Kobane rischia di cadere nelle mani dei tagliagole dell'ISIS. E rischia di cadere nell'indifferenza delle istituzioni!
L'esercito mercenario e raccogliticcio dell'autoproclamatosi califfato sembra non trovare ostacoli nella sua avanzata se non nella gloriosa ed eroica resistenza del popolo kurdo e della sua punta più avanzata il PKK. Marciano essi verso un ritorno al Medio Evo e lo fanno armati ed addestrati di tutto punto con le armi più moderne e tecnologicamente avanzate.
Ogni giorno che passa diventano sempre più evidenti le complicità, le omissioni e la generosità con cui gli stati occidentali, la Turchia e Israele hanno allevato, e cresciuto questa banda di mercenari.
Continua così l'opera di destabilizzazione, di terrore e di morte che l'imperialismo (coi suoi vassalli Arabia Saudita, Qatar, Turchia e Israele) intende portare avanti in quella Regione che noi chiamiamo Medio Oriente. Dopo la Libia, l'Iraq la Siria, la Palestina adesso è il turno del Kurdistan.
Abbiamo ancora sotto gli occhi i duemila e passa morti di Gaza, i suoi feriti le sue rovine frutto di un'aggressione premeditata da parte dello stato sionista di Israele; non passa giorno senza che nella Siria venga compiuto un nuovo massacro e ci tocca assistere a questo ennesimo massacro in Kurdistan.
La Turchia dimostra le sue vere intenzioni nei fatti: impedendo il passaggio a chi intende portare aiuti alle popolazioni di Kobanè dopo che dalle sue frontiere ha fatto transitare gli equipaggiamenti e i mercenari di ISIS. Dopo che ad esso ha fornito aiuti ospedalieri e logistici.
Reprime le manifestazioni di solidarietà coi combattenti del Rojava e lo fa istituendo il coprifuoco nelle principali città del Kurdistan. La repressione si spinge tanto avanti da causare decine di morti di manifestanti solidali con la causa kurda che è una causa di libertà, e di resistenza.
Nessuno ha diritto di ignorare, di fingere di non sapere che in Rojava si combatte strada per strada, uomo contro uomo, che vengono uccisi donne e bambini che l'alternativa è una ed una sola:
Barbarie o libertà!
Manifestiamo la nostra solidarietà all'Autonomia Democratica del Rojava W il PKK autentico rappresentane dei popoli che vivono in Kurdistan.
Libertà per Ocalan e tutti i prigionieri politici
Rinnoviamo la nostra solidarietà al popolo kurdo, palestinese e a tutti i popoli del medio Oriente.
Partecipiamo alla manifestazione di
Mercoledì ottobre alle ore 16.30 in Piazza Garibaldi, Cagliari
conclusione in Piazza del Carmine
con Assemblea
Rete Italiana di solidarietà con il popolo kurdo
Sardegna Palestina
ASCE
Cagliari Social Forum
USB Sardegna