Prendiamo spunto dalla recente nota del Comitato degli Iscritti Filctem congiunto (G&P e Adfin), nella quale si auspica la partenza di un immediato incontro con l’Azienda finalizzato a definire la situazione del Fondogas per tutti i “versatori volontari” con un indennizzo.
Come in un perverso Monopoli, la Filctem “ci riporta al via” dopo sette anni nei quali ha cercato, insieme ai suoi compagni di “sventura”, di individuare le soluzioni piu’ fantasiose pur di non far pagare all’azienda quello che invece ci avrebbe potuto e dovuto corrispondere.
Proviamo a ripercorrere la situazione paradossale nella quale ci troviamo.
Anno 1999: 9 Aprile - le OO.SS Confederali firmano un accordo nel quale, in caso di cessione di ramo d’Azienda, ai lavoratori spetterà il 2% della retribuzione per ogni anno di servizio. Di questo accordo usufruiscono circa 400 lavoratori oggetto di cessioni di rami aziendali che ricevono dall’Azienda in contanti la cifra spettante.
Anno 2005: 1 Gennaio - Italgas piu’ viene incorporata in Eni con la formula della cessione di ramo d’Azienda e la stessa Eni dichiara che fa salvi tutti “gli accordi in vigore al momento della fusione per incorporazione”. L’accordo del 9 aprile 1999 (Accordo Quadro), il quale riconosceva la corresponsione della una tantum del 2% sulla retribuzione lorda dei dipendenti moltiplicata per ciascun anno di permanenza nel Fondo Gas, nel caso di cambio di area contrattuale, era pienamente efficace.
22 Giugno – Azienda e OO.SS. Confederali convengono sul superamento del Fondogas e il contemporaneo rafforzamento della previdenza complementare.
Anno 2006: 31 Luglio - le OO.SS Confederali firmano un accordo nel quale si stabiliscono le modalità del passaggio dei lavoratori da Italgas Piu’ a Eni G&P e specificano che “il presente accordo annulla e sostituisce inderogabilmente le pattuizioni in materia di diritti previdenziali in maturazione e i trattamenti economici correlati contenuti nell’accordo del 9 aprile 1999 siglato da Gruppo Italgas e le OO.SS. Nazionali”.
Anno 2010: L’INPS dichiara la NON SOSTENIBILITA’ delle proposte Azienda/Sindacato Confederale di chiusura del Fondogas
Anno 2011: 10 febbraio Azienda/Sindacato Confederale stipulano un nuovo accordo nel quale si individuano gli ennesimi nuovi criteri per la chiusura del Fondogas:
Indennizzo dell’1% calcolato sull’imponibile Fondogas del 2006
Rimborso tramite rateizzazione in 240 rate da corrispondere nella posizione personale in Fondoenergia e in caso non si fosse iscritti….iscriversi!
Anno 2012: Un emendamento alla legge di stabilità a firma di 6 senatori del PD cerca di chiudere il Fondo recependo l’accordo del 2011. L’emendamento non passa per manifesta onerosità.
Ed ecco che i nostri eroi, presi dalla disperazione e dalla preoccupazione di aver portato un’intera categoria allo sbando costringendola a pagare 2 fondi pensione con la certezza ormai di aver perso i soldi versati nel Fondogas, gli stessi che probabilmente all’epoca patrocinavano la cristallizzazione o altre diavolerie simili pur di non “chiedere” la semplice applicazione di un accordo ancora in essere, mettono in piedi iniziative (vedi l’iniziativa delle RSU di Torino con la proclamazione di uno sciopero sull’argomento) che dovrebbero risolvere il problema di chi versa volontariamente il Fondogas mediante un accordo con l’Azienda, solo per noi!
Giusto per capire …… NON ABBIAMO CHIESTO IL 2% IN CONTANTI ALL’EPOCA E ORA CHIEDIAMO L’1% IN 240 RATE?
Dal 1/1/2007 i “versatori volontari” hanno versato trimestralmente questa “tassa alla follia” per circa 500/600 euro l’anno per un totale ad oggi di 3000/3600 euro per cui alla fine sarebbero indennizzati con importi risibili in relazione a quanto versato nel Fondo e inoltre senza poterne godere nell’immediato.
E siccome è la somma che fa il totale…. ecco il risultato che le OO.SS Confederali stanno chiedendo.
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| 1% |
| anni versamento |
|
|
|
Imponibile fondogas 2006 |
| 10 | 15 | 20 | 25 | 30 |
€ 20.000,00 | € 200,00 | € 2.000,00 | € 3.000,00 | € 4.000,00 | € 5.000,00 | € 6.000,00 |
€ 21.000,00 | € 210,00 | € 2.100,00 | € 3.150,00 | € 4.200,00 | € 5.250,00 | € 6.300,00 |
€ 22.000,00 | € 220,00 | € 2.200,00 | € 3.300,00 | € 4.400,00 | € 5.500,00 | € 6.600,00 |
€ 23.000,00 | € 230,00 | € 2.300,00 | € 3.450,00 | € 4.600,00 | € 5.750,00 | € 6.900,00 |
€ 24.000,00 | € 240,00 | € 2.400,00 | € 3.600,00 | € 4.800,00 | € 6.000,00 | € 7.200,00 |
€ 25.000,00 | € 250,00 | € 2.500,00 | € 3.750,00 | € 5.000,00 | € 6.250,00 | € 7.500,00 |
€ 26.000,00 | € 260,00 | € 2.600,00 | € 3.900,00 | € 5.200,00 | € 6.500,00 | € 7.800,00 |
€ 27.000,00 | € 270,00 | € 2.700,00 | € 4.050,00 | € 5.400,00 | € 6.750,00 | € 8.100,00 |
€ 28.000,00 | € 280,00 | € 2.800,00 | € 4.200,00 | € 5.600,00 | € 7.000,00 | € 8.400,00 |
€ 29.000,00 | € 290,00 | € 2.900,00 | € 4.350,00 | € 5.800,00 | € 7.250,00 | € 8.700,00 |
€ 30.000,00 | € 300,00 | € 3.000,00 | € 4.500,00 | € 6.000,00 | € 7.500,00 | € 9.000,00 |
Scalate cio’ che avete già versato e vi renderete conto di che “furto” stiamo parlando.
E se proprio volete sognare O INCAZZARVI, raddoppiate le cifre con l’applicazione del 2% secondo l’accordo del 1999!
La nostra organizzazione ribadisce che:
l’indennizzo del Fondogas per il lavoratori di Eni Gas&Power debba essere almeno del 2% senza sconti di nessun tipo.
va lasciata la libertà al lavoratore se versare o meno l’importo in Fondoenergia.
La questione va risolta , non svenduta!