Protesta responsabile dei lavoratori socialmente utili della Protezione Civile della Regione Campania. La Regione accolga immediatamente le richieste di LSU che stanno manifestando con dignità e senso di responsabilità, e assuma la decisione di stabilizzare tutti i 35 precari senza contratto con la motivazione di intervento di somma urgenza per lo svolgimento di servizi infungibili ed essenziali”, visto che le emergenze sono ormai all’ordine del giorno!!!
Trentacinque tecnici, quasi tutti ingegneri e architetti, e diplomati, turnisti h 24 stanno occupando la Sala Operativa regionale per il mancato pagamento delle spettanze, il depauperamento delle attività funzionali, la riduzione dell’orario lavorativo e la completa chiusura alla possibilità di assunzione dopo un precariato di oltre 15 anni.
Anche se in agitazione, i tecnici garantiscono i servizi essenziali ed eventuale emergenza, raddoppiando i turni e continuando a monitorare e vigilare il territorio Regionale, visto gli ultimi eventi sismici verificatesi anche nella Regione Campania e sono disponibili a recarsi in Emilia per essere coinvolti e utilizzati, vista l’esperienza ultradecennale nei rilievi di agibilità degli edifici coinvolti dal sisma.
Intanto la Regione Campania, a fronte di un aumento del carico di lavoro per fronteggiare eventi catastrofici, oltre rifiuti, diossina, accoglienza immigrati, ha operato un taglio alla retribuzione, con riduzione dell’orario di lavoro, e il mancato pagamento dello straordinario da cui non possono sottrarsi. I tecnici precari, dal ‘96 al 2000 hanno lavorato per la stesura della mappa di pericolosità per la mitigazione del rischio sismico sui rilievi della vulnerabilità degli edifici pubblici, strategici, speciali e monumentali, hanno partecipato al rilievo e verifica di agibilità degli edifici durante gli eventi sismici nella regione Abruzzo; per il supporto di tre campi di accoglienza hanno ricevuto un attestato di Benemerenza dalla Presidenza del Consiglio.
Nonostante abbiano contributo a costruire e gestire di fatto il servizio della sala operativa regionale in rapporto 35 a 5 con i dipendenti di ruolo, la Regione non intende stabilizzare il rapporto di lavoro.
Emblematico esempio della scarsa considerazione, quando non del disinteresse, verso il personale e i servizi preposti al controllo e alla prevenzione, con la irresponsabile e colpevole riduzione di spesa e tagli al personale, e i risultati che vediamo: costi altissimi di distruzione e vite umane, morti sul lavoro, incalcolabili danni economici e al patrimonio artistico e culturale.