Caro Gigio,
visto che come immaginavamo il Ministro Brunetta non risponde alla nostra lettera, ci rivolgiamo a te. Ci fidiamo di più!
In televisione, durante lo spot governativo contenente le indicazioni sulla prevenzione dell’influenza A, ad un certo punto affermi: “...e se avete tosse, raffreddore, dolori articolari e febbre restate a casa e chiamate il vostro medico di famiglia.” Sagge parole, ma nessuno te lo ha detto che non tutte le categorie di lavoratori possono egualmente praticare i tuoi ottimi consigli per contrastare la pandemia influenzale?!?
Ad esempio i lavoratori pubblici se si ammalano sono sottoposti ad una sorta di “gabella medievale” che consiste nella riduzione dello stipendio. Del resto, ragioniamo, perché qualcuno dovrebbe informare un topo di tutto questo?!?
Caro Gigio, tu vivi in un buco nel muro di casa RAI, vesti le solite braghette con camicia a scacchi e t’accontenti di rosicchiare qualche crosta di formaggio... Non devi fare i salti mortali per pagare onerosi mutui o affitti, non devi certo preoccuparti con quali mezzi far proseguire gli studi ai tuoi figli oppure come riuscire a riempire il carrello della spesa!
Perché un topo dovrebbe interessarsi a tutti questi affanni “umani”?
Siamo certi, però, che se tu, icona dell’infanzia di più generazioni, mito dei nostri pomeriggi privi di computer e SMS, fossi a conoscenza di questo fatto (proprio per la tua natura infantilmente anarchica che ti porta a respingere qualsiasi ingiustizia), qualche piccola modifica allo spot governativo, di tua spontanea iniziativa, l’avresti apportata.
Intanto, alla notizia che centinaia di migliaia di lavoratori sono costretti a scegliere se curarsi rimanendo a casa, e vedere decurtata la retribuzione, oppure recarsi febbricitanti al lavoro con il rischio di infettare colleghi e utenza, se non altro avresti sicuramente esclamato il tuo classico: “MACOSAMIDICIMAI!!!” e di rimando, per la tua nota onestà intellettuale, nelle ultime indicazioni relative al quinto punto dello spot avresti aggiunto: “...rimanete a casa tutti... tutti tranne i lavoratori pubblici che per effetto della legge se proprio vogliono curarsi debbono rassegnarsi a vedere ridotto il salario.”
Un consiglio, però, te lo vogliamo dare, caro Gigio, nel caso tu fossi così sensibile da intraprendere questa scelta. Non vorremmo che contravvenendo ai dettami dei vertici politici rischiassi una sanzione disciplinare o addirittura un licenziamento in tronco. In fondo sei anche tu quasi un pubblico dipendente con più di 40 anni di onorata carriera... ed anche per un simpatico topolino come te certi soggetti potrebbero non avere un briciolo di comprensione.
Certo è che però, se tu fossi così coraggioso da intervenire a nostra difesa rivendicando pari dignità e pari diritti, i lavoratori pubblici, a cui da anni girano forte, forte, ma proprio forte, le ciribiriscatole, sarebbero tutti pronti a strapazzarti di vere e proprie coccole!
I Lavoratori Pubblici