Icona Facebook Icona Twitter Icona Instagram Icona Telegram Icona Youtube Icona Rss

Scuola Studenti Docenti ATA

Lo Statuto dei lavoratori e la scuola: il nostro 20 maggio

Nazionale,

Oggi Usb Scuola sarà presente ai presidi organizzati per la giornata di mobilitazione indetta dal nostro sindacato, con un duplice scopo. Innanzitutto riprendere la piazza per riportare allo scoperto le rivendicazioni e le proposte che hanno continuato ad animare la nostra attività in questi mesi di parziale clausura. In secondo luogo per ricordare i 50 anni dall'approvazione  dello Statuto dei Lavoratori. Vogliamo farlo per rivendicare l'appartenenza dei lavoratori della scuola, a tutti i suoi livelli, al mondo del lavoro. Siamo titolari di diritti e di doveri, abbiamo il compito  di difendere e fare avanzare la nostra condizione e il nostro ruolo nella società, perché  questo è  un pezzo decisivo per svolgere  la nostra funzione.
Vogliamo ricordare lo Statuto anche perché in questo paese esiste un vuoto vertiginoso di conoscenza storica, di sapere critico, e il rischio è che i giovani non riconoscano più  le basi fondamentali di quel tanto o  poco  di democrazia  che esiste oggi. Risulta evidente come l'operazione vada estesa alla nuova composizione  che ha oggi  il lavoro, a partire da quello  precario, "smart" o flessibile che viene propinato ai ragazzi come  unica realtà  possibile.
Come fare a non  ricordare  poi  che, nel pieno  dell'emergenza  sanitaria, si continui a gestire in maniera  approssimativa e non progettuale l'attività, si programmi un insensato  Esame di Stato in presenza, non si metta mano a un intervento  strutturale di edilizia scolastica  e di messa in sicurezza degli  edifici, a un intervento  straordinario sugli organici e alle assunzioni di ATA e docenti?
Con questo  spirito,  scendiamo oggi in piazza. Con questo programma, aderiamo alle iniziative "scuole  aperte" di sabato  23, tenendo  alta la mobilitazione e insistendo sempre  più  convintamente con lo slogan che sintetizza  il nostro progetto e che oggi separa chi vuole continuare a far finta di niente e chi lavora per una scuola e una società diversa: cambiamo la scuola!