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Editoriale

Licenziamento collettivo Ancitel, giovedì 16 sciopero e presidio alla sede Anci

Roma,

I lavoratori e le lavoratrici di Ancitel, società soggetta all’attività di direzione e ordinamento Anci, denunciano la lentezza con cui procedono le trattative per il ricollocamento del personale dopo la decisione dell'Assemblea dei soci, avvenuta il 12.09.19, di mettere in liquidazione l’azienda e di procedere al licenziamento collettivo di tutti i dipendenti.

 

Il presidente di Anci, Antonio Decaro, ha più volte ribadito sia in incontri pubblici che con le organizzazioni sindacali e con la RSU, l’impegno di Anci nel perseguire una riallocazione dei lavoratori e delle lavoratrici di Ancitel al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e retributivi. I lavoratori e le lavoratrici, pur comprendendo la complessità dell’operazione, esprimono preoccupazione crescente nel verificare che la soluzione definitiva del problema, perseguita ormai da tre anni, viene costantemente rinviata e oggi si scontra con l’avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte del liquidatore di Ancitel e con la mancanza di indicazioni da parte di Anci sulla solidità economica e operativa della newco Anci Digitale Spa che, con un capitale sociale di appena 120.000 euro, appositamente costituita lo scorso ottobre, si candida ad assorbire la maggior parte dei lavoratori, peraltro con modalità assai poco chiare.

 

Il destino dei lavoratori e delle lavoratrici di Ancitel in liquidazione che potrebbero occuparsi di vecchie e nuove attività che gli permetteranno di mettere a frutto decenni di esperienza maturata nel mondo dei comuni, stanno scivolando verso un “azienda parcheggio” la cui unica prospettiva è guadagnare qualche mese e dal futuro decisamente oscuro?

 

I comuni hanno sempre più bisogno di servizi adeguati alle sfide dettate dalla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, e il personale Ancitel, benché logorato da anni di precarietà, ha la preparazione e la determinazione da spendere per tornare a essere utile ai comuni, come lo è stato dalla sua fondazione nel 1985 e fino a che l'Anci non ne ha progressivamente stravolto la ”mission”.

 

USB è fermamente convinta che la crisi di cui sono vittime i lavoratori e le lavoratrici non è una crisi di mercato bensì il risultato di scelte scellerate di Anci, che ha sempre avuto il timone dell'azienda e che ha privilegiato alcune sue strutture e penalizzato i lavoratori di Ancitel, unica del gruppo a pagare oggi il prezzo.

 

Presidente Decaro, lei che ha annunciato pubblicamente nel gennaio 2017 l'inizio del disimpegno di Anci da Ancitel dando rassicurazioni sulla salvaguardia dei livelli occupazionali e retributivi, ha ancora la possibilità di chiudere la crisi in modo dignitoso, dando una risposta valida sia ai lavoratori che ai comuni italiani associati.

 

USB è accanto ai lavoratori e alle lavoratrici che non faranno un passo indietro affinché si trovino soluzioni rapide e definitive, e proclama 8 ore di sciopero (intero turno) per giovedì 16 Gennaio 2020 per tutti/e i lavoratori/trici della società Ancitel.

 

Invitiamo tutti e tutte al presidio che si terrà il 16 gennaio 2020 a piazza di San Salvatore in Lauro dalle ore 10.00 in occasione del consiglio nazionale Anci.

 

USB Lavoro Privato – Federazione provinciale di Roma