Se si leggono i dati relativi alle ultime elezioni RSU del CEM, ci troviamo di nuovo davanti all’ennesima vittoria di Pirro.
Ad una prima lettura, riferendo questi dati al numero dei seggi acquisiti, si denota una “vittoria” di alcuni sindacati; vittoria molto relativa in quanto la questione non attiene solo ai numeri ma più precisamente al metodo!!!!
E’ oramai noto a tutti che la fisiologica carenza di personale che da anni colpisce il CEM va crescendo sempre più, costringendo i lavoratori a turni massacranti o ad effettuare turni straordinari, che, ci preme sottolineare, non sono nemmeno interamente pagati. L’amministrazione ha perciò creduto di risolvere il problema indicendo un bando pubblico attraverso il Centro dell’ Impiego per n° 13 operatori, numero peraltro insufficiente a far fronte alle esigenze della struttura.
Fin qui nulla da eccepire, ma il metodo utilizzato per la selezione di detti operatori è stato alquanto strano.
C’è chi dice che la procedura sia stata addirittura sfacciatamente clientelare, favorendo durante i colloqui solo parenti e conoscenti di persone già operanti nella stessa struttura del CEM o della CRI, e che i fortunati selezionati siano ricollegabili alla stessa area sindacale che dice di aver stravinto le elezioni.
Dobbiamo credere a queste tesi?
Se queste non fossero solo fantasie saremmo in presenza di una vera e propria arroganza clientelare e nepotismo !!!
Allora il risultato elettorale delle RSU 2007 sarebbe frutto di un voto di scambio ?
Ci piacerebbe avere una risposta (utile) dall’Amministrazione CEM.
Se i risultati elettorali fossero realmente legati a questo, saremmo in presenza di una vera e propria collusione tra alcune sigle e l’amministrazione, un vero e proprio sistema clientelare di bassa lega.
Allo stato attuale risulta che molti degli “esclusi” hanno presentato ricorso.
Candidati con titoli qualificanti e posizione in graduatoria migliore sono stati ritenuti “non idonei” senza giusto motivo, favorendo altri soggetti senza nessuna esperienza e in posizione più bassa, solo perché “amici di amici” o “parenti di………..”.
La R.d.B.-C.U.B. P.I. ha raccolto tali istanze e, allo scopo di fare luce sulla scottante questione, ha provveduto a interessare gli organi competenti.
Roma, 08/04/2008