Oggi Usb Scuola sarà presente ai presidi organizzati per la giornata di mobilitazione indetta dal nostro sindacato, con un duplice scopo. Innanzitutto riprendere la piazza per riportare allo scoperto le rivendicazioni e le proposte che hanno continuato ad animare la nostra attività in questi mesi di parziale clausura. In secondo luogo per ricordare i 50 anni dall'approvazione dello Statuto dei Lavoratori. Vogliamo farlo per rivendicare l'appartenenza dei lavoratori della scuola, a tutti i suoi livelli, al mondo del lavoro. Siamo titolari di diritti e di doveri, abbiamo il compito di difendere e fare avanzare la nostra condizione e il nostro ruolo nella società, perché questo è un pezzo decisivo per svolgere la nostra funzione.
Vogliamo ricordare lo Statuto anche perché in questo paese esiste un vuoto vertiginoso di conoscenza storica, di sapere critico, e il rischio è che i giovani non riconoscano più le basi fondamentali di quel tanto o poco di democrazia che esiste oggi. Risulta evidente come l'operazione vada estesa alla nuova composizione che ha oggi il lavoro, a partire da quello precario, "smart" o flessibile che viene propinato ai ragazzi come unica realtà possibile.
Come fare a non ricordare poi che, nel pieno dell'emergenza sanitaria, si continui a gestire in maniera approssimativa e non progettuale l'attività, si programmi un insensato Esame di Stato in presenza, non si metta mano a un intervento strutturale di edilizia scolastica e di messa in sicurezza degli edifici, a un intervento straordinario sugli organici e alle assunzioni di ATA e docenti?
Con questo spirito, scendiamo oggi in piazza. Con questo programma, aderiamo alle iniziative "scuole aperte" di sabato 23, tenendo alta la mobilitazione e insistendo sempre più convintamente con lo slogan che sintetizza il nostro progetto e che oggi separa chi vuole continuare a far finta di niente e chi lavora per una scuola e una società diversa: cambiamo la scuola!
Aderente
alla FSM