MEZZO PEC
Alla Direzione Generale per il Personale Civile
Dr. Lorenzo MARCHESI
E, p.c. Al Vice Capo di Gabinetto
Dr. Francesco RAMMAIRONE
Al Segretario Generale della Difesa/DNA
Gen. C.A. Luciani PORTOLANO
OGGETTO: Trattazione pratiche pensionistiche riscatto corsi Allievi Operai.
Da troppo tempo ormai ai lavoratori in procinto del pensionamento ed assunti con la procedura prevista dai corsi allievi operai (primi anni 80) viene richiesto di fornire la documentazione probatoria relativa al riscatto dei predetti corsi, nonostante i decreti di riscatto risultino dai fogli matricolari. Si arriva all’inconcepibile richiesta, ad esempio, di produrre buste paga di più di 40 anni fa dalle quali evincere il pagamento del riscatto del periodo di corso. La problematica evidenziata diverrà ancor più esplosiva nei prossimi due tre anni, periodo nel quale gran parte degli interessati matureranno, oltre a quanto previsto dalle quote 100 e 102 anche i requisiti previsti dall’articolo 24 del D.L. 201/2011 (legge Fornero) per il collocamento in quiescenza.
Il descritto approccio alla trattazione delle pratiche pensionistiche è in evidente contrasto con quanto previsto dall’articolo 18 della Legge 241/90 (Legge Bassanini) per cui la Pubblica Amministrazione non può richiedere atti di cui è già in possesso e che sono stati emanati dalla stessa Pubblica Amministrazione.
Esattamente il contrario di quanto sta avvenendo nel caso in questione.
Che le Amministrazioni continuino imperterrite a richiedere documenti in loro possesso è purtroppo cosa risaputa tanto che il legislatore nel tempo ha più volte ripetuto il concetto, da ultimo nel DDL concorrenza, ma nel caso specifico tale inadempienza determina grave pregiudizio per il lavoratore per l’allungamento dei tempi necessari al pensionamento che ne consegue (cosa già avvenuta in diverse circostanze e ripetutamente minacciata dal responsabile e dagli addetti dell’ufficio preposto).
Le disfunzioni dell’Amministrazione in tema di conservazione e archiviazione degli atti non possono ricadere come una mannaia sulla testa dei lavoratori che dopo molteplici anni di servizio corrono il rischio di non vedersi riconosciuto quanto gli compete. C’è poi da rilevare un altro aspetto, forse secondario ma non di minore rilievo, fino a qualche tempo fa gli uffici preposti prendevano in considerazione la decretazione del riscatto e quanto trascritto al punto 16 del foglio matricolare, ora secondo la citata interpretazione non più, determinando una evidente ed inaccettabile discriminazione fra lavoratori della stessa Amministrazione. Se qualche Dirigente di Persociv disconosce il lavoro fatto dai suoi colleghi nel corso degli anni questo non può essere pagato dai lavoratori. In ragione di quanto rappresentato, pertanto, si richiede un suo autorevole ed urgente intervento teso a superare le problematiche evidenziate. Quanto precede per garantire ai lavoratori civili l’accesso al pensionamento in base a quanto previsto dalla normativa vigente. Qualora la presente non trovasse riscontro, la scrivente organizzazione sindacale adotterà tutte le forme di lotta e le iniziative legali a tutela dei lavoratori.
Il coordinatore nazionale
(Costantino Ferrulli)