Ci sono sempre più versioni di una storia e oggi ve ne raccontiamo una dal nostro punto.
Tutti quanti abbiamo letto sui quotidiani del principio di incendio scoppiato a bordo di un traghetto della Navigarda in navigazione sul lago di Garda nella tratta tra Peschiere e Sirmione con a bordo 145 persone e dell’eccellente lavoro di squadra dell’equipaggio a bordo del traghetto che ha permesso di mettere in salvo tutti i passeggeri. Parole di elogio si sono spese a favore del Comandante, il quale secondo la sua versione, avrebbe fatto un’ottima manovra trasbordando in mezzo al lago le 145 persone a bordo di un altro traghetto arrivato dal cantiere nautico della Navigarda di Peschiera.
Vorremmo partire dal principio d’incendio scoppiato nel locale motori, dove il sistema antincendio fisso installato nel vano motore ha funzionato bene spegnendo il focolare lasciando solo poche braci. Il locale era ormai invaso dal fumo e con i motori fuori uso il traghetto era in una situazione di emergenza, per questo avrebbe dovuto attivare i soccorsi. Invece, per non suscitare troppo clamore, non è mai stata contattata la guardia costiera (coordinatrice dei soccorsi), mentre i vigili del fuoco sono stati chiamati solo quando il traghetto era già stato trainato da un altro traghetto presso il cantiere navale di Peschiera. I vigili del fuoco giunti al cantiere navale hanno svolto le operazioni di messa in sicurezza, ventilazione del vano macchine e bonifica del locale per permettere ai tecnici di poter entrare e riparare il guasto alla nave.
Della sorte dei 145 passeggeri apprendiamo dalle notizie riportate sul giornale che sono arrivati a destinazione sani e salvi (per fortuna).
Ora ci chiediamo se sia più importante la salvaguardia e la sicurezza delle persone a bordo o l’evitare che ci fossero ulteriori danni all’imbarcazione che ormai era vuota e già in cantiere?
Il comandante, quindi, ha ignorato le procedure di soccorso (codice della navigazione) o semplicemente la procedura nel manuale della Navigarda non prevede richieste di aiuto in questi casi?
Ci chiediamo cosa sarebbe successo se il fumo avesse invaso anche i locali dove vi erano i passeggeri o semplicemente se l’incendio avesse ripreso forza e quindi la situazione, con i passeggeri terrorizzati, che in quel momento stavano trasbordando in mezzo al lago da un traghetto all’altro, sarebbe precipitata e poteva avere un epilogo ben più drammatico.
Ci aspettiamo che gli organi competenti, Capitaneria di porto in primis, possano far chiarezza sulle responsabilità di questo grave incidente e che in un futuro prossimo il protocollo d’intesa del soccorso sul lago di Garda (molto efficiente) sia recepito e messo in pratica da tutti gli enti e le aziende che quotidianamente operano sul lago di Garda, per poter salvaguardare l’incolumità pubblica.
Quindi, a chi si loda di essere stato bravo in questa circostanza, gli possiamo dire che è semplicemente stato fortunato, nulla più!