Lavoratori,
non riteneteci irriverenti o scurrili.
I romani ben sanno che quanto nel titolo, nun è ‘na parolaccia, è ‘na filosofia de vita perché co’n sorriso se risorveno metà dei problemi ner monno… co’ “sticazzi” l’antrà metà!
Questa sembra essere la filosofia delle amministrazioni nelle quali è confluito il personale dell’accoppato Corpo forestale dello Stato, nel mentre lo stesso personale ancora resta allibito.
“Siamo la più grande polizia ambientale a livello europeo” proferiscono i comunicatori e i generali dell’arma dei Carabinieri. Sono raddoppiati i reati ambientali, sono triplicate le sanzioni elevate e sono quintuplicate le persone denunciate.
“Siamo la più grande flotta aerea antincendio europea e la seconda flotta aerea civile italiana, dopo Alitalia” proferiscono i comunicatori e i dirigenti generali del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. È raddoppiato il tempo medio di un incendio, sono triplicati gli eventi incendiari e sono quintuplicate le superfici boscate percorse dal fuoco.
A furia però di tanta filosofia, l’Italia brucia, il territorio montano si spopola e il dissesto idrogeologico avanza.
Sono passati i tempi del fu Ministro Galletti e gli incendi causati dai suoi cambiamenti climatici.
La scorsa estate, i boschi italiani sono stati graziati sia perché il clima è stato più mite e sia perché era rimasto poco da bruciare… quel poco che però ha iniziato a destare preoccupazioni dallo scorso mese di settembre.
Nella sola ultima decade di quel mese, il fuoco interessò migliaia di ettari nel pisano sul monte serra, poi a seguire la zona del crotonese, costiera amalfitana e il bosco “le Cesine” nel leccese, continuando durante l’inverno sino all’attualità con Lazio, Abruzzo, Lombardia, Piemonte, Liguria e da tre giorni nuovamente il monte Serra. Alcuni probabilmente di origine dolosa e altri, come quest’ultimo di natura colposa.
Cos’è cambiato dai tempi in cui c’era il Corpo forestale dello Stato?
Tutti hanno emanato disposizioni interne: i carabinieri forestali non spengono incendi nel mentre i vigili del fuoco restano convinti che gli incendi si spengono coi mezzi aerei tanto da impiegare 4 canadair e due elicotteri S64, anche se poi Toro Seduto ha pensato bene di sedersi su un prato a riposarsi dato che durante il viaggio da Cameri si dev’essere affaticato molto.
Qui ci sorge un dubbio: a fronte di numerosi mezzi aerei chiamati da tutta Italia, qualcuno ha pensato di impiegare l’elicottero con equipaggio AIB di stanza a Cecina, a meno di 10 minuti di volo?
Ad onor del vero, il comando di Pisa ha fatto la richiesta e ha compilato il modellino di richiesta dell’elicottero, ma giustamente la SOCAV ha ben a mente le regole OPV01 che tramite l’UCSA si è data, e la richiesta dell’aeromobile l’avrebbe dovuta fare il Centro Operativo Aereo Unificato della Protezione Civile.
Lasciamo stare il fatto della procedura dato che per una volta il Corpo nazionale non ha derogato alle sue regole che, nello specifico, sono scritte in maniera a tutti comprensibile, ci poniamo un'altra domanda.
Il COAU è a conoscenza di tutta la flotta di cui potrebbe disporre?
O meglio, il COAU è a conoscenza che nello specifico avrebbe potuto richiedere un elicottero che è dislocato a meno di 10 minuti di volo da monte Serra? O ancora, era nelle condizioni di richiederlo?
Riproponendo la stessa domanda scritta qualche riga più su, cos’è cambiato dai tempi in cui c’era la forestale?
Se fino al 31/12/2016 la pattuglia della forestale, nella sua quotidiana opera di controllo del territorio e dialogo con la cittadinanza rurale avrebbe monitorato ogni minima colonna di fumo, oggi i carabinieri si preoccupano di redigere prontamente un verbale di identificazione e i vigili del fuoco si attivano a dispiegare la loro imponente flotta aerea antincendio.
E se nel frattempo un qualunque incendio raggiungesse in breve tempo estensioni importanti?
Facciamo spallucce e ripetiamo dentro di noi… esticazzi, prima o poi si spegnerà.
Aderente
alla FSM