto dell’Adl. «Se non riceveremo un impegno serio entro domani (oggi, ndr) ripartirà la lotta».(f.se.)


28 aprile 2009 - La Gazzetta di Reggio/Modena/Mantova/ La Nuova Ferrara

Sindaco di Bologna risponde del Teatro: un avviso limitava il diritto allo sciopero che impedì la Gazza ladra
Cofferati condannato: è antisindacale
‘Schiaffo’ del giudice all’ex leader della Cgil (che difese l’art. 18) per l’art. 28

BOLOGNA - Da difensore strenuo dell’art. 18, Sergio Cofferati scivola sull’art. 28 e si becca una condanna per comportamento antisindacale. Sempre di Statuto dei lavoratori si tratta. Nel 2002, quando portò tre milioni di persone al Circo Massimo per l’art. 18, era il leader della Cgil.
Ora è sindaco di Bologna, quindi legale rappresentante pro tempore della Fondazione Teatro Comunale, e dunque datore di lavoro: ed è in questa veste che il giudice ha visto atti che offendono la libertà di sciopero. Il tratto decisionista lo ha portato a scontrarsi coi sindacati (non solo Cisl, Uil e Fisal, anche Cgil) a proposito della vertenza nazionale per il contratto di lavoro dello spettacolo.
A Bologna la vertenza è complicata da un rapporto difficile tra sindacati e sovrintendente, Marco Tutino. Il 22 marzo scorso, prima delle 4 giornate di sciopero che impedirono la messa in scena della Gazza Ladra, i lavoratori in bacheca trovarono un avviso: in base all’art. 1.256 codice civile, tutti - chi aderirà all’astensione dal lavoro come chi non lo farà - vedranno defalcata la busta paga. Prima applicazione della norma al Comunale, non in altri teatri d’Italia. La condanna sindacale fu unanime, nella risposta però le centrali si divisero. Cisl e Cisal furono durissime: ricorso al giudice del lavoro ravvisando nella lettera una ‘serrata’ da padroni vecchia maniera, intimidazione e gesto che metteva i lavoratori gli uni contro gli altri. Chi non scioperava poteva accusare gli scioperanti di pagare per colpa loro. Cofferati replicò che serve «etica» negli scioperi: «Al danno che si infligge al datore di lavoro, deve corrispondere un danno economico del lavoratore». Non è giusto, insomma, scioperare in pochi, magari solo gli addetti alle luci, bloccare così il lavoro di tutti, e far retribuire quasi la totalità dei 280 dipendenti del Comunale. Per il giudice, Filippo Palladino, che ha condannato per ‘offesa al diritto di sciopero’ la Fondazione Teatro Comunale, di cui Cofferati è presidente, «gli avvisi... in quanto effettuati preventivamente rispetto al diritto di sciopero, appaiono dotati di una oggettiva valenza dissuasiva, tale peraltro da ripercuotersi sull’esercizio futuro del diritto costituzionalmente tutelato. Sussiste quindi un comportamento antisindacale». Una ‘bomba’, pensando che è rivolta all’ex leader Cgil. Mentre la Cisl esulta, dicendo che così ha «difeso anche chi non vuole scioperare, e chi è condannato dovrebbe trarne le conseguenze, anche perchè l’adesione fu altissima», Cofferati replica annunciando ricorso. Il provvedimento, spiega, non dice se sia giusto o meno avvertire i lavoratori che, se un’opera non può andare in scena, nessuno può essere pagato. E dunque preannuncia reclamo, ma chiedendo al giudice una sentenza che dica se sia corretto o no applicare l’art. 1.256. E Tutino, di cui 250 dipendenti hanno sottoscritto una richiesta di dimissioni, insiste: «Se avvertire i lavoratori è antisindacale, non ho problemi a non avvertirli più».
Ma le ‘noie’ sindacali per Cofferati non finiscono qui. Una quarantina di persone ha occupato per protesta l’aula del Consiglio comunale di Bologna con l’intenzione di passarvi la notte. Intorno alle 22, dopo circa 4 ore di occupazione, i manifestanti erano ancora insediati nello spazio del pubblico, con coperte e passeggini per bambini. La protesta è animata dalle maestre precarie degli asili comunali, aderenti alle Rdb, chiedono da tempo il rinnovo del contratto che scade il 30 giugno e che non sembra arriverà.


28 aprile 2009 - Il Cittadino

Ospedale, parcheggi aperti solo per i dipendenti

Codogna - Parcheggio "selvaggio" all'ospedale: rientra la protesta sindacale e scatta la rivoluzione della sosta. L'annuncio è arrivato ieri direttamente dalle Rappresentanze sindacali di base (Rdb) che hanno annullato il blocco dell'ingresso all'ospedale previsto per oggi. «In questi giorni abbiamo avuto incontri con la direzione generale dell'Azienda ospedaliera - spiega il sindacalista Gianfranco Bignamini -. Abbiamo ottenuto che entro venti giorni il parcheggio dell'ospedale, che attualmente è libero e aperto agli esterni, sia riservato ai dipendenti dell'ospedale stesso. Per regolamentare questa prossima disposizione, il parcheggio sarà munito di sbarre, per cui l'entrata potrà essere effettuata da ogni dipendente con il proprio badge». Dunque, tempo qualche settimana, e l'area di parcheggio dell'ospedale sarà solo riservata ai dipendenti del nosocomio, mentre visitatori e cittadini potranno fare riferimento ai nuovi spazi di parcheggio del nuovo centro commerciale Famila. L'accelerazione segue la polemica avvenuta la scorsa settimana legata alla problematica della sosta "selvaggia" che da tempo interessa il parcheggio dell'ospedale. Dieci le macchine fatte rimuovere dalla direzione sanitaria con il carro attrezzi, sei delle quali appartenenti però a medici ed infermieri al lavoro proprio in ospedale. L'accaduto aveva fatto subito scattare la protesta dei sindacati dell'Rdb e delle Rsu, pronti a criticare duramente il provvedimento della rimozione e ad indire per oggi una mattinata di protesta, con il blocco delle autovetture in ingresso all'ospedale (ambulanze di soccorso escluse). I sindacati avevano anche chiesto la restituzione dei soldi pagati dai dipendenti per il rilascio della propria autovettura. Trovato l'accordo con la dirigenza dell'Ao, la protesta sindacale di stamattina è rientrata. E sembrerebbe pure che ai dipendenti multati possa essere perfino restituito il denaro speso. «Questi dipendenti avranno restituite le somme versate - garantisce Bignamini -. Prenderemo i loro nominativi per concordare la restituzione delle somme».(Lu.Lu.)


28 aprile 2009 - La Stampa

Il 1° MAGGIO DIBATTITO AL PALASPORT
Murialdo, gli emigranti valbormidesi in America

Murialdo - Sarà un 1° Maggio all’insegna della cultura, della storia, della memoria e della riflessione, quello in programma venerdì a Murialdo. Nel palazzetto dello Sport, con inizio alle 10,30, si parlerò infatti de "Le radici". Dalla Val Bormida alle Americhe». Un’iniziativa nel corso della quale Felice Migone, presidente dell’associazione «Liguri nel mondo», illustrerà la storia degli emigranti valbormidesi e la rotta verso gli Stati Uniti d’America e i porti dell’America Latina. Francesco Belgrano, coordinatore, dell’Osservatorio sull’immigrazione della Caritas, parlerà del fenomeno dell’immigrazione nella sua complessità. E ancora, Simona Bellone, presidente dell’associazione culturale cARTEiv, presenterà la storia genealogica delle famiglie di Murialdo che sono emigrate nelle Americhe.
Infine, il sindacalista della Confederazione Unitari di Base, Giampiero Icardo, illustrerà le prime tre ondate di emigrazione: quella tra il 1876 e il 1900, quella dal 1900 e sino alla fine della Prima guerra mondiale; e l’ultima ondata tra il 1919 e il 1924. Non solo, ma racconterà anche la storia, davvero avventurosa di un emigrante di Murialdo che, dopo essersi arricchito in America, con la Grande Depressione del ’29 tornò in Italia, ma qui perse tutto il suo denaro, e si mise a fare il cestaio. Po la Pro loco allestirà il pranzo, cui seguirà il concerto del gruppo musicale «FM Murialdo».


28 aprile 2009 - Il Firenze

Aeroporto
Bilancio in utile, ma i tagli continuano

Firenze - Ricavi consolidati pari a 38,5 milioni di euro (+6,5% rispetto al 2007) e un utile netto a 3,3 milioni. Sono i dati principali del bilancio di Aeroporto di Firenze. Conti tutt'altro che in rosso. Ma perchè licenzia? Se lo chiede Filippo Rinaldi, sindacalista Cub-Trasporti e candidato per il Consiglio Comunale nelle liste di "Unaltracittà" di Ornella De Zordo: «Adf continua un'ingiustificata politica di licenziamenti, nonostante i conti migliorino di anno in anno. La società ha mandato a casa circa 90 persone. Prima di pensare ad un potenziamento dello scalo, le istituzioni locali pensino ai lavoratori».


28 aprile 2009 - Il Mattino

Benevento. L’escalation malavitosa...

Benevento - L’escalation malavitosa ha preso il via a partire dal 13 gennaio di quest’anno. Quattro mesi terribili. Attentati dinamitardi, auto incendiate, colpi di pistola contro negozi e studi professionali. Un susseguirsi di episodi dal movente diverso, con vittime differenti che operano in settori altrettanto distanti, uno dall’altro. Non uguali neppure le modalità dei singoli episodi criminosi. Ma ci sono alcuni denominatori comuni tra i vari veneti che hanno caratterizzato la vita di questa provincia. Un primo elemento, e senza dubbio il più preccupante, e del resto appare anche da dichiarazioni di vertici istituzionali, è la presenza di una malavita divenuta arrogante. Una mala che agisce in modo diverso da quello che è avvenuto nel passato, quando solo in rari casi si limitava ad attentati dinamitardi e a colpi di pistola e qualche telefonata di minacce. Episodi che venivano limitati anche a ben limitati periodi dell’anno. In particolare a Natale a Pasqua ed a Ferragosto. Escalation con un attentato ad Antonio Campese, presidente regionale della Confartigianato, destinatario di colpi d’arma da fuoco mentre in auto era diretto in città. Poi sono giunti i proiettili contro la sede dell’impresa di Mario Siciliano, esponente dei costruttori sanniti. E l’elenco si allunga con il danneggiamento dell’auto di Angelo Mancini, dirigente dello staff del Comune. È quindi la volta appunto dei sindacalista Giovanni Romano (dipendente delle Poste) a cui era stata fatta recapitare una prima busta con due proiettili, di Renato Siciliano del Cub dell’Asia a cui hanno incendiato l’auto. Inoltre al dirigente della Gesesa Pieluigi Boscia hanno appiccato il fuoco alla parte posteriore della sua autovettura. Poi la bomba collocata davanti alla villa del sindaco di Arpaia Pasquale Fucci. In precedenza busta con un proiettile e una lettera di minacce al sindaco di Amorosi Luigi Della Morte. Polizia e carabinieri indagano su questi attentati e atti d’intimidazione. Attentato dinamitardo anche all’abitazione di un ingegnere di Airola Mario Del Giudice. Casa che ha subito enormi danni. A ciò vanno aggiunti gli incendi di auto in alcuni casi attribuiti a corti circuiti, ma anche dovuti ad atti d’intimidazione. Un fenomeno quest’ultimo cha da alcuni anni ha raggiunto una notevole consistenza e che pertanto continua a manifestarsi anche con il perdurare di questo escalation. Un quadro dunque non certo rassicurante che ha visto anche l’impegno delle istituzioni sia a livello di forze dell’ordine che di comitato per ordine e la sicurezza pubblica.


27 aprile 2009 - Dire

COMUNE BOLOGNA. PRECARIE E SFRATTATI PARALIZZANO CONSIGLIO
BETTI (RDB): DORMIAMO QUI, NON APPROVERETE BILANCIO CONSUNTIVO

(DIRE) Bologna, 27 apr. - Nel giorno della condanna a Sergio Cofferati per condotta antisindacale, le Rdb irrompono in Consiglio comunale col proposito di bloccare l'approvazione del Bilancio consuntivo. Sono arrivati in una cinquantina, tra precarie dei nidi comunali e cittadini sotto sfratto (in prima fila una donna immigrata con alcuni bimbi piccoli) che chiedono una soluzione da Palazzo d'Accursio. A guidarli gli esponenti delle rappresentanze sindacali di base che tra grida e fischi hanno richiesto l'apertura di un "confronto vero, con l'attuale e con la nuova maggioranza" su questi temi. "Stavolta- avverte il sindacalista Massimo Betti- abbiamo portato il sacco a pelo e non ve lo facciamo approvare il Bilancio". Il presidente del Consiglio comunale, Gianni Sofri, in un primo momento ha tirato dritto, mettendo in votazione i primi due ordini del giorno della manovra. A quel punto sono partiti i cori dal fronte della protesta, prima: "Buffoni, buffoni"; poi: "Vergogna, vergogna", un boato che ha spinto qualche consigliere a chiedere la sospensione della riunione. "Una questione di rispetto democratico nei confronti di chi e' qui" ha chiarito Daniele Carella, capogruppo Fi. Solidale con la proposta Bologna Citta' Libera che non ha partecipato al voto. Attualmente i lavori dell'aula sono fermi e da parte dei manifestanti si attende un segnale di disponibilita' al dialogo. Oltre alla vertenza sulle precarie dei nidi, al centro della protesta c'e' la situazione di chi e' gia' stato sfrattato o e' a rischio in quel senso "Gli sfratti gia' in giudicato sono 1.500 in citta', noi chiediamo una graduatoria speciale e trasferimenti da casa a casa", spiega Lidia Triossi di Asia-Rdb. Al momento della protesta il sindaco Cofferati non era in aula.

COMUNE BOLOGNA. CONSIGLIO VOTA E POI LASCIA AULA A PROTESTA
RDB VERSO OCCUPAZIONE NOTTURNA; SOFRI: DIALOGO TRA SORDI. I MANIFESTANTI SI PREPARANO A DORMIRE A PALAZZO D'ACCURSIO

(DIRE) Bologna, 27 apr. - Il 'rito' e' stato spezzato: stavolta la protesta in Consiglio comunale e' stata fronteggiata col sistema netto e deciso. Prima il voto alla delibera importante in mezzo al baccano generale, poi tutti a casa. Abolita dunque la consuetudine del dialogo da parte dell'amministrazione, in modo da trasferire la discussione altrove e consentire la prosecuzione dei lavori. Nel giorno della condanna per condotta anti-sindacale al sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, il Consiglio chiude i battenti e lascia una cinquantina di manifestanti in compagnia solo dei loro striscioni. Solo dopo, pero', avere portato a casa gli atti fondamentali del consuntivo di bilancio (il terzo ordine del giorno e' una variazione che puo' essere tranquillamente votata in una delle prossime sedute), tra i fischi e i cori delle Rdb. "Quando una cosa si ripete troppo spesso, avendo un obiettivo che non esiste, visto che il Consiglio comunale non puo' decidere nulla, diventa un dialogo tra sordi e non ha molto senso", spiega il presidente del Consiglio comunale, Gianni Sofri. "Una mancata approvazione del bilancio avrebbe fatto un danno gravissimo, come riconosce una gran parte delle parti politiche". I manifestanti, spiazzati in un primo tempo dalla mossa, probabilmente opteranno per restare a passare la notte in municipio. Con loro, il candidato di Bologna Citta' Libera Valerio Monteventi. "E' la prima volta che di fronte ad una protesta nessuno si assume la responsabilita' di seguirla. Ogni volta c'era qualcuno che stava li' per vedere di aprire canale di discussione". La scena e' surreale: gli occupanti di Palazzo D'Accursio che mangiano pizza, in piedi, in cima allo Scalone dei cavalli. E' l'esito di una lunga trattativa condotta dalle Rdb con Vigili urbani e Digos decisi in un primo momento a bloccare gli 'approvvigionamenti', ma alla fine una decina di pizze Margherita, una cassa di acqua minerale, alcune bottiglie di Coca cola e una decina di birre hanno avuto il via libera. Cosi', l'occupazione prosegue, insieme ai sette bambini (alcuni dei quali in passeggino) componenti di famiglie sotto sfratto. "Sono abituati a dormire in macchina- fa notare una sindacalista delle Rdb- figurarsi se hanno paura di dormire qui dentro". Ad un certo punto, tra i manifestanti rimasti nell'aula del Consiglio dopo la chiusura anticipata dei lavoro, sono comparse le coperte. Alcuni dei bambini hanno continuato a giocare nell'anticamera del Consiglio, qualcuno ha disegnato proprio come se fosse nel salotto di casa. "Adesso mangiamo- spiega Massimo Betti, leader delle Rdb- poi aspettiamo di vedere come si evolve la situazione. Tra un'ora facciamo un'assemblea e se non ci danno nessun incontro restiamo qui. I vigili sono rimasti allo sbando, siamo alla smobilitazione elettorale dell'amministrazione". Ci sono invece i consiglieri di Bologna citta' libera che hanno chiamato l'assessore di turno a Palazzo, Elisabetta Calari: non sapeva nulla, ma pare che stia tornando in municipio per affrontare la situazione. A un certo punto, si e' fatta strada tra gli occupanti l'idea di portare la protesta al piano superiore, in Cappella Farnese, dove e' previsto un incontro tra i capilista delle coalizioni in lizza alle prossime amministrative del 6-7 giugno.


27 aprile 2009 - Ansa

LAVORO: SINDACATO, GIUDICE CONDANNA TIM AD ASSUMERE PRECARIA

(ANSA) - FIRENZE, 27 APR - Il giudice del lavoro di Prato ha condannato Telecom Italia ad assumere a tempo indeterminato una ex lavoratrice precaria che aveva lavorato per due anni e mezzo nel call center Tim di Calenzano (Firenze). Lo rende noto, in un comunicato, la Flmu-Cub (Federazione lavoratori metalmeccanici uniti, confederazione unitaria di base) di Firenze. «La lavoratrice - spiega una nota del sindacato - ha ottenuto l'assunzione a tempo indeterminato e il pagamento delle mensilità arretrate di due anni. L'importanza di questo pronunciamento è legata al fatto che si tratta della prima sentenza positiva per un lavoratore con contratto di somministrazione nel territorio di Firenze, Prato e provincia; mentre in altre regioni già numerose sono le cause vinte dai precari Telecom e promosse da vari sindacati». «La condanna - ha spiegato l'avvocato Andrea Danilo Conte, che ha assistito la lavoratrice - è legata al fatto che la Telecom e la società di lavoro interinale non hanno provato in giudizio l'esistenza del contratto stipulato fra loro per la ricerca del personale a tempo determinato».


27 aprile 2009 - Metropoli news

Sentenza storica: tribunale costringe call center Telecom Italia ad assumere ex precaria

Firenze - Una senetnza destinata a fare storia: il giudice del lavoro di Prato ha condannato Telecom Italia ad assumere a tempo indeterminato una ex lavoratrice precaria che aveva lavorato per due anni e mezzo nel call center Tim di Calenzano. A renderlo noto, un comunicato dell la Flmu-Cub (Federazione lavoratori metalmeccanici uniti, confederazione unitaria di base), nel quale si spiega che "la lavoratrice ha ottenuto l’assunzione a tempo indeterminato e il pagamento delle mensilità arretrate di due anni. L’importanza di questo pronunciamento è legata al fatto che si tratta della prima sentenza positiva per un lavoratore con contratto di somministrazione nel territorio di Firenze, Prato e provincia; mentre in altre regioni già numerose sono le cause vinte dai precari Telecom e promosse da vari sindacati".(m7)


27 aprile 2009 - Toscana TV

Giudice condanna Tim ad assumere precaria

Firenze - Il giudice del lavoro di Prato ha condannato Telecom Italia ad assumere a tempo indeterminato una ex lavoratrice precaria che aveva lavorato per due anni e mezzo nel call center Tim di Calenzano. Lo rende noto la Flmu-Cub (Federazione lavoratori metalmeccanici uniti, confederazione unitaria di base) di Firenze. ''La lavoratrice - spiega una nota del sindacato - ha ottenuto l'assunzione a tempo indeterminato e il pagamento delle mensilita' arretrate di due anni. L'importanza di questo pronunciamento e' legata al fatto che si tratta della prima sentenza positiva per un lavoratore con contratto di somministrazione nel territorio di Firenze, Prato e provincia; mentre in altre regioni gia' numerose sono le cause vinte dai precari Telecom e promosse da vari sindacati''.


27 aprile 2009 - Il Punto online

Tribunale condanna Telecom ad assumere ex precaria
Sentenza storica. Torna al lavoro, con contratto a tempo indeterminato, precaria per due anni e mezzo addetta al call center

Firenze - Il giudice del lavoro di Prato ha condannato Telecom Italia ad assumere a tempo indeterminato una ex precaria che per due anni e mezzo ha lavorato nel call center Tim di Calenzano, in provincia di Firenze. Lo rende noto la Flmu-Cub di Firenze. ''La lavoratrice - spiega il sindacato - ha ottenuto l'assunzione a tempo indeterminato e il pagamento delle mensilita' arretrate di due anni. L'importanza di questo pronunciamento e' legata al fatto che si tratta della prima sentenza positiva per un lavoratore con contratto di somministrazione nel territorio di Firenze, Prato e provincia; mentre in altre regioni gia' numerose sono le cause vinte dai precari Telecom e promosse da vari sindacati''.


27 aprile 2009 - Corriere di Viterbo

Sit-in all’ufficio scolastico regionale
Un’iniziativa della Cub Scuola, insieme ai comitati e i movimenti di precari. Protesta contro i tagli

La Cub Scuola Roma, insieme ai comitati e i movimenti di precari, ha indetto per mercoledì 29 aprile, alle 16, un sit-in davanti all’Ufficio scolastico regionale del Lazio, in via Ostiense 131/L, "in difesa dei diritti e della dignità dei lavoratori della scuola e per il diritto allo studio delle nuove generazioni". A seguito di una rilevazione svolta presso gli istituti scolastici della provincia, la Cub Scuola Roma ritiene "che i tagli decisi dal Governo e pianificati dal ministro Gelmini avranno l’effetto immediato di aumentare il carico di lavoro dei docenti e specialmente degli Ata, rendendo la scuola un servizio inefficace e inefficiente e pregiudicando il diritto allo studio e alla cultura delle nuove generazioni. Tutto questo a fronte dei 4.096 lavoratori esclusi dalla possibilità di prendere servizio sui posti lasciati dai pensionati, gli oltre 13mila docenti precari ed i circa 7.500 Ata che in questi ultimi anni hanno garantito l’apertura delle scuole del Lazio". La Cub Scuola Roma, "ritenendo che la precarizzazione sia un passo sostanziale per la completa privatizzazione", rivendica: "La difesa della scelta delle famiglie per il tempo pieno nelle scuole elementari, contro il maestro unico; trasparenza nella gestione e nel controllo delle graduatorie e delle disponibilità dei posti; il rinnovo di tutti i contratti a tempo determinato già stipulati nel 2008 per il prossimo anno scolastico"


27 aprile 2009 - Nove Firenze

Aeroporto di Firenze SpA: l’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio

Firenze, 27 aprile 2009– L’Assemblea degli Azionisti di Aeroporto di Firenze – AdF S.p.A, convocata in sede ordinaria e presieduta da Michele Legnaioli, ha approvato oggi il Bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2008. L’Assemblea ha inoltre approvato, su proposta del Consiglio di Amministrazione, la distribuzione di un dividendo di 0,17 euro per azione, sostanzialmente in linea con quanto distribuito e con il pay-out del 2007. La data di stacco della cedola n.9 inerente il dividendo AdF per l'esercizio 2008 sarà l’11 maggio 2009, con pagamento a decorrere dal 14 maggio 2009. Il 2008 per AdF è stato un anno molto particolare. Nel primo semestre, grazie agli investimenti effettuati nel corso degli ultimi due anni, Aeroporto di Firenze ha ottenuto risultati e margini in crescita e registrato un trend positivo sia riguardo i risultati economici che relativamente al numero di passeggeri, a seguito anche dell’inaugurazione di nuove rotte o della riattivazione di rotte che erano state sospese. A fronte dei primi 6 mesi positivi, la seconda parte del 2008 è stata pesantemente influenzata da fenomeni straordinari, quali l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria di Alitalia, nonché dalle prime importanti ripercussioni della crisi economica globale, che hanno significativamente ridotto la propensione al volo. In questo scenario si inserisce anche il fallimento di Sterling, vettore che aveva raggiunto il 4,9% della quota di traffico passeggeri di Firenze nel corso del 2008. Nonostante questo, il traffico passeggeri del 2008 è cresciuto rispetto al 2007 dello 0,5%, raggiungendo 1.928.432 passeggeri, livello leggermente inferiore rispetto all’obiettivo fissato dalla Società (2 milioni di passeggeri). AdF guarda al futuro e proseguirà gli investimenti già deliberati e necessari allo sviluppo dell’aeroporto per adeguarlo alla domanda di traffico di medio periodo e alle necessità della clientela di riferimento, pianificando l’ampliamento dell’aerostazione e introducendo nuove attività e servizi ad alto valore aggiunto, nel rispetto dell’impatto che lo stesso ha con il territorio circostante. Significativa, in questa direzione, è l’attivazione, a partire dal 28 marzo 2009 e fino al 2 maggio 2009, di un volo settimanale per Marsa Alam, operato dal vettore Blue Panorama in collaborazione con il Tour Operator Swantour. "Adf, la società che gestisce l'aeroporto di Firenze, continua un'ingiustificata politica di licenziamenti, nonostante i dati sul bilancio della società continuino a migliorare di anno in anno". E' il commento di Filippo Rinaldi, sindacalista Cub-Trasporti "E' paradossale che nonostante le cifre mostrino lo stato di grande salute delle casse di Adf la società abbia mandato a casa circa novanta persone, alle quali vanno aggiunte quelle licenziate da Meridiana e che operavano nello scalo fiorentino. I più penalizzati sono stati coloro che ormai da diversi anni lavoravano con contratti a tempo determinato. Nonostante i bilanci sani Adf continua a tagliare e ad esternalizzare il lavoro attraverso offerte al massimo ribasso. Tutto ciò non fa che precarizzare sempre di più i lavoratori e rallentarne il potere d'acquisto, oltre che peggiorare le condizioni per i passeggeri. E' questo il modo peggiore per uscire dalla crisi. Prima di pensare ad un potenziamento dello scalo di Peretola – su cui molti esperti hanno manifestato numerose perplessità a causa delle difficoltà rappresentate dal territorio circostante – le istituzioni locali pensino ad intervenire efficacemente per risolvere questa assurda situazione", ha concluso.