LE PROPOSTE USB PER IL CONTRATTO INTEGRATIVO
(27/23) La trattativa per il Contratto Integrativo 2022-23 proseguirà nel pomeriggio di oggi, 11 maggio 2023.Alle 19.30 di ieri abbiamo ricevuto una bozza “aggiornata” che ripropone quasi identico – tranne pochi elementi di dettaglio - lo schema già bocciato dalla USB nella riunione precedente.
USB andrà alla trattativa con la seguente piattaforma:
- Importo del TEP uguale per tutti e superamento dell’anacronistica e classista differenziazione – sia pure modesta – per Area ed ex livello economico di appartenenza;
- Riconoscimento del TEP ai lavoratori dopo un anno dall’assunzione, a prescindere dal possesso di tale anzianità al primo gennaio del 2022 o 2023;
- Riconoscimento della maggiorazione dell’incentivo ai lavoratori non destinatari delle progressioni orizzontali 2022, da durare fino al conseguimento di una progressione, come da Accordo di Programma di ottobre 2022;
- Nessun aumento del numero o dell’importo delle Posizioni Organizzative e finanziamento delle stesse, per la quota comunque denominata eccedente i 2600 euro annui, con risorse esterne al Fondo di Ente;
- No all’utilizzo delle pagelle per le progressioni orizzontali, da sostituire con il coefficiente di merito individuale a cui attribuire un peso relativo del 40%;
- Aumento al 40% del peso relativo dell’anzianità di servizio e al 20% quello dei titoli di studio, con introduzione di una minima differenziazione tra quelli post-laurea;
- Eliminazione della titolarità di Posizione Organizzativa dai criteri di composizione del punteggio;
- Aumento al 35% della quota percentuale di passaggi per anno rispetto alla platea degli aventi diritto (al netto dei vincitori con decorrenza 01/01/2022) con mantenimento della proposta di 4 anni di fermo tra una progressione economica e l’altra. L’eventuale riduzione a 3 anni di tale periodo è ipotizzabile solo con ulteriore aumento dei passaggi – verificata la copertura economica - in misura tale da garantirne uno a tutti i lavoratori nel triennio 2022-2024. No alla demagogia su tale fondamentale aspetto della trattativa.
Permane la nostra contrarietà all’utilizzo del sistema di valutazione a pagelle a cui si lega una quota di incentivo.
Siamo contrari ai progetti locali, che vanno almeno neutralizzati al massimo possibile, elevando al 90% il parametro minimo di liquidazione.
Riteniamo sbagliato, iniquo e portatore di problemi l’utilizzo della riduzione dell’indice di giacenza come parametro per determinare, insieme alla produttività, l’incentivo ordinario.
PROGRESSIONI VERTICALI
Abbiamo appurato che l’Amministrazione ritiene chiuso il confronto con i sindacati ed intende procedere – alla pubblicazione del DPCM di autorizzazione prevista entro maggio – con l’inclusione delle pagelle nei bandi. Non comprendiamo questa rigidità nel voler infliggere l’ennesima mancanza di rispetto – sia pure solo di forma – proprio a quei lavoratori che più sono stati sfruttati nei decenni passati. USB, oltre ha portato la questione all’attenzione di un rappresentante del CdA da cui adesso attendiamo una presa di posizione.