La manifestazione promossa dal presidente della regione e dal sindaco di Bologna è una iniziativa centrata su un modello di sviluppo antiquato e utile solo ad una ulteriore incremento del consumo del suolo e del trasporto su gomma. Questo mentre si spendono parole e percorsi partecipati sulla mobilità sostenibile.
Asfalto e cemento non sono la risposta alle necessità di tutela del territorio e dello sviluppo sociale, altre dovrebbero essere le risposte e le proposte a partire dalle “piccole opere” di messa in sicurezza del territorio come dimostrato dallo straripamento del Reno, dalle condizioni dell’edilizia popolare e delle scuole, come anche delle strade e dei viadotti già esistenti.
Questo accade in una delle regioni più inquinate dell’Europa e dove si continuano a sforare i livelli di polveri sottili.
Con la retorica dell’occupazione si vuole giustificare l’ennesimo spreco di risorse che potrebbero essere dirottate per ben più utili opere e servizi pubblici.
Una cortina fumogena, che nasconde gli interessi economici di grandi gruppi privati, che viene condivisa dai firmatari del cosiddetto “Patto per il lavoro” comprese CGIL CISL UIL.
Si conferma così, a livello locale, la linea espressa a livello nazionale dallo stesso PD per quanto riguarda l’alta velocità Torino Lione, rappresentata come priorità nazionale.
La USB è per l’innovazione e lo sviluppo vero, quello al servizio dei cittadini e dei settori popolari, dove l’obiettivo è la qualità della vita di tutti, dei diritti universali e per la nazionalizzazione dei settori e delle risorse strategiche, una prospettiva che sappiamo non ha cittadinanza delle stanze dei governi locali, nazionali e dell’Unione Europea.
Per questi motivi la nostra organizzazione non solo non parteciperà a questa triste pagina della politica locale ma invita tutte i tutti a partecipare alla Marcia per il clima e contro le grandi opere inutili del prossimo 23 marzo a Roma.