L'Unicoop Tirreno, riunitasi lunedì in Cda, ha dichiarato di non voler procedere unilateralmente con la vendita degli otto punti vendita nel sud del Lazio e l'intenzione di iniziare una trattativa. L'Usb prende atto delle intenzioni aziendali, frutto delle mobilitazioni messe in campo dai lavoratori e della volontà di Unicoop di aprire al confronto, ma non ritira lo sciopero convocato per giovedì 18.
L'Unione sindacale di base ha esortato più volte Unicoop a cambiare rotta, le scelte messe in atto dall'azienda si sono già dimostrate non valide in Campania, portando due negozi alla cessione e uno alla chiusura. Le stesse non possono, in alcun modo, essere applicate anche al Lazio.
Il sindacato ribadisce la necessità di un impegno concreto di tutto il sistema cooperativo per intraprendere il percorso di risanamento, a cui fa riferimento Unicoop Tirreno. Un percorso che non solo non deve più danneggiare i lavoratori, ma che anzi deve coinvolgerli direttamente. Cosi come sostenuto anche dal Mise e dalla Regione, è urgente affrontare la questione nella sua totalità, non per singoli negozi. Il sindacato ricorda l'enorme peso del mondo cooperativo: solo nel Lazio, su 120 negozi, insistono 5 cooperative.
L'Usb, tornerà al tavolo al Ministero, insieme ad Unicoop, ribadendo la necessità di un confronto nazionale in proposito.
Il sindacato e i lavoratori, veri protagonisti di tutta la mobilitazione, sono disponibili al confronto, cosi come dichiarato dalla cooperativa, ma non verrà accettato alcun accordo al ribasso.
Unione Sindacale di Base