Il giorno 21ottobre 2009, durante la riunione di contrattazione nazionale, l’RdBMBAC ha ribadito la propria contrarietà alla sottoscrizione del CCIM. Le proposte presentate dalla nostra organizzazione sindacale, attraverso il documento del 1 aprile 2009, pubblicato anche sul sito www.beniculturali.rdbcub.it , non sono state accolte. Sullo stesso sito è pubblicata la nota al verbale dell’ipotesi d’accordo. La stessa nota è stata allegata anche al verbale del CCIM . Un’analisi particolare comunque, va fatta in merito all’Ordinamento professionale, Salario, Diritti sindacali e Precariato.
Il nuovo ordinamento professionale del Ministero non dà risposte concrete e immediate a quei lavoratori che hanno subito sulla propria pelle i ritardi di circa dieci anni dei percorsi di riqualificazione; quelli che sono rimasti completamente esclusi da qualsiasi ipotesi di passaggio al livello superiore, come i B3S e C3S, gli ex B3 storici che non avevano i requisiti per partecipare ai processi di riqualificazione, gli ex ATM esclusi da qualsiasi possibilità di partecipare alle procedure di riqualificazione dall’area B a quella C; quelli che svolgono sostanzialmente la stessa funzione ma che percepiscono diversa retribuzione; quelli che sono risultati idonei nelle graduatorie nell’are A, B, e C che ancora non sono stati inquadrati ; quelli che sono risultati non idonei, che comunque continuano a svolgere mansioni superiori e garantiscono la funzionalità degli uffici. Quelle appena evidenziate rappresentano le situazioni macroscopiche, ma si potrebbero fare altri esempi, altrettanto paradossali determinati dal contratto integrativo.
Per quanto detto riteniamo che era necessario riconoscere un livello economico superiore a tutti i lavoratori, in base al principio: UGUALE LAVORO, UGUALE SALARIO
La questione salariale è stata sempre al centro delle rivendicazioni dell’RdBMBAC ed è giusto ricordare che il salario accessorio è diventato negli anni, per i lavoratori, una parte consistente della retribuzione. La crescita abnorme di questo salario rispetto a quello tabellare è stata spesso utilizzata anche per creare divisione tra i lavoratori. Pertanto, oltre che a reperire risorse economiche aggiuntive, la distribuzione del salario avrebbe dovuto prevedere che tutti i progetti di apertura quotidiana prolungata e di produttività ed efficienza avrebbero dovuto far parte della indennità di amministrazione. Tutti gli altri progetti andavano aboliti, per tornare all’ordinarietà, e le relative risorse dovevano essere corrisposte nell’anno, in forma stabile e continuativa,come è per la 14°mensilità, inserita nel calcolo della liquidazione e resa pensionabile al 100%.
Invece l’Amministrazione e tutte le OO.SS ,ad esclusione dell’RdB, ieri, hanno sottoscritto due accordi: uno che riconosce solo ai lavoratori della I area, risultati idonei nel concorso per il passaggio alla II area, l’aumento dei carichi di lavoro, l’impegno professionale e le mansioni superiori, quantificando il “merito” con un compenso mensile di euro 75,20 lorde. L’altro riguarda il progetto “Musei in Musica” di apertura straordinaria prolungata fino alle 24.00 solo per alcuni musei romani. Il costo dei progetti grava sui fondi del Fua 2008, soldi di tutti i lavoratori. Un accordo scellerato che incrementa e differenzia il salario, solo per alcuni lavoratori creando divisione tra gli stessi, oltre a dimostrare la mancanza di volontà delle parti, di ricondurre tutte le attività all’interno dell’orario di lavoro ordinario.
L’Rdb ha invece sottoscritto un accordo per la produttività collettiva che prevede l’integrazione dell’indennità pomeridiana feriale per tutti i lavoratori. Durante la stessa riunione, ha rinnovato la richiesta di un incontro con il Ministro su alcune problematiche d’interesse generale, che sono: Esternalizzazioni e Privatizzazioni, Sblocco del turn–over, Tagli alle dotazioni organiche, Commissariamento della Soprintendenza Archeologica di Roma, Progetto “Roma Capitale”, Nuovi fondi per valorizzazione, tutela e restauro del patrimonio culturale.
In questi ultimi anni abbiamo assistito a un forte attacco ai diritti sindacali e collettivi in generale, che hanno limitato il libero pensiero e le rivendicazioni sindacali. Mai come in questo momento serve un forte rilancio delle RSU che sono la libera e diretta espressione dei lavoratori. Invece il CCIM , come il CCNL li esclude dal tavolo di contrattazione nazionale e regionale, nel quale si decidono i particolari in merito alla mobilità, alla formazione e alla ripartizione del FUA, da operare nelle sedi decentrate di Ministero. Inoltre sia, le RSU che i Rappresentanti sindacali territoriali sono esclusi dalla discussione di tutti i processi di riorganizzazione, esternalizzazione in materia di informazione, concertazione e contrattazione, che si limitano al solo livello nazionale.
Il problema del precariato comprende tutti quei lavoratori assunti con tipologie di lavoro a tempo determinato e/o parziale, quindi con un contratto di lavoro precario . Tutti questi lavoratori vanno stabilizzati con un contratto di lavoro full-time e a tempo indeterminato, perché da anni svolgono attività lavorative in tutti i settori del Ministero e hanno acquisito una loro professionalità.
L’Amministrazione non deve più ricorrere a contratti di fornitura di lavoro temporaneo, perché continuerebbe a produrre ulteriore PRECARIETA’.