Esprimiamo una ferma e determinata condanna contro l’oscuramento mediatico di cui è stato oggetto lo sciopero generale del pubblico impiego proclamato ad agosto da USB per il 17 novembre e che, precisiamo, non ha subito alcuna limitazione da parte della Commissione di Garanzia.
Il silenzio mediatico, dal forte sapore di censura, che avvolge lo sciopero generale di USB Pubblico Impiego del 17 novembre, con manifestazione sotto le finestre del Ministero della Pubblica Amministrazione, stride fortemente col clima che abbiamo respirato in queste settimane nelle centinaia di assemblee tenute nei posti di lavoro, al cospetto di lavoratori e lavoratrici indignati per stanziamenti contrattuali assolutamente inadeguati al costo della vita, il taglio e il peggioramento delle pensioni, una carenza di personale tale da rendere i carichi di lavoro insopportabili e abbassare la qualità dei servizi resi ai cittadini.
Un clima che delinea la piena condivisione delle ragioni del nostro sciopero e una crescente consapevolezza della necessità di dare una risposta forte della categoria all'ennesimo imbroglio che si sta perpetrando nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici.
La chiarezza delle rivendicazioni salariali (aumento di 300 euro mensili netti), la ferma opposizione al taglio delle pensioni, la ripresa di una campagna generale di assunzioni (1 milione di nuovi posti di lavoro) con l’assunzione di precari e idonei, la tutela dei lavoratori fragili, sono temi che insieme al rifiuto di ogni guerra e alla richiesta di dirottare le spese militari sui servizi pubblici, costituiscono la piattaforma con la quale chiamiamo tutti i dipendenti pubblici a una giornata di lotta.
Ci vediamo venerdì 17 alle 10,30 in Piazza Vidoni per far sentire la nostra voce!