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SFRATTI

MANTOVA. Cacciate di casa quasi 900 famiglie

Mantova,

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Sfratti record nel 2014 e aumentati di oltre 250 unità in due anni. La netta maggioranza è per morosità degli inquilini di Giancarlo Oliani

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MANTOVA. Una piaga sociale che si sta espandendo a macchia d'olio. Un’emergenza con numeri da brivido. Stiamo parlando degli sfratti. Della cacciata di casa di centinaia di nuclei familiari che non sono più in grado di pagare un affitto. Rabbia, lacrime e disperazione. Rabbia per il lavoro che non c'è più, lacrime per un futuro cancellato, disperazione per un progetto di vita fallito. È questa l'aria che si respira in tribunale ogni volta che il giudice, applicando la legge, ordina lo sfratto di intere famiglie dalla casa dove hanno vissuto per anni. Un licenziamento, una malattia, una separazione, basta solo una di queste circostanze per frantumare un'esistenza. E la vita, a quel punto, cambia. Radicalmente.

Il 2014 può considerarsi sicuramente un anno record. Gli sfratti hanno infatti toccato quota 865 contro i 791 dell’anno scorso e i 607 del 2012. Il numero comprende sia quelli abitativi che quelli riguardanti gli immobili commerciali, ma questi ultimi non arrivano nemmeno al dieci per cento del totale. Quelli abitativi superano ampiamente il 90 per cento. Numero che comprende sia gli sfratti per fine locazione (scaduto il contratto gli inquilini non se ne vogliono andare) che quelli per morosità. Ebbene sono proprio questi ultimi a rappresentare la quasi totalità dei casi. La gente è sfrattata perché non ha la possibilità di pagare l’affitto. Questo non significa che nel calderone non ci siano anche molti furbetti. Come ad esempio quelli che danno domicili diversi per non essere rintracciati dall'ufficiale giudiziario. Ma sono la minoranza.

Dall'altra parte anche molti proprietari fin troppo pazienti. Hanno investito i risparmi di una vita per acquistare un appartamento che non riescono a liberare: dalla data in cui il proprietario ottiene la convalida dello sfratto possono trascorrere alcuni mesi o anche un certo numero di anni prima che lo sfratto sia materialmente eseguito.La legge, pertanto, consente che gli inquilini chiedano un rinvio di sei mesi prima di lasciare l’appartamento, rinvio che può prolungarsi fino a diciotto mesi, se si tratta di conduttori appartenenti a categorie protette (disabili, anziani, persone con difficoltà economiche). In due anni, nella nostra provincia, il numero degli sfratti è passato da 607 a 865: vale a dire 258 in più, oltre un terzo in soli ventiquattro mesi. E questa è una vera e propria emergenza, figlia dell’onda lunga della crisi economica. Che non ha precedenti.