Mercoledì 10 luglio USB (Unione Sindacale di Base) manifesterà con un presidio davanti alla sede di SETA in via Del Chionso di Reggio E. in contemporanea all'incontro che si terrà tra SETA e il PD Reggiano, ore 10.00 conferenza stampa.
Siamo dell’avviso che l’unica strada per uscire da questo fallimentare “modello reggiano” di gestione del TPL sia la convocazione in tempi strettissimi, attorno a quel tavolo istituzionale, di tutti gli attori di questa drammatica vicenda e che in quella sede si assumano impegni concreti: a questo proposito vorremmo che le parole, anche apprezzabili, degli esponenti della maggioranza in Comune sulla parità di trattamento dei lavoratori indipendentemente dal soggetto gestore e del rispetto delle delibere di Comune e Provincia di Reggio Emilia, si traducano in atti concreti, a tutela dei lavoratori e del “lavoro”!!!!!!
L’unificazione dei bacini di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, invece di servire per realizzare risparmi da una migliore organizzazione aziendale, è diventata l’occasione per colpire unicamente i lavoratori e i loro diritti contrattuali. I lavoratori delle Aziende private, cui non viene applicato il Contratto di lavoro di secondo livello e spesso neppure il Contratto Nazionale di categoria, sono per Seta il modello cui tendere per poi applicare quelle condizioni a tutti i suoi 1.059 lavoratori dipendenti diretti.
Intanto le Provincie pagano quasi 9 milioni di euro per un servizio sempre più scadente, precario, inadeguato che diminuisce ogni anno così come il numero dei lavoratori.
Mentre rimangono sempre alti gli stipendi di dirigenti e Amministratori che, dopo aver presentato il bilancio 2012 con un buco di 3,5 milioni di euro, avranno anche il coraggio di pagarsi il bonus per la “loro” produttività, che per alcuni di essi pare ammonti a svariate decine di migliaia di euro.
Il sistema di interessi e privilegi che ruota intorno a Seta esaspera pesantemente questa situazione, società ed Agenzie che ruotano intorno a Seta, un sistema di subappalti che si muove in una “zona grigia”: il risultato è che si moltiplicano i dirigenti e CdA che sottraggono ingenti risorse al servizio pubblico a danno di cittadini e lavoratori.
Seta è parte di questo disegno: per quello che denunciamo da anni non accetta USB ai tavoli di trattativa sindacale.
Quindi, nostro malgrado, ci vedremo costretti ad intraprendere ogni iniziativa che riterremo necessaria volta a non far calare una cappa di silenzio su questa emergenza cittadina.
La riorganizzazione di SETA non lo devono pagare i lavoratori e i cittadini/utenti.
USB Lavoro Privato -Reggio Emilia
Reggio Emilia 9 luglio 2013