Le lavoratrici e i lavoratori delle Agenzie fiscali della Lombardia riuniti in assemblea hanno discusso le problematiche del comparto e quelle più generali che li coinvolgono come lavoratori e cittadini.
Il blocco della contrattazione;
il tetto alle retribuzioni individuali;
il blocco delle progressioni economiche;
il mancato completamento delle vecchie procedure che hanno escluso due lavoratori su tre;
il caos che regna sul salario accessorio;
la mancata firma del decreto Comma 165 per il 2013;
la necessità di modificare il sistema convenzionale;
la chiusura degli uffici finanziari in nome della spending review;
i carichi di lavoro e le incognite legate al modello organizzativo che espongono a enormi responsabilità e rischi professionali;
il diritto alla mobilità nazionale volontaria in Lombardia al pari dei lavoratori delle altre regioni;
sono stati i temi dibattuti.
L'assemblea di Milano:
condanna le politiche sulla Pubblica Amministrazione e sul Fisco perseguite dai vari governi e da ultimo dal governo Renzi, tutti asserviti ai dettami dell'Unione Europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale che perseguono interessi finanziari, di speculatori ed evasori fiscali a danno del mondo del lavoro e con politiche che creano disoccupazione, povertà, disuguaglianza e distruggono i diritti contrattuali, le condizioni economiche, lo stato sociale e i servizi pubblici. Il Jobs Act del governo Renzi rappresenta la sintesi dello smantellamento dei diritti del mondo del lavoro e dello Statuto dei Lavoratori.
Condivide la piattaforma generale di USB che chiede di investire risorse nei servizi pubblici e potenziare il ruolo delle Agenzie fiscali rendendo al tempo stesso il Fisco uno strumento di redistribuzione di reddito e ricchezza e non lo strumento che colpisce soprattutto i redditi da lavoro e pensione e che dispensa condoni fiscali più o meno mascherati.
Condanna duramente la campagna di denigrazione condotta anche recentemente con campagne "a orologeria" che offendono la dignità di lavoratrici e lavoratori e mettono in discussione l'esercizio dei diritti fondamentali come il diritto di assemblea, associandolo a presunte o reali inefficienze che hanno ben altre cause: carenza di personale, mancati investimenti, scelte organizzative, norme complicate e di difficile applicazione anche a causa delle continue modifiche.
Le colpe e le responsabilità del governo attuale e dei passati, nel costruire un Fisco iniquo che prende troppo e non dà più servizi non sono responsabilità dei singoli lavoratori del comparto. Inoltre si condannano le prese di posizione dell'Amministrazione sempre più spesso schierata, a prescindere da ogni valutazione, dalla parte di chi criminalizza i lavoratori e i servizi pubblici nascondendo responsabilità manageriali e scelte organizzative.
Ai sempre più frequenti attacchi mediatici l'Amministrazione deve rispondere con la difesa forte e chiara delle lavoratrici e dei lavoratori che svolgono le loro funzioni correttamente.
Approva all’unanimità la mozione proposta dalla USB e aderisce alla piattaforma dello sciopero generale del 24 ottobre 2014. Sostiene la necessità di proseguire il percorso di mobilitazione e conflitto per difendere i diritti, il reddito, la dignità dei lavoratori.
Milano, 23 ottobre 2014