Firmato il nuovo piano industriale 2016-2020 tra azienda e alcune organizzazioni sindacali le quali decantano la bontà dei contenuti e giustificano la dismissione di attività gestite da SEA dicendo che la decisione non era condivisa, ma non si poteva fare nulla. L’accordo nasce da una necessità da parte di SEA di incrementare gli utili per investire e acquisire nuovi passeggeri. Come punto di partenza un “presunto” esubero di personale per 402 FTE (full time equivalent) in sintesi i contenuti dell’accordo:
- Chiusura delle biglietterie, in quanto SEA sostiene che è in perdita come bilancio. Si chiude un reparto di eccellenza, che garantisce un servizio di qualità a tutti i passeggeri per una pura ragione economica di profitto, gettando al vento la professionalità di tutti i lavoratori e le lavoratrici.
- Cessione ad Apcoa Parking S.p.A della gestione dei parcheggi nonostante questa attività continui a produrre lauti guadagni. La scelta di SEA di liberarsi di un’attività come i parcheggi che, oggi garantisce posti di lavoro buoni, dall’altra dà costantemente utili a bilancio, traccia una linea precisa della direzione politica che da anni ha preso questa azienda innescando un principio pericoloso, perché qualsiasi attività può essere ceduta a prescindere. Quale sarà la prossima attività di SEA a essere ceduta?
- Incentivo economico all’esodo per i volontari che vogliono uscire dall’azienda e sono computati nelle aree “da dismettere o da far gestire” e per tutti gli altri lavoratori a discrezione dell’azienda. Una montagna di soldi per chi su base volontaria decide di lasciare la SEA, nulla per chi rimane.
- Uscita obbligatoria dei “pensionandi” alla prima finestra utile, per poter accedere alla pensione, con l’integrazione della perdita rispetto al raggiungimento dei requisiti di pensione “piena”. Da un lato si fanno ponti d’oro ai lavoratori che decidono di uscire da SEA su base volontaria, dall’altra si obbligano i lavoratori pensionandi ad andare in pensione alla prima finestra utile, senza nessun incentivo REALE, con l’obiettivo di dare avvio a un processo di rinnovamento del mix generazionale, ovviamente a basso costo. L’accordo prevede una assunzione ogni tre uscite (dobbiamo sperare che le future assunzioni non siano “altri dirigenti”).
- Istituzione di un PRD (premio di risultato) sotto forma di welfare aziendale dove i lavoratori dovranno concorrere con pezzi del proprio salario a partire dalla prossima estate 2017.
- Le uniche note positive sono la trasformazione per chi ne fa richiesta del reparto Security relativa alla trasformazione da part-time a full-time e il passaggio di un numero massimo di 40 lavoratori di Airport Handling verso l’attività di Security col contratto SEA, sottoscrivendo che per tutte le future assunzioni con contratto a tempo indeterminato verranno applicati i contenuti del verbale di accordo 30/3/2015 (esclusiva applicazione del CCNL, per 48 mesi decorrenti dalla data di assunzione e dal 49 mese: indennità aziendale presenza giornaliera, indennità turni 2,5%, indennità turni disagiati, e maggiorazione turno domenicale diurno) nonché del regime di turnazione per la fruizione delle ferie basato su 9 periodi e le ferie estive nella durata massima di due settimane, “DIVIDERE per IMPERARE!!!
L’USB non ha sottoscritto l’accordo in quanto non ravvede delle condizioni reali per cui una società che ha conseguito un rendimento pari a un incremento del 50% in più rispetto all’anno precedente (bilancio 2015 83,8 milioni di euro di utili), debba ridurre i settori della propria attività, tagliare i salari ai nuovi assunti senza preoccuparsi dei lauti guadagni dei gruppo dirigente o di tutti i reali sprechi presenti in azienda. Noi crediamo che un’azienda ancora a maggioranza pubblica come la nostra, debba non solo pensare al mero profitto, ma debba preoccuparsi di dare buona occupazione e un servizio all’utenza.
L’USB vede in questo accordo un operazione per aumentare gli utili di SEA, senza nessuna garanzia da parte della proprietà (Comune di Milano) del mantenimento del perimetro aziendale. Un altro passo verso la definitiva privatizzazione di SEA, come già dichiarato e annunciato dal nuovo sindaco di Milano. L’obiettivo è quello di svendere un patrimonio come la SEA agli amici affaristi.
L’USB nei prossimi giorni organizzerà assemblee e iniziative negli scali di Malpensa e di Linate per sensibilizzare i lavoratori e spiegare che nessuno è al sicuro, perché anche a fronte di attività che creano valore economico l’azienda decide di tagliare/chiudere o cedere attività senza la benché minima ragione economica. L’USB da sempre lotta contro i continui processi di privatizzazione, speculazioni che hanno permesso furti di denaro pubblico. USB se non condivide……….non firma accordi!!!