Mercoledì, 17 Luglio 2013 15:08
Oggi i movimenti di lotta per la casa hanno consegnato a Pisapia e alla giunta arancione una lettera con alcune precise richieste: l'incontro coi comitati entro una settimana e - come primo intervento per alleviare l'emergenza abitativa - la moratoria sugli sfratti e il blocco degli sgomberi. L'emergenza sociale è tale che città come Roma e Genova si stanno muovendo in questo senso, sotto la pressione dei movimenti. E Pisapia che fa?
LEGGI LA LETTERA A PISAPIA E ALLA GIUNTA ARANCIONE
Ogg: Moratoria sugli sfratti, blocco degli sgomberi: risposte concrete all'emergenza abitativa
Ci rivolgiamo al signor Pisapia e alla giunta arancione,
non vi sarà stato possibile ignorare che negli ultimi mesi, anche a cusa della crescente crisi economica, si è aggravata la già strutturale emergenza abitativa di Milano e provincia. Ricordiamo vividamente il vostro programma elettorale. Non è stato forse il futuribile sindaco Pisapia a parlare dell'occupazione per necessità definendola una "difesa legittima"? Dobbiamo pensare che il candidato sindaco tenesse allora ben presenti le necessità di migliaia di famiglie -con minori a carico e a basso reddito o prive di esso- che ancora confidavano nell'intervento concreto della nuova amministrazione per risolvere, o almeno alleviare, il problema abitativo? O si trattava di mere promesse elettorali?
Dati attendibili sulla città di Milano parlano di: 23.000 famiglie in lista d'attesa per una casa popolare, 13.000 senza dimora, 134.000 persone che vivono in stato di povertà assoluta. Nel 2012 sono state presentate 4.924 richieste di sfratti esecutivi e gli sfrattati che si sono rivolti al Comune per una assegnazione in deroga sono cresciuti del 45% nel primo trimestre del 2013 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Sicuramente il Comune è a conoscenza del fatto che l'80% degli sfratti è conseguenza di una morosità incolpevole.
Inutile dire che la forbice tra le promesse della politica e una realtà di degrado urbano (edifici in stato di abbandono in quanto lasciati sfitti o sottoutilizzati per anni, edilizia popolare in rovina e spesso senza manutenzione) e di povertà crescente ha indotto molte persone a ricercare soluzioni dal basso al bisogno abitativo: per questo sono nati i comitati per il diritto alla casa e si sono moltiplicati i picchetti anti-sgombero e anti-sfratto negli ultimi mesi. Per quanto tempo ancora ci direte di aspettare? Quanto tempo serve al Comune e dell'Aler nel fornire risposte concrete? Intanto vi informiamo che i cornicioni dell'edilizia pubblica ci cadono "in testa", come domenica in via Tracia a Milano.
La sofferenza e le condizioni di estrema povertà di una componente sempre crescente della cittadinanza si riflettono nei molteplici segnali che giungono in continuazione e nelle posizioni assunte da altre amministrazioni: è troppo aspettarsi che questa giunta, come successo ieri a Roma, riceva i movimenti di lotta per la casa e il sindacato As.I.A. e si pronunci, finalmente, per una moratoria sugli sfratti? leri Ignazio Marino ha inviato al governo una richiesta in merito e anche a Genova è all'ordine del giorno del consiglio comunale la discussione riguardo il blocco degli sfratti. Ma da una giunta in costante indebitamento per le esigenze non definite né chiare dell'Expo cosa possono sperare sfrattati, sgomberati, morosi senza colpa e occupanti per necessità? Cosa dobbiamo pensare delle recenti dichiarazioni degli assessori De Cesaris e Benelli? Costituiscono forse un impegno della giunta a prendere finalmente una posizione chiara e a passare dalle parole ai fatti? E se è così cosa significa l'imbarazzante silenzio del Comune in occasione del presidio di As.I.A. e comitati di lunedì scorso?
Lorsignori della giunta devono scegliere, ora: riconoscere il diritto all'abitare oppure le ragioni della speculazione edilizia e finanziaria; bloccare gli sgomberi o risolvere con il manganello le questioni sociali; mobilitarsi per una moratoria sugli sfratti o prendere le parti delle grandi proprietà immobiliari.
Contrastare l'emergenza abitativa è possibile e necessario: lo richiedono le severe privazioni di migliaia di disoccupati, di precari, di famiglie monoreditto senza alcun reddito. Il momento è ora, come si suol dire "le chiacchere stanno a zero".
Restiamo in attesa di una vostra cortese risposta.
COMITATO ABITANTI SAN SIRO
As.I.A. - USB
COMITATI PER IL DIRITTO ALL'ABITARE
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